11/9 prove di trasmissioni

e se fosse stato un drammatico lungometraggio?

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  1. Nicola000
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    Certo che e una cosa difficile da credere, si sa che il mondo ci mente continuamente ma qui esageriamo...
     
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  2. La_volpe_nera82
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    Hai guardato (guardato, non visto) September Clues? Non c'è nessuna esagerazione, solo un'attenta analisi dell'autore.
     
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  3. Websuperpresmasterso'io
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    CITAZIONE (Alexbix @ 21/6/2010, 00:19)
    peccato che questa volta le vittime erano vere..... piccolo particolare.....

    Ne sei sicuro? E se ti dicessi che non c'è stata nessuna vittima? E che si sono inventati 3000 morti? www.septemberclues.info
     
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  4. Nicola000
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    CITAZIONE (La_volpe_nera82 @ 21/6/2010, 19:42)
    Hai guardato (guardato, non visto) September Clues? Non c'è nessuna esagerazione, solo un'attenta analisi dell'autore.

    Nonono, ho gurdato September Clues, e ormai mi son convinto che e stata tutta una montatura... mi stavo riferendo ai politici, che dopo questo hanno perso ogni limite...
     
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  5. NoVALGiNo
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    web scusa...ma le persone che si buttavano giu dai piani anche quelle sono finte?
     
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  6. karlrex
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    tutto computer grafica!! un film alla indipendence day..presto metteremo altri studi da parte di simon e autori simili che vi shoccheranno come è successo a noi:ricordati che non tutto cio' che vediamo è reale,pensa in tv
     
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  7. NoVALGiNo
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    grazie ragazzi...continuate così!!
     
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  8. Smokingslim
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    CITAZIONE (NoVALGiNo @ 22/6/2010, 09:44)
    web scusa...ma le persone che si buttavano giu dai piani anche quelle sono finte?

    Bhè credo che qualcuno indubbiamente ci abbia lasciato le penne! Sinceramente cosa vuoi che gliene frega a quelli se qualche cittadino muore bruciato o buttandosi da un grattacielo?

    Non c'è limite alla loro sete di potere.
     
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  9. Michael Collins
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    09-11: la strana storia di chi vide troppo




    Kurt Sonnenfeld era al World Trade Center quell'11 settembre 2001. L'agenzia federale per la quale lavorava lo aveva spedito lì per filmare l'accaduto. Ma quanto vide lo segnò per sempre, costringendolo a rifugiarsi in Argentina



    Kurt Sonnenfeld è un documentarista statunitense che ha lavorato per anni per un'agenzia federale. Quando l'11 settembre 2001 gli ordinarono di precipitarsi al World Trade Center le torri gemelle erano state colpite soltanto dal primo aereo. E tutti pensavano - e speravano - si trattasse di un incidente. Mettere piede su quelle macerie fu per lui l'inizio di un infinito incubo. Che lo perseguita tutt'oggi. E non solo perché ciò che vide rimarrà indelebile nella sua mente, come in quella di ogni americano, ma perché tutto quel che vide lo filmò. Ed è questo che qualcuno ancora non gli perdona. Questa la sua condanna.

    Appena sul posto, fra le lamiere contorte, scese fino al seminterrato del World Trade Center, pensando che qualcuno potesse esserci rimasto intrappolato. Lavorando per l'agenzia federale, conosceva bene quelle stanze, fatte di porte antiscasso chiuse a più mandate e di tanta vigilanza. Si trattava di locali adibiti a custodire documenti delicati, prove, elementi confiscati, quindi da tenere sottochiave. Eppure, non solo in quel momento lì non ci trovò nessuno, ma non c'era nemmeno più niente, se non una porta semiaperta. Questo fu il primo di una lunga serie di elementi che gli suonò alquanto strano. Kurt filmò e se ne andò. Le stranezze continuarono. La torre 7, che ospitava le agenzie federali, nonostante non presentasse nessun danno che ne giustificasse il crollo, franò su se stessa. Totalmente. Fu una sorta di implosione registrata molte ore dopo l'attentato. E per questo senza nessuna vittima. Ma a Kurt non tornavano i conti. Non solo. Altro campanello fu l'altissima temperatura delle macerie. Inspiegabile. La suola di gomma delle sue scarpe si scioglieva a ogni passo. Ogni ferro era arrotolato su se stesso. Piegato. Contorto. Perché? E perché le scatole nere degli aerei, costruite per resistere a tutto, si erano invece polverizzate?
    E poi, come mai l'area fu isolata a partire da molti isolati di distanza da Gorund Zero? La scusa fu che era necessario preservare la scena del crimine. Ma era veramente una misura necessaria? Non è forse per questo che pochi sanno, per esempio, che molte delle lamiere inizialmente radunate per essere esaminate in qualità di prove, vennero invece spedite in Cina per essere fuse?

    Domande insistenti. Dubbi che iniziarono a martellare nella testa di Kurt, come incubi. Dopo aver scartato la tesi della cospirazione made in Usa, il documentarista arrivò a tracciare una spiegazione per tutta quella serie di strane coincidenze: alcuni funzionari federali già sapevano quel che stava progettando Al Qaeda, ma non fecero niente per impedirglielo. Perché? Per dare l'imput al cambiamento degli interessi geostrategici degli Stati Uniti. E le tremila persone morte? Effetti collaterali. Non è così che il governo George W. Bush ha sempre catalogato ogni morto civile di una "guerra giusta"? È da allora infatti, come ha ricordato la moglie di Sonnenfeld a Urgente24, che "è arrivata l'invasione dell'Afghanistan e dell'Iraq, alla ricerca di armi chimiche mai trovate. È da allora che la guerra si è diffusa con la scusa dell'occhio del male, con il terrorismo in primo piano".

    Adesso tutto quello che Kurt vide e filmò sono in Argentina assieme a lui. Perché? Perché negli Usa qualcuno da allora lo perseguita. Dopo essere stato ingiustamente imprigionato per il suicidio della prima moglie, Nancy, Kurt è stato torturato, minacciato, inseguito con il semplice fine di sequestrargli il materiale compromettente sull'11 settembre. Per questo, una volta stabilita dal giudice la sua innocenza, Kurt ha cercato un po' di pace dall'altro capo del continente. Dove ha conosciuto Paula, ha avuto due figlie ed è rimasto grazie all'asilo politico provvisorio concessogli dall'Argentina. Status che adesso gli sta scadendo.
    Le pressioni per riaverlo negli Usa non sono mai scemate. Kurt resta un testimone scomodo e non solo per quel che ha visto e registrato sull'11 settembre. Fra i suoi documenti girati per l'agenzia federale Fema (U.S. Department of Homeland Security) ha anche filmati di zone nucleari e strategiche che potrebbero mettere male la Casa Bianca, visto che testimoniano l'imballaggio e il trasporto di armi nucleari, biologiche e chimiche e "il precario stato nel quale in alcuni casi vengono tenute". La scusa a stelle e striscie per rivolerlo in patria è la riapertura del caso sulla morte di Nency, alla faccia della dichiarazione di innocenza emessa anni fa. Ma il fine è chiaramente un altro: mettere a tacere per sempre chi ha visto troppo.

    In questi anni, Kurt ha sempre vissuto fra costanti minacce e pressioni, scontando anche mesi di carcere in Argentina. Ma è sempre stato protetto da uno Stato che gli ha garantito rifugio e credibilità, almeno finora. Per questo è nata una campagna per raccogliere le firme che possano convincere la Casa Rosada a non cedere alla prepotenza della Casa Bianca e a concedere a Kurt un status permanente di rifugiato politico che gli permetta di vivere una vita degna, senza però mai dimenticare. Anzi, le organizzazioni create dai familiari delle vittime dell'11 settembre chiedono a gran voce che Kurt racconti tutto quello che vide e per farlo deve essere protetto da chi lo vorrebbe azzittire per sempre.




    link http://it.peacereporter.net/articolo/21907...chi+vide+troppo
     
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  10. Alexbix
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    beh ragazzi, non trascendiamo nel ridicolo, i morti ci sono stati d'avvero, ed i famigliari delle vittime, come i sopravvissuti dei soccorritori, ci sono stati, sono un dato di fatto, ma non dico che non fosse stato tutto organizzato, anzi, ne sono sempre più fermamente convinto, sopratutto dopo la scoperta dei giacimenti da miliardi di dollari che hanno trovato dopo l'invasione dell'Afganistan, ma che fosse tutto un film non ci credo, credo che delle persone abbiano creato questo "fenomeno", brutalmente, e freddamente, fregandosene delle vite delle persone che sarebbero state coinvolte, ma che sia stato tutto una montatura, che non abbia procurato vittime non ci credo, credo più che abbiano creato l'evento fregandosene delle eventuali vittime, questo si, ma che il World tribe center non sia crollato e non abbia causato delle vittime non ci credo, una montatura non avrebbe retto, una hollywoodiana non avrebbe retto, le vittime sono state necessarie per scatenare due guerre/invasioni, sono state necessarie delle vite umane per "giustificare" quello che hanno fatto, l'opinione pubblica, in questo caso, non sarebbe stata potuta controllare, è un evento talmente grande che avrebbero dovuto organizzarlo davvero, vittime necessarie, per la serie...... (vittime sia quelli che sono morti nella "questione" direttamente, che quelle collaterali dopo aver soccorso), in questo caso, in un evento del genere, le vittime reali, con testimonianze reali dei parenti, sono state necessarie..... questo mi sconvolge più di tutti, che hanno causato un disastro talmente tale, da piegare a loro favore l'opinione pubblica per appoggiare l'invasione nei sue stati.

    Per una cosa così grande, le vittime sono state necessarie..... la storiella della montatura globale, secondo me non regge, è stato troppo eclatante come "fatto", sarebbe stato un flop se non ci fossero stati esseri umani veri sotto le macerie.

    E questo dovrebbe sconvolgervi ancora di più.
     
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  11. Laura Caselli
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    11 settembre : “Non vi crediamo!”- Un giornale economico tedesco mette in discussione l’11/9

    La rivista economica tedesca «Focus Money» (N. 2 / 2010), affronta una narrazione dettagliata sull’11/9 e mette radicalmente in discussione la versione ufficiale. Stiamo parlando del secondo settimanale economico della nazione economicamente più forte dell’Europa, un magazine edito da un colosso dell’editoria tedesca, il gruppo di Hubert Burda.
    Il signor Burda è un insigne esponente della superclasse globale, un editore-intellettuale di primissimo piano nell’establishment germanico: è leader della VDZ, la “confindustria degli editori”, nonché cofondatore dell’analogo sindacato su scala europea, ma è anche membro del Consiglio del World Economic Forum e ha partecipato perfino a riunioni dell’esclusivo Club Bilderberg.
    L’uscita di questo articolo è dunque degna di attenzione: è la prima volta che un giornale così ben inserito nel mainstream occidentale si cimenta nel raccontare in modo talmente critico i lati più scomodi dell’evento che ha dato l’impronta al secolo, l’11 settembre.
    «Focus Money», espone la maggior parte degli argomenti …
    … e delle contraddizioni cruciali in cinque pagine patinate. Tra le altre questioni affrontate, l’articolo suppone che il crollo del World Trade Center possa essere stata una demolizione intenzionale.
    Inoltre, l’articolo solleva seri dubbi circa la “follia” attribuita alle personalità critiche, che di solito vengono stigmatizzate come “teorici del complotto”. La rivista ricorda che «non si tratta solo di politici seri che non vogliono più credere alla versione ufficiale», bensì anche, «di migliaia di scienziati che mettono in discussione l’11/9».
    L’autore dell’articolo è Oliver Janich. Lavora come giornalista d’inchiesta freelance per «Financial Times Deutschland», «Sueddeutsche Zeitung», «Euro&Finance» e ha una rubrica fissa per «Focus Money».
    Nel suo blog Janich spiega che ha lottato molti anni per convincere la redazione della necessità di pubblicare queste cinque pagine. Si chiede sommessamente perché il mainstream resista, e prova a rispondere: non è necessaria una grande congiura dei media per impedire che si pubblichi questo tipo di storie, soprattutto per i grandi eventi. Ogni redattore, secondo Janich, ha il timore di incappare nella vergogna di ripetere l’infortunio dei falsi diari di Hitler, che nel 1983 danneggiò enormemente il settimanale «Stern». Janich descrive questa riluttanza dei colleghi, dovuta proprio alla grandezza dell’evento, finché, guardando ai fatti, i colleghi ammettono che è sbagliato non porsi dubbi. E così nasce anche l’articolo sull’11/9.
    La prima pagina dell’articolo mostra le foto di personalità scettiche sull’«11/9 “ufficiale”», tra cui Charlie Sheen, Sharon Stone, Rosie O’Donnell, William Rodriguez (accanto a George W. Bush), l’ex governatore Jesse Ventura, Richard Gage, il giudice federale tedesco Dieter Deiseroth e molti altri.
    Il resto dell’articolo è denso di accenni a molte informazioni. La prova di una demolizione controllata degli edifici, la critica della teoria dell’incendio, le domande sugli intercettori, sull’Edificio 7 del WTC e sul Pentagono. Si parla delle “manovre di volo impossibili,” delle dimissioni del senatore Max Cleland, che viene citato nel dire «È una truffa, uno scandalo nazionale», sdegnato dalla marea di menzogne alla Commissione, che hanno ostacolato le indagini. Si fa anche cenno alla misteriosa morte di Barry Jennings, un alto funzionario del Dipartimento dei Servizi di emergenza della città di New York. Era un testimone chiave dei fatti accaduti all’Edificio 7. Ancora ricoperto di polvere, Jennings aveva rilasciato un’intervista in diretta alla ABC e poi più avanti nel tempo per il documentario “Loose Change Final Cut” diretto da Dylan Avery.
    Appena pochi mesi fa, ai primi di settembre, c’era stato già un articolo corretto e bilanciato sull’11/9 in un settimanale TV tedesco.
    Le ragioni della pubblicazione dell’articolo di «Focus Money» sono da comprendere. Può darsi che la redazione abbia autonomamente deciso di pubblicare una storia in sé interessante, che ormai anche per una testata giornalistica di quella dimensione risulta difficile “regalare” ai media “alternativi”. E quindi potrebbe essere un caso legato a scelte commerciali contingenti.
    Non si può ignorare però che la pubblicazione ricade in un momento in cui ha ripreso vigore tutta la retorica legata ad al-Qa’ida, sull’onda dello strano pseudo-attentato di Mutanda Boom sul volo Amsterdam-Detroit. Quella retorica è usata a piene mani dall’Amministrazione USA per sostenere un rinnovato sforzo bellico in Afghanistan. La Germania, troppo militarmente coinvolta in quell’area e assai riluttante a esporsi con ulteriori soldati, potrebbe essere interessata a iniziare a screditare il racconto di fondo, a partire proprio dall’11/9. Qualcosa di simile è accaduta in Giappone con il cambio della guardia nel governo, laddove il Partito Democratico giapponese sfida apertamente la versione ufficiale del governo USA sui fatti dell’11/9 e ne mette in discussione la capacità di giustificare l’intervento in Afghanistan.
    Può quindi accadere che le redazioni si sentano più libere di riportare i dubbi che non avevano mai osato pubblicare prima, perché temevano la catena di domande radicali che si trascinavano con sé sulla struttura del potere. Anche in seno alle classi dirigenti forse si apre qualche dibattito sul destino del mondo e sulle soluzioni non solo militari.

    Fonte: http://www.altrainformazione.it/wp/2010/01...scussione-l119/
     
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  12. Laura Caselli
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  13. renzo
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    Mi permetto di consigliare un libro al riguardo che per me è stato molto importante ( qui non si parla di ufo o cose simili ) :
    http://www.macrolibrarsi.it/libri/__alice_...rri_gemelle.php
    Alice nel paese delle meraviglie e il disastro delle torri gemelle
     
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  14. [HWU]_gin_
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    CITAZIONE (Il Nicongio90 @ 15/6/2010, 23:59)
    a me non torna una cosa. Ok che noi l' abbiao visto dalle televisioni ma qualchuno che in quel momento stesse guardando le torri doveva pur esserci giusto? E poi tutta quella gente che scappava , possibile che fossero tutti d' accordo e stessero recitando?

    guarda che c'è gente che testimonia dicendo che i poliziotti allontanavano le persone dicendo "stiamo abbattendo le torri"... non so se sia fake l'ho visto in un altro video del genere.
     
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  15. the franfull1k
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    Ciao a tutti ragazzi e ragazze... sono nuovo del forum ! mi sono avvicinato a voi tramite il video dell'asciugamano postato su youtube ( ma non pensate male!! saepvo benissimo che su youtube non si può postare nulla di pornografico ero solo incuriosito! :P )

    Comunque tornando all'11 / 9 .. Volevo rispondere ad un utente che ha chiesto :" perchè non si vede lo schianto del primo aereo ? "
    Beh.. la cosa è già abbastanza sospetta con le 3 zoommate prima del secondo schianto.. se qualcuno fosse stato pronto a filmare lo schianto del primo aereo sarebbe stato troppo palese.. come d'altronde lo sarebbe stato fare un attentato alle torri senza vittime!
    Ma una cosa non mi torna.. ok ammesso che sia stato un missile o quant'altro a impattare la seconda torre non credete che non sarebbe comunque uscito dall'altra parte dell'edifico?
    Di domande sinceramente ne ho molte sull'argomento .. ma credo che se la FOX ha veramente svuotato gli archivi riguardanti l'11 settembre la risposta è facile!
    Basti pensare che le riviste di gossip o quant'atro ( vedi novella2000 ) hanno aperto gli archivi alla trasmissione televisiva " anni80 " ed hanno ancora un numero di documenti spaventoso riguardanti charlie chaplin! Cioè parliamo comunque di gossip non di omicidi o attentati!!!!!


    Spero di avere delucidazioni al riguardo :)
    Ciao a tutti e grazie
     
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245 replies since 15/6/2010, 20:19   28455 views
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