ESERCIZIO SOVRANO DI USURA E SIGNORAGGIO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. karlrex
        Like  
     
    .

    User deleted


    Questo articolo potrebbe essere un'interessante lettura su quello che non sappiamo o che abbiamo dimenticato o fatti avvenuti e raccontati in maniera imperfetta, lasciva o interessata.Questa lettura è utile per capire quei meccanismi che ci rendono schiavi e di fatti storici recenti ,passati dal filtro del servilismo mediatico, oltre che partitico(tutti nessun escluso).L'osservatore distaccato da preconcetti e con la dovuta documentazione "depurata" da qualsiasi logica di interessi personali puo' arrivare al fatto! Spero sia per voi una fonte utile per spezzare le "catene" e ricominciare a immaginare la Libertà.
    image

    E’ bene che il popolo sappia finalmente che lo Stato ha da tempo rinunciato alla propria sovranità monetaria in favore di un ente privato: la Banca d’Italia( SpA). Ha rinunciato, cioè, ad emettere moneta propria, con la conseguenza che, per il perseguimento dei propri fini istituzionali, è costretto a chiedere in prestito oneroso le necessarie risorse finanziarie, indebitandosi nei confronti dell’istituto di emissione. Questo indebitamento si trasferisce ai cittadini mediante la pressione fiscale. Pertanto, il popolo, si ritrova debitore di quella moneta invece che esserne proprietario, poichè essa ha valore solo perchè accettata come valore di scambio e quindi della sua circolazione. Con l’avvento dell’Euro, si è determinato un altro trasferimento di sovranità monetaria, dalla Banca d’Italia SpA ad un ente privato sovranazionale ed oligarchico: la Banca Centrale Europea (Bce).
    image
    Quest’ultima, a sua volta, provvede ad emettere la nuova moneta addebitandola ai popoli europei attuando i principi ultraliberisti imposti dal Trattato di Maastricht. Le origini delle banche si perdono nella notte dei tempi. Così come il signoraggio. Qualche telegiornale ne ha mai parlato, qualche giornalista ne ha mai scritto, qualche politico ha mai svelato aspetti della finanza e dell’economia che sono sempre rimasti ben nascosti nei luoghi oscuri del Palazzo?
    image Dall’inizio della svendita dell’Italia, di cui si può ragionevolmente affermare che sia iniziata con esattezza il 2 giugno 1992 con l’accordo preso sul panfilo Britannia, lo yacht della corona inglese, tra Mario Draghi, allora direttore generale del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi, in qualità di governatore della Banca d’Italia, Riccardo Gallo dell’IRI, l’ex ministro del Tesoro Piero Barucci, l’allora Direttore di Bankitalia Lamberto Dini, Antonio Pedone della Crediop, Giovanni Bazoli dell’Ambroveneto, l’attuale ministro dell’economia Giulio Tremonti, il dirigente dell’Eni Beniamino Andreatta, il dirigente dell’Iri Riccardo Galli, alti funzionari della Banca Commerciale Italiana e delle Generali, ed altri della Società Autostrade insieme a rappresentanti della finanza angloamericana e banchieri a cui il governo italiano si rivolgerà durante la fase delle privatizzazioni: Barclays, Merrill Lynch, Warburg, Salomon Brothers, Pricewaterhouse Coopers, ING, BZW, Goldman Sachs e degli ambienti industriali e politici italiani, vennero dettate le istruzioni su come privatizzare, per scelta obbligata, le industrie italiane statali e la Banca d’Italia. Con l’aiuto della stampa iniziò una campagna martellante per incutere il timore nel popolo italiano di “non entrare in Europa” senza dare dovuto risalto all’incontro. E tutto il comparto produttivo nazionale venne saccheggiato. Tangentopoli fece il resto, facendo crollare l’intera classe politica dirigente sotto i colpi delle indagini giudiziarie.
    Il premio di tutta questa svendita, fu il nostro “ingresso in Europa”, demagogicamente parlando, con la cessione della nostra già minata sovranità monetaria dalla Banca d’Italia alla Bce per una moneta l’euro che, con il tasso iniziale di cambio troppo elevato fu penalizzante per le nostre esportazioni. Senza più la possibilità di battere moneta e con la sola possibilità di vendere i titoli del debito pubblico già in mani istituzionali estere e private (fino al 2006 il nostro debito doveva rimanere in mani pubbliche e nazionali), senza neanche un governo economico a livello europeo che potesse controllare quella banda di imbroglioni, è come se ci avessero messo sulla piazza pubblica per venderci al mercato degli schiavi. La complicità di quel saccheggio fu italiana, manager, affaristi, banchieri, finanzieri, economisti e politici, che, organizzarono con tanto di onori di casa alla Regina d’Inghilterra, il banchetto della “crociera svendita”, occulta come l’anima ignobile di George Soros che influenzò direttamente le manovre per speculare sulla Lira al fine di svalutarla, facendo uscire l’Italia dallo SME (Sistema monetario europeo).
    image L’anno 1992 fu davvero un anno cruciale per il destino del nostro paese, tant’è che quando Giuliano Amato divenne presidente del Consiglio qualche giorno dopo l’incontro sul panfilo, con il decreto n.333 dell’11 luglio 1992 trasformò in SpA le aziende di Stato IRI, ENEL, INA ed ENEL e mise in liquidazione l’EGAM. Sempre in quell’anno, Giuliano Amato dovette far fronte alla speculazione contro la Lira attuata dal predatore George Soros, bruciò 48 milioni di dollari delle riserve della Banca d’Italia operando un prelievo forzoso dell’8 per mille dai conti correnti degli italiani. In silenzio e in piena notte in nome dell’interesse nazionale d’accatto, per riverire servilmente il potere dell’oligarchia finanziaria internazionale. Insomma, queste sono informazioni che sarebbero dovute essere state spiegate in lungo e in largo dalla stampa, invece, sono state accuratamente occultate al grande pubblico. In pratica, mentre discutiamo, l’intera istituzione monetaria si figura in una lampante contraddizione: la Banca d’Italia che dovrebbe garantire la validità della nostra moneta, non è un istituto del popolo o del governo per servire gli interessi dei cittadini, ma è costituito da soci privati (banche private) per conseguire gli interessi di una grande società per azioni, il cui nome per esteso è Bankitalia SpA.
    image
    La Banca d’Italia – si legge sul suo sito web - è la banca centrale della Repubblica italiana ed è parte del Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e dell’Eurosistema. E’ un istituto di diritto pubblico (…) Attenzione però che “pubblico” non significa “statale”, vuol dire che le partecipazioni delle quote della Banca sono “aperte al pubblico” e queste quote sono in mano ai Partecipanti del Capitale della Banca (scaricabile a fondo pagina). E togliendo le quote appartenenti all’INPS e INAIL (17.000 su 300.000 quote), il restante 94,6% sono quote private. Nella sezione banconote e monete - sempre del suo sito web - si può leggere: La Banca d’Italia emette le banconote in euro, in base ai principi e alle regole fissati nell’Eurosistema, ed ha il controllo di tutta la circolazione monetaria presente nel Paese. Nell’ambito dell’Eurosistema, la Banca d’Italia produce il quantitativo di banconote in euro assegnatole, immette le banconote nel circuito degli scambi e provvede al ritiro e alla sostituzione dei biglietti deteriorati, partecipa all’attività di studio e sperimentazione di nuove caratteristiche di sicurezza dei biglietti, contribuisce alla definizione di indirizzi comuni per quanto riguarda la qualità della circolazione e l’azione di contrasto della contraffazione. In Italia le monete in euro sono coniate dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che, in qualità di ente emittente, provvede alla loro distribuzione sul territorio nazionale avvalendosi delle Sezioni di Tesoreria dello Stato coesistenti presso le Filiali della Banca d’Italia. Dal 1 gennaio 2002 la Banca d’Italia e le altre 11 Banche Centrale Nazionali (BCN) dei paesi dell’Unione Europea (UE) che all’epoca avevano adottato l’euro, hanno iniziato ad emettere, nel quadro dei principi e delle regole che disciplinano la funzione di emissione dell’Eurosistema, banconote denominate in euro. L’emissione delle monete in euro è di competenza degli Stati dei paesi partecipanti. Nell’area dell’euro è la Commissione europea che coordina gli aspetti attinenti alle stesse.
    image Nella sezione SIGNORAGGIO (incredibile ma vero!) dello stesso sito è riportato quanto segue: Per signoraggio viene comunemente inteso l’insieme dei redditi derivanti dall’emissione di moneta. Con riferimento all’euro il reddito da signoraggio generato dall’emissione della moneta è definito come reddito originato dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e viene ricompreso nel calcolo del reddito monetario che, secondo l’articolo 32.1 dello Statuto del SEBC (scaricabile a fondo pagina), è “Il reddito ottenuto dalle Banche Centrali Nazionali nell’esercizio delle funzioni di politica monetaria del Sistema Europeo delle Banche Centrali”. Per approfondimenti – si legge ancora – consultare la seguente normativa relativa alla distribuzione del reddito monetario delle Banche Centrali Nazionali degli Stati membri partecipanti. All’esito di azioni giudiziali intraprese nei confronti della Banca d’Italia, volte a rivendicare la proprietà collettiva dell’euro e il relativo reddito da signoraggio, la Corte Suprema di Cassazione, con sentenza delle sezioni unite n.16751 depositata il 21 luglio 2006 (scaricabile a fondo pagina), ha stabilito che sussiste difetto assoluto di giurisdizione in ordine a simili pretese in quanto “al giudice non compete sindacare il modo in cui lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria, di adesione a trattati internazionali e di partecipazione ad organismi sopranazionali”.

    A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina. SIGNORAGGIO è un termine antiquato riferito a signoria o dominio. Nel linguaggio in uso nel panorama finanziario, indica il corrispettivo dovuto al produttore della moneta. Tant’è…
    image
    a materia della moneta è tra quelle in cui si è avverato, rispetto all’opinione comune che (anche) in questo campo è chiaramente connotata da ignoranza e da pigrizia mentale, il più radicale capovolgimento, che, prima di tutto, spinge alla formulazione di alcune domande:

    *
    Perchè lo Stato ha rinunciato alla propria sovranità monetaria?
    *
    Perchè ha trasferito questa sovranità ad un Ente privato, come la Banca d’Italia?
    *
    Quale beneficio può trarre dal fatto che, per realizzare i propri fini istituzionali, debba prendere in prestito dalla Banca Centrale le necessarie risorse finanziarie, con tutti gli oneri, le difficoltà e le limitazioni che conseguono a questo tipo di operazioni?
    *
    Perchè l’istituto di emissione, pur creando dal nulla la moneta che mette in circolazione, si comporta come se ne fosse proprietario, pretendendo e ottenendo lucrosi interessi, che sono a carico di tutto il sistema economico nazionale?
    *
    Perchè, ciò nonostante, iscrive nei propri bilanci la moneta che crea e presta tra le poste passive?
    *
    Perchè, insomma, tutto l’intero sistema economico della Nazione deve vedersi addebitata la moneta creata e messa in circolazione dalla Banca d’Italia?(e Bce padrona?)
    image Come scrive il prof. Bruno Tarquini nel suo libro – La banca, la moneta e l’usura – Contro Corrente edizioni, 2001 - le banche confidando nel fatto che la massa di moneta depositata non verrà mai ritirata tutta contemporaneamente, prestano a chi ha bisogno, denaro per un valore enormemente superiore al valore dei depositi; prestano cioè, denaro che non hanno e dal nulla percepiscono interessi. Ancora più grave è quanto succede ad un livello più alto, vale a dire a quello delle Banche Centrali, le quali prestano allo Stato (per i suoi bisogni istituzionali) ed al sistema bancario (e quindi, attraverso questo, al sistema economico nazionale) la moneta che esse stesse creano dal nulla, richiedendo non solo i relativi interessi, ma anche un importo pari alla moneta prestata; perchè questa, al momento della restituzione, acquista valore nel corso della circolazione; quel valore che, invece, non aveva al momento della emissione, cioè del prestito (l’unica passività di tutta l’operazione essendo rappresentata dal costo di fabbricazione della moneta).

    Ognuno può facilmente rendersi conto che in entrambi i casi si fa esercizio di “usura”. Ma mentre nel primo le vittime sono soltanto quei cittadini costretti a ricorrere alle banche per ottenere i finanziamenti necessari alle loro imprese e, qualche volta, alle loro stesse esigenze personali, nel secondo caso la vittima è l’intera struttura economica dello Stato, costretto a indebitarsi, per ottenere le necessarie risorse finanziarie, con un Ente privato (qual è la Banca d’Italia), al quale ha trasferito la propria sovranità monetaria e, con essa, il potere di controllare tutta la politica economico-sociale della Nazione.

    Per poter dare, in questa materia, risposte che siano doverosamente complete ed esaurienti – scrive ancora il professore Tarquini - occorrerebbe ripercorrere tutti i sentieri della Storia, almeno quelli degli ultimi duecentododici anni, e coglire quel sottilissimo, ma solido, filo che lega tra loro le rivoluzioni, le guerre e gli eventi, che si sono succeduti nell’arco di questo lungo periodo, come in una tragica trama che forse, ai nostri giorni, sta giungendo al suo programmato completamento. In questa sede – conclude – forse è sufficiente rilevare che rivoluzioni e guerre, a partire dal 1789, hanno mirato pervicacemente ad un traguardo finale, come quello che si sta raggiungendo ai nostri giorni: la globalizzazione ed il Governo Mondiale, vale a dire una umanità ridotta a masse indistinte di consumatori ed un governo unico, come unico dovrebbe essere il pensiero, unico il mercato, unica la moneta. Moneta cartacea naturalmente, creata dal nulla, messa in circolazione dalla Banca Centrale, e addebitata al Popolo, che, invece, ne dovrebbe essere l’unico proprietario, se lo Stato si riappropriasse la sovranità monetaria.

    fonte articolo: http://ilgraffionews.wordpress.com/2010/04...-e-signoraggio/
     
    .
  2. Nimrasee
        Like  
     
    .

    User deleted


    Complimenti per l'articolo, a parte un paio d'imprecisioni che vi ho trovato l'analisi è lucida.

    Nello specifico, fra le domande formulate, le seguenti non hanno senso:

    #Perchè l’istituto di emissione, pur creando dal nulla la moneta che mette in circolazione, si comporta come se ne fosse proprietario, pretendendo e ottenendo lucrosi interessi, che sono a carico di tutto il sistema economico nazionale?
    -> non si comporta come se ne fosse il proprietario in quanto il capitale restituito a una banca viene estinto (ditrutto) e la banca lucra sui "soli" interessi. Se così non fosse, paradossalmente, avremmo in circolazione più moneta che debito e quindi sarebbe possibile estinguere tutti i debiti. In realtà se restiamo inesorabilmente "schiavi del Sistema Bancario" è perchè l'ammontare complessivo di tutti i debiti supera di gran lunga l'ammontare complessivo della moneta in circolazione: DEBT>MONEY sempre.

    #Perchè, ciò nonostante, iscrive nei propri bilanci la moneta che crea e presta tra le poste passive?
    ->Attenzione: qui si confonde lo Stato Patrimoniale con il Conto economico. Il bilancio delle banche è contabilmente corretto, anche per quanto spiegato sopra. Non ha senso entrare nel merito dei bilanci se non per creare confusione: il fenomeno può essere adeguatamente compreso considerando le entità economiche come "scatole nere" o "black-box" quindi prendendo in considerazione i flussi di denaro (e valori reali) in entrata e in uscita. Tanto basta per farsi un'idea di cosa ci sia dentro senza dover entrare nel merito dei bilanci che sono eccessivamente difficili da comprendere e rischiano di trarre in errore lo studioso. (Questo perchè i bilanci descrivono tutto l'assetto dei valori di un'entità economica e non solo le grandezze fondamentali quali fatturato, utile e indebitamento che sono gli unici strettamente necessari a comprendere questi fenomeni).

    Per quanto riguarda i "negazionisti del signoraggio" qui ci vuole una bella dose di "CRETINICIDA" (http://www.signoraggio.it/signoraggio-banc...il-cretinicida/):

    Il signoraggio inteso come solo “reddito di emissione monetaria” è dall’introduzione del sistema bancario che ha perso di significato.

    Oggi è più corretto indicare col termine signoraggio il POTERE (inteso come insieme dei vantaggi economico/politico/sociali) di cui gode chi esercita la Sovranità Monetaria, cioè la prerogativa di emettere e gestire il denaro.

    E’ corretto oggi parlare di “Signoraggio Bancario” perchè la Sovranità Monetaria è detenuta, paradossalmente, dal Sistema Bancario. Di conseguenza sono dunque dei banchieri privati, in ultima analisi, a godere del potere di cui sopra.

    Il fatto che alcuni di questi banchieri siano di origine ebraica non vuol dire che chi denuncia il Signoraggio Bancario sia un antisemita o nazista o altro. Chi sostiene ciò lo fa in errore o in malafede e, paradossalmente, si comporta anche da razzista in quanto è lui a effettuare un distinguo sulla base della sola razza: il delinquente è delinquente a prescindere dal colore della pelle.

    Il fatto che fino a oggi soprattutto movimenti di destra si siano occupati della questione non vuol dire che la questione stessa sia di destra! Perfino Karl Marx denunciava il fenomeno ne “il capitale” con queste parole:

    “Fin dalla nascita le grandi banche agghindate di denominazioni nazionali non sono state che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, grazie ai privilegi ottenuti, erano in grado di anticipar loro denaro. Quindi l’accumularsi del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d’Inghilterra (1694). La Banca d’Inghilterra cominciò col prestare il suo denaro al governo all’otto per cento; contemporaneamente era autorizzata dal parlamento a batter moneta con lo stesso capitale, tornando a prestarlo un’altra volta al pubblico in forma di banconote. Con queste banconote essa poteva scontare cambiali, concedere anticipi su merci e acquistare metalli nobili. Non ci volle molto tempo perchè questa moneta di credito fabbricata dalla Banca d’Inghilterra stessa diventasse la moneta nella quale la Banca faceva prestiti allo Stato e pagava per conto dello Stato gli interessi del debito pubblico. Non bastava però che la Banca desse con una mano per aver restituito di più con l’altra, ma, proprio mentre riceveva, rimaneva creditrice perpetua della nazione fino all’ultimo centesimo che aveva dato.”

    Quindi decidetevi: parlare di signoraggio è da comunisti o da fascisti?!? (Domanda oziosa, in quanto, come dimostrato, il signoraggio è un concetto ben preciso e avulso dalle ideologie).

    Per cominciare a capire (davvero) la questione del signoraggio: http://www.signoraggio.it/signoraggio-banc...aggio-bancario/

    Wikipedia è inattendibile e deleteria per il web (a dirlo è anche uno dei padri di Internet: http://www.signoraggio.it/pericoli-del-web...adito-internet/ ) i “negazionisti” che sostengono che il signoraggio sia una bufala di stampo neonazista sono in malafede in quanto sono già stati abbondantemente smentiti, per esempio qui: http://www.signoraggio.it/category/pericol...zione-corretta/

    Non arrenderti alla sudditanza psicologica, diffida di chi ti dice che un argomento è “troppo complesso” perchè tu possa capirlo, ragiona con la tua testa ed esercita sempre il tuo spirito critico!
     
    .
  3. karlrex
        Like  
     
    .

    User deleted


    a Nim era solo una lettura eh, mica n'approfondimento o assioma..era fatto per dare uno spunto e aiutino a porsi dubbi per chi non se li è mai posti.Il resto è rimandato ad altri scritti qui sul forum
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,321
    Reputation
    0
    Location
    Lombardia

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Nimrasee @ 27/9/2010, 11:46) 
    Per cominciare a capire (davvero) la questione del signoraggio: www.signoraggio.it/signoraggio-banc...aggio-bancario/

    Wikipedia è inattendibile e deleteria per il web (a dirlo è anche uno dei padri di Internet: www.signoraggio.it/pericoli-del-web...adito-internet/ ) i “negazionisti” che sostengono che il signoraggio sia una bufala di stampo neonazista sono in malafede in quanto sono già stati abbondantemente smentiti, per esempio qui: www.signoraggio.it/category/pericol...zione-corretta/

    Ciao Nimrasee,
    io ho scoperto da poco questo sito e sto leggendo un po di cose.
    Volevo segnalarti che i link da te riportati non esistono piu'.
    Non e' che gli stessi documenti sono riportati anche su altri siti?
    Grazie.
     
    .
  5. MarcusDuSautoy
        Like  
     
    .

    User deleted


    Bankitalia non è una SPA, è pubblica. I partecipanti non ne sono proprietari, partecipano solo al capitale senza poter influire nelle sue attività istituzionali, ossia quelle a rilevanza esterna.
    Leggi questo in merito.
     
    .
4 replies since 25/9/2010, 11:09   1722 views
  Share  
.