ho preso l'AIDS

..ma non l'HIV

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  1. Luderdoff
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    prima che si parta con ban e azioni del genere, vorrei sentire la vostra opinione su quanto viene detto qui da un premio nobel. da come ho capito, questi ricercatori non negano l'esistenza dell'aids, ma la correlazione tra i virus hiv e l'aids.
     
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  2. Websuperpresmasterso'io
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    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 12:30)
    qsto ti pare offensivo??

    è offensivo perchè accomuni e paragoni questo forum ad una setta e anche altro

    [QUOTE=perchè il simpatico post che poni alla fine di ogni tuo messaggio nn lo è?
    Siete un branco di scimmie senza cervello!!© XD
    mi pare che qua ci sia una visione alquanto distorta della realtà...
    [/QUOTE]

    quella è una citazione di una persona che modera un'altro forum ed è una frase non rivolta a nessuno in questo forum, semplicemente l'ho riportata in modo ironico per gli altri fondatori di questo forum,
    quindi nessuna visione distorta della realtà

    siete pregati di non andare ot e trattare le discussioni in modo civile,
    qualsiasi altro commento dopo questo 3d, offensivo e ot, verrà cancellato.
     
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  3. cefalosporina
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    scusami io la paragono ad una setta per un semplice motivo..e cioè per il fatto di nn poter commentare il video su youtube..un sito sicuramente molto più accessibile rispetto a qsto forum dove nn vi saranno più di una centinaia di iscritti...inoltre vengo minacciata di venir bannata solo per aver espresso la mia opinione e di contro per nn aver ottenuto risposte concrete, ma sl frasi subdole e poche chiare..le solite frasi del lasciar intendere che alla fin nn dicono proprio niente..detto qsto il mio profondo disappunto nasce dalla pericolosità di qsto video..che voi facciate video sul signoraggio sulle scie chimiche o quant'altro mi sta bene...anzi ritengo qlli video utili e di grande impatto..ma cn video come qsti nasce 1 grande problema di salute pubblica...vengono spesi tanti soldi e tanto impegno per le campagne di prevenzione e poi tali sforzi vengono vanificati in tale modo.
    luderdoff oltre all'articolo leggi pure i commenti...ne scaturisce una discussione interessante...e sottolinerei che siamo nel 2010..le ricerche di gallo risalgono alla fine deli anni 80....ancora nn si conosceva la PCR..ora se provi a collegarti a pubmed e scrivere hiv uscirann migliaia di pubblicazioni...qsto dimostra che la teoria sull'hiv negli anni si è rafforzata...altrimenti nn verrebbe adottata come ufficiale...
    detto qsto tolgo il disturbo visto che nn ben accetta e visto che ho avuto anche io le risposte che volevo..e cioè che co tali atteggiamenti nichilisti nn si arriva da nessuna parte...
     
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  4. Websuperpresmasterso'io
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    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 12:57)
    scusami io la paragono ad una setta per un semplice motivo..e cioè per il fatto di nn poter commentare il video su youtube..un sito sicuramente molto più accessibile rispetto a qsto forum dove nn vi saranno più di una centinaia di iscritti...inoltre vengo minacciata di venir bannata solo per aver espresso la mia opinione e di contro per nn aver ottenuto risposte concrete, ma sl frasi subdole e poche chiare..le solite frasi del lasciar intendere che alla fin nn dicono proprio niente..detto qsto il mio profondo disappunto nasce dalla pericolosità di qsto video..che voi facciate video sul signoraggio sulle scie chimiche o quant'altro mi sta bene...anzi ritengo qlli video utili e di grande impatto..ma cn video come qsti nasce 1 grande problema di salute pubblica...vengono spesi tanti soldi e tanto impegno per le campagne di prevenzione e poi tali sforzi vengono vanificati in tale modo.
    luderdoff oltre all'articolo leggi pure i commenti...ne scaturisce una discussione interessante...e sottolinerei che siamo nel 2010..le ricerche di gallo risalgono alla fine deli anni 80....ancora nn si conosceva la PCR..ora se provi a collegarti a pubmed e scrivere hiv uscirann migliaia di pubblicazioni...qsto dimostra che la teoria sull'hiv negli anni si è rafforzata...altrimenti nn verrebbe adottata come ufficiale...
    detto qsto tolgo il disturbo visto che nn ben accetta e visto che ho avuto anche io le risposte che volevo..e cioè che co tali atteggiamenti nichilisti nn si arriva da nessuna parte...

    1)nessuno ha minacciato di ban
    2)su youtube c'è il video, mentre questo forum come dici tu, con solo un centinaio di iscritti, serve per discutere delle tematiche
    3)il video non ha pericolosità in quanto è tratta informazioni e non impone nessuna azione o ordini
    4)quì sei ben accetta tu e tutti quelli che avendo dei dubbi su un argomento hanno voglia di discuterne e mettersi a confronto con altri

     
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  5. giopir
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    Nel suo ultimo libro, il Dr.Hamer spiega ciò che ha scoperto alcuni anni fa sul tema dell’AIDS. In ciascun caso di ciascun paziente diagnosticato “HIV positivo”, il Dr. Hamer ha riscontrato che il paziente aveva patito un conflitto biologico (di qualsiasi tipo, ma più frequentemente di “perdita del territorio”) dove l’odore dello smegma del prepuzio fungeva da binario.

    Secondo il “Dizionario dell’Accademia Reale Spagnola”, lo smegma è la "Secrezione delle ghiandole prepuziali"; e il prepuzio è la "Pelle mobile che copre il glande del pene". Di conseguenza, lo smegma si produce soltando negli uomini che non sono stati circoncisi (poiché la circoncisione consiste precisamente nel taglio del prepuzio che ricopre il glande = testa del pene). Ciò implica che, tra gli uomini circoncisi, fintanto che essi mantengono relazioni sessuali limitate a tale gruppo, non è possibile (o per lo meno è molto difficile) diagnosticare un “HIV positivo”, visto che nessuno ha un binario con lo smegma, qui appunto inesistente.

    Forse questo spiega perché la circoncisione è stata considerata un fattore che previene il contagio dell’HIV. Per esempio, secondo questo articolo: "L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’agenzia delle Nazioni Unite contro l’AIDS (ONUAIDS) dissero che la circoncisione dovrebbe essere aggiunta agli interventi attuali per ridurre la diffusione del HIV." E più avanti: "Tre prove in Africa hanno dimostrato che la circoncisione riduceva della metà il tasso di infezione da HIV negli uomini eterosessuali."

    Ovviamente, tutti questi dati non possono essere compresi correttamente se si ingora la NMG e, in particolare, sei si ignora ciò che il Dr. Hamer ha trovato sul binario dello smegma e la sua influenza causale nei test dell’HIV.

    Bisogna anche dire che le ghiandole prepuziali sono incaricate di produrre lo smegma (tali ghiandole possono essere interessate anche da un conflitto biologico, più precisamente dal conflitto maschile di “non poter penetrare la vagina”, che in fase di conflitto attivo provoca una proliferazione delle celllule che producono lo smegma, il cui senso biologico è giustamente quello di aumentare la produzione di smegma per facilitare la penetrazione del pene nella vagina. In fase di soluzione, in presenza dei microbio corrispondenti, c’è una riduzione di queste cellule che hanno precedentemente proliferato in maniera straordinaria).

    Nelle persone “sieropositive” (HIV positive) è in corso pertanto un conflitto biologico di territorio, o di altro tipo, dove comunque l’odore dello smegma rappresenta un binario. Un esempio può essere il seguente: un uomo scopre sua moglie mentre sta compiendo un atto sessuale con un altro uomo, e percepisce l’odore dello smegma di quest’altro uomo (suo rivale) nel momento in cui patisce tale DHS.

    Un altro esempio può essere quello di una prostituta che va con un uomo che in realtà vorrebbe respingere, e il cui odore dello smegma la disgusta (es: provocandole una DHS del conflitto di schifo-opposizione e ipoglicemia).

    Un altro esempio può essere quello di una coppia di uomini omosessuali che, durante l’atto sessuale, poiché percepiscono a vicenda l’odore del loro smegma, patiscono una DHS.

    Tecnicamente, la persona diventa allergica allo smegma del prepuzio maschile; e a partire da questo momento sviluppa anticorpi che sono gli stessi rilevati dal test dell’HIV, cosicché la persona sarà considerata "sieropositiva". In altre parole, i test dell’HIV (ELISA, Western Blot) non sono altro che test che rilevano la presenza di anticorpi formatisi in conseguenza di un’allergia (binario) allo smegma del prepuzio.

    “Essere sieropositivo” significherebbe dunque “essere allergico allo smegma del prepuzio”, “ovvero avere un binario relativo allo smegma”.

    Ci sono un paio di eccezioni:

    È possibile che una persona “HIV positiva” trasferisca, per via sanguigna, gli anticorpi a un’altra persona. In questo caso, anche quest’ultima persona risulterebbe positiva al test dell’HIV, poiché anch’essa avrebbe tali anticorpi. Ma forse questa persona sarebbe "HIV negativa" nel giro di qualche mese o un anno, poiché essa non subisce un binario con lo smegma, ma possiede solamente gli anticorpi che vanno scomparendo col tempo.
    È anche possibile che la madre “sieropositiva” trasmetta, attraverso il latte materno, gli anticorpi al suo bambino. In questo caso anche il bambino risulterebbe per qualche tempo “sieropositivo”.

    Ma il fatto è che tali anticorpi si originano come reazione allergica dell’organismo di fronte all’odore dello smegma nel momento in cui questo è parte di un conflitto biologico. Poiché si tratta di un binario, la persona vi cade continuamente (es: ogni volta che compie un atto sessuale; quando si ricorda del tema; quando guarda la faccia della persona con cui ha patito la DHS, ecc.), e ciò fa in modo che essa produca sempre gli anticorpi "anti-smegma" (=anticorpi contro l’HIV, nella teoria ufficiale) e sia considerata "sieropositiva".


    Riassumendo, se una persona è “HIV positiva”:

    Ha patito, prima della diagnosi, un conflitto biologico in cui l’odore dello smegma funge da binario. Oppure,
    In assenza di precedenti binari, ha ricevuto gli anticorpi dall’esterno, da parte di un’altra persona (come nel caso di molti emofilici).
    In questo quadro, il virus HIV, che il Dr.Hamer considera inesistente (o almeno la cui esistenza non ha un’evidenza scientifica) non è la causa della positività dei test dell’AIDS. Quindi, non può neanche essere la causa dell’AIDS.

    Questa scoperta del Dr.Hamer è sconosciuta anche dai ricercatori più dissidenti nei confronti della ufficiale dell’AIDS. E la ragione è ovvia: come potevano essi scoprire che un binario, relativo all’odore dello smegma, causerebbe la positività nei test dell’HIV, se il concetto di "binario" presuppone quello di conflitto biologico, e se quest’ultimo presuppone a sua volta le Leggi Biologiche della NMG?

    http://nuova-medicina-germanica.com/index....id=20&Itemid=21

    .... ecco le 5 leggi biologiche http://nuova-medicina-germanica.com/index....w&id=4&Itemid=9
     
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  6. Luderdoff
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    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 12:57)
    ...luderdoff oltre all'articolo leggi pure i commenti...ne scaturisce una discussione interessante...e sottolinerei che siamo nel 2010..le ricerche di gallo risalgono alla fine deli anni 80....ancora nn si conosceva la PCR..ora se provi a collegarti a pubmed e scrivere hiv uscirann migliaia di pubblicazioni...qsto dimostra che la teoria sull'hiv negli anni si è rafforzata...altrimenti nn verrebbe adottata come ufficiale...

    scusami, ma credo di non aver capito una mazza. dai commenti non si evince praticamente nulla, a parte l'ameno scambio di offese. anzi, cercando le varie tipologie di termini usati in quei commenti mi sono imbattuto in questo sito in cui mi sembra che si svisceri meglio l'argomento.
    tuttavia, come ho messo in rilievo nella tua citazione, credo che tu parli della pcr come una componente fondamentale per capire certe cose su aids e hiv. e la cosa mi ha lasciato alquanto sorpreso perchè, come ho letto qui, l'inventore della pcd è kary mullis, il premio nobel che appunto nega la correlazione tra aids e hiv. a questo punto ti chiederei, caro cefalosporina, ma anche ad altri che abbiano competenze mediche, di spiegare un po' meglio sta cosa e anche di rispondere a questa domanda: esistono prove certe della correlazione tra hiv e aids? vi sarei grato se non mi rispondeste con "trova su pubmed", ho fatto abbastanza ricerche per oggi.
     
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  7. cefalosporina
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    ma che c'entra mica la pcr è esame specifico per diagnosi solo di HIV. perciò tale correlazione che riporti nn è esatta..mai detto che è componente fondamentale...mio dio qnta confusione in qsto forum..allora premetto che nn sn ne virologa ne tantomeno infettivologa...qllo che so è qllo che ho studiato in sei anni..ripeto, se bastasse consulatre internet per fare il medico nn avrei sprecato gli anni migliori della mia vita..allora ti cosiglio di prendere un libro di malattie infettive come il moroni per esempio..di partire dalle basi e poi di leggere la critica alla teoria dell'hiv...le prove certe che esistono sn sui libri, qlli di medicina, che riassumono e contengono i risultati di molte ricerche statistiche e studi ecc ecc...nn posso certo in un forum mettermi a spiegare cosa sia l'hiv cime agisca cosa provochi.....nei document a mio parere ci sn molte incertezze e sopratutto molte cose mal comprese e fraintese..per esempio qndo una dottoressa dice che in africa nn si muore di aids ma di tbc, polmoniti, malaria tifo e che poi vengono ettichettati come casi di aids..ecco se chi legge sapesse cosa vuol dire aids forse capirebbe il significato della frase...AIDS è l'acronimo di sindrome da immunodeficienza acquisita, significa che il virus distrutte lentamente le cellule immunocomopetenti rendendo appunto l'organismo più suscettibile alle infezioni...ora una di qste infezioni alle quali esso è più suscettibile è la tubercolosi, o la malaria o tante altre patologie opprtunistiche (anche se la malaria e il tifo nn sn tra queste)...quidni in sostanza l'individuo muore perchè ha l'infezione...ma l'infezione ce l'ha per via dellimmunodeficienza...chiaro?
    mi chiedi link che dimostrino l'associazione certa...ma è come chiedermi linlk che dimostrino che per esempio che la malaria è causata dal plasmodium...sn verità oggi oramai assodate..il virus è stato isolato, il genoma codificato..mi chiedo come si possa codificare il genoma di un virus inesistente?
    la prova più plausibile che il virus porta a immunodeficienza sn aime i malati
    di certo nn starò qua a scriverti in che modo il lirus causi linfocitopenia uccidendo i cd4 perchè nn capiresti molto e sarebbe totalemnte inutile

    scusa gli errori nn rileggo qllo che scrivo
    e dimenticavo nelle fonti citate c'è un documento del 2001
    un pò vecchiotto nn credi?

    intendevo i commenti del documento che hai linkato
     
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  8. Luderdoff
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    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 15:26)
    ma che c'entra mica la pcr è esame specifico per diagnosi solo di HIV. perciò tale correlazione che riporti nn è esatta..mai detto che è componente fondamentale...mio dio qnta confusione in qsto forum..

    ho supposto tale ipotesi da quello che hai scritto, non serve fare gli anatemi contro tutti. e comunque sia il discorso non cambia. questo pcr è tanto importante da far prendere il nobel al suo scopritore, kary mullis che è quello che contesta l'assonanza hiv-aids. ora ci potranno essere tutte le pubblicazioni che vuoi, ma se uno di tale "stazza" dice una cosa del genere, qualcosa di vero ci sarà, e se ha preso un'incredibile cantonata, lo avrebbero sputtanato subito. eppure questo discorso continua da anni a quanto vedo...

    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 15:26)
    allora premetto che nn sn ne virologa ne tantomeno infettivologa...qllo che so è qllo che ho studiato in sei anni..ripeto, se bastasse consulatre internet per fare il medico nn avrei sprecato gli anni migliori della mia vita..allora ti cosiglio di prendere un libro di malattie infettive come il moroni per esempio..di partire dalle basi e poi di leggere la critica alla teoria dell'hiv...le prove certe che esistono sn sui libri, qlli di medicina, che riassumono e contengono i risultati di molte ricerche statistiche e studi ecc ecc...nn posso certo in un forum mettermi a spiegare cosa sia l'hiv cime agisca cosa provochi.....

    scusami, anche il dottor mullis avrà letto questi libri, inoltre la sua età e conseguente esperienza ed il fatto che sia un biochimico e premio nobel credo gli diano un peso assai rilevante nella materia. quindi se ci dice (finora non ho trovato ritrattazioni da parte sua) che non esiste alcuna correlazione tra hiv e aids, addirittura scrive la prefazione al libro "hiv il virus inventato" di duesberg, beh, senza offesa, faccio fatica a credere a uno sconosciuto appena laureato, a meno che non entrino in gioco prove schiaccianti.


    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 15:26)
    nei document a mio parere ci sn molte incertezze e sopratutto molte cose mal comprese e fraintese..per esempio qndo una dottoressa dice che in africa nn si muore di aids ma di tbc, polmoniti, malaria tifo e che poi vengono ettichettati come casi di aids..ecco se chi legge sapesse cosa vuol dire aids forse capirebbe il significato della frase...AIDS è l'acronimo di sindrome da immunodeficienza acquisita, significa che il virus distrutte lentamente le cellule immunocomopetenti rendendo appunto l'organismo più suscettibile alle infezioni...ora una di qste infezioni alle quali esso è più suscettibile è la tubercolosi, o la malaria o tante altre patologie opprtunistiche (anche se la malaria e il tifo nn sn tra queste)...quidni in sostanza l'individuo muore perchè ha l'infezione...ma l'infezione ce l'ha per via dellimmunodeficienza...chiaro?

    no. non mi è chiaro. mica è solo l'aids a provocare queste immunodeficienze. la cattiva nutrizione, la fame, il clima, gli insetti e quant'altro si trovi da quelle parti credo abbiano una valenza assai più pesante rispetto all'aids sul sistema immunitario delle persone. se parlassimo di una nazione del primo mondo, dove ci si aspetta un regime di vita e un clima migliore, le tue parole avrebbero più senso.

    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 15:26)
    mi chiedi link che dimostrino l'associazione certa...ma è come chiedermi linlk che dimostrino che per esempio che la malaria è causata dal plasmodium...sn verità oggi oramai assodate..il virus è stato isolato, il genoma codificato..mi chiedo come si possa codificare il genoma di un virus inesistente?

    le verità assodate le lascio ai preti o fanatici religiosi. ma, seguendo il tuo discorso, ritengo che qualcuno avrà "assodato" queste verità con uno studio o qualcosa di simile, ed è la stessa domanda alla quale non ha trovato risposte il già citato mullis. chi è stato il primo a scoprire questa correlazione tra malattia e virus?
    inoltre io non ho mai detto che il virus hiv non esiste, ma che sembra non esistere alcuna prova che dimostri la correlazione tra hiv e aids, un discorso diverso credo.

    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 15:26)
    la prova più plausibile che il virus porta a immunodeficienza sn aime i malati
    di certo nn starò qua a scriverti in che modo il lirus causi linfocitopenia uccidendo i cd4 perchè nn capiresti molto e sarebbe totalemnte inutile

    in tal caso interpreto la cosa come segue: sei entrato qui dentro per colonizzare la marmaglia di imbecilli e ignoranti usando lo strumento della fede cieca nella medicina e i paroloni, dall'alto dei tuoi 6 anni di studi. oppure come escamotage per uscire fuori dai guai.
    eppure non mi sembra di chiedere chissà cosa.

     
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  9. cefalosporina
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    sei stato accurato e preciso e con altrettanta precisione cercherò di risponderti
    1. le diatribe nella storia della medicina sn sempre esistite anche tra i grandi...di certo nn mi metterò io a contestare le ipotesi del signor muller..lascio volentieri il fardello a chi ne capisce ben più di me...io personalmente nn mi fido...dico ai miei pazienti di nn farlo...ma se tu sei così convinto della veridicità della sua ipotesi potresti sempre far in modo di infettarti con l'HIv e attendere il risultato (gradirei una risposta a questo ultimo punto visto che nessuno ha avuto il coraggio di esprimersi..nn ti sei mai chiesto perchè i dissidenti nn abbiamo mai osato fare ciò?sn tutti sani come un pesce..eppure la scienza cattiva siamo noi).
    2. per quanto riguarda il punto 2 la risposta è già contenuta nel punto 1. e p.s fai fatica tu a credere ad uno sconosciuto appena laureato figurati io a dar peso alle confabulazioni mediche di un ingegnere..cn tutto il rispetto chiaramente..
    3. penso che tu nn sappia bene cosa si intende per immunodeficienza...le cause dell'immunodeficienza caro sn tre: acquisite (cioè dalla nascita, GENETICAMENTE determinate) virali (HIV) e iatrogene(farmaci come immunosopressori e cortisone). clima ambiente e altre cose che citi sn in realtà dei fattori esogeni che possono indebolire il sistema immunitario nn di certo dare immunodeficienza ( gli insetti poi mi fanno morire dal ridere uahuahauhauhauhauhauahuhua.......)
    4. 5.ò possono rispondere ad entrambi i punti nello stesso messaggio...caro, che tu ci creda o no le nostre statistiche sn fatte sui malati (su chi altro sugli insetti di prima forse??).. come spiegare altrimenti che tutti i sieropositivi se nn trattati presentano infezioni opportunistiche quali candida, criptococcosi, pneumoconiosi, tbc e altre alcune delle quali addirittura sconosciute o poco considerate prima della scoperta del virus? ripeto potresti sempre essere anche tu così coraggioso da offrirti come cavia...
    saluti
     
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  10. Luderdoff
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    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 20:05)
    sei stato accurato e preciso e con altrettanta precisione cercherò di risponderti
    1. le diatribe nella storia della medicina sn sempre esistite anche tra i grandi...di certo nn mi metterò io a contestare le ipotesi del signor muller..lascio volentieri il fardello a chi ne capisce ben più di me...io personalmente nn mi fido...dico ai miei pazienti di nn farlo...ma se tu sei così convinto della veridicità della sua ipotesi potresti sempre far in modo di infettarti con l'HIv e attendere il risultato (gradirei una risposta a questo ultimo punto visto che nessuno ha avuto il coraggio di esprimersi..nn ti sei mai chiesto perchè i dissidenti nn abbiamo mai osato fare ciò?sn tutti sani come un pesce..eppure la scienza cattiva siamo noi).

    se non ricordo male la medicina è una scienza, non una fede. quindi mi piacerebbe capire come mai non ti fidi e su quali riscontri oggettivi. riguardo la seconda affermazione che ho evidenziato sopra, credo che tu stia travisando. io sto facendo domande perchè non sono sicuro ne dell'una e ne dell'altra parrocchia. chiedo approfittando della tua preparazione per capirci qualcosa, per farmi un'idea. e poi che razza di domanda è se sono disposto a farmi iniettare l'hiv? ovvio che non lo farei, anche se mullis (non muller, spero sia distrazione e non superficialità) avesse ragione.

    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 20:05)
    2. per quanto riguarda il punto 2 la risposta è già contenuta nel punto 1. e p.s fai fatica tu a credere ad uno sconosciuto appena laureato figurati io a dar peso alle confabulazioni mediche di un ingegnere..cn tutto il rispetto chiaramente..

    aspe, non è un ingegnere, ma un biochimico, credo che qualche competenza in materia ce l'abbia.

    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 20:05)
    3. penso che tu nn sappia bene cosa si intende per immunodeficienza...le cause dell'immunodeficienza caro sn tre: acquisite (cioè dalla nascita, GENETICAMENTE determinate) virali (HIV) e iatrogene(farmaci come immunosopressori e cortisone). clima ambiente e altre cose che citi sn in realtà dei fattori esogeni che possono indebolire il sistema immunitario nn di certo dare immunodeficienza ( gli insetti poi mi fanno morire dal ridere uahuahauhauhauhauhauahuhua.......)

    in effetti questa differenza mi sfuggiva. tuttavia non credo che malaria, tubercolosi o qualsiasi altra patologia aggrediscano l'organismo se il sistema immunitario sia ko, per quello basta anche un semplice abbassamento delle difese immunitarie (non la terminologia esatta, spero di aver reso l'idea). inoltre non comprendo la tua ilarità riguardo gli insetti. se non ricordo male possono essere veicolo di malattie, ad esempio la malaria.

    CITAZIONE (cefalosporina @ 24/6/2010, 20:05)
    4. 5.ò possono rispondere ad entrambi i punti nello stesso messaggio...caro, che tu ci creda o no le nostre statistiche sn fatte sui malati (su chi altro sugli insetti di prima forse??).. come spiegare altrimenti che tutti i sieropositivi se nn trattati presentano infezioni opportunistiche quali candida, criptococcosi, pneumoconiosi, tbc e altre alcune delle quali addirittura sconosciute o poco considerate prima della scoperta del virus? ripeto potresti sempre essere anche tu così coraggioso da offrirti come cavia...
    saluti

    si, magari ne discutiamo dopo, ma prima vorrei sapere chi è stato il primo a stabilire la correlazione tra hiv e aids e su quali basi. in fondo parecchio del discorso pesa su questo dettaglio.

    voglio infine spendere due parole riguardo la "scienza cattiva", principalmente in riferimento al campo medico. purtroppo negli ultimi anni non è che l'oms abbia fatto belle figure, per citarne qualcuna vedi la mucca pazza, l'aviaria e la suina (la prossima volta sarà l'ittica...). senza considerare anche gli incredibili errori medici che si sentono ogni giorno (io stesso ho perso due cari a causa di medici deficienti). purtroppo il nero si vede più del bianco, quindi una notizia negativa fa più risalto di 100 positive, quindi si finisce col definire idioti tutti i medici. tuttavia io ritengo che non tutti i medici siano idioti, e sono certo che la maggior parte fa in modo esemplare il suo lavoro. quindi cerchiamo di evitare certi luoghi comuni e di discutere pacatamente della cosa. come ho già detto, sto cercando di comprendere facendo domande, rispettando la logica nel modo più imparziale possibile.
     
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  11. l'imbecille
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    Dissidenti e Aids

    Le storie degli attivisti dissidenti sono davvero molto toccanti. Mi ha colpito ad esempio quella di Ken Anderlini.
    Possiamo trovare diversi suoi interventi nell'unico, seppure ormai poco frequentato,forum dell'aids myts exposed, sito che nasce in seguito all'indubbio successo del testo di Duesberg. La sua morte, per danni cerebrali prodotti dall'hiv, è simile a quella di Mark Griffiths (compagno di Silvie Cousseau sulla quale ci ritorno dopo, morta, ovviamente, anche lei di Aids).
    Molto noto in Francia, musicista di anche ottime qualità, subirà un grosso colpo dopo la morte della sua compagna Silvie Cousseau. Viene trovato morto,nel mese di ottobre del 2004, con una bottiglia di super alcoolico, ufficialmente per infarto ma, da una analisi approfondita, leggendo le testimonianze dei suoi ultimi giorni, parrebbe che il cervello non rispondesse più bene (gli amici notarono che cercava di rullarsi una sigaretta senza la cartina...) e il giornalista che lo intervistò qualche giorno prima della sua morte notò che diceva cose senza senso e contradditorie. E' evidente che sono i famosi danni da hiv indotti nel cervello. Credo che Mark sapeva che stava perdendo la sua guerra, la guerra di una vita con tante battaglie intraprese. Credo che avesse capito che forse l'hiv esisteva davvero, e questo, nonostante avesse da 15 anni lasciato l'alcool e avesse avuto, fino ad allora uno stile alimentare e dietetico impeccabile. La fase calante comincerà quando di colpo perderà diversi kg, nonostante cure omeopatiche... Comincerà a soffrire di stanchezza cronica e gli amici noteranno che la famosa energia, che da sempre lo aveva contraddistinto, era ormai il passato... Da persona intelligente , e soprattutto, dopo la morte della sua compagna di una vita e di battaglie, Silvie Cousseau, dalla quale resterà fortemente scosso, smetterà di combattere. Parteciperà all'ultimo concerto rock e , per la prima volta dopo 15 anni, si farà l'ultima bevuta e morirà da solo, rileggendo i suoi 20 anni da dissidente che eroicamente, come chi ormai non ha nulla da perdere, brinderà alla sua vita, intensa e vissuta da combattente. Morira' in solitudine consapevole, un pò come il cane invecchiato che sa di essere arrivato all'ultimo giorno, saluta il padrone, e condivide i suoi ultimi momenti da solo perché nella vita non abbiamo certezze a parte la triste legge : si nasce e si muore da soli.

    Sylvie Cousseau la trovate nel testo della Maggiore "Aids : e se fosse tutto sbagliato?" oppure nella rivista Continuum, il periodico dei dissidenti aids il cui ultimo nr uscirà nel 2001, anno in cui morirà di Aids il suo editore , Huw Christie Williams, sieropositivo dissidente amico di Duesberg, a 41 anni. Morirà egli stesso di Sarkoma di Kaposi. La Cousseau pare prendesse molte vitamine e partecipasse alle scuole di preghiera.... long survivor, muore nell'intervallo 10-15 anni dei long survivor di patologia aids correlata..


    Nota anche la storia di Raphael Sabato Lombardo : viene citato nel libro di Duesberg come tra quelli che non hanno creduto che l’hiv causi l’aids. Il titolo della lettera, pubblicata per intero nel suo famoso libro,"Aids : il virus inventato" è “la mia vita sensa azt! che troverete nel libro appena citato. La lettera credo venga scritta nel 1996 e parla di un omosessuale di origine italiana al quale viene diagnosticata la sieropositività 10 anni prima. Successivamente alla pubblicazione del libro, Lombardo verrà invitato da Tabo Mbeky insieme a Duesberg per trovare una soluzione ai sieropositivi africani. Morirà un anno dopo di patologia aids correlata (Sarkoma di Kaposi) : anche qua non si sfugge al periodo di latenza 10-15 anni dei long survivor.
    Un lettore chiederà a Duesberg cosa ne pensava della morte di Raphael Sabato Lombardo. Duesberg dirà che a lui la lettera di Lombardo pareva troppo bella per essere vera, e che l'immagine che Lombardo ha dato di se stesso è quella che lui, alla famiglia e gli amici, avrebbe voluto che fosse. Detto altrimenti, in modo neanche troppo velato Duesberg fa supporre che Lombardo facesse uso di droghe.

    Sempre di Aids muore Jack Levine, assiduo frequentatore del forum aids myth exposed, che in diverse occasioni chiedeva sempre nel forum il motivo per il quale i sieropositivi morivano proprio delle patologie aids correlate…lui non si drogava e non prendeva farmaci…

    Ronny Burk, cofondatore del gruppo attivista ACT UP/San Francisco morirà di aids nel 2003.

    Michael Bellefountaine altra persona nota e combattiva, attivista e dissidente ( se fate una ricerca su google lo troverete in suoi diversi interventi scritti oltre a diverse partecipazioni in piazza)…morira’ di aids il 10 maggio 2007. Credo sia stato uno degli ultimi dissidenti ancora in vita (dalla mia ricerca dei dissidenti storici rimane solo la Christine Maggiore, alla quale ho inviato una mail ma non ho avuto risposta). La Maggiore mi risulta sia rimasta molto scossa dalla morte del suo amico David Pasquarelli. Al momento di lei, a parte il sito, non si hanno notizie recenti. Spero ovviamente che goda di ottima salute. So che sia una ottima persona, solare e disponibile. Si sottolinea che la Maggiore è salita di recente agli onori della cronaca per la morte della figlia di patologia Aids correlata (almeno così si suppone. Vi invito ad approfondire )

    Kelly Jon Landis : appassionato di bicicletta, maniaco della dieta alimentare sana e della medicina alternativa, si autodefinira’ "dissidente in salute”. Il suo sito è ancora attivo :
    Come vedrete sul sito , l’ultimo aggiornamento è di settembre 2006. C’e’ anche la sua foto dove in apparenza è sanissimo (come lui scrive: sieropositivo e in salute da 16 anni). Di li a poco la sua condizione di salute peggiora drasticamente e morirà di linfoma e di altre patologie aids correlata il 3 dicembre 2007. Anche in questo caso i cd4 completamente annientati e viremia enorme. Notate che i forum che lui consiglia, compreso il famoso aid$ myth exposed, ha gli interventi aggiornati al 2007, segno che l’evidenza ha ormai preso il passo (il forum nel 2007 era ancora abbastanza frequentato!!, il problema poi è che i moderatori sieropositivi sono morti di aids).

    Concludo con David Pasquarelli,() certamente uno dei volti più noti tra i dissidenti, insieme a Ken Anderlini, Mark Griffiths e Michael Bellefountaine, tutti e tre amici, attivisti e membri dell’organizzazione act up . Una parantesi innanzi tutto sulla organizzazione negazionista act up. Nei loro incontri organizzavano dibattiti per la libertà di cura, la difesa degli omosessuali e, ovviamente, negavano la relazione hiv aids e dicevano che era l’azt a provocare l’aids. Partecipando ai loro incontri, poteva capitare che attivisti morivano poi di aids , e , di fronte a questa evidenza, gli chiedevi cosa ne pensavano. La risposta ? Semplice “quello scopava come un riccio” oppure “quello prendeva i farmaci”. Si rifacevano al Duesberg, al Mullis, a Kremer…

    David era davvero in gamba : persona brillante, affascinante, carismatica, dotata di raro talento artistico. Simpatica e magnetica, come solo il genio artistico sa dimostrare. All’indomani del suo test sieropositivo, girovaga per due giorni nella metropoli pensando : non sono drogato, non ho mai fatto uso di droghe, non ho avuto rapporti promiscui…come posso essere sieropositivo? Di li a poco sentirà parlare di Duesberg e leggerà il libro : "Aids : Il virus inventato". Si identificherà nella missione : la truffa delle case farmaceutiche contro gli omosessuali sarebbe diventata la battaglia della sua vita. Questo accadeva il primo aprile del 1995 (il giorno del pesce d’aprile, ironia della sorte…); morirà l’otto marzo 2004 , il giorno della festa delle donne! Intanto vi faccio notare come muoiano per la maggiore tra il 2003 e il 2004, e tutti apparantamente in salute fintanto che l’hiv non ha distrutto le difese immunitarie e, attenzione, sempre morti di patologie aids correlate dopo il periodo di latenza 10-15 anni!
    Dicevo…verra’ arrestato nel 2001 successivamente ad una denuncia per minacce, intimidazioni e molestie contro l’autorità di polizia (in una foto del sito ad esempio c’e’ lui sorridente che viene rincorso da un poliziotto).Rimarrà in carcere 72 giorni e l’ultimo ricordo pubblico che abbiamo e l’intervista successiva al suo rilascio. Si vedono con il giornalista mentre lui mangia una bella insalata di spinaci! Dopo la detenzione in carcere diventerà fortemente anemico e probabilmente e coerentemente, cercava di sopperire con gli spinaci stessi...
    La sua permanenza in carcere lo convincerà che è la malnutrizione e la droga a causare l’aids. Successivamente alla detenzione lui è malato, anemico ma è convinto che si rimetterà presto. Ha le difese immunitarie molto basse ed è molto debole e prende quello che anni fa dalla gerarchia medica viene considerata una porcheria chimica per rafforzare le difese immunitarie : il dncb (praticamente da noi chiamato DHEA) vedi il sito e che lo prendevano i sieropositivi in aids al posto di prendere farmaci (già qui si nota la presa di coscienza della dannosità dell’hiv e soprattutto della sua esistenza : perché prendere il dhea se cmq l’hiv non causa l’aids??)
    Nell’intervista riprenderà i temi classici dei dissidenti : la repressione contro l’omosessualità e l’invenzione dell’hiv, l’aids in africa, l’attivismo politico e lo schierarsi a destra dei dissidenti…).Parlerà della sua detenzione e della causa per la quale vorrà dimostrare la sua innocenza non appena ritornerà in salute… Non ne avra’ il tempo : il suo sistema immunitario era ormai collassato! Dopo l’anemia arriverà la polmonite da pneumocisty carini (tipica patologia aids correlata).Nonostante le cure alternative e quelle classiche, come suggerito da Duesberg, cioè di combattere le patologie con i farmaci in uso classici (ma non la haart che all’inizio rifiuta seguendo Duesberg fin quasi ai suoi ultimi giorni) arriverà la meningite e lo stafilococco, micobatterio e il classico cmv. Tenterà allora la haart ma ormai era troppo tardi… Credo che anche lui, come Mark Griffits, nell’ultimo anno si sia ritrovato sperduto, senza punti di riferimento, e l’avere accettato la haart la si può tranquillamente interpretare come una pubblica ammissione della esistenza dell’hiv che causa l’aids. Mi piace pensare che qualora,( come in tanti altri casi è successo,) l’haart gli avesse salvato la vita avrebbe impegnato tutta la sua vita stessa a promuovere l’uso del preservativo, e avrebbe denunciato i vari duesberg con la stessa enfasi con cui per una vita lo ha promosso e preso a riferimento vitale…

    Da una ng leggo, com cordoglio e dispiacere, della morte di un altro negazionista il cui nome su internet era Siddah (per gli amici marco). Sieropositivo si curera' anche lui con vari digiuni terapeutici, eliminando zuccheri e utilizzando integratori. Sembra fosse seguito da un naturopata. Il suo livello dei cd4 crolla inesorabilmente negli anni (dall'ultimo suo intervento credo che avesse circa 80 cd4 e viremia alle stelle) sebbene, come lui scrive, non abbia mai avuto infezioni opportunistiche (chi lo conosceva cmq lo vedeva anno dopo anno sempre più magro). Purtroppo morirà di Aids con patologia meningite da criptococco che se lo prenderà in pochi giorni. Anche lui giovanissimo haimé. Se ne parla in diversi link (siero positivo punto it). Ho trovato l'informazione su segnalazione di un utente :

    In sintesi : l’hiv non ha lasciato scampo a nessuno e questo nonostante uno stile di vita impeccabile.Se una prova i dissidenti volevano ora non hanno scuse. Non si è salvato nessuno. I forum dei dissidenti ormai non esistono più. Vita salutista, zero droghe, zero alcool, dieta alimentare ferrea, sport…Morti tutti di patologie aids correlate… Credo sia giunto il momento di fare in modo che questo esca fuori una volta per tutte. Ancora troppi giovani si lasciano condizionare dai dissidenti sia su internet che in librerie dove si parla di miti, truffe farmaceutiche e via con Kremer , Duesberg, Mullis… Di aids si muore ancora e soprattutto, di aids si muore ancora di ignoranza : usare sempre il preservativo, diciamolo a chiare lettere!

    Francesco Satta

    L'ultima modifica di Mancer il Lun 02 Feb, 2009 21:14, modificato 4 volte






















    i link non so per quale motivo tecnico non riesco a postarli per colpa mia e del forum retrogrado, comunque basta che scrivete su google hiv forum . info e troverete il sito italiano più bello che ci sia in italia sull'argomento e con tutte le fonti e gli studi sugli argomenti HIV AIDS trattati da sempre !



    CODICE
    [HTML]
    CODICE
    [URL=http://www.youtube.com/watch?v=3mEQxAqcsI4][/URL]
    [/HTML]

     
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  12. cefalosporina
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    L'HIV risponde ai postulati di Koch quale causa dell'AIDS

    Tra i molti criteri utilizzati nel corso degli anni per provare la correlazione tra un sospetto agente eziologico (responsabile di malattia) ed una specifica patologia, forse i più citati sono i postulati di Koch, sviluppati alla fine del 1800. I postulati di Koch sono stati diversamente interpretati dai vari ricercatori, e alcune modifiche sono state suggerite per adeguarsi alle nuove tecnologie, particolarmente per ciò che riguarda i virus.
    Tuttavia, i principi di base rimangono gli stessi, e per più di un secolo i postulati di Koch, descritti sotto, sono serviti come riferimento per stabilire la causa di una malattia infettiva.

    I postulati di Koch:

    1. Associazione epidemiologica: la causa sospetta deve essere fortemente associata con la malattia.
    2. Isolamento: il patogeno sospetto deve poter essere isolato e propagato al di fuori dell'ospite.
    3. Trasmissione e patogenesi: il trasferimento del sospetto patogeno ad un ospite non infetto, uomo o animale, riproduce la malattia in quell'ospite.




    In riferimento al postulato N. 1, numerosi studi pubblicati in tutto il mondo dimostrano che virtualmente tutti i pazienti affetti da AIDS risultano HIV-positivi; ciò vuol dire che questi hanno gli anticorpi che indicano la presenza dell'infezione da HIV.


    In riferimento al postulato N. 2, le moderne tecniche di coltura hanno permesso l'isolamento del virus HIV in virtualmente tutti i pazienti affetti da AIDS, così come in praticamente tutti gli individui HIV sieropositivi, sia con infezione precoce che con infezione avanzata. Inoltre, la PCR e altre sofisticate tecnologie molecolari hanno permesso ai ricercatori di documentare la presenza del genoma dell'HIV praticamente in tutti i pazienti affetti da AIDS, così come negli individui con infezione precoce da HIV.

    Il postulato N. 3 ha trovato conferma in alcuni tragici incidenti che hanno coinvolto tre operatori di laboratorio, che non avevano nessun altro fattore di rischio, i quali hanno sviluppato l'AIDS dopo esposizione accidentale a materiali contenenti elevate concentrazioni di HIV. In tutti e tre i casi, l'HIV fu isolato dall'individuo infetto, sequenziato e dimostrato essere lo stesso ceppo virale presente nel materiale che aveva provocato l'infezione. In un altro tragico incidente, la trasmissione dell'HIV da un dentista della Florida a sei dei suoi pazienti, è stato documentato da analisi genetiche condotte sul virus isolato sia dal dentista che dagli stessi pazienti. Il dentista e tre pazienti hanno sviluppato l'AIDS e sono deceduti, e almeno uno degli altri tre pazienti ha manifestato l'AIDS. Cinque di questi sei pazienti non avevano alcun fattore di rischio, eccetto le ripetute visite odontoiatriche con manovre invasive.
    Inoltre, nel Dicembre 1999, i CDC hanno ricevuto rapporti relativi a 56 operatori sanitari negli Stati Uniti con infezione da HIV occupazionale, documentata, 25 dei quali hanno sviluppato l'AIDS in assenza di altri fattori di rischio. La comparsa di AIDS dopo una sieroconversione nota da HIV è stata inoltre ripetutamente osservata in casi post-trasfusionali, sia adulti che pediatrici, in casi di trasmissione materno-fetale, ed in studi sulla emofilia, sull'uso di droghe per via iniettiva e sulla trasmissione sessuale, nei quali la sieroconversione poteva essere documentata utilizzando campioni di sangue sequenziali.
    Per esempio, in uno studio Olandese durato 10 anni, i ricercatori hanno seguito 11 bambini che hanno contratto l'infezione da HIV in epoca neonatale tramite piccole aliquote di plasma provenienti da un singolo donatore HIV positivo. Durante i 10 anni di osservazione, 8 dei 10 bambini morirono. Tutti gli altri 3 bambini mostrarono un peggioramento delle loro funzioni immunitarie, e 2 su 3 avevano sintomi probabilmente correlati all'infezione da HIV.


    I postulati di Koch soddisfano anche modelli animali dell'AIDS umano. In topi ricombinati con sistema immunitario umano, gravemente immunodeficienti (SCID), l'HIV produce un quadro di distruzione cellulare simile a quello osservato nell'uomo. L'HIV-2, una variante dell'HIV meno virulenta, provoca anch'esso una sindrome simile all'AIDS nei babbuini. Più di una dozzina di ceppi di virus dell'immunodeficienza delle scimmie (SIV), un parente stretto dell'HIV, provocano l'AIDS in macachi asiatici. Inoltre, virus chimerici noti come SHIVs, i quali sono formati dalla struttura del SIV e da vari geni dell'HIV in sostituzione di quelli omologhi del SIV, provocano l'AIDS nei macachi. A rinforzare ulteriormente l'associazione tra questi virus e l'AIDS, i ricercatori hanno dimostrato che SIV e SHIVs isolati da animali con l'AIDS e trasferiti ad animali non infetti, provocano l'AIDS anche in questi.

    Prima della comparsa dell'HIV, malattie associate all'AIDS come la PCP, il sarcoma di Kaposi e le infezioni da MAC, erano rare nei Paesi sviluppati; oggi, queste patologie sono di comune riscontro nelle persone con infezione da HIV.

    Prima della comparsa dell'HIV, patologie correlate all'AIDS come la polmonite da Pneumocystis carinii (PCP), il sarcoma di Kaposi (KS) e l'infezione disseminata da Mycobacterium Avium Complex (MAC) erano estremamente rare negli Stati Uniti. In una sorveglianza del 1967, solo 107 casi di PCP erano stati descritti nella letteratura medica, e praticamente tutti in individui affetti da varie cause di immunosoppressione. Prima dell'epidemia di AIDS, l'incidenza annuale del KS negli Stati Uniti era di soli 0,2 - 0,6 casi per milione di abitanti, e solo 32 casi di infezione disseminata da MAC erano stati descritti in letteratura.

    Alla fine del 1999, i CDC hanno ricevuto rapporti relativi a 166.368 persone HIV-positive negli Stati Uniti con una diagnosi accertata di PCP, 46.684 con diagnosi di KS e 41.873 con diagnosi di infezione disseminata da MAC.

    Nei Paesi in via di sviluppo, il quadro epidemiologico di patologie sia rare che endemiche è drasticamente cambiato da quando si è diffuso l'HIV, con un peso che grava ora prevalentemente sui giovani e sulla mezza età.

    Nei Paesi in via di sviluppo, l'insorgenza dell'epidemia da HIV ha drammaticamente modificato il quadro di varie malattie nelle popolazioni colpite. Analogamente a quanto osservato nei Paesi sviluppati, malattie opportunistiche precedentemente rare, come la PCP e certe forme di meningiti, sono diventate di osservazione più comune. Inoltre, contemporaneamente all'aumento della prevalenza dell'infezione da HIV, si è osservato anche un significativo incremento della diffusione di condizioni endemiche come la tubercolosi (TB), soprattutto tra le popolazioni più giovani. Per esempio, con il rapido aumento della sieroprevalenza per HIV nel Blantyre (Malawi) dal 1986 al 1995, i ricoveri nell'ospedale cittadino per tubercolosi sono aumentati del 400%, con il maggiore incremento dei casi osservato nei bambini e nei giovani adulti. Nel distretto rurale di Hlabisa (Sud Africa), i ricoveri nei reparti per tubercolosi è aumentato del 360% dal 1992 al 1998, in concomitanza di una enorme crescita della sieroprevalenza per HIV.
    Come discusso più avanti, gli elevati tassi di mortalità dovuti a condizioni endemiche come la TB, le malattie diarroiche e la wasting syndrome, prima confinate alle popolazioni anziane ed ai malnutriti, sono ora comuni nella popolazione più giovane affetta da infezione da HIV in molti di questi Paesi.

    Molti studi dimostrano che solo un singolo fattore, l'HIV, predice se una persona svilupperà l'AIDS.

    Altre infezioni virali e batteriche, il tipo di comportamento sessuale e gli abusi di droghe non predicono lo sviluppo dell'AIDS.
    Persone con diverse caratteristiche, compresi uomini e donne eterosessuali, uomini e donne omosessuali, emofiliaci, partners sessuali di emofiliaci, persone che hanno ricevuto trasfusioni, tossicodipendenti, bambini e neonati, tutti questi hanno sviluppato l'AIDS, e tutti hanno come unico denominatore comune il fatto di avere l'infezione da HIV.

    L'HIV e l'AIDS sono invariabilmente correlati nel tempo, nel luogo ed in gruppi di popolazioni.

    Storicamente, l'insorgenza di AIDS in varie popolazioni nel mondo ha strettamente seguito la comparsa dell'infezione da HIV. I primi casi di AIDS sono stati riscontrati nel 1981 in omosessuali maschi a New York ed in California, e la valutazione retrospettiva di campioni di sangue congelato di una coorte di uomini omosessuali aveva dimostrato la presenza di anticorpi contro l'HIV già nel 1978, ma non prima di questa data. Successivamente, in ogni regione, nazione e città dove l'AIDS è comparso, è risultato evidente che l'infezione da HIV aveva preceduto la comparsa dell'AIDS solo di alcuni anni.

    L'HIV può essere isolato praticamente in tutte le persone con AIDS.

    Metodiche diagnostiche molto sensibili recentemente sviluppate, come la PCR (Polymerase Chain Reaction), e le migliorate tecniche di coltivazione virale, hanno dato la possibilità ai ricercatori di isolare l'HIV nei pazienti con AIDS, con solo poche eccezioni. L'HIV è stato ripetutamente isolato dal sangue, dallo sperma e dalle secrezioni vaginali di pazienti con AIDS; questi riscontri hanno confermato i dati epidemiologici, dimostrando la trasmissione dell'AIDS tramite l'attività sessuale ed i contatti con sangue infetto.

    Numerosi studi effettuati su persone HIV-positive hanno dimostrato che elevati livelli di virus infettivo, di antigene virale, e di acidi nucleici dell'HIV (DNA e RNA) predicono il deterioramento del sistema immunitario e l'aumentato rischio di sviluppare l'AIDS.
    Contrariamente, pazienti con bassi livelli di replicazione virale hanno un minore rischio di sviluppare l'AIDS.

    Per esempio, in una analisi di 1.604 uomini con infezione da HIV nella Multicenter AIDS Cohort Study (MACS), il rischio di sviluppare l'AIDS entro 6 anni era fortemente associato ai livelli plasmatici di HIV-RNA, misurati da un test denominato branched-DNA signal amplification assay (bDNA):


    RNA plasmatico
    (copie/ml di sangue)


    Proporzione di pazienti che sviluppano l'AIDS entro 6 anni
    < 500

    5,4 %
    501 - 3.000

    16,6 %
    3.001 - 10.000

    31,7 %
    10.001 - 30.000

    55,2 %
    > 30.000

    80,0 %

    Correlazioni simili tra l'aumento dei livelli di HIV-RNA ed un incremento del rischio di progressione della malattia è stato osservato in bambini HIV-positivi, sia in Paesi sviluppati che in Paesi in via di sviluppo.
    Nella piccolissima quota di persone con infezione da HIV non trattate, la cui malattia progredisce con estrema lentezza, il livello di HIV nel sangue e nei linfonodi è significativamente più basso che nelle persone HIV-positive la cui evoluzione clinica ha un andamento tipico.

    La disponibilità di potenti combinazioni di farmaci che specificamente bloccano la replicazione virale ha drasticamente migliorato la prognosi per le persone con l'infezione da HIV.
    Questo effetto non si sarebbe osservato se l'HIV non fosse la causa principale dell'AIDS.

    Studi clinici hanno dimostrato che potenti combinazioni terapeutiche con tre farmaci anti-HIV possono significativamente ridurre l'incidenza dell'AIDS e la mortalità dei pazienti HIV-positivi, confrontate con i regimi terapeutici precedentemente disponibili . L'uso di queste potenti terapie ha contribuito a ridurre drasticamente l'incidenza dell'AIDS e delle morti associate all'AIDS nelle popolazioni dove questi farmaci sono disponibili.

    Tra i pazienti HIV-positivi che ricevono una terapia anti-HIV, quelli nei quali la carica virale si riduce ai livelli più bassi hanno molte meno probabilità di ammalarsi di AIDS o di morire rispetto ai pazienti che non rispondono alla terapia.
    Questo effetto non si sarebbe osservato se l'HIV non fosse la causa principale dell'AIDS.

    Studi clinici effettuati sia negli adulti che nei bambini hanno dimostrato la correlazione tra una buona risposta virologica alla terapia (minor quantità di virus nell'organismo) e un ridotto rischio di sviluppare l'AIDS o di morire in seguito all'infezione da HIV.
    Questo risultato è stato osservato anche nella pratica clinica routinaria. Per esempio, in un'analisi di 2.674 pazienti con infezione da HIV che avevano iniziato una HAART (Highly Active AntiRetroviral Therapy) nel periodo 1995-1998, il 6,6% dei pazienti che avevano raggiunto e mantenuto una carica virale < 400 copie/mL avevano sviluppato l'AIDS oppure erano decedute dopo 30 mesi, contro il 20,1% dei pazienti che non avevano mai negativizzato la viremia.

    Praticamente tutte le persone con l'AIDS hanno anticorpi contro l'HIV.

    Nel corso di uno studio osservazionale su 230.179 pazienti con AIDS negli Stati Uniti, solo 299 persone sono risultate HIV-negative. Una valutazione di 172 di questi 299 pazienti ha stabilito che 131 erano in seguito risultati HIV-positivi; altri 34 erano deceduti prima che il loro sierostato potesse essere confermato.

    Numerosi studi di sieroprevalenza hanno dimostrato che l'AIDS è frequente nelle popolazioni dove molte persone hanno anticorpi contro l'HIV. Contrariamente, in popolazioni con bassa sieroprevalenza per gli anticorpi contro l'HIV, l'AIDS è estremamente raro.

    Per esempio, nella regione sudafricana dello Zimbabwe (popolazione di 11,4 milioni di abitanti), più del 25% degli adulti di età compresa tra i 15 ed i 49 anni sono stimati essere sieropositivi sulla base di numerosi studi. Alla fine di Novembre 1999, nello Zimbabwe sono stati notificati al WHO più di 74.000 casi di AIDS. In Madagascar invece, un'isola al largo della costa sud-orientale dell'Africa (popolazione 15,1 milioni), dove c'è una prevalenza molto bassa di sieropositività per HIV, sono stati notificati soltanto 37 casi di AIDS. Tuttavia altre malattie trasmesse sessualmente, in particolare la sifilide, sono comuni in Madagascar, il che significa che le condizioni per la diffusione dell'HIV e dell'AIDS sarebbero mature se il virus diventasse radicato nel Paese.

    In studi di coorte, una immunodeficienza grave e patologie che definiscono l'AIDS si manifestano quasi esclusivamente in persone che sono infettate dall'HIV.

    L'analisi dei dati provenienti da oltre 8.000 pazienti appartenenti alle coorti MACS e Women's Interagency HIV Study (WIHS), ha dimostrato che le persone HIV-positive avevano una probabilità 1.100 volte più alta di sviluppare l'AIDS rispetto a quelle HIV-negative. Questa schiacciante differenza fornisce una prova lampante della associazione tra HIV e AIDS, che è inusuale nella ricerca medica.
    In uno studio di coorte canadese, i ricercatori hanno seguito 715 maschi omosessuali per un periodo medio di 8,6 anni. Ogni caso di AIDS in questa coorte si è manifestato in persone HIV-positive. Nessuna patologia AIDS-correlata è stata invece osservata nelle persone che erano rimaste negative alla ricerca degli anticorpi anti-HIV, nonostante il fatto che questi individui avevano le stesse caratteristiche degli altri in termini di uso di droghe e di rapporti anali recettivi.

    In studi condotti in Paesi sia sviluppati che in via di sviluppo, i tassi di mortalità sono marcatamente più elevati tra le persone HIV-positive che non tra quelle HIV-negative.

    Nunn e colleghi hanno valutato l'impatto dell'infezione da HIV in un periodo di 5 anni su di una popolazione rurale dell'Uganda. Tra 8.833 individui di ogni età che avevano un risultato ambiguo al test per la ricerca degli anticorpi anti-HIV (erano stati utilizzati 2 o 3 diversi test per ogni paziente), le persone sieropositive avevano una probabilità 16 volte maggiore di morire nel corso dei 5 anni rispetto alle persone sieronegative. Nelle persone di età compresa tra 25 e 34 anni, le persone sieropositive avevano una probabilità 27 volte maggiore di morire rispetto ai sieronegativi.

    Risultati simili sono emersi anche da altri studi . Per esempio:

    * in Tanzania, le persone HIV-positive avevano 12,9 volte più probabilità di morire in un periodo di due anni rispetto alle persone HIV-negative;
    * in Malawi, la mortalità dopo 3 anni di bambini HIV-positivi che hanno superato il primo anno di età era di 9,5 volte maggiore rispetto a quella di bambini sieronegativi;
    * in Rwanda, la mortalità dei bambini HIV-positivi in un periodo di 5 anni era 21 volte più elevata rispetto ai bambini HIV-negativi (59). Tra le madri di questi bambini, la mortalità era 9 volte maggiore per quelle sieropositive durante un follow up di 4 anni;
    * in Costa d'Avorio, persone HIV-positive con tubercolosi polmonare avevano 17 volte più probabilità di morire entro 6 mesi rispetto ad HIV-negativi con la stessa malattia polmonare;
    * nel vecchio Zaire (attualmente Repubblica Democratica del Congo), i bambini HIV-positivi hanno 11 volte più probabilità di morire per diarrea che non i bambini HIV-negativi.


    Un aumento della mortalità tra le persone HIV-positive è stato più volte osservato anche in studi effettuati nei Paesi sviluppati, forse in modo più drammatico tra gli emofilici, come ha per esempio evidenziato uno studio condotto su 6.278 emofilici in Gran Bretagna nel periodo 1977-1991: in 2.448 individui con emofilia grave, il tasso annuo di mortalità era rimasto stabile intorno allo 0,8% nel periodo 1977-1984. Nel successivo periodo 1985-1992, mentre tra i soggetti emofiliaci HIV-negativi il tasso di mortalità era rimasto stabile allo 0,8%, i decessi erano nettamente aumentati tra i pazienti emofilici che erano diventati HIV-positivi in seguito alle trasfusioni di sangue avvenute nel periodo 1979-1986, ed in questo gruppo di persone il tasso di mortalità era arrivato all'8,1% nel 1991-92.
    In 3.830 soggetti con emofilia lieve o moderata, l'andamento osservato era simile, con un tasso di mortalità iniziale di 04% nel periodo 1977-84, rimasto stabile negli emofilici HIV-negativi, ma aumentato al 8,5% nel 1991-92 nei pazienti divenuti HIV-positivi.

    Il profilo immunologico specifico che caratterizza l'AIDS (un valore persistentemente basso di linfociti CD4+) è estremamente raro in assenza di infezione da HIV o di altre cause note di immunodepressione.

    Per esempio, nella coorte MACS 22.643 determinazioni dei linfociti CD4+ eseguite su 2.713 omosessuali HIV-negative hanno evidenziato un solo paziente con una conta dei CD4+ inferiore ai 300/mmc, e questo soggetto stava assumendo una terapia immunosoppressiva.

    I neonati non hanno fattori di rischio comportamentali per l'AIDS, tuttavia molti bambini nati da madri HIV-positive hanno sviluppato l'AIDS e sono deceduti.

    Solo neonati che sono diventati HIV-positivi prima o durante la nascita, durante l'allattamento o, più raramente, in seguito alla esposizione a sangue contaminato da HIV dopo la nascita, hanno sviluppato la grave immunodepressione che porta allo sviluppo dell'AIDS. Neonati che non sono HIV-positivi non sviluppano l'AIDS.
    Negli Stati Uniti, alla fine del 1999 sono stati notificati dai CDC 8.718 casi di AIDS in bambini con meno di 13 anni di età; i decessi, 5.044. Globalmente, l'UNAIDS stima che nel mondo solo nel corso del 1999 vi siano stati 470.000 bambini deceduti per l'AIDS.
    Poiché molte madri HIV-positive fanno uso di droghe, qualcuno ha ipotizzato che l'uso materno di queste droghe possa essere responsabile dei casi di AIDS pediatrico. Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato in modo evidente che i neonati che non sono HIV-positivi non sviluppano l'AIDS, indipendentemente dall'impiego di droghe da parte delle loro madri.
    Ad esempio, la maggior parte delle donne gravide arruolate nell'European Collaborative Study sono attuali o ex-tossicodipendenti. In questo studio ancora in corso in 10 Paesi europei, le madri ed i loro figli vengono seguiti dal momento della nascita. In un articolo pubblicato su Lancet (65), i ricercatori riportano che nessuno dei 343 bambini HIV-negativi nati da madri HIV-positive ha sviluppato l'AIDS o una persistente immunodeficienza. Al contrario, dei 64 bambini HIV-positivi il 30% ha sviluppato l'AIDS entro i 6 mesi di età. Entro il primo anno di vita il 17% era deceduto per patologie AIDS-correlate.

    I gemelli con infezione da HIV sviluppano l'AIDS, mentre i gemelli HIV-negativi non manifestano la malattia.

    Sono stati documentati casi di madri HIV-positive che hanno partorito coppie di gemelli, dei quali uno risultava HIV-positivo e l'altro no. Solo il gemello HIV-positivo aveva in seguito sviluppato l'AIDS, mentre l'altro gemello era rimasto clinicamente ed immunologicamente normale.

    Studi effettuati su casi di AIDS a trasmissione post-trasfusionale hanno più volte portato al riscontro dell'HIV sia nel paziente che nel donatore.

    Numerosi studi hanno dimostrato una perfetta correlazione tra l'insorgenza di AIDS in un ricevitore di sangue e nel donatore, con il riscontro di ceppi omologhi di HIV sia nel donatore che nel ricevente.

    La struttura genetica e morfologica dell'HIV è simile a quella di altri Lentivirus che spesso provocano immunodeficienza nei loro rispettivi ospiti animali, oltre a disturbi che evolvono in modo lento e progressivo, alla degenerazione neurologica ed alla morte.

    Come l'HIV nell'uomo, così altri virus animali come il virus dell'immunodeficienza felina (FIV) nei gatti, i visna virus nelle pecore ed il virus dell'immunodeficienza delle scimmie (SIV) nei macachi, sono in grado di infettare cellule del sistema immunitario come i linfociti T ed i macrofagi. Per esempio, il visna virus infetta i macrofagi e provoca una malattia neurologia lentamente progressiva.

    L'HIV provoca la disfunzione e la morte dei linfociti CD4+, sia in vitro che in vivo.

    L'alterazione funzionale e la deplezione dei linfociti CD4+ è una caratteristica distintiva della malattia da HIV. La scoperta del fatto che l'HIV infetta e distrugge i linfociti CD4+ in vitro suggerisce fortemente la presenza di un legame diretto tra l'infezione da HIV, la deplezione dei linfociti CD4+ e lo sviluppo dell'AIDS. Una varietà di meccanismi, sia direttamente che indirettamente correlati all'infezione dei linfociti CD4+ da parte dell'HIV, sono probabilmente responsabili del deficit funzionale di queste cellule che si osserva nelle persone con infezione da HIV. Non solo l'HIV può penetrare nei linfociti CD4+ ed ucciderli direttamente, ma molti prodotti genetici dell'HIV possono interferire con la funzione delle cellule non infettate.

    L'HIV danneggia le sorgenti di linfociti CD4+ ed i centri dell'attività immunitaria dell'organismo.

    L'HIV distrugge i precursori cellulari e le strutture nel midollo osseo e nel timo che sono necessarie per lo sviluppo di cellule immunitarie mature. Questo danno può aiutare a spiegare perché il sistema immunitario di persone con AIDS non è in grado di rigenerare in modo adeguato i linfociti CD4+. Il virus inoltre distrugge progressivamente i linfonodi, i centri dell'attività immunitaria nell'organismo. E' significativo che in un piccolo numero di persone HIV-positive la cui malattia non progredisce, l'architettura dei linfonodi sembra rimanere intatta.

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    come vedi la bibliografia è più che fitta di nomi...
    cmq mi riferivo a te ingegnere nel punto 2
    e gli insetti sn si veicoli di malattia nn di certo di immunodeficienza (e immunodeficienza e stato immunitario defedato ripeto sn due cose diverse!!!!!!!)
     
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  13. Luderdoff
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    CITAZIONE (cefalosporina @ 25/6/2010, 00:05)
    In riferimento al postulato N. 1, numerosi studi pubblicati in tutto il mondo dimostrano che virtualmente tutti i pazienti affetti da AIDS risultano HIV-positivi; ciò vuol dire che questi hanno gli anticorpi che indicano la presenza dell'infezione da HIV.


    In riferimento al postulato N. 2, le moderne tecniche di coltura hanno permesso l'isolamento del virus HIV in virtualmente tutti i pazienti affetti da AIDS, così come in praticamente tutti gli individui HIV sieropositivi, sia con infezione precoce che con infezione avanzata. Inoltre, la PCR e altre sofisticate tecnologie molecolari hanno permesso ai ricercatori di documentare la presenza del genoma dell'HIV praticamente in tutti i pazienti affetti da AIDS, così come negli individui con infezione precoce da HIV.

    ... Inoltre, nel Dicembre 1999, i CDC hanno ricevuto rapporti relativi a 56 operatori sanitari negli Stati Uniti con infezione da HIV occupazionale, documentata, 25 dei quali hanno sviluppato l'AIDS in assenza di altri fattori di rischio...

    ...Per esempio, in uno studio Olandese durato 10 anni, i ricercatori hanno seguito 11 bambini che hanno contratto l'infezione da HIV in epoca neonatale tramite piccole aliquote di plasma provenienti da un singolo donatore HIV positivo. Durante i 10 anni di osservazione, 8 dei 10 bambini morirono. Tutti gli altri 3 bambini mostrarono un peggioramento delle loro funzioni immunitarie, e 2 su 3 avevano sintomi probabilmente correlati all'infezione da HIV...

    ...Metodiche diagnostiche molto sensibili recentemente sviluppate, come la PCR (Polymerase Chain Reaction), e le migliorate tecniche di coltivazione virale, hanno dato la possibilità ai ricercatori di isolare l'HIV nei pazienti con AIDS, con solo poche eccezioni...

    ...Praticamente tutte le persone con l'AIDS hanno anticorpi contro l'HIV.

    Nel corso di uno studio osservazionale su 230.179 pazienti con AIDS negli Stati Uniti, solo 299 persone sono risultate HIV-negative. Una valutazione di 172 di questi 299 pazienti ha stabilito che 131 erano in seguito risultati HIV-positivi; altri 34 erano deceduti prima che il loro sierostato potesse essere confermato.

    In studi di coorte, una immunodeficienza grave e patologie che definiscono l'AIDS si manifestano quasi esclusivamente in persone che sono infettate dall'HIV.

    ...In uno studio di coorte canadese, i ricercatori hanno seguito 715 maschi omosessuali per un periodo medio di 8,6 anni. Ogni caso di AIDS in questa coorte si è manifestato in persone HIV-positive. Nessuna patologia AIDS-correlata è stata invece osservata nelle persone che erano rimaste negative alla ricerca degli anticorpi anti-HIV, nonostante il fatto che questi individui avevano le stesse caratteristiche degli altri in termini di uso di droghe e di rapporti anali recettivi.

    In studi condotti in Paesi sia sviluppati che in via di sviluppo, i tassi di mortalità sono marcatamente più elevati tra le persone HIV-positive che non tra quelle HIV-negative.

    ...Il profilo immunologico specifico che caratterizza l'AIDS (un valore persistentemente basso di linfociti CD4+) è estremamente raro in assenza di infezione da HIV o di altre cause note di immunodepressione.

    ...I neonati non hanno fattori di rischio comportamentali per l'AIDS, tuttavia molti bambini nati da madri HIV-positive hanno sviluppato l'AIDS e sono deceduti.

    nulla da eccepire, tuttavia ho evidenziato le parti che ritengo alquanto strane, nel senso che se davvero la causa dell'aids sia hiv, non comprendo l'utilizzo di questi escamotage grammaticali. inoltre molti di queste statistiche sono alquanto "povere" di dettagli, nel senso che non si specifica chi ha condotto le analisi, o in quale anno. posso capire la mancanza di alcuni dati, vista la mole, tuttavia non comprendo l'uso di termini come "virtualmente" o "praticamente". forse pecco di pignoleria, ma trovo la cosa alquanto strana.

    CITAZIONE (cefalosporina @ 25/6/2010, 00:05)
    come vedi la bibliografia è più che fitta di nomi...
    cmq mi riferivo a te ingegnere nel punto 2
    e gli insetti sn si veicoli di malattia nn di certo di immunodeficienza (e immunodeficienza e stato immunitario defedato ripeto sn due cose diverse!!!!!!!)

    non sono ingegnere, tuttavia sono curioso di capire quali sono stati i dettagli che ti hanno permesso di catalogarmi in tale categoria. tengo inoltre a precisare che quando mi riferivo agli insetti, intendevo che le malattie da essi provocate comunque indeboliscono il sistema immunitario. in effetti non usato un modo felice di esprimere questo concetto.
    infine ti ringrazio per aver risposto, anche se in un modo che non mi aspettavo, alla mia domanda con tutta questa mole di dati, con tanto di fonti. in definitiva quindi, se ho capito bene, non esiste uno scopritore, ma probabilmente un qualche ente, tipo l'oms che, facendo riferimento alle statistichei, ha sentenziato sulla base di essi che l'hiv è il fattore scatenante dell'aids.
     
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  14. cefalosporina
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    ok...allora risponderò molto velocemente e per l'ultima volta perchè ecco...francamente mi sn un pò rotta...
    in primis ti dico che in medicina così come nelle scienze nn vi è nulla di certo...nn pensavo che qsta fosse una novità, o almeno sembro l'unica qua a saperlo...usare parole come verosibilmente, probabilmente, compatibilmente è all'ordine del giorno (d'alytronde nn mi pare che i dissidenti siano altrettant sicuri del contrario)
    secondo e ultimo punto:cosa vuol dire nn esiste uno scopritore della correlazione???temo che tu nn abbia ben capitocome vengano condotte le ricerche in qsto campo..allora ti farò una sorta di schemino esemplificativo
    quindi prima compaiono i sintomi e i segni della malattia
    poi si cerca la causa in un gruppo abbastanza vasto ed omogeneo di pazienti cn quei sintomi e segni (e qui nascono le famose statistiche)
    si trova una possibile causa
    qsta causa è vera?verifichiamo....altre statistiche
    come vedi il centro del nostro agire è il malato
    e allora....è chiaro che la prima correlazione è stata di coloro che hanno scoperto il virus....altrimenti nn avrebbero fatto tanti sforzi invano se prima nn vi fossero stati dei pazienti con un insieme si sintomi e segni tipici no??non è che io oggi senza alcuna evidenza clinica mi metto a scoprire agenti patogeni nn credi??
     
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  15. giopir
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    di sbagliato c'è che le cause la medicina le cerca all'esterno.... e se fossero all'interno... magari nella psiche? magari se si considera la triade psiche-cervello-organi (programmatore-computer-macchina) tutto diviene più semplice di questo marasma di bla bla bla

    Tratto da 'il tradimento della medicina' di A. Mondini pag 23-4-5

    AIDS e Hiv, il virus inventato.

    Se chiedete spiegazioni sul fatto che l'Hiv sia la causa dell'AIDS ad un “esperto”, ad un “addetto ai lavori”, egli vi riferirà frasi del tipo: “non ce n'è bisogno; tutti ormai sanno che...”: Ma se volete andare a fondo della faccenda, se volete trovare e leggere la pubblicazione originale che riferisce della scoperta, dei metodi e dei risultati usati per arrivarci, ecc... come si usa per qualsiasi normale lavoro di ricerca scientifica, potrete passare il resto dei vostri giorni a cercarla, dato che... non esiste!
    Un giorno il premio Nobel per la chimica, Kary B. Mullis, scrivendo una relazione scientifica sull'AIDS, si accorse di non conoscere le fonti scientifiche che avvaloravano la frase che aveva
    appena scritto: “L'Hiv è la causa probabile dell'AIDS”. Anche se i suoi colleghi gli dicevano che non ce n'era bisogno perché ormai “si sa”, per serietà professionale, si mise a cercarle. Dopo due anni e una quindicina di congressi, aveva chiesto invano a quasi tutti quelli che pensava potessero dargli una risposta.
    Finalmente ebbe l'occasione di avvicinare Luc Montagnier che era a S. Diego per tenere una conferenza. Ricordiamo che questo ricercatore è considerato dai media, assieme a Robert Gallo, lo scopritore dell'Hiv come causa dell'AIDS. Val la pena di sentire lo “storico” incontro dalla testimonianza di Mullis.
    “Immaginavo che Montagnier sapesse la risposta. Così gli esposi il mio problema. Con un'occhiata stupita e condiscendente, Montagnier mi disse: «Perché non cita il rapporto del Cdc?» Risposi:
    «Perché quel rapporto non risponde al quesito se l'Hiv sia o meno la probabile causa dell'AIDS, non è così?» «Certo», ammise lui, senza dubbio chiedendosi quando mi sarei tolto dalle scatole. Cercò sostegno con lo sguardo fra le persone che gli si erano radunate attorno, ma tutte, come me, avevano l'aria di aspettare una risposta
    più definitiva.
    «Perché non cita il lavoro sul Siv?» mi suggerì il buon dottore. «Ho letto anche quello, dottor Montagnier», risposi. «Ciò che accadde a quelle scimmie a me non ha fatto venire in mente l'AIDS.
    Inoltre quel lavoro scientifico è stato pubblicato solo un paio di mesi fa. Io sto cercando il lavoro originario in cui qualcuno ha dimostrato che l'Hiv provoca l'AIDS». A questo punto, invece di rispondermi, il dottor Montagnier si allontanò rapidamente per andare a salutare un conoscente all'altro capo della sala.”

    Ma come mai ad un certo punto si è cominciato a parlare di Hiv causa dell'AIDS?
    Nel 1981 i virologi americani, che fino a quel momento avevano ricevuto finanziamenti faraonici per trovare il virus del cancro, si erano resi conto già da tempo del fallimento totale della loro ricerca e di essere ormai giunti alla fine di un vicolo cieco. Avevano tutti paura di perdere da un momento all'altro i loro grassi stipendi. Robert Gallo era uno di loro... così un giorno ebbe un colpo di genio che risolse i problemi finanziari suoi e di tutta questa gente.
    Montagnier gli aveva spedito un virus trovato in un linfonodo di un omosessuale malato di AIDS e, dato che aveva appoggi politici, si fece organizzare una conferenza stampa dal ministro della Sanità, Margaret Heckler. Lì, di fronte alla stampa mondiale, con gesto teatrale si tolse lentamente gli occhiali da sole e disse: “Signori, abbiamo trovato la causa dell'AIDS”. Ecco: la fonte “scientifica” che Mullis cercava è questa.
    Le cure, le statistiche, i test, le ricerche, ecc... poggiano tutte su questa fonte, cioè sul nulla!
    Ma di cosa muoiono i malati di immunodeficienza? Bé, di immunodeficienza, ovviamente; ma anche di “terapie”. Pensate che l'AZT, uno dei farmaci più usati in questa patologia, era stato accantonato dalla ditta farmaceutica che lo aveva sperimentato perché non serviva a niente e uccideva tutti i topi da laboratorio; un ottimo topicida, insomma. Lo tirò fuori dal “cassetto” dopo la “scoperta” di Gallo e lo riciclò ottenendone ottimi profitti.
     
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198 replies since 21/6/2010, 01:36   18428 views
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