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La società occidentale ha basato il suo sviluppo sull’esaltazione dell’individuo. In America vi è infatti il mito del self-made-man. L’uomo deve puntare tutto sulla realizzazione personale. Si parte dalla considerazione che esista una piramide naturale: abbiamo una base ampia di ceto povero che col migliorare delle condizioni si restringe sino a giungere ad un vertice in cui troviamo l’elite. Poi si introduce l’elemento fantastico: “il sogno“ . Non esistono barriere. Chiunque può arrivare ai vertici… In America vi sono le possibilità per emergere. Tutto dipende da te.
Il sogno è un elemento propulsivo fondamentale. Pensate a quante persone giocano i propri soldi al superenalotto spinti dal sogno di indovinare i 6 numeri. Statisticamente la possibilità di indovinarli corrisponde ad una su 90 x 89 x 88 x 87 x 86 x 85 ( una possibilità ogni 448.282.533.600 ) eppure la febbre ciclicamente sale. L’irrazionale spesso ci spinge a fare scelte prive di senso.
Ma torniamo al sogno americano e alle sue conseguenze.
Voglio soffermarmi sugli esiti psicologici di questa visione. L’individuo è tenuto in continua tensione per l’autorealizzazione e questa viene ottenuta per gradi; ma poiché la meta è pressoché irrealizzabile ogni vittoria non viene mai vissuta… l’elite, la cima è sempre lontanissima… si deve lavorare, lavorare, lavorare! Ogni gradino scalato deve essere comunque ostentato come dimostrazione del proprio status. Qui abbiamo un altro fatto importante: i consumi vengono effettuati non secondo necessità naturali ma come ostentazione del sé. L’io inizia a concidere con la quantità di merce che posso ostentare. Più possiedo più “sono”.
Ma per i più fortunati questo non basta, a certe latitudini il discorso cambia ancora. Più sono in grado di sostituire i miei beni con altri più nuovi e più costosi e più “sono”.
In realtà per i più questa tensione all’autorealizzazione del sé si trasforma in una INSODDISFAZIONE del sé.
Affrontiamo la situazione in caso di fallimento: Se un individuo ripone nel sé la causa di ogni sua fortuna sarà indotto a trasferire sul sé anche le cause di ogni sua sconfitta. Per i più, per tutti coloro che per sfortuna, per situazioni ambientali o anche per reali incapacità personali risultano perdenti in questa lotta l’unico percorso percorribile è la DEPRESSIONE. Ma anche in questo caso la spesa coatta di prodotti in realtà non necessari dona attimi di tregua a questo stato.
E’ in questo serbatoio di persone depresse che le banche trovano i loro clienti più redditizi. Le banche diventano l’aiuto caritatevole nei casi di difficoltà. L’accesso al credito rappresenta una forma di mini superenalotto: dando una garanzia reale alla banca ( ipoteca o pegno) ottieni il Fido bancario, ovvero la possibilità di andare in passivo sul conto e comprarti beni materiali che la tua situazione economica non ti permetterebbe ma che fanno bene al tuo stato d’animo ( per pochi minuti! ). Da quel momento dovrai lavorare di più di prima per rendere il capitale a te fornito + il relativo signoraggio bancario ( interessi ) che in caso di alcune finanziarie spesso sconfina con l’usura. Lavorerai di più e non ti godrai il bene acquisito perché il tuo tempo libero sarà minore di prima.
Rimane l’ultima condizione psicologica da analizzare: Alcuni invece di scalare la piramide cadranno giù e perderanno il poco o tanto che avevano ( in favore delle banche naturalmente ) e scopriranno la DISPERAZIONE; tra questi sfortunati alcuni vedranno come unica via di uscita il suicidio.
Il sogno americano oggi si è finalizzato nel concetto di BUON COSUMATORE
Nessuna mia parola può essere così incisiva come il seguente video.
Buona visione, miei cari “buoni consumatori”
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IKKINO.
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bello . -
h0pper.
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Utile e chiaro .
