Proposta:Come ribellarsi al potere senza togliere i soldi dalle banche

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. lorenzo_01
        Like  
     
    .

    User deleted


    Si, adesso io mi vado a fidare di Paolo Barrai, perché i banchieri sono strozzini ladri (vero) mentre questo signor Barrai è un bravuomo :D cmq per l'oro lo farò sicuramente, ma di certo non convertirò tutta la moneta in mio possesso.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    6,493
    Reputation
    0
    Location
    Brivio (LC)

    Status
    Offline
    Finche' io sto bene, andro avanti cosi', chi me lo fa fare di peggiorare la mia situazione.
     
    .
  3. Albertogas
        Like  
     
    .

    User deleted


    Scusate, non mi era arrivata la risposta automatica dal forum.

    Allora, per me ognuno è libero di fare quello che vuole con il proprio patrimonio.

    La cosa migliore sarebbe avere il 10% convertito fra oro ed argento, meglio se monete tipo sterlina d'oro e dollaro d'argento.
    Poi avere un 40-50 % di valute diverse dall'Euro (giusto perchè non si può mai sapere).

    Poi il resto ognuno lo gestisce come meglio crede: immobili in affitto, azioni, obbligazioni, IPO etc.
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,321
    Reputation
    0
    Location
    Lombardia

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Albertogas @ 30/1/2012, 16:18) 
    Se vuoi portare al sicuro i tuoi risparmi ed in maniera legale vai sul blog di Paolo Barrai e fissa un appuntamento.

    http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/

    Io ti consiglio comunque di convertire un pò di valuta in attivi tipo oro ed argento su:

    http://oro.bullionvault.it/

    Alla lettura del primo post di questa discussione mi era venuto un vago sospetto ... :hmm.gif: ... ma ora vedendo questi suggerimenti ... si e' tramutato in certezza :116sx9ca7.gif: :censored.gif: :angry:

    Comunque .... supponendo anche (per un momento :whistling1.gif: ) che il tuo scopo fosse "disinteressato" ...
    CITAZIONE
    Il problema è che per fare questo tutti dovrebbero essere disposti a perdere un pò della loro ricchezza ed investire un pò del loro tempo per informarsi coscientemente su cosa è il denaro e la valuta.

    Questi sono i motivi per cui questa iniziativa non potrebbe avere successo, cosi' come quella di andare in massa a ritirare i soldi dalle banche.

    Secondo me l'unica soluzione possibile dovrebbe si, passare attraverso la sensibilizzazione di un nutrito gruppo di persone .. ma queste dovrebbero appoggiare qualcuno con le palle che si liberi una volta per tutte delle banche e del debito pubblico ...... ma purtroppo anche questa mi suona come utopia... :(

    CITAZIONE (Zio EU @ 30/1/2012, 18:55) 
    Finche' io sto bene, andro avanti cosi', chi me lo fa fare di peggiorare la mia situazione.

    Ecco ... questo e' il terzo motivo per cui non cambiera' nulla finche' non saremo ridotti alla fame ... e forse .... nemmeno allora ... come dimostrano innumerevoli esempi sparsi per il pianeta. :huh:
     
    .
  5. Albertogas
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Handy @ 3/2/2012, 12:25) 
    CITAZIONE (Albertogas @ 30/1/2012, 16:18) 
    Se vuoi portare al sicuro i tuoi risparmi ed in maniera legale vai sul blog di Paolo Barrai e fissa un appuntamento.

    http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/

    Io ti consiglio comunque di convertire un pò di valuta in attivi tipo oro ed argento su:

    http://oro.bullionvault.it/

    Alla lettura del primo post di questa discussione mi era venuto un vago sospetto ... :hmm.gif: ... ma ora vedendo questi suggerimenti ... si e' tramutato in certezza :116sx9ca7.gif: :censored.gif: :angry:

    Comunque .... supponendo anche (per un momento :whistling1.gif: ) che il tuo scopo fosse "disinteressato" ...
    CITAZIONE
    Il problema è che per fare questo tutti dovrebbero essere disposti a perdere un pò della loro ricchezza ed investire un pò del loro tempo per informarsi coscientemente su cosa è il denaro e la valuta.

    Questi sono i motivi per cui questa iniziativa non potrebbe avere successo, cosi' come quella di andare in massa a ritirare i soldi dalle banche.

    Secondo me l'unica soluzione possibile dovrebbe si, passare attraverso la sensibilizzazione di un nutrito gruppo di persone .. ma queste dovrebbero appoggiare qualcuno con le palle che si liberi una volta per tutte delle banche e del debito pubblico ...... ma purtroppo anche questa mi suona come utopia... :(

    Ciao Handy,
    stai tranquillo, non sono Paolo Barrai e sono disinteressato dai guadagni di questo tipo. Però sono interessato a salvare quel poco che ho dalle sgrinfie di chi vuole mandarci in rovina e sono anche interessato a liberarmi di loro in maniera pacifica.

    Ora, se nessuno vuole informarsi e prendere coscienza della situazione a me spiace però è nelle probabilità che accada, per cui il mio piano B è quello di emigrare.

    Vedi, il governo ha sempre detto al popolo che i loro cc erano coperti dai fallimenti delle banche attraverso un fondo che attualmente potrebbe coprire un conto corrente: l'ha fatto per non innescare il bank run che è comunque attivo (silenziosamente) in area Euro. Ma non basta il bank run, bisogna acquistare attivi come oro ed argento perchè chi ha l'oro detterà le regole.

    E' di questi tempi che il Congresso Americano si domanda se la FED è ancora in possesso dell'oro americano: io dico di no! :D
    Se il Congresso potrà verificarlo ci sarà sia da ridere sia da piangere però stai pur sicuro che il prezzo dell'oro salirà prepotentemente!
     
    .
  6. lorenzo_01
        Like  
     
    .

    User deleted


    Di certo emigrare è una delle pochissime soluzioni, magari in paesi finalmente liberi (Argentina, Islanda, Equador) dove si sta benissimo (a parte l'inflazione altissima, ma poco importa).
     
    .
  7. Albertogas
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (lorenzo_01 @ 3/2/2012, 15:38) 
    Di certo emigrare è una delle pochissime soluzioni, magari in paesi finalmente liberi (Argentina, Islanda, Equador) dove si sta benissimo (a parte l'inflazione altissima, ma poco importa).

    L'inflazione alta non è un problema se il salario è proporzionale al costo della vita: se con il mio salario riesco a risparmiarne almeno il 15% ed a farlo fruttare emigrare è una buona soluzione.
     
    .
  8.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,321
    Reputation
    0
    Location
    Lombardia

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (lorenzo_01 @ 3/2/2012, 15:38) 
    Di certo emigrare è una delle pochissime soluzioni, magari in paesi finalmente liberi (Argentina, Islanda, Equador) dove si sta benissimo (a parte l'inflazione altissima, ma poco importa).

    :perchpostiboiatefigliolwt2.jpg:
    1) Emigrare NON E" UNA SOLUZIONE! potrebbe tuttalpiu' costituire un rimedio individuale se sul pianeta esistessero aree o stati liberi dal controllo bancario.... ma non mi risulta che ce ne siano ... <_<

    2) Emigrare non risolverebbe il problema alla base e sarebbe solo una fuga.

    3) Io ho clienti provenienti dall'Argentina, con i loro parenti attualmente viventi la, e non mi raccontano cose molto carine. Dopo la bancarotta si e' scatenata una sorta di guerra tra poveri, di cui i media non parlano e non emerge perche' non fa scalpore; non vengono lanciati missili e non si impiegano carriarmati, non si tratta di una rivoluzione con incendi o spari da arma da fuoco, ma e' ben peggio, perche' le persone si devono guardare anche dal vicino di casa, poiche' potrebbe essere colui che domani ti ferma tra il chiaro e lo scuro e di deruba di tutto.
    Mi hanno raccontato storie da quinto mondo ... del livello di quelle che si vedono nei film catastrofisti nell'immediato successivo alla terza guerra mondiale o eventi analoghi. :sick:

    4) L'inflazione e' una piaga sociale che destabilizza e crea incertezza; non e' possibile fare progetti a medio e lungo termine, induce la gente a vivere alla giornata, con le conseguenze descritte sopra.
    E' determinata semplicemente dal sistema bancario vigente, che dovrebbe essere assolutamente eliminato. :angry:
    Per questo vi rimando a tutti i discorsi sul signoraggio, riserva frazionaria, Nuovo Ordine Mondiale e simili.
     
    .
  9. lorenzo_01
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ti consiglio di informarti: paesi liberi dal dominio bancario-finanziario globale esistono (come ho già specificato si tratta di Argentina, Equador e Islanda, a cui molto presto si aggiungerà l'Ungheria) e a me risultano cose molto diverse sull'Argentina.
     
    .
  10.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,321
    Reputation
    0
    Location
    Lombardia

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (lorenzo_01 @ 4/2/2012, 11:47) 
    e a me risultano cose molto diverse sull'Argentina.

    Spiacente ... io credo molto di piu' nelle testimonianze ed esperienze dirette ... <_<
     
    .
  11. lorenzo_01
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ti incollo una serie di articoli che ho raccolto pochi mesi fa sulla situazione Argentina, se hai voglia leggili e dimmi cosa ne pensi..

    ---

    Oggi, esattamente dieci anni fa, tra il 19 e il 20 dicembre 2001, l´Argentina esplodeva. Fernando de la Rúa, ultimo presidente di una notte neoliberale durata 46 anni, appoggiato da una maggioranza nominalmente di centro-sinistra, sparava sulla folla (i morti furono una quarantina) ma era costretto a fuggire dalla mobilitazione di un paese intero. Le banche e il Fondo Monetario Internazionale gli avevano imposto di violare il patto con le classi medie sul quale si basa il sistema capitalista: i bancomat non restituivano più i risparmi e all´impiegato Juan Pérez, alla commerciante María Gómez, all´avvocato Mario Rodríguez era impedito di usare i propri risparmi per pagare la bolletta della luce, la spesa al supermercato, il pieno di benzina. di Gennaro Carotenuto Il cosiddetto "corralito", il blocco dei conti correnti bancari dei cittadini, era stato l´ultimo passo di una vera guerra economica contro l´Argentina durata quasi cinquant´anni. L´FMI era stato il vero dominus del paese dal golpe contro Juan Domingo Perón nel 1955 fino a quel 19 dicembre 2001. Attraverso tre dittature militari, 30.000 desaparecidos e governi teoricamente democratici ma completamente sottomessi al "Washington consensus", l´Argentina era passata dall´essere una delle prime dieci economie al mondo all´avere province con il 71% di denutrizione infantile, dalla piena occupazione al 42% di disoccupazione reale, da un´economia florida al debito pubblico pro-capite più alto al mondo. Con la parità col dollaro, e con la popolazione addormentata dalla continua orgia di televisione spazzatura dell´era Menem (1989-1999), il paese aveva dissipato un´invidiabile base manifatturiera e tecnologica. Nulla più si produceva e si spacciava che oramai fosse conveniente importare tutto in un paese che aveva accolto, realizzato e poi infranto il sogno di generazioni di migranti e da dove figli e nipoti di questi fuggivano. In quei giorni, in quello che per decenni il FMI aveva considerato come il proprio "allievo prediletto", salvo misconoscerlo all´evidenza del fallimento, non fu solo il sottoproletariato del Gran Buenos Aires ridotto alla miseria più nera a esplodere ma anche le classi medie urbane. Queste, che per decenni si erano fatte impaurire da timori rivoluzionari e d´instabilità, blandire da promesse di soldi facili e convincere che il sol dell´avvenire fosse la privatizzazione totale dello Stato e della democrazia, si univano in un solo grido contro la casta politica e finanziaria responsabile del disastro: "que se vayan todos", che vadano via tutti. Era un movimento forte quello argentino, antesignano di quelli attuali, e solo parzialmente rifluito perché soddisfatto in molte delle richieste più importanti. I passi successivi al disastro furono decisi e in direzione ostinata e contraria rispetto a quelli intrapresi nei 46 anni anteriori. Quegli argentini che a milioni si erano sentiti liberi di scegliere scuole e sanità private adesso erano costretti a tornare al pubblico trovandolo in macerie. Al default, che penalizzava chi speculava -anche in Italia- sulla miseria degli argentini, seguì la fine dell´irreale parità col dollaro. Le redini del paese furono prese dai superstiti di quella gioventù peronista degli anni ´70 che era stata sterminata dalla dittatura del 1976. Prima Néstor Kirchner e poi sua moglie Cristina Fernández, appoggiati in maniera crescente dagli imponenti movimenti sociali, con una politica economica prudente ma marcatamente redistributiva, hanno fatto scendere gli indici di povertà e indigenza a un quarto di quelli degli anni `90. Al dunque l´Argentina ha dimostrato che perfino un´altra economia di mercato è possibile e dal 2003 in avanti il paese cresce con ritmi tra il 7 e il 10% l´anno. La crescita economica è stata favorita da una serie di fattori propri del nostro tempo, dall´aumento dei prezzi dell´export agricolo all´arrivo della Cina come partner economico. Soprattutto però i governi kirchneristi sono stati, con Brasile e Venezuela, i grandi motori dell´integrazione latinoamericana, una delle principali novità geopolitiche mondiali del decennio. Le date chiave di tale processo sono due: Nel 2005 a Mar del Plata, soprattutto la sinergia Kirchner-Lula stoppò il progetto dell´ALCA di George Bush, il mercato unico continentale che voleva trasformare l´intera America latina in una fabbrica a basso costo per le multinazionali statunitensi mettendo un continente intero a disposizione degli Stati Uniti per sostenere la competizione con la Cina. Nel 2006 l´Argentina e il Brasile, con l´aiuto di Hugo Chávez, chiusero i loro conti col FMI: "non abbiamo più bisogno dei vostri consigli interessati" dissero mettendo fine a mezzo secolo di sovranità limitata. Per anni i media mainstream mondiali hanno cercato di ridicolizzare il tentativo del popolo argentino di rialzare la testa, l´integrazione latinoamericana e la capacità del Sudamerica di affrancarsi dallo strapotere degli Stati Uniti e dell´FMI. A dieci anni di distanza, tirando le somme, ci si può levare qualche sassolino dalla scarpa su chi disinformasse su cosa. Ancora un anno fa, nel momento della morte di Néstor Kirchner i grandi media internazionali -quelli autodesignati come i più autorevoli al mondo- avevano di nuovo offeso la presidente, con un maschilismo vomitevole, descrivendola come una marionetta incapace di arrivare a fine mandato. Il popolo argentino la pensa diversamente e il 23 ottobre 2011 l´ha confermata alla presidenza al primo turno con il 54% dei voti. Cristina, e prima di lei Néstor, ad una politica economica che ha permesso all´Argentina di riprendere in mano il proprio destino, affianca una politica sociale marcatamente progressista. Perfino nei media l´Argentina è oggi all´avanguardia nel mondo nella battaglia contro i monopoli dell´informazione: non più di un terzo può essere lasciato al mercato, il resto deve avere finalità sociali e culturali perché non di solo mercato è fatta la società. A dieci anni dal crollo l´Argentina sta vincendo la scommessa della sua rinascita. I paradigmi neoliberali sono sbaragliati e dall´acqua alle poste alle aerolinee molti beni sono stati rinazionalizzati per il bene comune dopo essere stati privatizzati durante la notte neoliberale a beneficio di pochi corrotti. I soldi investiti in educazione sono passati dal 2 al 6.5% del PIL e... la lista potrebbe continuare. Basta un dato per concludere: dei 200.000 argentini che nei primi mesi del 2002 sbarcarono in Italia (tutti o quasi con passaporto italiano) alla ricerca di un futuro, oltre il 90% sono tornati indietro: "meglio, molto meglio, là". Fonte www.gennarocarotenuto.it/

    Tempi duri per i puri, non vi è dubbio.
    A Montevideo, Uruguay, ieri notte, il sottosegretario alla presidenza e al commercio nonché l'uomo che sarebbe dovuto essere il prossimo ministro dell’economia della Repubblica Argentina, Ivan Heyn si è impiccato nella sua stanza d’albergo, all’Hotel Radisson.
    La notizia, indifferente per noi europei, viene vissuta come una enorme tragedia per tutta l’America Latina e anche in Usa l’evento ha suscitato un forte impatto.
    Per diversi motivi. Tra cui, non ultimo, la giovane età dell’economista: 33 anni.
    Considerato il padre dell’attuale rivoluzione economica argentina, Ivan Heyn si trovava a Montevideo per una riunione allargata del Mercosur (sarebbe il corrispondente in America Latina della Unione Europea) alla quale erano stati invitati anche i responsabili di Usa e Gran Bretagna. Uscendo da una riunione ristretta con i delegati del Fondo Monetario Internazionale, l’economista ha pronunciato la frase “io questo non lo posso proprio fare”. Da quel momento è sparito e nessuno l’ha più visto.
    Dieci ore dopo è stato trovato impiccato nella sua suite dell’albergo.
    In Argentina gli stanno tributando un enorme cordoglio. Veniva soprannominato “el economista callejero”, l’economista di strada, perché proveniva da una famiglia povera, e nonostante la sua prestigiosa carriera, aveva scelto di rimanere a vivere nel suo quartiere natìo di Constituciòn, tra i più popolari e poveri della capitale Buenos Aires, dove era riverito e amato dalla gente. Si era laureato in economia a 24 anni e, per un caso fortuito, al bar dell’università, il giorno della laurea, aveva incontrato Maximo, il figlio primogenito della presidenta Christina Kirchner, con il quale condivideva il fatto di essere fidanzati con due gemelle. Attivo militante del gruppo La Càmpora, la frazione più a sinistra del partito peronista al potere, si era specializzato in macro economia e aveva accettato una consulenza al ministero dell’economia, diventando poi consigliere personale della Kirchner. In seguito, lei stessa aveva fortemente spinto per farlo accettare dagli anziani del partito dandogli il sottosegretariato al commercio e indicandolo chiaramente come la figura preminente a cui affidare nel 2012 il dicastero dell’economia.Un anno e mezzo fa, nel corso di una riunione del Fondo Monetario Internazionale, si era scontrato con Strauss Kahn rifiutandosi di accettare e seguire le indicazioni del fondo che vedevano con preoccupazione l’alta inflazione in Argentina (circa il 30%). Post keynesiano tinto di marxismo, Ivan Heyn –il padre era un intellettuale libertario tedesco sfuggito alla persecuzione della Stasi nella Germania dell’est ed emigrato in Argentina nel 1966- aveva lanciato un ambizioso programma che si è rivelato vincente. “Abbiamo tre nemici: la povertà dei ceti disagiati, l’impoverimento dei ceti medi, e il rischio di conflitti sociali interni” aveva sostenuto, varando un piano economico (bocciato dal Fondo Monetario Internazionale) che ruotava intorno a un allargamento del welfare, a un massiccio impegno di sovvenzioni sociali per il rilancio del consumo interno, aumentando le tasse ai ceti ricchi e abbattendo le aliquote fino a zero a tutti i ceti imprenditoriali della fascia media a condizione che assumessero almeno dieci giovani tra i 18 e i 28 anni. In seguito alle sue idee applicate, l’Argentina è cresciuta nell’ultimo biennio a una velocità del 9,2% l’anno, seconda nel mondo soltanto alla Cina, con l’abbattimento della povertà, e la disoccupazione che dal 22% è scesa al 4%. Il prezzo da pagare è stato un incremento altissimo dell’inflazione, severamente condannato sia dal Fondo Monetario che dall’Europa. Celebre il suo scontro con il collega tedesco in visita ufficiale, quando, alla conferenza stampa in televisione, ebbe a dire “Che cosa me ne importa a me di avere una inflazione al 3% come avete voi in Europa essendo infelici tutti, se io posso dare felicità alla mia nazione con una inflazione al 30%? Lo so da me che va abbassata, ho studiato economia anch’io. Lo faremo. Ma lo faremo soltanto quando ci saremo ripresi tutti. Non prima. La felicità ha valore soltanto se può essere condivisa collettivamente, è una teoria economica, questa, e mi meraviglio che lei che viene dal Primo Mondo non lo sappia. La felicità per pochi privilegiati, non è vera felicità, è avidità bulimica. E’ un peccato mortale. Lo sa anche il papa. E noi siamo cattolici”.
    E’ molto probabile che non sapremo mai perché si è ucciso.
    La sua ultima riunione era relativa al fatto che l’Argentina aveva denunciato per protezionismo sia gli Usa che la Gran Bretagna sei mesi fa. Il governo Usa e quello britannico, infatti, hanno bloccato l’importazione di limoni argentini con la scusa che non rispettavano i parametri sanitari della Unione Europea. L’Argentina è il primo paese al mondo produttore di limoni. Gli argentini avevano protestato sostenendo che si trattava di un trucco dato che la Coca Cola e la Lipton acquistano in Argentina il 90% dei loro limoni, perché il rapporto prezzo/qualità è il più competitivo in assoluto al mondo.
    E’ in atto, in questi mesi, un furioso scontro tra il Mercosur (Cile, Bolivia, Argentina, Brasile, Paraguay, Venezuela, Peru, Uruguay, Ecuador) e l’Europa. I sudamericani hanno apertamente accusato l’Unione Europea “di essersi venduta ai cinesi facendo passare un discorso sulla quantità a scapito della qualità” e gli argentini si sono dichiarati orgogliosi di essere l’unico paese al mondo che in Cina esporta senza importare nulla. L’Argentina, infatti, vende il 95% della propria soja (è il primo produttore al mondo) alla Cina. Inoltre, in Argentina, la Cina viene presentata al pubblico come un paese fascista,.
    Una gigantesca campagna pubblicitaria progresso voluta proprio da Heyn, nel 2009, verteva proprio su quest’aspetto, contestata dagli Usa e dalla Germania che sostenevano violasse i principii democratici della convivenza esaltando il razzismo. Gli argentini se ne sono fregati. La campagna ruotava tutta intorno allo slogan “i cinesi sono tanti ma le loro merci valgono davvero molto poco: meglio acquistare merci argentine. Siamo pochi ma ciò che produciamo vale molto”.
    In tutto il Sudamerica hanno deciso una giornata di lutto nazionale, per ricordare il più giovane economista mai assurto al rango di ministro dell’economia nella martoriata storia del territorio latino del continente americano.
    Che riposi in pace.
    At the mean time....
    di Sergio Di Cori Modigliani – Fonte: Signoraggio

     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,321
    Reputation
    0
    Location
    Lombardia

    Status
    Anonymous
    Letti.
    Mi sembra che non contengano nulla che possa smentire le mie info.
    Ripeto, il fenomeno che mi e' stato descritto non viene in alcun modo evidenziato dai media.
    Si tratta di una guerra tra poveri ... che non interessa a nessuno se non a chi la vive.
    E' stata la conseguenza della bancarotta ...

    Il secondo articolo in particolare non fa altro che confermare che l'Argentina vive ancora di fatto sotto il tallone del FMI e affini.
    Tu credi veramente che il tizio si sia suicidato? ... Io no.
     
    .
  13. lorenzo_01
        Like  
     
    .

    User deleted


    Certo che vive ancora sotto il tallone dei banchieri, semplicemente perché si sono liberati di loro; ovviamente non credo neanch'io al suicidio, francamente non ce ne sarebbero stati i motivi visto il profilo dell'economista.
    Però qualcosa di contrastante su ciò che hai detto tu c'è: tu mi questi articoli descrivono una situazione (quasi) risolta e sostanzialmente serena dell'Argentina, con un fortissimo sviluppo dopo la bancarotta e una ormai totale ripresa.


    Ora, quanto da te detto descrive una situazione ancora precaria e instabile...non voglio valorizzare né uno e né l'altro, dico solamente che secondo me la situazione non è ancora così rosea come la controinformazione ci riferisce, ma comunque evidenti segnali di ripresa e autonomia economica ci sono e sono visibili.
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    1,321
    Reputation
    0
    Location
    Lombardia

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (lorenzo_01 @ 4/2/2012, 15:33) 
    Certo che vive ancora sotto il tallone dei banchieri, semplicemente perché si sono liberati di loro;

    Non capisco ... come faccio ad essermi liberato da uno che mi tiene al guinzaglio?


    CITAZIONE
    ovviamente non credo neanch'io al suicidio, francamente non ce ne sarebbero stati i motivi visto il profilo dell'economista.

    Allora mi sembra che qualcosa stoni .... non ti pare?

    CITAZIONE
    ... questi articoli descrivono una situazione (quasi) risolta e sostanzialmente serena dell'Argentina, con un fortissimo sviluppo dopo la bancarotta e una ormai totale ripresa.

    Questo andrebbe verificato in base al punto di vista di chi vive la. Le mie testimonianze riguardano la gente comune, non gli industriali.
    Potrebbe essere che qualche settore industriale si sia ripreso ...
    ma per valutare se una nazione si e' risollevata veramente bisogna verificare come sta la gente comune, chi lavora o chi il lavoro non ce l'ha, etc.

    CITAZIONE
    .... ma comunque evidenti segnali di ripresa e autonomia economica ci sono e sono visibili.

    Eh eh, :) vedi, anche un tizio di nome Monti (in Italia) dice che ci sono segnali positivi di ripresa e che lo spread diminuisce continuamente ... ci sono addirittura dei media che in questi giorni hanno annunciato a gran voce che il governo Monti gode del favore del popolo italiano ...
    Peccato che tutte .... e dico tutte ... e sottolineo tutte ... le persone con cui parlo tutti i giorni (e sono tanti) vanno dallo sfiduciato all'incazzato, dal disfattista alla vittima, dal preoccupato al rassegnato etc.
    Non ne ho trovato ancora uno che abbia pronunciato una sola parola positiva o di fiducia nei confronti dell'attuale governo .... tranne la Marcegaglia .. :alienff: :biggrin2.gif:
     
    .
  15. Belfagorblu
        Like  
     
    .

    User deleted


    Investire in oro è una ottima scelta, specie in periodi di crisi nera come questa attuale. L'oro è stato da sempre il bene rifugio per eccellenza sia per il suo valore intrinseco che per quello estrinseco. Sarebbe buona norma pure poter investire in oro monetato, è molto più facile poterlo utilizzare subito in caso di bisogno. Però una cosa bisogna sottolineare, l'oro ha valore perchè è raro. E' impossibile trasformare tutta la massa monetaria detenuta dai singoli piccoli risparmiatori in oro senza che il potere di acquisto della moneta non si deprezzi in maniera drammatica. Poi c'è anche da sottolienare che la maggior parte dell'oro estratto è usato come riserva aurea di nazioni e di grossi gruppi finanziari. Sono sicuro che essi non saranno mai disposti a dare il loro oro per avere cartastraccia valutaria in cambio. Essi conoscono il vero valore della cartamoneta, che è appunto un valore fiduciario, ossia vale tantissimo se tantissima è la fiducia che le persone hanno in essa.
    Se il sistema crolla, le uniche cose che hanno valore sono i prodotti che possono essere facilmente scambiabili. Però mi chiedo, non è tanto difficile far crollare il sistema, che diventa ogni giono che passa sempre più fragile, ma riuscire altresì a mantenerlo efficiente e ben oleato. Se la macchina si blocca davvero, allora diventa veramente impossibile farla ripartire, l'uomo ha una popolazione mondiale troppo numerosa, e le risorse sono così tanto scarse che riavviare il processo non si potrà.
     
    .
34 replies since 26/1/2012, 10:45   2785 views
  Share  
.