Chi vota è cojone

l'inganno della politica al servizio dei banchieri

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  1. minutewarning999
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    Non ci deve lobotomizzare. No, assolutamente.
    Ma proprio per questo noi esaltiamo il corretto, perché in questo momento, obiettivamente, non secondo noi, niente è corretto.
    Se non lo facessimo in questa società, si verrebbe a creare, come dici tu e concordo, un “appiattimento creativo”.
    Ma, che tu ci creda o no, ti posso assicurare che ciò non avverrà mai. Tanto meno un mondo di noia nella quale ogni individuo sostenga le stesse idee.
    Perché? Perché è qualcosa di profondamente insito nella natura umana. L'andare controcorrente, è più forte di noi.
    E questo non potrà mai cambiare, indipentendemente di ciò che la gente crede e dice.
    Non sei d'accordo :) ? Stiamo entrando un po' in concezioni filosofiche, comunque; rimanendo in tema:

    CITAZIONE
    Per risolvere definitivamente ciò che è definito, bisogna occupare le banche.

     
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  2. karlrex
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    Tanto per ribadirne il concetto dato che è il sistema che è fallace e che in questo modo la politica si serve e serve ai banchieri per gli affari e al popolo per" farsi" :lol: , è ovvio che i nuovi politici che cominciano il business per arrivare ad essere gruppi finanziari anche loro(vedi affare Unipol del PD), devono apprendere l'arte dai grandi banchieri internazionali, cioè essere Trasversali e stare con un piede da una parte e con l'altro dall'altra! Questo sindaco sembra aver appreso bene quest'arte, ma non quella di non farsi sgamare :geek: qui la notizia(e per darla i giornali è tutta dire)

    Pozzuoli, il sindaco irreperibile
    doppio incarico e doppio schieramento

    Consigliere regionale con i voti del centrosinistra, sindaco con quelli del centrodestra. La tecnica del dottor Pasquale Giacobbe, medico di base e primo cittadino di Pozzuoli, la città dei mitici Campi Flegrei, nel far resistere il proprio piede nelle classiche due scarpe, merita una menzione particolare. Perché Giacobbe ha elevato la furbizia a pratica politica complessa facendovi ricorso anche nella fase estrema della destituzione, per incompatibilità, dall'incarico regionale.

    Quando finalmente la Regione Campania si è decisa - mesi dopo l'ingresso dell'incompatibile in aula - a notificargli la decisione di espellerlo dal consesso per via del suo doppio incarico, Giacobbe si è dato alla fuga. Dagli uffici comunali è scomparso e anche dalla sua abitazione. Il messo notificatore non ha potuto far altro che accertarne l'assenza, l'irreperibilità. "Macché assente, ero malato, cioè in ferie. E solo per una settimana e per questi ultimi tre giorni", dice il sindaco ricomparso in tempo a rendere la sua furbizia vincente ed esemplare. Perché la notifica, che adesso è stata ricevuta, è compiuta fuori tempo massimo e consentirà al sindaco di resistere nel seggio fino alla scadenza naturale del prossimo marzo. Quel che voleva.

    La tecnica di Giacobbe, che d'ora in poi sarà studiata e forse emulata altrove, riserva all'autore anche un altro premio. Da luglio, come la legge gli concede, pur consapevole della propria incompatibilità, ha optato di ricevere, tra le due buste paga in gara, quella più pesante: quella cioè da consigliere regionale. A cui è stato chiamato nel maggio scorso in sostituzione di un suo ex compagno di partito, Roberto Conte, destituito perché condannato.


    Giacobbe si era candidato nel 2005 con la Margherita, ed è subentrato grazie ai voti raccolti sotto quel simbolo quando il suo tragitto politico aveva già mutato segno. Nel 2008, grazie al sostegno del centrodestra, era infatti stato eletto a sindaco di Pozzuoli. Sapendo far di conto Giacobbe ha capito che la sua forza sarebbe derivata dalla capacità di resistere nell'ubiquità: un po' al comune un po' al consiglio regionale; un po' di destra e un po' di sinistra. Quando il suo nuovo partito ha comunicato la decisione che i sindaci, nel caso vogliano sottoporsi alla prossima gara regionale, devono assolutamente dimettersi dalla carica di primo cittadino, lui non ha fatto una piega. Non solo non si è dimesso da sindaco, ma ha reso difficile anche la ricezione della notifica della Regione Campania per quel secondo incarico.

    Irreperibile, fuori sede, in una parola: scomparso. La fantastica fuga, giacché alla furbizia gli italiani offrono sempre grande considerazione, gli è valsa una seconda deroga ad personam: il partito di Berlusconi gli concederebbe, nel caso voglia, di candidarsi al consiglio regionale senza doversi dimettersi. Le regole sono fatte per essere derogate, e i furbi, che non sono fessi, vincono sempre. Lei Giacobbe si candiderà al consiglio regionale? "Se il partito me lo chiede...". E non si dimetterà da sindaco come prescrive la legge: "Assolutamente no".
    Appunto.
    (25 gennaio 2010)

    fonte: http://www.repubblica.it/rubriche/piccolai...le-2066136/?rss

    Se non stabilisco io le priorità e il programma è tutto inutile!, tutto viene dall'"alto" o è già preimpostato e con i voti truccati, di scambio o altre escamotage(vedi sopra) il feudalesimo usocratico continua a vivere grazie alla tua ingenuità di crederti in democrazia per via di una X!
     
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  3. Zoh!
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    CITAZIONE (minutewarning999 @ 23/10/2010, 01:05)
    Non ci deve lobotomizzare. No, assolutamente.
    Ma proprio per questo noi esaltiamo il corretto, perché in questo momento, obiettivamente, non secondo noi, niente è corretto.
    Se non lo facessimo in questa società, si verrebbe a creare, come dici tu e concordo, un “appiattimento creativo”.
    Ma, che tu ci creda o no, ti posso assicurare che ciò non avverrà mai. Tanto meno un mondo di noia nella quale ogni individuo sostenga le stesse idee.
    Perché? Perché è qualcosa di profondamente insito nella natura umana. L'andare controcorrente, è più forte di noi.
    E questo non potrà mai cambiare, indipentendemente di ciò che la gente crede e dice.
    Non sei d'accordo :) ? Stiamo entrando un po' in concezioni filosofiche, comunque; rimanendo in tema:

    CITAZIONE
    Per risolvere definitivamente ciò che è definito, bisogna occupare le banche.

    Infatti non accadrà e personalmente sono felice che non accada. Ciò che ho detto, l'ho detto riferito al concetto di divide et impera che spesso da un senso di ridondanza ma sempre nell'ambito sbagliato. Indubbiamente, ora come ora, guardando il panorama politico istituzionale c'è ben poco di buono in giro, e sicuramente non sono io che voglio sostenere, nè qui nè altrove, l'una o l'altr parte, dico solo che rinunciare al diritto di voto solo perchè la classe politica è corrotta e unilateralmente schierata in contrapposizione al popolo è sbagliato a prescindere, per il semplice motivo che sono loro il problema. Che facciamo sosteniamo un concetto di democrazia attiva, che sia decisionale da parte del popolo in ogni aspetto della vita politica e amministrativa del paese e poi boicottiamo l'unico momento democratico presente nella nostra "democrazia di un giorno ogni 5 anni"??? Io dico meglio democrazia tutti i giorni quindi quando posso andare a votare ne approfitto anche se magari non voto nessuno, questo si chiama astensionismo, ed è un qualcosa di assolutamente riconosciuto all'interno del concetto democratico!
     
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  4. minutewarning999
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    Rinunciare al diritto di voto e rinunciare al voto sono due cose differenti.
    Noi rinunciamo al voto, non al diritto di farlo. Non contrastiamo uno strumento democratico [che tanto democratico è. (?)] bensì lo usiamo diversamente.
     
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  5. ratmahatta
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    Penso che non votare sia il primo soffice passo verso un vero cambiamento. Se in massa non si votasse il segnale sarebbe fortissimo.
    Il sistema maggioritario e l'alternanza e' fatto proprio per cadere nel tranello del votare contro. Non ti piace sto governo? Bene vota l'alternativa.
    Non ti piace Bush? Bene mettici Obama al governo. Domani non ti piacera' Obama e metteranno na bella faccetta simpatica dall'altro lato..
    E cosi' che non si cambia mai.
    Non votare, spegnere il televisore, informarsi indipendentemente e informare il piu' possibile sono i passi necessari per avvicinarci ad una possibilita' di sfuggire a questo sistema.
     
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  6. jiofreed
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    io ho sempre pensato (lo penso ancora) che il voto è solo un sistema immagginario fatto a d'arte per creare un'illusione mentale sul Popolo, per far credere che la sovranità appartiene al Popolo. Tutte balle.
    Il Potere del Popolo non esiste, non e' questione di destra o di sinistra, quando cavolo ci vogliamo mettere in testa che comandano tutti tranne il Popolo, cioè...Noi?
     
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50 replies since 25/6/2010, 19:02   4521 views
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