Tutto sul Signoraggio

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    INFLAZIONE




    EQUAZIONE DEGLI SCAMBI (ES) DI FISCHER

    MV = PT
    dove
    M = stock di moneta
    V = velocità di circolazione della moneta
    T = numero di transazioni
    P = livello generale dei prezzi.

    → La spesa totale in termini nominali (MV) è uguale al valore monetario di tutti i beni scambiati (TP)
    → Se V e T sono considerati costanti nel breve periodo, si ottiene che
    P = MV/T cioè che ðM = ðP
    → L'incremento dello stock di moneta (M) determina conseguenze inflattive (P)
    → La domanda nominale di moneta risponde passivamente all'incremento dei prezzi.

    Quello che a noi più interessa è che l'incremento della quantità di moneta determina un proporzionale aumento del livello generale dei prezzi, perciò una diminuizione del potere di acquisto della moneta.
    Naturalmente vale anche il discorso contrario: una contrazione della quantità di moneta causa una diminuizionedei prezzi d'uguale misura percentuale.

    A volere essere più pignoli P = MV/T afferma che il livello dei prezzi è direttamente proporzionale alla quantità di moneta moltiplicata per la sua velocità di circolazione ed è inversamente proporzionale al numero di transazioni. Ma noi possiamo supporre che nel breve periodo V e Q siano costanti in quanto la velocità di circolazione, dipendendo dalle abitudini dei soggetti economici, che varia solo nel lungo periodo e lo stesso si può dire del volume dei beni scambiati.



    LE CAUSE D'INFLAZIONE POSSONO ESSERE MOLTEPLICI.



    1) INFLAZIONE DA UN ECCESSO D’OFFERTA: La responsabilità dell'inflazione è la conseguenza di scelte sbagliate in politica monetaria che hanno portato all'esistenza di una quantità di moneta che eccede il volume delle transazioni.
    2) INFLAZIONE DA DOMANDA:L'inflazione è la conseguenza di un aumento del livello generale dei prezzi e da un eccesso della domanda aggregata.
    3) INFLAZIONE DA COSTO DEL LAVORO: Inflazione determinata da un aumento del costo del lavoro a cui non segue un proporzionale incremento della produzione.
    4) INFLAZIONE DA COSTO DELLE MATERIE PRIME:L' aumento del costo delle materie prime genera inflazione in quanto gli imprenditori tenderanno ad elevare i prezzi dei propri prodotti o servizi.

    L'inflazione è un furto a chi possiede moneta.
    Tale furto diventa ancora più deprecabile se pensiamo che colpisce indiscriminatamente tutte le persone:
    Per i ceti più poveri il danno è doppio:

    _ 1 Togliere il 10% a chi vive con 500€ ha effetti più devastanti che non togliere il 10% a chi vive con 500.000€ al mese. Nel primo caso l'entità è bassa ma porta necessariamente ad un degrado consistente del tenore di vita; nel secondo caso l'entità è elevatissima ma porta ad un deterioramento impercettibile del tenore di vita.
    _ 2)Le fasce sociali ad alto reddito possono facilmente compensare l'inflazione facendosi aumentare lo stipendio o aumentando il prezzo dei prodotti che vende. Le fasce basse della popolazione subiscono senza poter reagire.

    Se leggiamo il bollettino mensile BCE di gennaio 2010 a pagina 22, notiamo che:
    Banconote e monete in circolazione è pari all' 8.1% di M3
    M2 è pari all'87.5 % di M3
    per cui il rapporto M2/M0 è pari a 10.8

    Il sistema bancario ha, grazie alla riserva frazionaria, decuplicato la massa monetaria e quindi ha creato una inflazione corrispondente 1.000%. La nostra moneta vale quindi il 10% di un valore ipotetico senza riserva frazionaria.

    Le banche commerciali, nel corso dei secoli, hanno gonfiato la massa monetaria al fine di lucrare sugli interessi. Sono quindi artefici, benchè non ne abbiano goduto direttamente, di una inflazione sbalorditiva e quindi di un furto alle popolazioni ( nel nostro caso Europee ) di dimensioni colossali e questo con la complicità dei governi che hanno permesso leggi come L'art. 1834 del codice civile.


    Per chi ancora non avesse capito quanto sia importante comprendere le varie cause dell'inflazione vorrei ribadire che la confusione su questo termine permette alle banche commerciali di non essere mai accusate di generare inflazione quando creano denaro grazie al sistema della moltiplicazione dei depositi e dei prestiti.
    Queste responsabilità come vedremo sono ben chiare alla Scuola Austriaca.

    Inflazione secondo la Scuola Austriaca

    « Inflazione significa aumento della quantità di denaro e banconote in circolazione e della quantità di depositi bancari soggetti a controllo. Ma oggi si usa il termine “inflazione” per riferirsi al fenomeno che è una conseguenza inevitabile dell'inflazione, la tendenza all'aumento di tutti i prezzi e gli stipendi. Il risultato di questa deplorabile confusione è che non c'è più un termine per indicare la causa di questo aumento nei prezzi e negli stipendi. Non c'è più alcuna parola disponibile per indicare il fenomeno che, finora, è stato denominato inflazione. Ne consegue che nessuno si preoccupa per l'inflazione nel senso tradizionale del termine. »
    (Ludwig von Mises)

    Secondo la scuola austriaca il termine "inflazione" non significa aumento generalizzato dei prezzi, bensì aumento della massa monetaria in circolazione nel mercato. Per gli austriaci l'aumento dei prezzi è solo una delle conseguenze dell'inflazione monetaria, ossia quel processo creato da una politica monetaria espansionistica di una banca centrale, attraverso il quale più denaro in circolazione fa perdere di valore la moneta stessa, creando inevitabilmente un aumento generalizzato dei prezzi. Seguendo questo ragionamento si può comprendere perfettamente l'aumento dei prezzi nella zona euro e negli Stati Uniti come naturale conseguenza dell'aumento degli aggregati monetari, in particolar modo dell'indicatore M3.

    Partendo da tali presupposti la scuola austriaca critica molto l'attuale sistema monetario arrivando a parlare di truffa, in quanto consegna ad organi privati quali le banche centrali, il potere di inflazionare a piacimento una moneta (signoraggio), creando quindi perdita di potere d'acquisto, aumento dei prezzi e, a detta degli economisti austriaci, i cicli economici .

    tratto da wikipedia


    Vediamo cosa afferma a proposito dell'inflazione Thorsten Polleit


    Inflazione: il punto di vista tradizionale VS punto di vista scuola austriaca


    Tutto inizia con la comprensione da parte dei popoli di cosa sia l'inflazione. Oggi, l'inflazione è comunemente intesa come un continuo, persistente aumento del livello dei prezzi dell'economia. Tale definizione si basa sul "regime index" proposto da Irving Fisher (1867-1947). Qui, la stabilità dei prezzi a livello è inteso come un innalzamento del livello dei prezzi dell'economia - di solito rappresentato da un indice dei prezzi al consumo - inferiore o circa il 2% su base annua. Se l'inflazione resta vicina a questo livello, allora si parla di stabilità del livello dei prezzi.

    Qualsiasi economista con la visione della scuola austriaca riterrebbe una simile definizione come erronea e accuserebbe tale definizione come un deliberato tentativo di confondere l'opinione pubblica sulle vere cause della erosione del valore di scambio del denaro.

    Egli sottolineerebbe che il denaro è un mezzo di scambio, e che qualsiasi cambiamento nella sua offerta necessariamente influisce sul valore di scambio del denaro nei confronti dei beni e servizi.

    Prendete, per esempio, un'economia in cui la massa monetaria sia mantenuta costante. Per entrare in possesso di denaro supplementare, gli agenti di mercato sarebbero costretti a scambiare beni e servizi contro denaro. Un'offerta crescente di articoli vendible rispetto alla offerta di moneta dovrebbe operare per ridurre i loro prezzi in termini di denaro.

    Ora consideriamo il caso in cui la massa monetaria di un'economia può essere incrementato attraverso l'espansione del credito bancario - modalità tipica dei monopoli controllati dal governo per l'offerta di moneta -. Gli operatori di mercato possono ottenere bilanci supplementari attraverso prestiti bancari senza essere costretti a cedere risorse scarse.
    La richiesta supplementare, finanziata dall'aumento della massa monetaria, ridurrà il valore di scambio del denaro nei confronti dei beni commerciabili.

    È su questo sfondo che Ludwig von Mises ha definito l'inflazione non solo come un aumento dell'offerta di moneta (e, di conseguenza, la deflazione, come un calo dello stock di moneta), ma ha anche previsto che la confusione circa la vera natura di inflazione avrebbe funzionato a favore dell' inflazionismo:

    L'inflazione ... significa aumentare la quantità di moneta, le banconote in circolazione e la quantità di depositi bancari soggetti a controllo. Ma oggi la gente usa il termine "inflazione" per riferirsi al fenomeno che è una conseguenza inevitabile dell'inflazione, cioè la tendenza di tutti i prezzi e salari a salire. Il risultato di questa deplorevole confusione è che non c'è nessun termine corretto per indicare la causa di questo aumento dei prezzi e dei salari. Non c'è più alcuna parola disponibile per indicare il fenomeno che è stato, fino ad oggi, chiamato inflazione. Ne consegue che nessuno si preoccupa per l'inflazione nel senso tradizionale del termine.

    (traduzione in corso)

    Un sistema monetario destinato a fallire

    Oggi le banche centrali, gli agenti dei monopoli di moneta dei governi ', sono volontariamente forniscono qualsiasi quantità di credito e denaro dagli spedizionieri mercato fino a quando l'inflazione dei prezzi al consumo resta vicino a "livelli obiettivo". Tuttavia, una tale politica monetaria è inflazionistiche dal punto di vista austriaco.

    L'inflazione non è diventato visibile a molti, però. Negli ultimi anni, un credito in forte crescita dell'offerta di moneta e si è sempre più gonfiato i prezzi di stock, immobiliare, ecc, e ha in misura molto minore, messo in evidenza dei prezzi al consumo. A peggiorare le cose, la conseguente "inflazione dei prezzi delle attività" è stato ampiamente acclamato come un "effetto ricchezza", ha detto di essere positivi per la produzione e l'occupazione.

    Come l'inflazione dei prezzi al consumo tradizionale, l'inflazione dei prezzi delle attività si può attendere per incoraggiare cattiva allocazione di risorse scarse, inducendo cattivo investimento. Per di più, un boom di inflazione può essere sostenuto solo se l'illusoria inflazione provoca effetti stimolanti rimangono in vigore. Se l'inflazione rallenta, il boom dell'inflazione sarebbe prima o poi il collasso.

    economisti austriaci sarebbe diagnosticare che l'aumento inesorabile dell'offerta di credito e denaro è al centro del boom dell'inflazione, l'aumento (asset) dei prezzi è solo il suo sintomo. Quindi, se di credito e di crescita dell'offerta di moneta rallentare, non ci vuole molto per gli austriaci per prevedere una recessione, anche la deflazione.

    Tuttavia, la recessione e la deflazione - innegabilmente costose in termini di perdita di produzione e di occupazione - sarebbero i processi di adattamento economico necessarie per fare ripartire l'economia in equilibrio attraverso cambiamenti nei prezzi relativi.

    Non ci vorrebbe molto per attendersi che le banche controllate dal governo centrale, al momento di decidere tra l'inflazione tenere sotto controllo o impedire la recessione, molto probabilmente optare per la crescita, a qualunque costo, anche a scapito di una perdita del potere d'acquisto di denaro.

    Una volta che la crisi si sviluppa, o è semplicemente temuto a svilupparsi, il pubblico inizia a chiamare per i tassi di interesse ancora più bassi e più credito e denaro. "Cheap" credito e il denaro è visto da molti come una ricetta per evitare la recessione e deflazione. I banchieri centrali è improbabile che si frappongono di tali chiamate.

    Tanto più che l'economia mainstream avrebbe considerato l'abbassamento dei tassi di interesse - qualunque sia gli effetti sul credito e dell'offerta di moneta potrebbe essere - una politica di "best practice" fintanto che l'inflazione dei prezzi al consumo rimane all'interno di un "livello accettabile".

    Il valore reale di oro

    Current turbolenze del mercato del credito non sono solo un risultato diretto di un (prezzi delle attività) la politica monetaria inflazionistica consegnato in passato. I sintomi dispiegarsi della crisi - che è, crescenti preoccupazioni circa la solidità del settore bancario e le prospettive di crescita economica - sono anche aprendo la strada ad una politica ancora più inflazionistiche.

    In questo contesto non c'è da stupirsi che l'interesse degli investitori in oro è tornato. A che livello potrebbe essere il prezzo della carta-moneta per aumentare l'oro? Tali iperinflazione aspetta si aspetta il valore di scambio della carta moneta rispetto all'oro di avvicinarsi, o diventare, zero.

    Che dire di coloro che si aspettano che l'inflazione a diventare alti, ma non così alto che avrebbe fatto i soldi di carta perde la sua funzione di denaro del tutto? Chiaramente, questa domanda è piuttosto difficile, se non impossibile, rispondere. La storia più recente monetaria potrebbe fornire qualche indicazione, però.

    L'ultima esperienza con "inaccettabile" elevata inflazione dei prezzi al consumo è stato nei primi anni 1970 e 1980, quando la gente diventa preoccupazione per l'affidabilità dello standard "libero" carta moneta del governo. Così quello che era l'equivalente del prezzo dell'oro nelle odierne potere d'acquisto del dollaro USA-allora?

    economisti mainstream avrebbe utilizzato l'indice dei prezzi al consumo per deflazionare il prezzo nominale del dollaro USA in oro a venire con un "vero" - che è rettificato per l'inflazione - prezzo USA-dollaro d'oro. Uso del CPI per la deflazione nominale oro dollaro USA prezzo suggerirebbe un prezzo "vero" oro di circa US $ 1.700 nei primi anni 1980.

    Tuttavia, gli austriaci potrebbero preferire di usare le scorte di soldi, o lo stock del credito bancario, come opportuna misura di inflazione. Deflazionare il prezzo nominale dollaro USA di oro da parte dello stock di M2 e credito bancario, rispettivamente, suggerisce che il prezzo dell'oro è salito reale a US $ 3.000 e 5.000 dollari USA, rispettivamente, nei primi anni 1980.

    Figura 2

    Ipotetico prezzo "reale" d'oro in dollari USA per oncia troy



    Fonte: Thomson Financials, Bloomberg, Federal Reserve Bank di St. Louis; calcoli. - Il prezzo dell'oro nominale in US-dollaro era sgonfiato con le diverse misure della perdita di potere d'acquisto del dollaro USA, con 2007-Q2 come anno di riferimento; ultimo dato punto indicato: 1 ottobre 2007.


    In questo contesto, il prezzo corrente USA-dollaro di oro sarebbe, nonostante il recente aumento dei prezzi, sembrano ancora essere a buon mercato. Anche se l'iperinflazione sembra essere una remota, anche improbabile, scenario di molti in questo frangente, Mises guardato attraverso ignoranza razionale degli esseri umani 'nei confronti della carta moneta controllata dal governo - e le sue parole potrebbero essere presi come un supporto per il possibilità che l'oro potrebbe continuare il suo apprezzamento nei confronti di carta vis prezzo:

    Ma poi alla fine le masse svegliarsi. Essi diventano improvvisamente consapevoli del fatto che l'inflazione è una politica deliberata e andrà avanti all'infinito. La ripartizione avviene. Il crack up boom appare. Tutti sono ansiosi di scambiare il suo denaro contro il "vero" bene, non importa se ne ha bisogno o meno, non importa quanti soldi deve pagare per loro. Entro un tempo molto breve, in poche settimane o addirittura giorni, le cose che sono state usate come moneta non sono più utilizzati come mezzi di scambio. Essi diventano carta straccia. Nessuno vuole regalare nulla contro di loro.


    Secondo gli economisti di scuola austriaca la causa del boom inflattivo sarebbe da ricercare nel continuo aumento nel credito e nella riserva monetaria; il rialzo dei prezzi (dei beni) è solo il relativo sintomo. Così se la crescita della riserva monetaria e del credito rallenta, non ci vorrà molto per gli austriaci per prevedere una recessione, o persino una deflazione.

    Tuttavia, la recessione e la deflazione – innegabilmente costose in termini di perdita di produzione e occupazione – sarebbero i processi economici di aggiustamento necessari per riportare l'equilibrio nell'economia attraverso la variazione dei suoi costi.

    In presenza di una recessione o di una deflazione diventa quindi prevedibile che le banche centrali, controllate dal governo, quando dovessero decidere fra mantenere l'inflazione sotto controllo o impedire la recessione, molto probabilmente optino per la crescita, a qualsiasi costo, anche a scapito di una perdita nel potere di acquisto della moneta.

    Una volta che la crisi si diffonde, o anche soltanto si teme che ciò accada, il pubblico comincia chiedere tassi di interesse ancora più bassi ed ancora più credito e moneta. L'iniezione di moneta e il credito “facile” sono largamente considerate la ricetta per evitare la recessione e la deflazione. I banchieri centrali è improbabile che ostacolino tali richieste.



    MASSA MONETARIA



    Massa monetaria
    I mezzi di pagamento denominati in una data valuta formano diverse masse monetarie. Le varie forme di moneta sono attribuite alla massa monetaria M0 oppure alle masse monetarie M1, M2 o M3 a seconda della rapidità con la quale possono essere impiegate per un pagamento.

    Masse monetarie M1, M2, M3
    Oltre alla base monetaria (M0), vi sino altre masse monetarie: M1, M2 e M3.
    La massa monetaria M1 comprende gli averi che si possono impiegare in qualsiasi momento per effettuare pagamenti: contanti in circolazione e depositi a vista in euro presso le banche e la posta.
    La massa monetaria M2 è composta da M1 più i depositi di risparmio in euro; entro un certo limite di prelievo, gli averi di risparmio sono facilmente e rapidamente convertibili in contanti.
    La massa monetaria M3 include la massa monetaria M2 e i depositi a termine in euro (averi a termine). A differenza della base monetaria, le masse monetarie M1, M2 e M3 sono composte per la maggior parte da moneta creata dalle banche (creazione di moneta).

    Edited by [email protected] - 30/1/2011, 12:27
     
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18 replies since 30/12/2010, 19:57   14411 views
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