Senza mangiare animali si vive meglio!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. renzo
        Like  
     
    .

    User deleted


    CARNE, ALIMENTO INCOMPATIBILE CON LA VITA UMANA -
    pubblicata da IO NON MANGIO CADAVERI - I DO NOT EAT CORPSES - il giorno mercoledì 28 gennaio 2009 alle ore 6.36
    Franco Libero Manco
    https://www.facebook.com/note.php?note_id=4...54759&ref=share
    La prova scientifica chimico-biologica che la carne non è un alimento adatto all’essere umano:

    Quando si mangia della carne si verifica un aumento anomalo dei globuli bianchi nel sangue, lo stesso meccanismo che si instaura in presenza di una malattia o di un’infezione e questo vuol dire che il nostro organismo interpreta la carne come un pericolo, un elemento estraneo, un aggressore -

    Dopo un pasto a base di carne si verifica un aumento dei germi patogeni nell’intestino umano che passano da 2000 a 65000 per millimetro cubo -

    L’essere umano, come i primati, è sprovvisto dell’enzima uricasi, ciò che consente agli animali carnivori di eliminare l’acido urico che invece nell’uomo provoca la gotta -

    Gli animali carnivori per digerire la carne hanno succhi gastrici 20 volte più potenti dei nostri -

    La carne è un alimento biologicamente squilibrato: privo di zuccheri, vitamine, sali minerali, fibra ed oligoelementi. Mangiando carne si introduce nel nostro organismo un eccesso di fosforo che sottrae calcio all’organismo -

    La carne ha un forte potere acidificante:l’acidosi sottrae calcio alle ossa -

    La carne è un alimento iperproteico: le proteine in eccesso vengono eliminate affaticando reni e fegato ma si possono trasformare in glucidi e grassi di deposito, con probabile produzione di radicali liberi. Aumentando le proteine si aumenta il quantitativo di calcio eliminato con le urine sino ad eliminare un quantitativo di calcio superiore a quelle ingerito sottraendolo alle ossa e ai denti -

    Qualunque carne contiene grassi saturi che, come le proteine, lasciano dei residui finali acidi che intossicano l’organismo, rallentano la velocità di digestione, ritardando la secrezione dell’acido cloridrico, riducono il flusso della bile nel duodeno. I cibi iperproteici aumentano le capacità dei grassi di favorire l’arteriosclerosi, le malattie del cuore ed il cancro -



    Il termine specismo è stato coniato da Richard Ryder nel 1970 per sottolineare le analogie tra questa forma di pregiudizio ed altre come il razzismo e il sessismo. Per Ryder tutte queste forme di discriminazione sono del tutto irrazionali in quanto basate esclusivamente su differenze fisiche (o psichiche) che non hanno alcuna rilevanza morale. Ciò che per Ryder conta dal punto di vista morale è la comune capacità di provare dolore, capacità che accomuna la gran parte degli animali, umani e non.

    Dopo le scoperte di Darwin non è più possibile sostenere come in passato che tra noi e gli altri animali vi sia un abisso in quanto la teoria dell’evoluzione mostra l’esistenza di un continuum che va dalle forme più semplici di vita alle più complesse. Spesso si insiste su alcune capacità che sarebbero proprie solo dell’uomo, come la razionalità o la capacità di linguaggio, per giustificare la assoluta diversità di trattamento che viene riservata agli umani e agli animali non umani. Contro queste posizioni si possono tuttavia muovere varie obiezioni.

    In primo luogo, come detto, la teoria di Darwin sembra implicare che qualsiasi abilità propria dell’uomo ha i suoi prodromi in abilità proprie anche di altre specie. L’etologia moderna conferma che le differenze tra umani e non umani sono solo di grado e non di genere. In questo senso vanno le ricerche che tendono a mostrare come i primati superiori siano in grado di apprendere forme semplificate di linguaggio dei segni o di costruire utensili, e via discorrendo. Ma l’obiezione più potente è che queste capacità non hanno alcuna importanza quando si tratta di decidere se far soffrire o meno un essere senziente.

    Se un gorilla non viene ammesso ad una università non si può parlare di discriminazione in quanto il gorilla non ha le capacità di beneficiare di un’istruzione di questo tipo. Ma quando si tratta di infliggere sofferenza ad un essere senziente non sembra che il possesso o meno del linguaggio sia una considerazione pertinente allo stesso modo in cui non lo è la razza quando si decide se ammettere o meno uno studente all’università. Considerare che una certa quantità di sofferenza animale è moralmente meno importante di una pari quantità di sofferenza umana è una violazione di quel principio logico, prima ancora che etico, che impone di trattare casi simili in modi simile.

    Un ulteriore argomento che spesso si avanza è che il potere che abbiamo sugli animali ne giustifica lo sfruttamento. Ma se portiamo avanti questo modo di ragionare dovremmo giustificare lo schiavismo o la persecuzione degli ebrei ad opera dei nazisti oppure il fatto che un’ipotetica razza super-intelligente di alieni venga a colonizzarci e ci usi come cavie e cibo. E’ pertanto evidente che il poter fare qualcosa non implichi che quella cosa si debba fare o che sia moralmente lecita. Assumere un diverso punto di vista vuol dire abbandonare il terreno dell’etica (ossia della morale) e quindi dover rinunciare conseguentemente alla pretesa di reclamare un trattamento equo per noi e i nostri interessi.

    Coloro che insistono sulla rilevanza morale dell’appartenenza di specie invocano spesso alcuni criteri ad hoc, che cercano di tagliar fuori tutti gli animali non umani e di includere tutti gli umani. Questo tentativo è destinato al fallimento perché quale che sia il criterio che di volta in volta si propone, ci saranno sempre degli umani che non lo possiedono, pur beneficiando di un trattamento morale di gran lunga superiore a quello di quei non umani che hanno pari, o superiori, capacità. Si allude a esseri umani gravemente ritardati e in genere ai cosiddetti “umani non paradigmatici” e questo ovviamente non per proporre di diminuirne la considerazione morale, ma per mostrare come siamo incoerenti nell’applicare i nostri stessi criteri privilegiando i membri della nostra specie per l’unica ragione che sono della nostra specie.

    Il fatto che questo pregiudizio non venga spesso da noi stessi riconosciuto come tale è a ben vedere un indizio di quanto sia radicato. Il problema principale, in questo caso, sembra essere che nello sfruttamento degli animali siamo parte in causa - e ci conviene - e pertanto ci è più difficile esserne giudici imparziali. Allo stesso modo gli schiavisti non erano nella posizione migliore, dati i loro interessi economici, per riconoscere l’immoralità del trattamento che riservavano agli schiavi.

    Non bisogna infine dimenticare che la considerazione morale nasce spesso dall’empatia (capacità di immedesimarsi nei sentimenti dell’altro, ndr) e non da argomentazioni puramente razionali. La maggior parte di noi, come è evidente in modo particolare nei bambini non ancora contaminati dall’educazione specista, mostra un’istintiva compassione verso le sofferenze dei non umani. Ma la maggiore e la peggiore parte di ciò che avviene nei macelli e nei laboratori è sottratto opportunamente alla nostra vista e spesso anche ai nostri occhi ed alle nostre orecchie. E’ pertanto naturale dissociare la fettina di carne dall’animale che l’ha “prodotta”, e rimuovere dalla nostra coscienza il pensiero che quella fettina ha avuto dei costi enormi in termini di sofferenza.

    La nostra percezione degli animali non umani è inoltre viziata dal fatto che siamo intimamente consapevoli della parentela che a loro ci lega, e che dobbiamo in qualche modo auto-assolverci per l’inflizione non necessaria di sofferenza ad esseri senzienti. Questo porta a dei veri e propri errori cognitivi, come all’uso di argomenti fallaci che ci appaiono validi solo perché dobbiamo ridurre il nostro senso di colpa.

    Ma non è dopotutto “naturale” essere specisti ? In un certo senso lo è. Ma da questo non segue alcuna conclusione su come dovremmo comportarci. Anche lo stupro è l’omicidio possono essere considerati “naturali”, in quanto presenti nel regno animale e in tutta la storia dell’homo sapiens, ma non per questo si possono considerare buoni o lodevoli. Se vogliamo comunque continuare a cercare razionalizzazioni per ciò che facciamo non sembra che la filosofia, la morale o la logica possano esserci di alcun aiuto.

    www.antispec.org/it/pubblicazioni/libro_bianco/index_s.html


    Microchip sugli animali (Parte I)
    A cura di Marianna S. per Disinformazione.it - 25 giugno 2004
    www.disinformazione.it/microchipanimali.htm
    Il D.P.C.M. 28/02/2003 lettera c) (G.U. n°52 04/03/2003) riguarda il consenso all’identificazione degli animali da compagnia attraverso l’utilizzo di un microchip (trasponder) (impiantato sotto cute) su tutto il territorio nazionale.

    Premessa.
    Nel 1991 con la legge 281 si istituì di fatto “l’anagrafe canina” nell’intento di affrontare e ridurre il fenomeno randagismo e abbandono dei cani. La conseguenza fu l’obbligatorietà del tatuaggio divulgato come UNICO, INDISCUTIBILE, SICURO e INDOLORE (!) mezzo di identificazione per tutti i cani.
    Negli anni seguenti l’esperienza diretta sugli animali dimostrò e confermò tutti gli aspetti negativi di questo mezzo di identificazione :
    - Necessità di un’anestesia per evitare il dolore provocato dall’operazione del tatuaggio; difficoltà di lettura dei dati tatuati, lo sbiadirsi degli stessi con il tempo;
    - impossibilità di leggere il tatuaggio su cani con cute pigmentata;
    - casi di manomissione con bruciature o asportazione del lembo di pelle tatuato;
    - numerosi problemi inerenti alle diverse modalità di archiviazione dei dati da parte degli enti preposti con conseguente inefficacia del sistema.

    Sulla base di queste considerazioni alcune regioni introdussero l’identificazione mediante microchip come metodo alternativo e in futuro sostitutivo del tatuaggio.
    Anche l’E.N.C.I. (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) che gestisce direttamente l’anagrafe dei cani di razza, vista l’inaffidabilità del tatuaggio, introdusse il microchip. Dal 01/01/2000 la F.S.A. (Fondazione Salute Animali) rese obbligatorio il microchip per i cani certificati con l’intento di salvaguardare la purezza delle razze da malattie ereditarie, sostituzioni dolose od accidentali di identità con conseguente danno economico.
    Il presidente dell’E.N.C.I. (specialista medico veterinario) molto professionalmente, si preoccupò di emanare informazioni tecniche, mediche e precauzioni riguardo l’applicazione del microchip, onde evitare brutte conseguenze per i cani registrati nel prezioso libro genealogico e quindi dal rilevante valore economico.
    Vi riporto in sintesi tali informazioni tratte da www.enci.it/vezzoni, (tra parentesi alcune mie personali precisazioni):

    “Il microchip ISO è costituito da una capsula iniettabile di vetro biocompatibile che contiene un chip e una micro-bobina che viene attivata dal lettore solo nel momento in cui viene avvicinato e che permette la lettura del chip stesso.Quando il microchip non viene attivato è un corpo completamente inerte e non emette alcun tipo di onda. Anche se ritenuto improbabile, (ma non impossibile), un trauma diretto verso la sede di impianto potrebbe danneggiare la struttura del microchip e renderlo inerte. La superficie esterna della capsula è trattata con microsolchi per facilitarne l’ancoraggio nei tessuti sottocutanei ed impedirne, pertanto, la migrazione; (questo lo dicono le case produttrici, ma ad oggi si sono verificati casi di migrazione: per effetto per esempio della gravità alcuni cani si sono ritrovati con il microchip nella zampa, e che dire del pericolo di formazioni di cisti e reazioni di rigetto a un corpo estraneo introdotto in un essere vivente?). Il microchip ha una dimensione esterna di 13mm x 2mm ed è contenuto in una siringa mono-uso con un ago di grosso calibro e molto affilato, e in mani inesperte potrebbe essere pericoloso per l’animale e per lo stesso operatore. La sede d’impianto standard in Europa è il sottocute della porzione media sinistra del collo. L’impianto del microchip è di pertinenza veterinaria, in quanto devono essere garantiti: il rispetto delle norme igieniche necessarie per evitare infezioni, il rispetto della sede d’inoculazione, l’attenzione ad evitare le strutture vascolari vicine (arteria carotide e vena giugulare) e di ferire l’orecchio o l’occhio in caso di movimenti improvvisi dell’animale e la cura nell’effettuare un’esecuzione indolore; l’utilizzo o meno di un anestetico locale è a discrezione del veterinario (Aggiungo anche, che la legge impone l’impianto entro i primi tre mesi di vita dell’animale, quindi parliamo di cuccioli).

    L ‘identificazione del microchip (scanning) sarà possibile con un lettore, (alquanto sensibile e bisognoso di un’accurata manutenzione), che emette e riceve energia elettromagnetica e per tanto influenzabile da altri apparecchi elettronici o da oggetti metallici. Per questo motivo, canili e cliniche veterinarie, (e il mondo intero), possono essere considerati ambienti ostili per la presenza di computer, luci fluorescenti e tavoli di acciaio inossidabile, per citare solo alcuni esempi. Si deve mantenere una distanza di almeno un metro dagli apparecchi elettronici. Prima di eseguire lo scanning ci si deve ricordare di rimuovere dal cane un eventuale collare metallico.”

    Dopo queste raccomandazioni chiunque si sentirebbe autorizzato a dubitare dell’innocuità e funzionalità di questo sistema elettronico di identificazione. I nostri animali dovranno portare per tutta la vita all’interno del loro corpo un semplice microchip, impiantato semplicemente con una “iniezione”.
    E’ lecito domandarsi, se altrettanto semplicemente, può essere attivato dai milioni di apparecchi elettronici in cui tutti noi, compresi i nostri animali, siamo immersi 24 ore al giorno, (pensate solo ai cellulari o ai telecomandi) con conseguente emissione di onde elettromagnetiche che entrerebbero direttamente a contatto con i tessuti organici.
    Chi può escludere allora che le onde magnetiche non interferiscano sugli equilibri naturali dei nostri animali abbassando, per esempio, le difese immunitarie o alterando il sistema neurologico?
    Pensate ai numerosi cetacei che si arenano sulle spiagge a causa delle interferenze tra il loro sofisticato sistema di comunicazione e di orientamento naturale, (ancora oggi oggetto di studio) e i sistemi elettronici (radar, satelliti ecc.) dei sottomarini.
    Chi può rispondere a queste domande che si pongono persone e medici veterinari coscienziosi il cui unico interesse è di salvaguardare la salute e il benessere degli animali? Nessuno!!

    Nessuno potrà rispondere perché non è mai stata eseguita una seria ricerca in merito, condotta da personale professionale, al di sopra delle parti, (privo quindi di qualsiasi interesse economico, politico ecc.), mirata a studiare eventuali patologie imputabili all’impianto del microchip a breve e lungo termine; creando una storia medica scientifica a cui attingere informazioni indispensabili per sostenere che un sistema così invasivo e innaturale, sia assolutamente sicuro per gli animali, da imporlo perfino con una legge. Legge che viene accettata e divulgata a tutela del BENESSERE degli animali.
    Si sono fatte in passato prove, mirate a garantire la funzionalità tecnica, a semplificare la vita di tutti e a garantire guadagni di tanti. Per es., al 1° Convegno Nazionale sugli Animali da Compagnia (Milano 1996), si sono resi pubblici i risultati di una sperimentazione, regolarmente deliberata, avvenuta nei comuni di Tradate e Livigno (SO), eseguita dal servizio veterinario regionale e locali, (USSL n.7 e n.22) come segue:
    La sperimentazione si è conclusa con il tatuaggio elettronico di 2.700 cani e con la rilettura del trasponder a distanza di tempo che ha consentito una percentuale di identificazione media superiore al 98%, tale livello di lettura è da ritenersi valido in particolare se paragonato alla difficile o spesso impossibile lettura del tatuaggio. A ciò si aggiunga la notevole facilità di applicazione ed il conseguente risparmio di tempo per gli operatori e di impegno per i proprietari. Non è stata scritta una sola parola a garanzia della sicurezza e incolumità o BENESSERE degli animali, probabilmente per tale garanzia è necessaria una sperimentazione più scientifica e lunga in termini di tempo, che tradotto significa investimento di denaro pubblico.
    L’Italia è sempre in deficit, ed è per questo, che durante le manovre finanziarie assistiamo ai classici giri di vite, dove la ricerca scientifica subisce spesso e volentieri tagli incresciosi, quindi è fantascienza pensare che s’investano risorse, in ricerche finalizzate esclusivamente alla tutela della salute e benessere degli animali da compagnia.

    Inquinamento magnetico, energie sottili sono termini conosciuti da tutti ma gli effetti di tutto ciò sugli esseri viventi si conoscono ancora poco per permettere agli scienziati di calibro mondiale di pronunciarsi in merito: occorrono ancora tante informazioni avvalorate da sperimentazioni. Quale allora miglior occasione che sperimentare direttamente sui nostri animali e a spese nostre!
    Dal 2005 il microchip sarà obbligatorio in Italia, e dal 2008 lo sarà in tutti i 25 paesi dell’Europa.
    Sono tantissime le persone sensibili, generose; spesso ci distinguiamo per iniziative come il volontariato e non solo a favore degli animali, e questo ci rende orgogliosi e meritevoli, ma da sempre siamo oggetto di strumentalizzazione da parte di propagande mediatiche, che esaltano continuamente casi di cronaca durissimi, (cani evirati con forbici per la strada o uccisi a bastonate, gatti bruciati vivi, e infinite altre storie raccapriccianti ).

    Microchip sugli animali (parte II)
    A cura di Marianna S. per Disinformazione.it - 25 giugno 2004

    Tutto fa leva sull’emotività e sensibilità di ognuno e ci induce all’inevitabile sdegno e disprezzo per chi compie atti così riprovevoli, assieme a paura e/o terrore di animali-Killer (vedi Pitbull). L’esigenza di una soluzione è sempre più pressante e la risposta che ci viene data è il “CONTROLLO” di tutto e di tutti. Ed ecco comparire il microchip pubblicizzato come UNICO, INDISCUTIBILE, SICURO e INDOLORE sistema per aiutare gli animali, contrastare il randagismo salvaguardando la salute dei nostri amatissimi amici; costringendoci, così, ad un altro atto usurpativo sugli animali, che presto si rivelerà inefficace come è avvenuto per il tatuaggio.
    L’abbandono degli animali e conseguente randagismo è una piaga vergognosa della nostra società. E’ un problema morale, etico e sociale che rivela il grande lavoro che dobbiamo ancora fare tutti per evolverci al punto da non sentire più parlare di abbandoni o maltrattamenti e non solo di animali.
    Quindi leggi migliori, studio, ricerca, divulgazione, educazione, informazione e quant’altro per aumentare la coscienza collettiva, l’Unica Vera Conquista. Non sentiamoci autorizzati a impiantare un microchip in tutti gli animali solo perché non ci siamo impegnati abbastanza tra di noi, o forse perché crediamo sia un mezzo più facile e sbrigativo o peggio ancora più remunerativo.

    Il 3 febbraio scorso, è stato approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera una modifica all’articolo 9 della Costituzione in materia d’ambiente:
    Art.1.-1. All’articolo 9 della Costituzione il seguente comma dice: “La Repubblica riconosce l’ambiente, i suoi ecosistemi, le sue biodiversità, valori primari per la salvaguardia e lo sviluppo della qualità della vita; garantisce la loro protezione e ne promuove il rispetto, sulla base dei principi di reversibilità, precauzione e responsabilità, anche nell’interesse delle future generazioni; tutela le esigenze, in materia di benessere, degli animali in quanto ESSERI SENZIENTI”.
    Questa nuova interpretazione etica, ci fa onore e ben sperare, ma come può conciliarsi con la legge sul microchip? Tecnica indiscutibilmente innaturale, invasiva, non sicura e dalla incerta efficacia????
    Lasciamoli stare gli animali quando possiamo.
    L’uomo, in ragione della buona fede e di idee geniali (es. microchip), o per il bene e la sicurezza della comunità, si sente sempre in diritto di punzecchiare, tagliare, marcare, praticare qualsiasi altra tecnica sia capace di inventare sul corpo degli animali, appropriandosi di uno spazio che non gli compete perché di pertinenza della Natura. E la Natura si riprende puntualmente il suo spazio, infatti, come avviene nelle alluvioni, conseguenza degli interventi dell’uomo sull’ambiente, così avviene per i cani snaturati dall’uomo che si ribellano uccidendo. Quanto dobbiamo ancora sbagliare per imparare???

    Questa legge è una Macro offesa per gli animali e un Macrofallimento per gli uomini in quanto legalizzerebbe l’impianto del microchip su esseri viventi.
    Gravissima responsabilità!!!!!
    Da tempo ci si impegna assiduamente per trovare il modo di applicare il microchip in tutti i campi possibili immaginabili: farmaci, automobili, vestiti, alimenti, mobili componibili, sotto la corteccia degli alberi, nei braccialettini dei neonati (progetto pilota della clinica milanese Melloni) tutti ampiamente giustificati.
    E i prossimi? Perché no sugli uomini.
    Fra non molto ci obbligheranno ad impiantare il microchip ai bambini per evitare che si perdano sulle spiagge affollate, che vengano abbandonati, maltrattati, rapiti e ci diranno che è un metodo sicuro perché ampiamente sperimentato sugli animali. Forse questo farà sorridere molti, ma spero faccia anche riflettere sul fatto che, sul giornale “La Nazione” già nel 1999 il 16/11, fu scritto un articolo sulle dichiarazioni di Steven A. Egger, professore di giustizia criminale della Illinois University di Springfield negli USA, che in occasione della quarta riunione Internazionale di Sociologia e Biologia della Violenza a Valencia affermò:

    “Oggi come oggi non abbiamo la minima idea di come si possa cambiare il comportamento del serial Killer. L’unica porta aperta è che si possa impiantare nel suo cervello un microchip per cambiarne la condotta. Ciò sarà tecnicamente possibile fra qualche anno”

    Dunque, quello che si può celare dietro un semplice microchip è alquanto inquietante, però a quanto pare molto REMUNERATIVO.
    Infatti, la multinazionale STMicroelectronics, uno dei più grandi produttori di microchip, nel 1997 ha aperto uno stabilimento a Catania, facendo da pioniere all’odierna Etna Valley, un vero e proprio insediamento di numerosissime ditte, tra cui tanti colossi mondiali, tutti nel settore dell’elettronica. La zona dell’Etna è ricca di silicio e per tanto indispensabile alla costruzione dei microchip.
    Tutti possiamo immaginare il conseguente impatto ambientale odierno e futuro per la nostra bella Sicilia.
    Il microchip tanto piccolo é un condensato di sprechi, E’ quanto afferma lo studioso Enric Williams, ricercatore presso la United Nations University di Tokyo. Egli afferma che per costruire un normale microchip che pesa solo 2 gr sono necessari una quantità di combustibili fossili pari a un peso di circa 1,6 kg, varie sostanze chimiche per un peso approssimativo di 72 gr e una certa quantità d’acqua stimata in 32kg. Alcune delle sostanze utilizzate sono molto dannose per l’ambiente. Ma lo studio ha voluto soprattutto dimostrare quanto sia sbagliata l’attuale politica delle industrie produttrici di microchip, concentrata infatti, sulla riduzione dei consumi, credendo erroneamente che il basso consumo energetico vada a beneficio dell’ambiente: ma non si tiene conto in alcun modo delle enormi energie che si sprecano per ottenere questo basso consumo.
    L’ identificazione elettronica che impone la sopraccitata legge, si basa non solo su microchip e rispettivo lettore ma, su una Banca Dati comunale, provinciale, regionale e internazionale (in Europa si trova a Bruxelles) con una interscambiabilità dei dati, fattore indispensabile, altrimenti il microchip sarebbe del tutto inutile.

    Oggi purtroppo sono numerosissimi i problemi di organizzazione all’interno delle singole regioni, come la mancanza di omogeneità e coerenza nell’archiviare i dati, problemi di competenze, problemi di incompatibilità tra i sistemi informatici delle USSL e quelli dei veterinari accreditati, mancanza di accordi interregionali ecc. ecc.. Mettere a regime una Banca Dati nazionale e internazionale occorre ancora tanto impegno politico ed economico e tanto tempo, troppo per poter affermare con incessante accanimento che il sistema funziona al punto da renderlo obbligatorio con una legge. Oggi si commette lo stesso errore commesso con il tatuaggio, tecnica vecchia e ampiamente conosciuta - ma che all’epoca non si poteva sapere che fosse un così grande fallimento - però migliaia di cani sono stati sottoposti a questa procedura dolorosa e inutile e oggi dovranno subire anche l’impianto del microchip!!!
    Alcuni sosterranno che non c’è paragone, il microchip è più tecnologico e attendibile del tatuaggio. Ma, la tecnologia per quanto evoluta ha sempre un margine di errore. Errore previsto perfino dalla legge. Per esempio, nell’art. 8 della L. n.27/2000 della regione Emilia Romagna si precisa quanto segue:
    “Qualora il microchip inserito risultasse indecifrabile, il proprietario è tenuto a procedere ad una reiscrizione all’anagrafe e conseguente reidentificazione dell’animale”.

    Vale a dire che dovremo impiantare nel nostro animale, un altro microchip se questo risultasse per qualche oscura ragione illeggibile o introvabile. Oggi ha più probabilità di ritornare dal suo padrone un cane dotato di collare antisfilamento corredato di medaglietta con inciso il numero di telefono leggibile da chiunque, che un cane con un microchip!!!


    Lui mette la carne ko
    pubblicata da Informare Per Resistere il giorno giovedì 27 agosto 2009 alle ore 11.21
    di Massimo Mencaglia


    Muscoli d'acciaio, forza straripante, tanta vitalità e soprattutto nel piatto neanche un pezzettino di carne. Claudio M. (44 anni, di Bologna) nel suo blog su Libero racconta come si può essere pugili alimentandosi solo con vegetali: Claudio infatti è un pugile vegano. Nella vita fa l'istruttore di karate e arti marziali in genere. Fa sparring di pugilato, incontri di lotta libera, Kali filippino e Kung Fu. Talvolta è chiamato per servizi d'ordine, security, servizi di scorta e accompagnamento.

    Quando e perché hai deciso di diventare vegano?
    Sono vegetariano dal 1987 e vegano dal 1993. Ho deciso di diventare vegano innanzitutto per avere una struttura muscolare più forte e sana, oltre che per avere una maggiore resistenza fisica e per tradurre direttamente in muscoli tutta l'energia impiegata nella mia attività fisica, senza passare da una fase per certi aspetti "di stallo" dove lo sforzo fisico è atto solo allo smaltimento dei grassi animali. Non sono pertanto costretto ad eseguire esercizi specifici per bruciare grassi o per migliorare l’aspetto estetico e non assumo proteine animali anche perché queste, apportando una notevole quantità di grassi, ostacolerebbero quella definizione muscolare che normalmente, e non a torto, piace alle donne (non voglio fare “il pavone”, ho solamente espresso il mio punto di vista e la mia esperienza personale).

    Muscoli forti, dunque, ma le ossa?
    È oramai noto infatti che le proteine animali sono acide e che per contrastare l’acidità in esse contenuta il ns. organismo sia costretto ad utilizzare il ns. “neutralizzatore” naturale, il calcio, eliminandolo progressivamente attraverso l’urina. Ciò provoca il progressivo impoverimento della nostra struttura ossea. I dati raccolti mostrano che la perdita media di densità ossea in donne carnivore di 65 anni è del 65%, mentre in donne vegetariane di 65 anni è solo del 18%. Per le donne vegane la perdita si riduce ulteriormente al 4%.

    Fai competizioni sul ring? Ti sei mai confrontato con "carnivori"?
    Ho fatto incontri di pugilato e di lotta libera e mi sono ovviamente confrontato con "carnivori". È inevitabile, perché se anche nel mondo del karate si sta diffondendo molto la filosofia del vegetarismo, la percentuale di atleti che non mangiano carne in Italia è circa del 5%. Quando mi confronto con un collega "carnivoro" od "onnivoro" devo tenere ben presente che il mio avversario è per natura, se mi permettete il termine, più "flaccido" di un vegano, rispetto al quale ha meno resistenza fisica, è meno attivo, meno sveglio di riflessi, ha meno elasticità e si muove molto più lentamente, quasi fosse un bradipo al confronto con un vegano.

    Perché nel tuo blog ha scritto che il vero scontro tra titani sarebbe uno scontro tra pugili vegani?
    Non per fare il gradasso, ma è documentabile che i vegani hanno una struttura muscolare più definita, maggiore elasticità e minore rigidità, anche mentale. E questo è importante non solo se si pratica uno sport, ma anche se si prende il motorino. Evitando cibi animali è infatti più difficile che le tue ossa possano spezzarsi o rompersi. È chiaro, non è impossibile, però si riduce notevolmente il numero di volte in cui a un pugno o a una brutta caduta corrisponde una frattura. Il perché è presto detto: la densità ossea di una vegano rispetto a quella di un onnivoro è ben maggiore.

    Spiegaci la tua alimentazione. In particolare dici che la tua dieta è a base di Seitan: cos'è e che caratteristiche ha?
    Seguo un’alimentazione definita Zona basata su un rapporto costante proteine/carboidrati/grassi di 30/40/30, quindi molto elevata in contenuto proteico rispetto alla classica alimentazione italiana. Non prendo nessun tipo di integratore illegale tipo gli steroidi o legale come la creatina. Non eseguo esercizi specifici per bruciare grassi o per migliorare l'aspetto estetico. D'altronde l'essere diventato vegano mi ha aiutato (e continua a farlo) anche in questo. Mi ha aiutato in quella definizione muscolare di cui già ho detto, rispondendo alla seconda domanda; mi ha aiutato inoltre nei miei progressi sportivi. Sono nella migliore forma fisica della mia vita, sono donatore di sangue e i miei esami trimestrali sono a posto da anni. E ora apro una parentesi sul seitan, alimento molto interessante poiché costituisce un'ottima fonte alternativa di proteine. Il seitan è il glutine, cioè la parte proteica del grano; è molto ricco di proteine (arriva al 60% contro il 20% fornito dalla carne) e povero di grassi e carboidrati; è un alimento molto saziante e ha un gusto neutro che si sposa molto bene con qualsiasi verdura e anche con patate o legumi. Ma anche la soia, il tofu, il tempeh, le alghe sono alimentati pieni di proteine e privi di nocività.

    Un luogo comune dice che la carne fa sangue e che chi non la mangia non abbia forze (nello sport, nel lavoro, nel sesso etc...): smentisci?
    Certo che smentisco! Questo è solo uno dei tanti luoghi comuni sulla carne! È vero che il ferro contenuto nei cibi vegetali è più difficilmente assimilabile; però basta adottare un semplice accorgimento e accostare l'assunzione di questi cibi con alto contenuto di ferro a cibi contenenti vitamina C (ad esempio si può spruzzare del limone sul radicchio o si può prendere una spremuta d’arancia o terminare il pasto con una coppetta di fragole. Anche un banalissimo succo di frutta può andare bene, meglio se senza zuccheri). Con questo accorgimento, il ferro assunto da un vegetariano risulterà anche superiore a quello assunto da un onnivoro! Le diete vegetariane e vegane sono del tutto compatibili con un'attività sportiva anche molto intensa e sono addirittura consigliabili per chi pratica sport di resistenza, in virtù dell'elevato apporto di carboidrati, che è fondamentale per l'atleta e più facilmente ottenibile con questo tipo di alimentazione. È ormai noto da tempo che sono non tanto le proteine quanto proprio i carboidrati (e i grassi) a fornire le energie necessarie a un atleta.
    Per quanto riguarda la diceria circa il fatto che ci vuole la carne per avere forza per fare sesso, questa diceria è talmente falsa che basterebbe citare il fatto notorio che l’italiano medio (onnivoro) di solito fa cilecca e si rifugia di sera a guardare la tv per ovviare a questo inconveniente e nascondere che non ce la può fare... Nel corso di un’intervista a Sting, altro vegano, questi ha dichiarato di fare all’amore per circa 15 ore senza sosta e al VegFestival hanno distribuito a tutti i partecipanti dei preservativi gratis e sopra si poteva leggere questa scritta: "Perchè i vegani lo fanno meglio". Ricordo anche una recente ricerca che ha messo in luce come i figli di madri onnivore siano meno fecondi dei figli di madri vegetariane. Penso che il fatto di avere più resistenza nell’attività sessuale sia dovuto, nei vegani, a una dieta pressoché priva di colesterolo cattivo e quindi al fatto di avere un cuore sano e un sangue più fluido, senza grassi. Testimonianze dirette di persone che da onnivore sono passate a vegane hanno sollevato un ulteriore aspetto curioso: l'aumento dell'organo maschile in fase attiva. Parrebbe anch'esso un effetto di una dieta priva di colesterolo, in quanto il sangue più fluido riesce a portare prima lo stimolo dal cervello al pene.

    Tu dici: "I carnivori sono talmente flaccidi e le loro ossa talmente fragili che sotto i miei colpi di karate si spezzano come ramoscelli". Letta così sembra che i pugili e i lottatori professionisti siano tutti vegetariani oppure siano delle "pappemolli". Ma la realtà è ben diversa...
    A parte quello che ho già detto circa la fragilità ossea dei "carnivori"-"onnivori", dovuta all’introduzione di proteine animali, aggiungo solo una constatazione. La realtà semplicemente è che ancora i "carnivori" sono la maggioranza delle persone. Ma non appena in un qualsiasi tipo di sport troviamo un rappresentante vegano, ecco che l’oro olimpico viene aggiudicato, potrei dire con certezza matematica, dai vegani, così come la vittoria nel mondo del pugilato. Una volta ho scritto questa frase: "Un carnivoro può sperare di vincere solo allorquando non abbia alcun avversario vegan, perché altrimenti è matematico che l'oro sia nostro". D'altronde campioni come Carl Lewis, Edwin Moses, Martina Navratilova o il mitico Paavo Nurmi erano fenomeni nei loro sport ed erano vegetariani.

    Nel pugilato (e nello sport in genere) l'uso di doping è sempre più frequente. Secondo te c'è una qualche relazione tra doping e alimentazione carnivora?
    Il doping è l'uso (o abuso) di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico e le prestazioni dell'atleta. Un vegetariano o un vegano non ha bisogno di ricorrere a medicinali o altre sostanze per aumentare artificialmente il proprio rendimento fisico e le proprie prestazioni, in quanto il vegetariano si contraddistingue proprio per una maggiore resistenza fisica. Non conosco nessun atleta vegano o vegetariano che faccia uso di sostanze dopanti, lo stesso non posso dire per i colleghi onnivori...

    Perché gli sportivi vegetariani/vegan sono in numero piuttosto contenuto?
    Perché ancora questa salutare filosofia di vita non è entrata nelle abitudini degli italiani e viene anzi ostacolata (per ovvie ragioni economiche) dalla pubblicità e quindi dai mass-media che sulle pubblicità vivono. L'alimentazione a base di carne non è stata sempre una prerogativa dell'uomo e soprattutto non lo è mai stata in questi termini! Non sappiamo ancora se questa alimentazione ci potrà riservare dei danni quando saremo anziani, perché gli anziani di cui ora abbiamo l’esempio non hanno mai fatto un uso abituale di carne sino all'ultimo dopoguerra. Sono cresciuti solo con cibi vegetali, salvo mangiare carne durante le feste comandate, per chi poteva permetterselo. Il boom della carne risale poi agli anni 80 e quindi non abbiamo ancora una visione compiuta di quello che potrebbe succederci a mangiare un alimento che si prospetta così dannoso: un esempio? La carne figura tra i fattori responsabili dell’Alzheimer, seconda solo all’alluminio) e risulta tra le maggiori responsabili delle malattie cardiache e tumorali, le maggiori cause di morte dei paesi ricchi insieme agli incidenti stradali.

    Quanto ci guadagnerebbe in prestazioni un atleta a diventare vegan?
    Moltissimo, anche a livello di resistenza cardiaca sotto sforzo fisico. Se il cuore è già messo a dura prova da un'alimentazione troppo grassa e incentrata su deleterie proteine animali, si rischia veramente grosso quando si è veramente sotto sforzo fisico. Non sono poi così rari i casi di attacchi cardiaci e anche ictus tra gli atleti. Apro a tale proposito una parentesi sulla carne di pollo. I polli raggiungono in soli 6 settimane il peso che raggiungerebbero in ben 7 anni di vita. Per raggiungere un tale enorme peso in così poco tempo vengono somministrati a questi pennuti sostanze dopanti, antibiotici, olio esausto delle macchine, e ogni "schifezza", portando la morte nel piatto anche a uomini sani come Eddie Guerrero, il quale non assumeva sostanze dopanti in quantità superiore agli altri, mentre assumeva pollo in quantità superiore agli altri...

    Fonte: http://dilatua.libero.it/storie/bl7275.phtml?x=23&y=9


    Farmaci e sostanze tossiche presenti negli animali d'allevamento

    Negli animali si concentrano i pesticidi usati per la coltivazione dei vegetali che formano il loro mangime: si è stimato che negli USA l'80% dei pesticidi e fertilizzanti viene utilizzato per la coltivazione dei vegetali (cereali, semi oleosi e proteaginose) destinati all'alimentazione degli animali d'allevamento.

    Se l'uomo consumasse direttamente gli stessi vegetali, coltivati nello stesso modo, ne mangerebbe molti meno: per incamerare la stessa quantità di proteine, da alimenti vegetali e dalla carne degli animali che consumano cibi vegetali, il rapporto è di circa 1 a 16 (nel caso di carne bovina). Infatti, per un grammo di proteine che l'animale "produce", esso deve mangiare 16 grammi di proteine vegetali (perché ovviamente, la maggior parte delle sostanze nutritive viene usata nei processi metabolici dell'animale).

    Questo implica che i pesticidi e i fertilizzanti si ritrovino "concentrati" nella carne degli animali, e quindi chi si ciba di carne è costretto a ingerirne molti di più rispetto a quanto accadrebbe se consumasse direttamente i vegetali.

    Quando i mangimi contengono panelli di olii esausti, o sostanze ancora più tossiche, il rischio è maggiore, come è accaduto, ad esempio, nella vicenda dei polli alla diossina, in cui questa sostanza era contenuta nei mangimi degli animali.

    Inoltre, negli allevamenti intensivi gli animali vengono imbottiti di farmaci, per cercare di scongiurare le malattie causate dallo stress da sovraffollamento e dalla debolezza congenita di questi animali, frutto di manipolazioni genetiche che danno luogo ad animali "iperproduttivi", ma che si ammalano molto facilmente.

    Ad esempio, negli allevamenti di maiali, quando gli animali sono mantenuti sul grigliato, l'aria dei capannoni è caratterizzata da un eccesso di ammoniaca ed altri gas, che rappresenta un fattore irritante per le mucose delle vie respiratorie, che determina uno stato di continua irritazione e a volte porta a forme polmonari o bronchiali più gravi, per cui la somministrazione di farmaci deve essere continua.

    In Europa vengono consumate 5000 tonnellate di antibiotici LEGALI, di cui 1500 per favorire la crescita artificiale di polli, suini, tacchini e vitelli. A queste vanno aggiunte tutte le sostanza illegali largamente impiegate, che molto difficilmente vengono scoperte nei controlli veterinari (che sono comunque pochissimi, viene controllato un animale ogni 7000), perché sono sempre diverse e se non si conosce a priori la sostanza cercata non si possono eseguire test per scoprirne la presenza.

    L'abuso di antibiotici è pericoloso perché è all'origine del fenomeno della resistenza dei batteri a un numero sempre maggiore di antibiotici, cosa che preoccupa molto gli scienziati di tutto il mondo. Viene infatti in questo modo favorito lo sviluppo di batteri, che, "allenati" da questa continua esposizione agli antibiotici, si adattano, diventando resistenti a questi farmaci, che su di essi non hanno più effetto.

    L'altro pericolo legato all'ingestione di farmaci dalle carni degli animali è quello di cancerogenicità: in Gran Bretagna un pollo su cinque e un uovo su dieci contengono tracce di farmaci che possono far aumentare nell'uomo il rischio di cancro.

    La sindrome di "mucca pazza" ha scatenato nei consumatori la corsa ad altri tipi di carne, nella speranza di una maggior "sicurezza", mentre invece si verifica il contrario: se contrarre il morbo di "mucca pazza" è comunque ad oggi piuttosto improbabile, subire dei danni alla salute per il consumo di carni ancora più "a rischio", come quelle di vitelli, maiali, pollame conigli e pesci, è praticamente certo, dato che per questi animali le condizioni di allevamento sono ancora peggiori e i farmaci usati, di conseguenza, sono molti di più.

    Gli estrogeni sempre presenti in ogni tipo di carne provocano anche diverse disfunzioni a livello ormonale negli esseri umani. Ad esempio, nel Centro di ginecologia dell'infanzia e dell'adolescenza dell'Università di Torino è stato verificato un aumento dei casi di telarca (sviluppo delle ghiandole mammarie prima della pubertà) nelle bambine, e come terapia è stata consigliata l'esclusione dalla dieta di ogni genere di carne.

    E' del luglio 2002 la notizia che gli allevatori olandesi hanno voluto distruggere 50 mila maiali perché i test per controllare se i mangimi sono stati contaminati da un ormone vietato sarebbero costati troppo. Molti allevamenti olandesi hanno ricevuto partite di carne contaminata con medrossi-progesterone-acetato (Mpa), un ormone che mette a rischio la fertilità dell'uomo e che in Europa viene usato solo a scopi terapeutici. Questa volta le sostanze illegali sono state scoperte (e chi ne fa le spese sono sempre gli animali), quante altre volte invece non si scoprono (e ne fanno quindi le spese gli animali, e i consumatori)?


    www.saicosamangi.info



    Iniziativa: "Cibi per animali 'senza crudeltà'"

    www.consumoconsapevole.org/pet_food_e_vivisezione.html
    Presentazione

    Il problema dei cibi per animali è da prendere in seria considerazione per tutte quelle persone che intendono fare una scelta etica di rispetto della vita degli altri animali - non solo di quelli che hanno in casa e che amano.

    La maggior parte delle multinazionali che producono cibi per animali effettuano test invasivi su cani e gatti per provare l'efficacia e la non-pericolosità dei cibi che producono. I test consistono nell'indurre malattie in animali sani e provare a curarli coi cibi medicati. Gli animali vengono in questi casi tenuti sempre in gabbia in stabulari appositi.

    Tra giugno e luglio del 2003 è stato organizzato un sondaggio dalla dott.ssa Antonella de Paola, autrice della "Guida ai prodotti non testati" (ed. Cosmopolis), a cui hanno aderito varie associazioni, gruppi, mailing list, siti web, ecc.
    È stata inviata una lettera nella quale si chiedeva alle aziende contattate la loro posizione in merito ai test su animali.
    Le marche scelte sono allo stesso tempo le più diffuse e quelle che fanno riferimento a multinazionali già sotto boicottaggio da parte di associazioni straniere per i comprovati test invasivi su animali da esse commissionate.

    Qui è possibile leggere il testo completo della lettera.


    Il risultato del sondaggio: liste "positive" e "negative"

    Tranne Affinity Petcare, che ha affermato di non eseguire né di commissionare test su animali per la produzione dei suoi mangimi, le altre NON hanno risposto, quindi, non avendo esse smentito il loro coinvolgimento in test su animali, risulta necessario un forte boicottaggio da parte dei consumatori per sostenere quello già in atto in altre Nazioni.
    Oltretutto, alcune di queste multinazionali sono già sotto boicottaggio per motivi non animalisti ma umanitari.

    Cosa fare? NON comprare mai prodotti della lista 01: sono testati su animali; preferire in assoluto i prodotti della lista 03, che oltre a essere non testati sono anche vegetariani; in alternativa, scegliere i prodotti della lista 02, non testati su animali (ma NON vegetariani).

    QUESTI ELENCHI POSSONO ESSERE INCOMPLETI.
    QUANDO COMPRATE, LEGGETE SEMPRE L'ETICHETTA!!!


    01. Aziende che eseguono test su animaliGRUPPO MARS:
    Cani: Chappi, Pedigree, Cesar, Royal Canin (tutta la linea). Gatti: Frolic, Whiskas, Sheba, Kitekat, Catsan (sabbia), Royal Canin (tutta la linea).
    GRUPPO COLGATE PALMOLIVE:
    Hill's Science Diet, Hill's Prescription Diet.
    Per maggiori informazioni:
    www.helpthedogs.org/campaigns/petfood.html
    GRUPPO PROCTER & GAMBLE:
    Iams, Eukanuba.
    Per maggiori informazioni:
    www.uncaged.co.uk/iams.htm
    www.iamsodead.com
    www.peta.org/feat/iams/video.html

    Note: Procter & Gamble è da anni oggetto di un boicottaggio "animalista" in quanto utilizza test su animali per alcune sue linee cosmetiche.
    GRUPPO NESTLÈ:
    Cani: Bull (bocconi), Fido, Friskies, Pro Plan, Purina ONE, Purina veterinary diets. Gatti: Felix, Friskies (Gourmet), Fufi (bocconi), Purina ONE, Pro Plan.

    Note: Nestlè è boicottata da 20 Paesi del Mondo già per motivi umanitari (scorretta commercializzazione del latte in polvere nei Paesi del Terzo Mondo e conseguente morte di centinaia di migliaia di bambini).
    BAYER:
    Cani: PRO GRES. Gatti: PRO GRES.

    Note: Non sappiamo se tale alimento sia stato testato su animali. Certo è che Bayer è una azienda farmaceutica/chimica/agrochimica (pesticidi e OGM) tra le più grosse del mondo e tra le più attive nel campo della vivisezione. È pertanto consigliabile NON scegliere i prodotti Bayer per i propri acquisti.



    02. Aziende che NON eseguono test su animali

    La stragrande maggioranza delle piccole aziende PRIVATE (cioè NON di proprietà delle multinazionali di cui si è detto nella lista 01), non hanno interesse a sovvenzionare costose sperimentazioni su animali; pur utilizzando di norma ingredienti testati su animali da terzi, o vendendo prodotti realizzati dalle aziende di cui al punto precedente, non incentivano questi test commissionandoli espressamente o eseguendoli in laboratori di proprietà. Considerata l'attuale situazione generale, possono essere pertanto giudicati "meno peggio". Qui di seguito citiamo alcune marche che, in questo secondo gruppo, sono preferibili alle altre per la qualità dei loro prodotti (ingredienti biologici, non uso dei conservanti, ecc.).AFFINITY PETCARE:
    Cani: Advance, Advance Veterinary Diets, Ultima, Puppy Chow, Dog Chow.
    Gatti: Advance, Advance Veterinary Diets, Ultima, Cat Chow, Brekkies Excel Cat, Special Care.

    Note: Affinity Petcare produce Cat Chow e Dog Chow. Anche Purina produce Cat Chow e Dog Chow. Identico nome di marca, ma aziende diverse che producono alimenti diversi (PURINA finanzia la VIVISEZIONE, Affinity Petcare non la finanzia). Quindi, attenzione al produttore!
    AGRAS DELIC
    [ www.agras-delic.it ], iSchesiR, Schiress, StuzzyCat, StuzzyDog, StuzzyVita, StuzzyGold, Stoccofisso, WitteMolen
    ALMO NATURE (umido e crocchette)
    [ www.almo.it ], ingredienti naturali e senza additivi
    AROVIT (garantiti Peta UK):
    Bau (c/o ESSELUNGA), Bull paté (c/o CONAD), Fufi paté (c/o CONAD), Miao (c/o ESSELUNGA), Ronnie (c/o COOP), Winner Cat/Winner Dog (solo cibo umido, c/o LD MARKET).

    Nota: Bull e Fufi BOCCONI sono prodotti dalla Nestlè e come tali da evitare.
    BURNS:
    [ www.antba.com/Burns.htm ], garantita da Uncaged.
    COOP:
    Solo il cibo umido, prodotto da Arovit, garantito Peta UK.
    CSJ:
    Prodotto da CSJK9 Limited [ www.csjk9.com ] e in vendita su ordinazione: Laura Piperno 011 9876 639 - 348 7801 046, garantito da Peta UK.
    EFFEFFE Petfood:
    Società controllata di Arovit.
    FORZA10 (Sanypet)
    [ www.forza10.it ] Alimenti privi di additivi chimici per cani e gatti
    PASCOE'S:
    100% biologici e privi di coloranti artificiali, conservanti e aromatizzanti



    03. Aziende da preferire: totalmente cruelty-free

    Nessuna delle marche comprese nelle liste 01 e 02 cerca di risolvere il problema di fondo dell'uccisione di animali di altre specie (mucche, maiali, vitelli, conigli, polli, ecc.) per nutrire cani e gatti o altri "animali d'affezione" carnivori.
    Per approfondimenti su questo tema, si consiglia di leggere su SaiCosaMangi.info: "Nutrire gli animali d'affezione".

    In Italia esistono poche marche che producono cibo vegetariano per animali, le elenchiamo nella seguente tabella:AMÌ:
    Crocchette vegetariane per cani e gatti [ www.aminews.net ].
    ANIWELL:
    [ www.aniwell.it ], i prodotti si ordinano dal sito e sono anche reperibili nei negozi di alimenti biologici, di cibi per animali, in ambulatori veterinari. Offre anche un tipo di crocchette per cani quasi completamente vegetali (non 100% vegetali perché contengono olio di pesce; rispetto a crocchette a base di carne o pesce sono comunque sempre preferibili).
    BENEVO, BENEVO BIO:
    [ www.antba.com/altrelinee.htm ], crocchette vegan per cani e gatti, crocchette vegan e biologiche per cani, patè in lattina vegan per cani e gatti. Approvati dalla Vegetarian Society.
    DENKADOG:
    [ www.denkadog.it ], tutti senza additivi e conservanti, i prodotti si ordinano per telefono, fax o posta elettronica, oppure direttamente presso l'azienda EuroService. È offerto un tipo di crocchette vegetali per cani: "Denkadog superior hypo sensitive".
    YARRAH:
    Produce sia cibi carnivori che vegetariani (vegetariani solo per cani), crocchette e umido, e si trova nei negozi di alimentazione naturale.
    ROCKY:
    Biscotti [ www.antba.com/altrelinee.htm ], garantito da dichiarazione aziendale e prodotto da Industrie Salustrid Rocky srl, Strada Privata Lamarmora 3, 28062 Cameri (NO).




    Cosa puoi fare tu1. COOP e Esselunga, che per altri versi si dicono zoofili, vendono i prodotti IAMS. Scriviamo loro dicendo di evitarli:

    [email protected]
    [email protected]


    Lettera-tipo:

    Spett.le Direzione,
    unisco la mia voce a quella degli altri vostri clienti animalisti/zoofili per chiedervi di boicottare il marchio di cibo per animali IAMS, sostituendo i loro prodotti con altri prodotti di qualità ma no-cruelty. IAMS è infatti coinvolto in attività di sperimenatzione su animali, crudele e inaccettabile.
    Vi sono altre marche di cibo per animali che non effettuano questo
    genere di test, vi prego di scegliere quelle.

    Per approfondimenti sulle indagini condotte su IAMS e per sapere quali
    marche sono cruelty-free, potete visitare la pagina:
    www.consumoconsapevole.org/pet_food_e_vivisezione.html

    Cordiali saluti,
    nome cognome


    2. Scrivi e fa scrivere lettere di protesta alle aziende che finanziano la vivisezione. Sono sufficienti poche righe, quello che segue è un messaggio-tipo da personalizzare. Ecco gli indirizzi:

    prodotti FRISKIES/PURINA
    [email protected], [email protected]

    prodotti IAMS/EUKANUBA
    iams&[email protected], [email protected]

    prodotti MARS/WALTHAM
    Masterfoods Italy - via Dante, 40 - Belgioioso (Pavia) - fax: 0382/970493

    prodotti HILL'S PET NUTRITION
    Hill's Pet Nutrition srl - via Giorgione, 59-63 - 00147 Roma


    Lettera-tipo:

    Spett.le ..............................................,
    desidero comunicarvi che non comprerò più il vostro cibo per animali sino a quando la vostra azienda e la multinazionale di cui fate parte continuerà a essere coinvolta nella sperimentazione su animali, di qualsiasi genere.

    Distinti saluti,
    nome e cognome



    www.promiseland.it/2009/09/24/pandemia-di-lucro/


    2000 persone contraggono l’influenza suina e ci si mette la mascherina… 25 milioni di persone con AIDS e non ci si mette il preservativo…Che interessi economici si muovono dietro l’influenza suina?

    Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria.. I notiziari di questo non parlano…

    Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi.. I notiziari di questo non parlano…

    Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno. I notiziari di questo non parlano…

    Ma quando comparve la famosa influenza dei polli… i notiziari mondiali si inondarono di notizie… un’epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia! Non si parlava d’altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni… 25 morti l’anno!!

    L’influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo. … Mezzo milione contro 25. E quindi perché un così grande scandalo con l’influenza dei polli? Perché dietro questi polli c’era un “grande gallo”.

    La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici. Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione. Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro.

    Prima con i polli, adesso con i suini: e così adesso è iniziata la psicosi dell’inflluenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo. E allora viene da chiedersi: se dietro l’influenza dei polli c’era un grande gallo, non sarà che dietro l’influenza suina ci sia un “grande porco?”.

    L’impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu. Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice della guerra contro l’Iraq… Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani… felici per la nuova vendita milionaria.

    La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute… Se l’influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se l’Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?

    Dr. Carlos Alberto Morales Paita Children’s Hospital pediatra – Lima, Peru

    http://karlmoralesp2010.blogspot.com


    http://www.naturopataonline.org/articoli/3...to-altro/1.html

    Hamburger. Grassi insaturi, pesticidi, batteri, antibiotici e molto altro.

    I macinati di carne sopratutto industriale sono un pericolo per la salute. Batteri, pesticidi, ormoni, antibiotici, solfiti, grassi insaturi con una cottura che li rende cancerogeni (frittura).

    Attenzione ai macinati di carne !
    In generale, consigliamo di guardare sempre con sospetto alle preparazioni a base di carne o pesce macinati, impastati, poiche' in essi e' piu' difficile verificare la provenienza e la perfetta genuinita' di ogni ingrediente. Figuriamoci poi se la materia prima e' un cadavere (in questo caso, di mucca).

    Un hamburger si compone per il 65% circa di carne e per le parti restanti di grassi, zuccheri, aromi e altri componenti. Il grasso bovino ha, rispetto a tutti gli altri grassi usati in alimentazione, il piu' alto ammontare di acidi grassi, dannosi per la salute. Nel grasso si concentrano gran parte dei pesticidi, contaminanti e diossine che il povero animale ingurgita durante la sua breve e triste vita.

    Cosa hanno trovato negli Hamburger: Listeria
    Negli hamburger (in americano, beef- burger) negli ultimi anni hanno trovato un po' di tutto: nel febbraio '99 in Michigan e' scoppiata un'infezione di listeriosi che ha ucciso 16 persone e ne ha mandate centinaia all'ospedale in 14 stati americani. E' stato il peggior episodio di una serie di casi di contaminazione susseguitisi nell'arco di sei mesi, dovuti agli hamburger e hot-dog di marchio "Bil Mar". Il Listeria monocytogenes e' un organismo microscopico che, diffuso nell'ambiente, e' innocuo, ma alcuni ceppi particolarmente virulenti possono uccidere i feti, i neonati e i bambini piccoli, gli anziani e i soggetti con sistema immunitario depresso.
    Nel '94 il National Food Centre di Dublino, in Irlanda, lo ha trovato negli hamburger e negli anelli di pesce; in Corea nel febbraio 2000 si sono accorti che, delle carni importate dall'Occidente, circa il 4% dei prodotti a base di carne bovina, il 19% di carne di maiale, il 30% di pollo, il 4% di latte crudo e il 6% di gelati ne erano infetti.

    Cosa hanno trovato negli Hamburger: escherichia coli
    Un altro batterio famoso e' l' Escherichia coli O157:H7. I batteri EHEC (enterohaemorrhagic E. coli) sono relativamente nuovi: solo dal 1982 sono stati riconosciuti come patologie zoonotiche. I mali causati da questo E. coli O157:H7 vanno da una blanda diarrea liquida a manifestazioni letali quali coliti emorragiche, sindrome remica e purpura trombotica trombocitopenica. Il batterio Escherichia coli STEC produce le Shiga-tossine Stx 1 e 2, tossiche a livello cellulare, causa, oltre che di coliti emorragiche, anche di forme, associate a diarrea, della sindrome emolitica-uremica. e' trasmesso innanzitutto da prodotti di carne bovina, specialmente hamburger, vitelli (il batterio e' isolato in campioni di feci del 50% dei vitelli in tutto il mondo), latte crudo (non pastorizzato), formaggio non trattato e acqua contaminata. Nel 1998, nel mondo, a seconda dei paesi, ci sono stati da 6 a 10 casi ogni 100mila abitanti.

    Uno studio inglese (pubblicato sul prestigioso Lancet nell'aprile del '98) associa i casi di infezione prima di tutto al consumo di hamburger nelle mense, poi alle catene di fast-food, infine al consumo di carne fredda (cotta e poi raffreddata, per esempio nelle insalate o nei panini).

    Tra l'agosto e il settembre del '97 una gigantesca catena americana si e' trovata nell'incubo della carne contaminata: il Colorado Department of Public Health and Environment ha identificato il prorompere di un'infezione da Escherichia coli O157:H7 associata al consumo degli hamburger. A seguito di cio', la Hudson Foods, produttrice delle polpette incriminate, decise di dar luogo al piu' grande recall di prodotti di tutti i tempi, ritirando dal mercato 12mila tonnellate di hamburger surgelati.

    E ancora ... Salmonella, Bacillus cereus, Neospora caninum
    Negli ultimi anni, oltra al gigantesco caso americano, casi non isolati di infezioni si sono registrati in Giappone, in Scozia, a Preston, in Danimarca, in nuova Zelanda, in Finlandia e anche tra i lavoratori dei mattatoi (Lancet, giugno 1997). Tra il marzo e il maggio '94 il Chief Medical Officer di Glasgow lancio' uno Statement di allerta poiche' si e' verificata un'episodio infettivo "ad ampio raggio" da "E. coli 0157, phage type 4, verotoxin type 1 & 2". Lo studio confermo' una significativa associazione tra il consumo di hamburger e la malattia.9 Il Department of Animal Science dell'Universita' del Texas nel febbraio 2000 ha pubblicato uno studio sull'infezione da Helicobacter pylori, un batterio che sopravvive anche nell'ambiente acido dello stomaco umano, e che nemmeno una combinazione di vari antibiotici riesce a debellare del tutto. I "Norwalk-like viruses" (NLVs), la piu' comune causa in America di patologie virus-mediate causate dal cibo, germinano e proliferano di preferenza in prosciutto, tacchino e carne bovina. La Salmonella choleraesuis subsp. choleraesuis ATCC 15790 si abbarbica e si artiglia ai tessuti muscolari e adiposi bovini. In agguato anche il Bacillus cereus. In Argentina (ottobre '99) hanno isolato in diversi allevamenti bovini infezioni da Neospora caninum, trasmissibili dalla madre al feto (con conseguente aborto). Le oocisti (le uova) di Neospora caninum si dovrebbero trovare, come dice il nome, solo nelle feci dei cani infetti.

    Hamburger e carenza minerali e abuso di anidride solforosa
    Infine, nell'alimentazione infantile, una ricerca americana del '94 ha ipotizzato un nesso tra gli hamburger e episodi di carenza di ferro, malnutrizione legata alla poverta', inclinazione all'obesita'. Nel '93 uno studio dell'Universita' di Salamanca ha chiaramente trovato un "uso e spesso un abuso" di anidride solforosa (vedi oltre) e di altri solfiti in hamburger, sia crudi che cotti. Il 62,5% degli hamburger crudi avevano un contenuto di solfiti superiore a 450 mg./kg., un'enormita'. Eppure, nel '97, un altro studio ha confermato l'eccessiva presenza di solfiti, fuorilegge nel 65,38% degli hamburger bovini e di maiale e nel 64,18% di quelli di pollo.

    E residui di antibiotici !
    Il National Center for Toxicological Research della Food and Drug Administration USA ha scoperto nel febbraio 2000, col nuovo metodo della "cromatografia liquida con fluorescenza" residui di pericolosa amoxicillina in percentuali dall'84 all'86% dei campioni di carne bovina, dall'86 all'88 % nella carne di maiale, dall'82 all'83% nei tessuti del pollo.

    Anche la cottura sprigiona sostanze nocive:
    i fumi generati dalla frittura di hamburger e pancetta sono stati estratti, testati per la mutagenicita' e analizzati chimicamente: sono mutageni!.11 Ecco i nomi dei tre agenti piu' pericolosi e abbondanti: . 2-Amino-1-methyl-6-phenylimidazo[4,5-b]pyridine (PhIP) era il piu' abbondante, seguito dal 2-amino-3,8-dimethylimidazo[4,5-f]quinoxaline (MeIQx) e dal 2-amino-3,4,8-trimethylimidazo[4,5-f]quinoxaline (DiMeIQx). Lo studio indica senz'ombra di dubbio che questi cibi sono esposti durante la cottura a livelli alti di mutageni e cancerogeni. Un altro studio ha concluso che le Heterocyclic aromatic amines (HAAs), un gruppo di sostanze chimiche formantesi durante la cottura di carne e pesce, sono potenti mutageni e sono sospettati di giocare un ruolo chiave nei tumori colon-rettali.12 Un altro di questi pericolosissimi agenti, di nome N-nitrosopirrolidine (NOPyr), si sviluppa nel bacon e negli hamburger fritti a causa degli antiossidanti aggiunti industrialmente.

    Tessuto nervoso bandito !
    C'e' un forte sospetto che negli hamburger preparati industrialmente ci siano parti di tessuto nervoso centrale bovino, che fin dal 1991 erano stati banditi dal consumo umano, e il cui allarme e' stato nuovamente innescato dall'esplosione del caso della"mucca pazza"... L'ultimo appello dei veterinari risale all'ottobre del '99: durante le fasi della macellazione, c'e' il rischio potenziale di una contaminazione delle carcasse bovine con parti di cervello e tessuto nervoso.

    I morti da cibo contaminato
    Il Center for Diseas Control di Atlanta in Georgia (Usa), l'organo governativo americano che si occupa di salute pubblica, stima che ogni anno negli USA 76 milioni di persone si ammalano, 325000 vanno in ospedale e 5000 muoiono per cibo contaminato da virus, batteri, parassiti, tossine o metalli. Le cifre sono sottostimate: molti casi di malesseri e morti probabilmente causati da cibi infetti non vengono registrati come tali, e i dati possono lievitare del doppio. Campylobacter jejuni, Escherichia coli O157:H7, Listeria monocytogenes, Cyclospora cayetanensis, non erano riconosciuti come causa di morte, neanche vent'anni fa. Cosa ancor piu' grave, i pazienti che si ammalano gravemente o muoiono sono infettati da batteri che sono resistenti a tutti, o a gran parte, degli antibiotici!

    Pur non essendo possibile stabilire in quale proporzione le malattie siano in relazione con la resistenza agli antibiotici, quel che e' certo e' che una delle cause di questa resistenza e' proprio l'uso e l'abuso (che in questo caso sono una sola cosa) di antibiotici in zootecnia, nell'allevamento degli animali.

    Propaganda ingannevole !
    Nel giugno '98 e' stato proposto ricorso all'antitrust per ingannevolezza di una campagna pubblicitaria. McDonald propagandava in un opuscolo, sulle tovagliette e con manifesti il suo cibo come sano e approvato dall'Istituto Nazionale di Nutrizione, in armonia con le LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE ITALIANA. Obbrobrio e raccapriccio! e' come se l'Enichem di Porto Marghera dicesse che le sue polluzioni fanno bene al naso e sono approvate dal Ministero dell'Ambiente! Incredibile. Se non e' pubblicita' ingannevole questa... La cosa paradossale e' che per difendersi McDonald ha detto: "Beh, noi nei nostri volantini NON diciamo proprio che il nostro cibo fa bene, e manco ci sogniamo di dirlo, sono due cose distinte e separate". Testuali parole: "La frase 'la varieta' delle scelte offerte da McDonald's ti consente di rispettare una dieta equilibrata', ivi contenuta, non vanta qualita', non fa sfoggio di risultati di analisi e non utilizza caratteri categorici ed enfatici, limitandosi a sottolineare la varieta' delle scelte del menu' McDonald's. La frase vuole fare implicitamente riferimento ai prodotti di stampo mediterraneo, disponibili nei ristoranti McDonald's, presenti nel banco degli alimenti alternativi alla carne"! Ebbene, sapete cosa ha deciso l'antitrust? Ha chiuso l'istruttoria con una decisione di non-violazione! Si puo' leggere il dispositivo del Provvedimento n. 6654 ( PI2136 ) andando su internet, nel sito www.agcm.it/find021.htm e digitando "mc donald" nella casella della ricerca. Chi vorra', potra' cosi' soddisfare la curiosita' che puo' innescare una sentenza cosi' strampalata.

    (Ulteriore nota peculiare: McDonald sembra impermeabile alle norme dell'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO. Chiamata in causa altre due volte, il 27 giugno e il 9 agosto 1996, quando presidente dell'autorita' era Giuliano Amato, per ben altre due volte e' stata ritenuta esente da responsabilita').

    Ci sono molti altri motivi per nutrire ostilita' verso i mega-produttori di carne e le multinazionali del fast-food.
    e per concludere !
    Altre considerazioni si potrebbero fare sulla divorante necessita' di nuovi pascoli e tonnellate di foraggi che aggrediscono la foresta amazzonica, erodono i polmoni verdi, desertificano e inquinano; sulle condizioni dei lavoratori; sullo spropositato consumo di risorse impiegate dall'allevamento (per produrre 1 kg. di carne si usano 12 kg. di cereali e 1.000 litri d'acqua, tutte cose che sarebbe meglio destinare alle popolazioni del terzo mondo, invece che ai disgraziatissimi animali da macello)...

    Proprio quest'ultimo dato ci da' lo spunto per concludere: se al mondo fossero tutti vegetariani, la fame nel mondo sarebbe sconfitta.
     
    .
  2. fairybunny
        Like  
     
    .

    User deleted


    www.disinformazione.it/mangiare_sano_disturbo_mentale.htm

    Mangiare sano ora è un disturbo mentale
    di Mike Adams, the Health Ranger, NaturalNews Editor
    visto su www.nopsych.it/558-mangiare-sano-disturbo-mentale

    L'industria psichiatrica, nel suo sforzo infinito di trasformare artificiosamente ogni attività umana in "disordini mentali", sta ora propagandando il disordine più ridicolo che abbia mai inventato: il Disturbo del Mangiare Sano.
    Non è uno scherzo: se ti focalizzi sul mangiare cibi naturali sei "mentalmente malato" e probabilmente hai bisogno di qualche tipo di cura chimica che includa potenti farmaci psicotropi. Scrive il quotidiano The Guardian: «La fissazione di mangiare sano può essere il sintomo di un grave disordine psicologico» e continua affermando che questo "disordine" è chiamato ortoressia nervosa, una locuzione Latineggiante che significa "preoccupati riguardo il mangiare correttamente".

    Ma non potevano chiamarlo semplicemente "disordine da preoccupazione sul mangiare sano", poiché sarebbe sembrato come se non sapessero di cosa stanno parlando. Per cui l'hanno traslato in Latino, così sembra intelligente (anche se non lo è). Ecco da dove proviene la maggior parte dei nomi delle malattie: i dottori descrivono i sintomi che vedono con un nome tipo osteoporosi (che significa "ossa con dei buchi").
    Tornando a questa malattia inventata, "ortoressia", il Guardian continua: «Gli ortoressici hanno delle regole rigide sul cibo. Il rifiuto di toccare zucchero, sale, caffeina, alcol, grano, glutine, lievito, soia, cereali e latticini non è altro che l'inizio delle restrizioni dietetiche. Ogni cibo entrato in contatto con pesticidi, diserbanti o che contiene additivi artificiali è inammissibile».

    Aspetta un secondo. Allora cercare di evitare le sostanze chimiche, i latticini, la soia e lo zucchero ora fa di voi un paziente della salute mentale? Sì, secondo questi esperti. Se prestate effettivamente attenzione all'evitare pesticidi, diserbanti e ingredienti modificati geneticamente come soia e zucchero, c'è qualcosa in voi che non va.
    Vi siete accorti che mangiare cibo spazzatura viene considerato "normale"? Se mangiate cibi spazzatura trattati con prodotti chimici sintetici secondo loro va bene. Apparentemente i malati mentali sono quelli che scelgono cibi organici e naturali.

    Cos'è "normale" allora per quanto riguarda il cibo?
    Vi avevo detto che sarebbe successo. Anni fa avevo avvertito i lettori di NaturalNews che presto ci sarebbe stato un tentativo di bandire i broccoli poiché contengono fito-nutrimenti anticancro. Questo assalto da parte della salute mentale contro i consumatori attenti alla propria salute fa parte di quel programma. È un tentativo di emarginare i consumatori di cibi sani dichiarandoli mentalmente instabili e, perciò, giustificare il loro ricovero coatto nei manicomi dove gli verranno iniettati farmaci psichiatrici e cibo istituzionale completamente trattato, morto e pieno di sostanze chimiche tossiche.
    Il Guardian si spinge perfino al ridicolo dicendo che «L'ossessione su quali sono i cibi "buoni" e quali i "cattivi" può condurre gli ortoressici ad essere malnutriti».
    Segui l'illogicità di ciò, se ci riesci: mangiare "buon" cibo causa malnutrizione! Suppongo che si ritenga che mangiando cibo cattivo vengano forniti tutti i nutrimenti di cui avete bisogno. Questa è la dichiarazione sulla nutrizione più pazza che abbia letto. Non c'è da stupirsi che la gente oggi sia così malata: gli viene detto dai media tradizionali che mangiare cibo sano è un disturbo mentale che causerà malnutrizione!

    Zitti e ingoiate la galletta verde (Soylent Green)
    È proprio come ho riferito anni fa: non avete il permesso di contestare il vostro cibo, gente. Seduti, zitti, avventatevi sul cibo e divoratelo. Smettetela di pensare a cosa state mangiando e fate quello che vi viene detto dai principali mass media e dai loro inserzionisti di cibo trattato. Non sapevate che mettere in dubbio le proprietà salutistiche del vostro cibo spazzatura è un disturbo mentale? E se siete "ossessionati" riguardo al cibo (facendo cose come leggere l'etichetta degli ingredienti, per esempio), allora siete strani. Magari perfino malati.
    Questo è il messaggio che stanno divulgando ora. I consumatori di cibo spazzatura sono "normali", "sani" e "ben nutriti". I consumatori di cibo sano, invece, sono malati, anormali e malnutriti.

    Ma perché, chiedete voi, dovrebbero attaccare quelli che mangiano sano? Persone come il dottor Gabriel Cousens possono spiegarvelo: perché una maggiore consapevolezza mentale e spirituale è possibile solo con una dieta composta da cibo vivo e naturale.
    Mangiare cibo spazzatura abbassa il vostro livello intellettivo rendendovi più facili da controllare. Questo cibo scompiglia letteralmente la vostra mente, intorpidendo i vostri sensi con il glutammato monosodico (MSG), l'aspartame ed estratti di lievito. Le persone che vivono di cibo spazzatura sono docili e perdono velocemente l'abilità di pensare con la propria testa. Seguono qualsiasi cosa gli venga detta dalla TV o da quelli che sono in una posizione di apparente autorità, senza mai porsi delle domande sulle loro azioni o su quanto sta realmente succedendo nel mondo intorno a loro.

    Al contrario, le persone che mangiano cibi sani e naturali - con tutte le sostanze nutrienti curative ancora intatte - cominciano a risvegliare la loro mente e il loro spirito. Col tempo, cominciano a mettere in discussione la realtà che li circonda e perseguono delle esplorazioni più illuminate di temi come comunità, natura, etica, filosofia e del grande quadro delle cose che stanno succedendo nel mondo. Diventano "consapevoli" e possono iniziare a vedere l'esatta struttura di Matrix, per così dire.
    Questo, ovviamente, è un pericolo enorme per quelli che gestiscono la nostra società basata sul consumo, dato che il consumo dipende dall'ignoranza unita alla suggestionabilità. Per fare in modo che la gente continui ciecamente ad acquistare cibi, medicinali, polizze sulla salute e beni di consumo, è necessario spegnere le loro funzioni cerebrali superiori. Il cibo spazzatura trattato, a cui vengono aggiunge sostanze chimiche tossiche, raggiunge questo risultato piuttosto bene. Come mai, secondo voi, il cibo morto e trattato è il pasto predefinito nelle scuole pubbliche, negli ospedali e nelle prigioni? Perché il cibo morto spegne i livelli superiori della coscienza, e tiene le persone focalizzate su qualsiasi distrazione con cui sia possibile nutrire il loro cervello: televisione, violenza, paura, sport, sesso e così via.

    In ogni caso vivere come uno zombie è "normale" nella società odierna, poiché moltissime persone lo stanno facendo. Ma non sono normali nel mio libro: il vero "normale" è una persona energica, in salute e sveglia, nutrita con cibo vivo, che agisce da cittadino sovrano in un mondo libero. Mangiare cibo vivo è come prendere la pillola rossa, perché col tempo si apre una nuova ampia prospettiva sulla struttura della realtà. Rende liberi di pensare con la propria testa.
    Mangiare cibo spazzatura trattato è come prendere la pillola blu, poiché vi tiene intrappolati in una realtà inventata, dove le esperienze di vita sono architettate dalle aziende di prodotti di consumo, le quali dirottano i vostri sensi con sostanze chimiche (come glutammato monosodico) progettate per ingannare il cervello facendogli credere che state mangiando cibo vero.
    Se volete essere vivi, consapevoli e in controllo della vostra vita, mangiate cibo sano e vivo. Ma non aspettatevi di diventare famosi presso gli "esperti" tradizionali della salute mentale o i dietologi: sono tutti programmati per considerarvi "pazzi" per il fatto che non seguite le loro diete ortodosse a base di cibo morto a cui vengono aggiunte sostanze chimiche sintetiche.

    Ma voi e io conosciamo la verità: noi siamo quelli normali. I consumatori di cibo spazzatura sono i veri malati mentali, e l'unica via per fare in modo che aprano gli occhi sul mondo reale è iniziare a nutrirli con cibo vivo.
    Alcune persone sono pronte a prendere la pillola rossa, mentre altre non lo sono. Tutto quello che si può fare è mostrare loro la porta. Devono aprirla da soli.
    Nel frattempo provate ad evitare i funzionari della salute mentale che stanno cercando di etichettarvi come persone affette da disturbi mentali solo perché fate attenzione a cosa introducete nel vostro corpo. Non c'è niente di male nell'evitare zucchero, soia, glutammato monosodico, aspartame, sciroppo di glucosio-fruttosio (HFCS) e altre sostanze chimiche tossiche nel cibo. A dire il vero, la vostra vita dipende da questo.

    di Mike Adams, the Health Ranger, NaturalNews Editor

    Anni ‘20. Com’erano moderni quei naturisti contro la "necrofagìa”
    Nico Valerio - http://nicovalerio.blogspot.com/

    Spulciando nella propria biblioteca si fanno scoperte curiose. Ho trovato un malandato opuscolo del 1927 che rivela il buon livello che la cultura naturista o igienista (ma loro giustamente si definivano "naturisti") aveva in Italia in quegli anni. Ci sono medici, anche specialisti e docenti, divulgatori, giornalisti entusiasti. Il naturismo mette al primo posto correttamente la "questione alimentare", secondo la tradizione del cibo semplice, che però è anche medicina, che da Ippocrate passa per il dottor Carton (e gli altri terapeuti ippocratici) e arriva ai giorni nostri. Ma con una precisa scelta vegetariana, e in alcuni autori addirittura fruttivora o veganiana. Il rapporto con l'ambiente e gli animali è strettissimo: sorprendono le motivazioni circostanziate, molto simili a quelle odierne, 80 anni dopo.
    Ma la preziosa rivista, diretta dal prof. Fortunato Peitavino, offre squarci di vita culturale e scientifica che vanno ben al di là del contenuto degli articoli.
    Eloquente la pubblicità: ristoranti vegetariani di ottimo livello e prezzi modici (come quello di Torino, della signora Pissarreff, vedova Bocca, in Corso Vittorio Emanuele 41 ("Scelto e variato servizio, cucina esclusivamente vegetariana"). Molti gli studi medici collegati o raccomandati, gestiti da sanitari vegetariani o addirittura propagandisti del naturismo salutista e vegetariano. Un collegamento che oggi, per ipocrite "norme deontologiche", è difficilissima se non impossibile da trovare sulle riviste del settore.
    E ancora: "E' uscito in seconda edizione Il Vegetarismo, [manuale] di Nigro Licò, a lire 1,50 la copia". Doveva essere lo pseudonimo d'un medico, probabilmente il prof. Nicola Grillo, di Chiavari.
    Colpisce il trafiletto "Naturoterapia" [oh, finalmente il termine corretto: nel '27 non erano così ignoranti come nel 2000, quando si ciancia, anche nei testi di legge, di "naturopatia", cioè letteralmente...malattia naturale], trattato completo dell'antica Scienza della Salute, per la quale tutti possono arrivare ad essere Medici di se stessi e degli altri. Di Juan Angelatz y Albornia].
    E com'erano aggiornati e internazionali. In apertura, a pagina 3 vi si riferisce dell'importante Congresso vegetariano di Londra, a cui parteciparono vegetariani di 14 Paesi, dalla Danimarca all'America del Sud. Tra l'altro si sostiene che in Italia, nel lontano 1927, i vegetariani erano moltissimi, paragonabili a quelli delle nazioni d'Europa più progredite. "Il numero dei simpatizzanti a questo regime è superiore a quello delle Nazioni predette; essendo però essi dispersi, non possono unirsi per manifestare le loro nobili idee": Insomma, al solito, il difetto italico di organizzazione e di associazionismo.
    Dal fascicolo riporto l'articolo sulle ragioni etiche del "vegetarismo" (non "vegetarianesimo", meno male). Il titolo è originale, il sottotitolo-sommario è una mia aggiunta. (Nico Valerio)



    La Necrofagìa
    "La carne? Diffonde le malattie.
    E gli amici degli animali siano coerenti: diventino vegetariani"
    di Nigro Licò in Salute-Longevità, anno I, n.3, 30 maggio 1927
    "Organo per la divulgazione scientifica della scienza del ben vivere"

    La questione del vegetarismo può essere considerata da diversi punti di vista, i quali però nel complesso si riducono a due principali: quello dell'igiene e quello della morale. Ora io tratterò del lato morale, prescindendo perciò dal fatto, ormai dimostrato, che il regime vegetariano è altrettanto adatto alla conservazione dell'individuo normale e alla cura dell'anormale, quanto è disadatto il regime carneo. Intendo spiegare che il regime vegetariano vale anche a preservare il regno animale da un cumulo di sofferenze e di vere torture, che l'uomo gli infligge per farne suo cibo.
    Richiamo dunque la principale attenzione sul tatto della necrofagia e della crudeltà ch'esso implica; pel quale scopo. riporto qui tradotto un articolo che fu stampato nel periodico dì Mulhouse, "L'ami des animaux", annata 1925, n. 6 e 7.

    Dice quell'anonimo articolista:
    "Tutte le sofferenze inflitte al mondo animale mediante la vivisezione, le corride, l'ammaestramento, la caccia, il commercio delle pelliccia, il lavoro, messe in ano dei piatti della bilancia, sarebbero come una pagliuzza relativamente alla massa terribile dal dolore causato dall'alimentazione carnea.
    "Al pascolo e nella stalla, buoi, montoni e vitelli ricevono già numerosi maltrattamenti, bastonate, o morsicature di cani stimolati dai pastori e dai boari. Allorchè bisogna abbandonare il prato nativo per andare in città, sulle banchine delle stazioni, alla cinta daziaria, quei cattivi trattamenti si raddoppiano, occasionati dallo spiegabile spavento delle povere bestie, le quali non avanzano che a colpi di randello e di nervo di bue.....
    Poi cominciano gli orrori del viaggio. Per ore e per giorni le bestie sono ammucchiate in vagoni, o, peggio, nelle stive di navi in cui, sballottate, urtate, soffrono crudelmente la sete ed il caldo in estate, il freddo nell'inverno. Molte hanno le membra rotte e ricevono colpi di piedi dalle loro compagne di sventura. All'arrivo delle navi da trasporto per bestiame, si trova sempre un buon numero d'animali morti in condizioni miserevoli. Chi non ha sentito stringersi il cuore nell'udire i dolorosi muggiti che escono dai vagoni-bestiame lasciati per lunghe ore in pieno sole lungo le linee ferroviarie?

    "Arrivati nelle città è peggio ancora. Lo sbarco è un'altra tappa atroce che percorrono i disgraziati animali commestibili, calvario che raggiungerà il suo apice negli ammazzatoi in cui le povere vittime della ghiottoneria e dell'ignoranza umana saranno sacrificate in un luogo sudicio e ripugnante, nel mezzo di violenze e crudeltà ancora più brutali, le ultime tuttavia. Sembra che solo nella morte i nostri umili e disgraziati servitori trovino l'estremo rifugio contro la brutale ferocia dell'uomo.
    La somma delle sofferenze cagionate agli animali coll'alimentazione carnea è terribile. Mentre in tutta l'Europa si trovano solo alcune dozzine d'infermi di vivisezione e poche centinaia d'arene spagnuole e di circhi, si contano a migliaia i mattatoi e a milioni le loro vittime. Ecco la grande, la principale sorgente della sofferenza animale. Ed essa ha questo di specialmente tragico: che é ignorata. Solo nelle stazioni lontane, nei quartieri remoti, l'umanità, che sacrifica gli animali alla sua gastronomia, compie il suo basso lavoro, lungi dal pubblico. Le brave persone, la cui anima sensibile soffre vedendo un carrettiere che dà un colpo di frusta ad un cavallo e che proteggerebbero gli animali dai maltrattamenti, mangiano impavide la loro cotoletta o bistecca, senza che niente evochi in esse le sofferenze che hanno preceduto ed accompagnato lo strozzamento, il colpo di mazza delle disgraziate vittime della loro alimentazione.

    "Quand'anche si ammetta necessario di mangiare della carne per vivere, si potrebbe a rigore rassegnarsi, colla morte nell'anima, come è voluto dalle abitudini alimentari, ad uccidere gli animali per mangiarli, circondando però gli ultimi istanti delle nostre vittime colle massime cure e col maggior sollievo possibile.
    Ma ciò è inutile. "Per fortuna l'uomo non é condannato a nutrirsi dei sangue, della carne e del grasso degli animali. Egli può vivere, e vivere assai bere, coi frutti della terra. Centinaia. di milioni di vegetariani, in tutti i paesi e in tutti i tempi, l'hanno provato più che a sufficienza, mediante l'esempio, il quale annienta tutte le discussioni e le ipotesi sulla possibilità od impossibilità di vivere senza carne.
    Non soltanto è possibile di vivere senza carne, ma ciò é necessario se si vuole rafforzare la propria salute ed evitare i reumi, l'appendicite ed il cancro, queste piaghe del mondo moderno.
    La loro recrudescenza infatti é dovuta alla generalizzazione dell'alimento carneo che gli igienisti ed i medici, impressionati dai suoi pericoli, cominciano a combattere.
    Dal punto di vista personale ed igienico, l'uomo ha dunque interesse a cessare di mangiar carne, la quale è la causa della maggior parte delle malattie di cui soffre. Dal punto di vista morale, è quello un dovere, giacchè in tal modo egli eviterà di causare le sofferenze e la morte degli animali, che sono ora sacrificati ogni giorno, affatto inutilmente, alla sua ghiottoneria.

    Divenendo Vegetariano e frugivoro, egli troverà in un'alimentazione sana, abbondante e piacevole, di legumi, di noci, di cereali, di frutti, la forza e la salute del corpo, la chiarezza e la libertà della mente, nel tempo stesso ch'egli farà la pace cogli animali.
    Da più di un secolo i filantropi, gli animi buoni, hanno tentato di alleviare gli orrori della guerra, di umanizzarla. Si é visto dal 1814 al 1918 fino a qual punto vi siano riusciti.
    Pretendere di umanizzare la guerra, è quanto darsi a un gramo e truce scherzo. Bisogna sopprimerla. Lo stesso si deve dire per l'uccisione degli animali. Gli amici degli animali, se sono logici, se sono coerenti, se vanno al fondo dei fatti, devono voler sopprimere i mattatoi, col cessare di mangiare carne e non col tentar di umanizzarli. Questo, d'altronde, sarebbe vano, giacché l'alimentazione carnea implica ineluttabilmente la sofferenza. Infatti, quand'anche si giungesse ad anestetizzare gli animali prima di sacrificarli, bisognerebbe pur sempre portarli a destinazione, ed è il loro trasporto ciò che li fa soffrire di più. Cosicchè il voler sopprimere le sofferenze degli animali e continuar a mangiare carne strappata ai loro cadaveri ancora palpitanti, é altrettanto ridicolo quanto il voler empire la botte delle Danaidi. Se i protettori sono sinceri, diventino vegetariani.
    Essi avranno le mani pure da ogni sangue animale, nel tempo stesso che saranno più sani e più lieti, vivendo nella dolcezza e nella pace, in armonia colla vita universale".

    www.disinformazione.it/necrofagia.htm
     
    .
  3. renzo
        Like  
     
    .

    User deleted


    L’avvelenamento e il doping da carne
    Dr. Valdo Vaccaro - tratto da http://valdovaccaro.blogspot.com/2010/04/l...g-da-carne.html

    Una bistecca e un prosciutto, si sa, non crescono sugli alberi.
    Gli animali definiti da carne vengono sottoposti a torture e violenze che ripugnano ad ogni persona civile, ad ogni essere dotato di una normalissima sensibilità e cultura.
    E, quanto succede a questa massa di creature sfortunate e abbandonate temporaneamente da Dio, non riguarda solo la terrificante fase finale del macello, ma tutta la loro vita da esseri sottoposti a carcere duro, con privazione dei più elementari diritti quali l’ora d’aria e di libertà, l’ora di sole. Creature inermi, pacifiche, intelligenti e senzienti, che hanno la sola colpa di essere diverse dall’uomo, di non avere mezzi fisici, legali e sociali per difendersi, e che vengono discriminate e trattate alla stregua di bestie infami da vessare, torturare, uccidere.

    Diciamo pure che per fare gli allevatori, i macellai, i commercianti di bestiame, serve una durissima e ruvida scorza di pellaccia e una massa ossea impenetrabile intorno agli occhi, alle orecchie, al naso, al cuore e al cervello.
    Non per niente Pitagora rifiutava persino di incontrare o di incrociare per strada questa categoria di persone, per l’imbarazzo, l’avversione e il disgusto che gli procuravano.
    L’animale in questione sta ancora masticando ignaro e tranquillo la sua quota di fieno sulla mangiatoria.
    Non sa ancora che la sua sorte è segnata, e che qualcuno ha già deciso per lui la data e l’ora del patibolo.
    Ma, non appena se ne accorge grazie alle sue sensibilissime antenne telepatiche, i suoi muscoli già induriti dalla immobilità della stalla-carcere, si bloccano del tutto per un paio di giorni almeno e la sua carne diventerebbe durissima e inutilizzabile dopo l’assassinio in tale stato.

    Per renderla meno dura, per far sì che la sua bistecca diventi più morbida e masticabile, l’animale viene lasciato a digiuno prima della barbara esecuzione.
    Con questo stratagemma, diminuisce la concentrazione di proteine fibrillari, cala il glucosio nel sangue e aumenta l’acqua trattenuta nella muscolatura.
    E, mentre l’anima sua vola al più alto dei cieli indurita dalle sofferenze inflittegli, la sua carne rimasta in terra a disposizione dei carnefici diventa a sua volta più tenera e delicata.

    Dopo il rigor mortis, inizia il processo di frollatura, che è una brevissima stagionatura volta a rendere la carne ancora più molle, e che prelude alla vera e propria putrefazione.
    Guai permettere però che la putrefazione avvenga a quel punto.
    Sarebbe come far perdere ogni valore commerciale al pezzo di cadavere che si sta maneggiando.
    Occorre giostrare in modo opportuno tra mollezza e putrefazione, col prezioso aiuto del freddo, esattamente come si fa nell’autopsia di una salma, per determinarne le ragioni reali della morte o le condizioni reali dello scomparso al momento del decesso.

    La putrefazione deve avvenire non all’esterno, ma all’interno del corpo di chi mangerà quel brandello di cadavere. Il disfacimento, lo schifo, l’orribile puzzo del disfacimento, deve avvenire all’interno dell’uomo, dove ci sono le condizioni ideali di caldo e umidità per la disintegrazione di tale ordigno ecologico. Così il cliente paga e riempie il proprio tubo gastrointestinale di fetore e di veleni, mentre il macellaio sorride e si guadagna il suo soldo.
    L’oltretomba del povero animale eliminato finisce per essere situato nell’apparato intestinale di qualche manciata di uomini disposti a fare da cimitero chimico collettivo per i suoi resti.
    La carne diviene sempre più flaccida e cedevole man mano che avanza il processo di disgregazione cellulare e di disfacimento proteico.

    Gli enzimi proteolitici cominciano a digerire parzialmente le proteine (autolisi), liberando peptidi e aminoacidi, ai quali si deve il caratteristico tanfo cadaverico, ovvero le caratteristiche proprietà organolettiche (per dirla coi dietologi filo-carnivori stile prof Calabrese).
    Trattasi esattamente, per meglio comprenderci, di quell’odore nauseabondo che lasciano i topi morti o gli altri animali morti in clima e ambiente caldo-umido.
    Acidi urici metabolici e altri residui tossici come scatolo, indolo, putrescina e cadaverina, verranno prodotti in seguito.
    Il freddo del congelatore può solo interrompere, ritardare e attenuare tale trasformazione.
    La carne è molto deperibile e diventa facile preda di una folla di microrganismi patogeni e di spore che la inquinano irrimediabilmente.

    Gilbert e Dominicé, ricercatori belgi, hanno provato mediante esperimenti che l’assunzione di carne provoca nel tubo intestinale un inquietante aumento di germi patogeni da 2000 unità a 70 mila per mmc).
    Pensiamo al bacillus enteridis, al bacillus suipestifer, al bacillus clostridium, al bacillus streptococcus bovis, al prione della mucca pazza, al bacillo del tifo e del paratifo, nonché alle 2700 sostanze chimiche proibite e catalogate composte da farmaci, pesticidi, ormoni, antibiotici, e quanto altro si ritrova in quel materiale orribile chiamato carne.

    Solo cotture ad altissima temperatura potrebbero in qualche modo bonificarla.
    Ma, in tal caso, si distruggerebbe ogni già scarso valore nutritivo e gastronomico, e si produrrebbero altre complicazioni.
    Non dimentichiamo che anche una cottura leggera distrugge gli enzimi e le vitamine del gruppo B, e trasforma i grassi in acreolina, micidiale veleno per il fegato.
    Oltre alle tossine metaboliche c’è poi l’acido lattico da sforzo e da stress, l’adrenalina da paura accumulatasi nei fluidi dell’animale (è risaputo che le povere bestie captano, intuiscono, comprendono telepaticamente che le si vuole uccidere).

    Tutte cose che si ripercuotono pesantemente sul consumatore, causando femminilizzazione nei maschi e cancri nell’apparato genitale femminile (come nel caso del dietil-silbestrolo), nonchè insensibilità alle cure antibiotiche.
    Una lenta tossinfezione dovuta alla trasformazione batterica da eccesso di proteine

    Ma è la facilità con cui i residui digestivi della carne tendono a putrefarsi nell’intestino crasso, a preoccupare di più gli igienisti e i patologi.
    E’ normale, si chiede Shelton, vivere di un cibo che produce solo putrefazioni e veleni?
    Il ristagno del bolo intestinale significa digestione lenta e difficile, significa stitichezza, significa enormi sprechi energetici, essendo la digestione lunga l’operazione più costosa in termini di energia.

    Ogni buon dietologo sportivo sa che è grave errore usare le proteine in funzione energetica.
    Nel colon proliferano poi i terribili batteroidi e bifido-batteri, che sono i battistrada del cancro.
    I resti degli acidi biliari colico e desoiicolico, a contatto prolungato con le sostanze prodotte dalla decomposizione della carne, danno origine a pericolosi composti chimici come l’acido apocolico e il 3-metilcolantrene, due potenti cancerogeni.

    Una dieta contenente carne, e dunque grassi animali, porta a sviluppo di batteri intestinali capaci di creare enzimi come il beta-glicoronidasi e l’alfa-deidrossilasi, e di creare steroli cancerogeni come il coprosterolo.
    Mancando invece del tutto, nel tubo gastrointestinale fruttariano degli umani, l’enzima uricase (che abbonda invece nei canidi e nei felini, e serve a disintegrare e a rendere innocuo l’acido urico),
    i malcapitati che perseverano nell’alimentazione carnea si ritrovano con gravissimi problemi di accumulazione ureica o gottosa.

    Dalle carni e dal sangue ingerito gli deriva poi una lenta tossinfezione, dovuta alla trasformazione batterica dell’eccesso di proteine.
    La lisina si trasforma ahimé in cadaverina. Il triptofano si sdoppia in scatolo e indolo. La cisteina e la metionina diventano etil e metil-mercaptani.
    Dagli altri aminoacidi si generano putrescina, agmatina, istamina, tirosina, fenolo, metano, ammoniaca, biossido di carbonio, idrogeno, acido acetico e alcol.

    Ecco spiegato il penoso quadro patologico formato da feci dure e maleodoranti, gas gastrici e gas intestinali, coliti, emorroidi, stipsi, pesantezza, mali di testa, ipertensione.
    Quando non si arriva agli estremi del cancro allo stomaco, all’intestino e al fegato.
    Un motore che viene costretto a funzionare con un carburante improprio e difettoso.
    Un motore che invece di cantare e funzionare al meglio, invece di bruciare alla perfezione il suo gas senza lasciare residui e strascichi interni, balbetta e scoppietta, va a 3 cilindri, come si dice in gergo automobilistico.
    Ecco spiegato pure il meccanismo della produzione di radicali liberi in sovrabbondanza, e della insufficienza degli antiossidanti corporali a contrastare il conseguente stress ossidativo patito all’organismo.
    Ecco spiegato il diffondersi di malattie incontrollabili e gravi, e l’invecchiamento precoce del genere umano.
    La carne non dovrebbe mai entrare nell’organismo degli uomini.

    E meno che meno si dovrebbe dare ai bambini, nei quali produce nervosismo, insonnia e alterazioni del ricambio.
    Per tutti, grandi e piccini, maschi e femmine, si profila con la carne un grave affaticamento degli organi emuntori, ed in particolare del fegato, del pancreas e dei reni.

    I test di massima velenosità
    Negli Usa, la Commissione per le Malattie Cardiache (1970), la Commissione Parlamentare sull’Alimentazione (1977) e l’Accademia delle Scienze (1980), hanno dimostrato con dati inoppugnabili che la carne, assieme a tabacco ed alcol, è uno dei fattori più responsabili di mortalità nei paesi del benessere.
    Nel Regno Unito, gli esperimenti dell’Università di Cambridge (dr Khaw e dr Welch) hanno dimostrato che l’unico modo di stare alla larga da cancro e cardiopatie è assumere almeno 5 volte più vitamina C naturale (e non sintetica), mediante un minimo di 5 pasti giornalieri al giorno di frutta al naturale.

    I test antropologici sulle origini
    Tutte le ricerche e i test antropologici dimostrano che l’uomo dei primordi si alimentava di bacche di ogni genere, di frutti e semi di ogni tipo, di granaglie e radici, di erbe e di miele. In certe circostanze sapeva pure ottenere dagli animali uova, latte e formaggi. Le carni in casi limitati furono sempre un cibo raro, sporadico, eventuale, rituale, festivo.
    Nell’assieme, le ricerche dimostrano che l’uomo è nato ed è cresciuto nella storia come essere frutto-vegetariano.

    I test del cibo-elettivo
    Le due leggi di Graham sul cibo elettivo dimostrano che:

    1) Esiste un rapporto preciso e definitivo tra costituzione fisica di un animale e il suo cibo elettivo,
    ovvero il suo cibo normale e preferenziale

    2) Il cibo elettivo è quello più adatto, quello che serve al meglio i suoi interessi biologici, psicologici,
    conservativi e ambientali

    I test delle scorie
    Le recenti scoperte sul ruolo delle scorte indigeribili nell’alimentazione, o dei cosiddetti a-nutrienti,
    hanno inferto un altro duro colpo alla teoria dell’onnivorismo umano.
    Il tubo digerente extralungo dell’uomo necessita infatti di stimoli regolatori che favoriscano il movimento peristaltico.
    Ebbene, la dieta frutto-vegetariana cruda ha queste capacità, mentre quella carnea e quella onnivora no. Le carni non lasciano scorie indigeribili, per le quali è invece predisposta e adatta l’intera capacità dell’intestino, soprattutto nella parte definita colon e crasso.

    I test sull’acidità del crasso
    L’intestino crasso, per funzionale al meglio, deve mantenere un ambiente acido e non alcalino.
    Ebbene, frutti, grani, erbe e radici, che nella parte alta del tubo gastrointestinale hanno rilasciato correttamente residui alcalini che hanno mantenuto il sangue leggermente alcalino, nella parte bassa dell’intestino si ritrasformano quasi magicamente e rilasciano residui acidi (acido acetico, acido carbonico, acido lattico). Mentre carni, pesce, uova e latticini, che nella parte alta avevano rilasciato ceneri acide e quindi dannose, acidificando il sangue e provocando domande di calcio interno e causando osteoporosi e calcoli, nella parte bassa lasciano perfidamente residui alcalini, a dimostrazione di quanto e come essi siano dei non-cibi o meglio dei contro-cibi per l’uomo.

    I test sulla fame (prova del fuoco di Frate Girolamo Savonarola)
    I veri onnivori, quando sono affamati, sono attratti istintivamente e tramite fiuto da animali e da carogne animali, che vengono intesi come cibo immediato e di urgenza.
    Questo non accade con l’uomo in genere, e con le donne e i bambini in particolare, nei quali è più forte e sentito il retaggio della vita secondo natura.

    L’essere umano prova istintivamente ribrezzo e repulsione alla vista di ogni tipo di sangue e di ogni tipo di cadavere. Persino un uomo dedito alla trasgressione carnea, quando ha fame, sogna un piatto di pastasciutta, o un minestrone, o una pizza o una torta. La fame è del resto un fenomeno chimico originato proprio dalla carenza di carboidrati o zuccheri, non certo di proteine.

    I test sul contenuto proteico del latte materno
    Il contenuto proteico di ogni diverso tipo di latte, è la cartina di tornasole che sta a indicare la percentuale proteica approssimativa di cui quell’animale ha bisogno per mantenersi in salute.
    Il latte materno della specie umana è caratterizzato da un contenuto proteico particolarmente basso, inferiore al 5 percento. Tale percentuale è assai simile a quella che si trova nella frutta e nella verdura allo stato naturale, che sono per l’appunto il vero e unico cibo di competenza dell’umanità.

    I test sul rilascio di radicali liberi e sull’ossidazione cellulare
    Le ricerche mediche e biochimiche di questi ultimissimi anni confermano come i cibi non elettivi, i cibi impropri, i cibi concentrati, i cibi animali, i cibi cotti, le bevande eccitanti, le bevande gassate, le bevande alcoliche, gli stili di vita sbagliati, siano tutti fonti di imperfezioni e disfunzioni organiche.
    Disfunzioni organiche che portano ad avvelenamenti, a tossiemie, ad infiammazioni interne e, in ultima analisi, al rilascio di radicali liberi, a pericolosissimi stress ossidativi, capaci di provocare malessere, malattie e invecchiamento precoce.

    I test sulla legge del nutriente minimo
    Ogni buon dietologo, ogni biochimico responsabile sa che il corpo umano si appropria del minimo che gli serve di ciascun micro-nutriente tra quelli messi a sua disposizione. L’eccesso di una sostanza nutritiva sulle altre può solo causare deficienze a catena e disequilibri. Esistono rapporti corretti, compatibilità e incompatibilità, simpatie e avversioni precise tra le varie vitamine e i diversi minerali, per cui occorre necessariamente stare sui cibi naturali e complessi, rifuggendo da ogni versione concentrata e sintetica, rifuggendo il più possibile da integrazioni e supplementazioni che possano produrre effetti perversi e imprevedibili all’interno del nostro organismo.

    Che ci siano in giro degli amici degli animali e degli animalisti è già un brutto segno. Sta infatti a significare che esistono pure dei nemici e dei persecutori di questi esseri che tutto meriterebbero fuorché di essere tormentati e torturati da chi è stato preposto a far loro da guida e dar loro una mano.
    La stessa considerazione vale per i vegetariani. Dire che esiste un vegetariano o un miliardo di vegetariani non è affatto cosa consolante. Come non è consolante che ci sia il vegetarianismo.

    Esso esiste solo perché c’è della gente che si comporta in modo obbrobrioso cibandosi di carne.
    Se tutti gli uomini si comportassero da uomini non staremmo a parlare di queste etichettature sociali.
    Tutti gli uomini nascono vegetariani e muoiono vegetariani, in quanto accompagnati vita natural durante da un corpo e da un apparato gastrointestinale invariabilmente frutto-vegetariano, per disegno, per struttura, per funzioni e per caratteristiche bio-chimiche.

    Solo che una parte di essi, e persino una parte preponderante di essi, tradisce e trasgredisce alla propria natura, dando luogo a una massa di popolazione disobbediente e a rischio, che arreca danno e pericolo alla natura circostante e a se stessa.
    Alla fine esiste in ogni caso una quadratura del cerchio.
    Il creatore ha fatto l’uomo in un certo modo e con certe caratteristiche e certe esigenze.
    Sovvertire e pervertire questo ordine non può che portare a effetti collaterali, allo stesso modo dei farmaci e delle sostanze dopanti.

    L’avvelenamento procede per gradi a partire dallo svezzamento. Il lattante umano si sviluppa e cresce armoniosamente finché la sua dieta è quella appropriata del latte basso-proteico di sua mamma contenente meno del 5 percento di proteine.
    I guai e le deviazioni cominciano con le intromissioni e la diseducazione pediatrica e sanitaria, con gli omogeneizzati a base di carne e di pesce, che fanno conoscere ai delicatissimi organismi infantili i primi drammi dell’acidificazione del sangue da eccesso proteico, delle malattie dell’infanzia, che sono tentativi di riequilibrio bloccati perfidamente, secondo atto del dramma infantile, dalle vaccinazioni perpetrate a danno dei piccoli innocenti che nulla possono dire e nulla possono obiettare.

    Poi, col passare del tempo, le quote di proteine in eccesso tendono ad aumentare ulteriormente in rapporto al tipo di educazione e di usanze, di convinzioni, di cattivi esempi, di convenienze economiche, di influenze esercitate dalle famiglie e dai diversi tipi di società civile in cui il giovane è inserito.
    Al termine di tutta la storia ci troviamo di fronte a un adulto vegetariano che ha rovinato il suo organismo al punto tale da sentirsi un essere forestiero ospitato in un corpo che non apprezza e che non conosce, al punto tale da non riconoscere più nemmeno il cibo di sua pertinenza.

    Il veleno, quando non ti uccide all’istante, ti stordisce e ti droga, ti stimola e ti altera, poi di deprime, in un continuo gioco alterno di alti e bassi che mette a dura prova tutti gli organi, e che affatica il corpo al punto di procurargli evidenti segni di decrepitezza.
    Ma l’avvelenato e il drogato da carne non sa, non si rende conto di essere drogato al pari del fumatore, del consumatore di caffé e tè, del consumatore abituale di farmaci, di integratori minerali e di vitamine sintetiche.
    La sua vita consiste in un continuo susseguirsi di crisi di fame e crisi di sete, che la carne non riesce se non parzialmente e temporaneamente a placare.
    Queste crisi violente e improvvise di fame hanno origini chiare e sono spiegabilissime.

    Un pasto carneo è basato normalmente su un eccesso proteico che va ben oltre quel 5 percento naturale dei lattanti umani (corrispondente alla quota media giornaliera di 11 grammi di proteine al giorno stabilite dalla Scuola Igienista Naturale Americana).
    Andare poi oltre i 25- 35 g di proteine al giorno significa varcare la fatidica soglia della acidificazione e richiamare calcio interno dalle proprie ossa.
    Un pasto carneo è basato il più delle volte su un eccesso proteico che va ben oltre i limiti tollerati.
    C’è poi della gente che tende a ingozzarsi di proteine all’inverosimile, puntando a livelli proteici vicini al 50 percento del totale calorico.
    E questo succede non solo nelle diete letali tipo quelle che suggeriva il dr Atkins nei tempi andati, e che oggi ribadisce in Italia il prof Calabrese, ma persino nelle diete comuni osservabili tra gli amici e i conoscenti che ci circondano.

    Questi eccessi di proteine producono una serie ininterrotta di putrefazioni gastriche e intestinali, e un rilascio costante di residui velenosi che, associati ai carboidrati (amidi, dolci, frutta) che seguono a ruota, vanno a far scaturire altri fenomeni aberranti quali la fermentazione degli zuccheri e l’alcolizzazione del bolo e della massa di nutrienti ingeriti.
    A quel punto, la vena porta, destinata a convogliare i micronutrienti disintegrati al fegato per le ulteriori trasformazioni e filtrazioni, tende a rifiutare i medesimi e a indirizzarli verso il basso, ossia verso il colon e l’evacuazione.

    Solo che pus e alcol diventano micidiali per il retto. Ne sanno qualcosa le emorroidi. Così, come estrema difesa, il corpo cerca con testarda insistenza di inviare il tutto al fegato per una qualche detossificazione.
    Ma il fegato si guarda bene dall’accettare delle sostanze che lo danneggerebbero perforandone i filtri come un colabrodo.
    Così il tutto torna di nuovo al colon per una evacuazione difficoltosa e penosa.
    In pratica, la maggior parte dei nutrienti contenuti nel cibo iniziale, finisce per essere dispersa e sprecata, e finisce tra le acque nere dei servizi igienici.

    E il sistema cellulare, i trilioni di cellule in costante e trepida attesa di ricevere i nutrienti purificati dal fegato, rimane sempre a corto di carburante, a corto di fruttosio, a corto di acqua biologica.
    Da qui le improvvise e violente crisi di fame e di sete, da qui i suggerimenti dei medici di riempirsi giornalmente di litri d’acqua.
    Questo è il tragico meccanismo del deficit calorico, tipico di chi cerca il carburante zucchero di sua competenza nel modo più difficile e costoso possibile.
    Ricavare glucosio dalle proteine significa davvero esperire la via più complicata e dispendiosa.
    Alla fine della trafila, il finto carnivoro che si è rimpinzato di carne per un valore di 1000 calorie, corre il concreto rischio di dover spendere 1200 calorie nei lunghi tempi di digestione di un materiale improprio che mai avrebbe dovuto circolare nelle sue parti interne.
    Così la carne lo ha sì stimolato e gli ha sì dato delle vampate di calore e vitalità, ma nella realtà non lo ha nutrito affatto, e lo ha al contrario depredato di nutrienti interni e persino di calorie.

    Se chi ci ha disegnati e creati ha previsto che l’adulto sano deve fare 3 ore al giorno di intensa attività fisica, accelerando e decelerando adeguatamente il suo ritmo cardiaco, e stimolando di conseguenza la circolazione del sangue (legata al cuore) e quella del sistema linfatico (legata al movimento in sé, in quanto il sistema linfatico non è dotato di una sua pompa cardiaca come il sistema sanguigno), una carenza di esercizio comporterà danni metabolici e perdita di forza muscolare, mentre un eccesso di esercizio porterà a sovra-produzione di acido lattico, a stanchezza e indebolimento.
    Se il creatore ha stabilito poi 2000 o 3000 calorie al giorno, tutte da cibo appropriato e naturale, come quota ideale, l’eccesso procurerà sovra-peso e obesità, mentre la scarsità sarà causa di sottoalimentazione, indebolimento e moria precoce delle cellule sottoalimentate.
    Se il creatore ha stabilito che ogni diverso maschio adulto e sano si mantiene tale con tre rapporti sessuali al giorno, o alla settimana, o all’anno, da eseguirsi con emozione ed entusiasmo, e non per costrizione, noia o abitudine, l’eccesso procurerà debolezza ed esaurimento, la scarsità darà origine nei maschi ad accumuli di tensione e a incrementi di testosterone, a canizie precoce e magari pure ad un atrofizzasi degli organi in disuso.

    Nelle femmine invece, la scarsità di rapporti produrrà sintomi noti come il complesso della zitella, con una certa acidificazione del carattere, o una tendenza alla mascolinità sociale, all’attivismo sfrenato in attività economiche o sociali.
    Dunque anche la sublimazione degli istinti naturali, derivante da motivazioni personali, sociali, morali, religiose, comporta dei costi e delle conseguenze.
    Allontanarsi dagli schemi naturali comporta dunque immancabilmente dei costi bene individuati e soppesati dai ricercatori e dagli scienziati dei vari settori.

    Nessun compromesso con la macchinazione infernale ordita a danno dei più deboli e indifesi esseri del pianeta
    Vivere al meglio significa trovare pure accomodamenti, compromessi, antidoti.
    Il mondo cosiddetto civilizzato ci propone e talvolta ci impone i suoi schemi in continuazione, taluni compatibili, tali altri in netto contrasto con le nostre reali esigenze.

    Tutto sommato, viviamo in un mondo che fa di tutto per proporci modelli insostenibili, stili di vita inaccettabili. Viviamo in un mondo che pare coalizzato per farci ammalare, per farci sparire prima del tempo, per sfruttarci, impoverirci fisicamente, mentalmente e spiritualmente.
    Un mondo che ci vuole pure coinvolgere nella infernale macchinazione ordita ai danni dei più deboli e più indifesi esseri del pianeta, e che può diventare autodistruttiva nei confronti della nostra stessa specie, sia a livello fisico che in termini di salute mentale e spirituale.
    Su questo punto della persecuzione degli animali ai fini di una alimentazione umana perversa e balorda, lontanissima dalle regole divine di ogni filosofia e di ogni religione, non ci può essere assolutamente alcuna forma di compromesso

    www.disinformazione.it/avvelenamento_doping_carne.htm

    Carni e allevamenti intensivi
    Tratto da “Quattro sberle in padella”, Stefano Carnazzi e Stefano Apuzzo

    ALLEVAMENTI INTENSIVI.
    Sembrerà un consiglio rivoluzionario, ma certo va alla radice del problema: evitare ogni prodotto proveniente da allevamenti intensivi.
    “Allevamenti intensivi” sono i capannoni industriali, nati negli anni Sessanta, in cui sono rinchiusi decine, centinaia, migliaia di animali (in America ci sono feedlots con dentro 100.000 e più capi di bestiame) in condizioni infernali, privati di libertà di movimento, dell'aria e della luce del sole, rinchiusi in gabbie, costretti alimentazione forzata, immunodepressi.
    Le condizioni di vita degli animali, tali da suscitare pietà, sono oggetto di continue battaglie delle associazioni animaliste.
    Ma non è solo questione di pietà: la concentrazione degli animali e il regime alimentare forzato aumentano lo stress, le malattie e la pericolosità microbica e sono la causa prima e principale della diffusione a raggiera dei veleni e dell'esplosione degli scandali alimentari (“mucca pazza”, "pollo alla diossina” e vedremo quali altri). La "modernizzazione" zootecnica ha riempito i cibi di residui di stimolatori dell'appetito, antibiotici (metà della produzione mondiale di antibiotici è destinata alla zootecnia), erbicidi, stimolatori della crescita, larvicidi e ormoni artificiali. Proprio l'abuso di antibiotici in zootecnia è all'origine del fenomeno della resistenza che da 20 anni tanto preoccupa gli scienziati e le cui percentuali in Italia sono quintuplicate dal ' 92 a oggi: lo sviluppo di pericolosissimi superbatteri resistenti a tutti i trattamenti farmacologici (l'ultimo, lo streptococco VISA, che ha già ucciso 4 persone negli USA e due anziani in Scozia - e si è già avuto il primo caso in Italia; in USA in un sacco di mangime per polli sono stati trovati batteri resistenti a tutti gli antibiotici!). Molte altre malattie, l'afta epizootica, l'Aids bovino (Biv), la salmonellosi, l'encefalopatia spongiforme bovina sono consustanziali all'allevamento intensivo. Ecco i metodi di allevamento di alcune specie.

    MUCCHE E BOVINI: i trattamenti con ormoni d'origine animale, di sintesi, sperimentali, sicuramente non sono stati interrotti. In America i trattamenti con ormoni sono non solamente ammessi, ma incoraggiati, e continuano ad essere sperimentati: zeranolo, estradiolo, testosterone, progesterone, treribolone acetato sono in continua sperimentazione e inoculati in vitelli, mucche e tori. Riescono a farli crescere più velocemente del 50%. Per fortuna l'UE continua a tenere le proprie frontiere chiuse all'importazione di carne trattata con ormoni: l'ultimo rifiuto ufficiale data luglio 1999. Allora la ormai celebre (o famigerata?) W.T.O. (World Trade Organization) avrebbe ordinato di “lasciare che il bando venga disatteso", e gli USA hanno chiesto miliardi in risarcimenti. Ma in Europa l'importazione di carne americana è ancora vietata.

    In Italia le condanne penali della Cassazione si susseguono, poche ma senza soluzione di continuità, mentre l'Istituto Superiore di Sanità trova diversi corticosteroidi illegali nel latte, e 17-betaestradiolo nel siero bovino (usato per i vaccini). D'altronde, il D.lgs. 27/1/1992 n.118 vieta, è ovvio, la somministrazione di ormoni, ma li autorizza a scopo terapeutico e nel periodo successivo al parto, cioè: volendo, sempre. Dell'ormone D.E.S. (Dietilstilbestrolo), che provoca cancro al seno, è difficilissimo accertare la presenza, essendo attivo anche in dosi infime (parliamo di milionesimi di grammi). Secondo il Comitato Scientifico dell'Unione Europea, che doveva pronunciarsi a proposito del doping, anche dosi infinitesimali di queste sostanze danneggiano la salute umana, innescando tumori e alterando le risposte del sistema immunitario. Inoltre, i valori residuali di ormoni ritenuti innocui fino a dieci anni fa, sono oggi, grazie a dati scientifici più raffinati, considerati rischiosi per i consumatori, specialmente per i bambini in età pre-puberale.
    Le ricorrenti malattie dei bovini provocate dalle condizioni-limite in cui vivono costringono a terapie antibiotiche senza sosta. All'esame anatomo-patologico si rileva un'incidenza elevata di lesioni muscolari dovute all'uso di sostanze xenobiotiche.
    La dipendenza della zootecnia dall'industria farmaceutica presenta questi riflessi negativi

    - sofferenza e patologie iatrogene negli animali;
    - residui pericolosi negli alimenti d'origine animale;
    - gravi rischi epidemiologici per selezione microbica;
    - alterazioni del processo di depurazione con peggioramento dell’inquinante;
    - rischi mutageni per i principi emessi nell'ambiente.

    L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ripetutamente messo sotto inchiesta i residui di certi farmaci veterinari nel cibo (solo tra il '97 e il '98): abamectina, clorotetracicline e tetracicline, il famigerato clembuterolo, cipermetrina, a-cipermetrina, neomicina, ossitetraciclina, spiramicina, thiamphenical, tilmicosina, xilazina, e ancora ceftiofur, cyfluthrin, danofloxacina, di-idrostreptomicina e streptomicina, fluazuron, flumequine, moxidectina, spiramicina. In Italia, è matematicamente certo (lo dimostra la sproporzione tra le ricette "ufficiali" e il numero di animali: solo 5 ogni 100) che i farmaci vengono acquistati sul mercato nero per non doverne segnalare l'uso. Poi, poco prima della macellazione, viene somministrato agli animali un fortissimo diuretico che cancella le tracce delle sostanze illegali.
    Hanno luogo anche trattamenti con farmaci sperimentali.

    Nei mangimi può esserci ogni genere di rifiuti ripugnanti: carogne di animali, scarti dell'industria di trasformazione, lettiere o escrementi animali, residui della lavorazione dello zucchero, dell'olio, paglia trattata con ammoniaca, olii esausti di motori, addirittura i reflui inquinanti delle distillerie di whisky e di gin; in Francia finivano nei mangimi le acque nere, bollite, delle puliture dei macelli e delle stalle, "condite" con gli scarti della spremitura a caldo dei resti dei macelli. Il mais, che nella dieta dei poveri bovini ha sostituito il più costoso fieno, fermenta nel loro colon e favorisce la proliferazione di batteri, causa di pericolose infezioni che, in Italia, costringono ogni anno decine di bambini alla dialisi per danni ai reni. Nelle città non dotate d'inceneritore, diventano "farine per animali” le carcasse di animali raccolti dal la Nettezza Urbana (cani e gatti randagi, topi, ratti e pantegane). Anche gli animali portati dal proprio veterinario per la "morte dolce" fanno la stessa fine: attenzione, potremmo ritrovarci Fido o Micio nella catena alimentare! Addirittura, potrebbero essere reimmesse (con o senza il consenso dell'ASL) nel mercato dei sottoprodotti (art.5 c.1 del D.lgs suddetto) le carni e i derivati sottoposti a trattamenti vietati! Così, nei grassi degli animali si accumulano le diossine, pesticidi come il 4-4' D.D.T., D.D.E., D.D.D., E.D.T.A. e metalli pesanti come il cadmio (per colpa del quale nel '95 si è scoperto che una fettina di cavallo su due è fuorilegge), piombo, arsenico e cromo.

    Però, la sanzione (depenalizzata) per chi commercializza mangimi scadenti va da lire 600.000 a lire 3.000.000; se sono nocivi "per il bestiame... ammenda da lire 250.000 a lire 2.000.000” (art.22 l.15/2/1963, depenalizzata e aggiornata nel 1981).
    La Confcommercio , su impulso del DM 13/4/99, ha avviato a fine '99 una ricerca per censire gli intermediari che immettono in commercio additivi, miscele, prodotti proteici, amminoacidi e simili, tentando di ricostruire l'intero iter della fabbricazione. Ne vedremo delle belle.
    Perfino nelle mangiatoie dei disgraziatissimi animali si annidano veleni: uno studio condotto in Europa nella primavera ' 98 ha rivelato che una mangiatoia su tre era contaminata da antimicrobici non dichiarati, una su quattro a concentrazioni elevatissime: clorotetraciclina (C.T.C.) nel 15% dei casi, sulfonamidici nel 7%, penicillina nel 4%, trattamenti ionoforetici nel 3%, e tutte le concentrazioni di sulfonamidici erano sufficienti per lasciare residui tali da causare danni al tessuti, alle mucose, da contatto.

    Importazione illegale di carne. Ne ha parlato con coraggioso tempismo Antonio Delitalia, dalle colonne de “Il Giornale" (16 giugno '97): "Ci sono due tendenze tutte italiane di fronte a un argomento scomodo e ingombrante: chiudere un occhio e fare finta di non avere visto, o spalancarli tutti e due e denunciare situazioni che travalicano la realtà. Il problema della carne contaminata da clembuterolo e affini rischia di essere uno di questi. Scomodo perché si parla di frode alimentare, ingombrante perché la carne arriva nel piatto di oltre quarantacinque milioni di italiani".
    Il problema assai grave è quello dell'importazione di carni clandestine, che, per evitare l'Iva, sfuggono qualunque accertamento sanitario. E dal Triveneto gli allevatori fanno sapere che il 10% della carne importata è al clembuterolo. Dal momento che importiamo circa il 50% della carne bovina che consumiamo, il problema ha dimensioni preoccupanti. Non allarmistiche, ma preoccupanti. Dice Vincenzo Dona, segretario generale dell’Associazione consumatori che ha elevato frequenti proteste, senza però ottenuto risultati apprezzabili: “I controlli sono inadeguati, e fanno acqua più di una bistecca al cortisone".

    L’Europa ha imposto il marchio di qualità, però il governo è inadempiente. Per evadere l'Iva si è creato un mercato clandestino lucrosissimo. Ma anche nell'importazione legale il controllo è possibile solo sulle mezzene, non sulla carne pezzata e confezionata che finisce sul banco di macelleria.
    Un documento ministeriale certifica l'avvenuta intossicazione collettiva di Assisi per carne al clembuterolo, la cui responsabilità, ridotta a pochi allevatori, ricade su tutti.
    “Il problema esiste" diceva nel '97 il prof. Agostino Macrì, responsabile del servizio veterinario dell'Istituto superiore di sanità. E va risolto perché riguarda la salute.
    Ma nulla è stato fatto.

    E non ci sono solo veleni "artificiali". Come se non bastasse, anche i “contaminanti naturali" sono un'insidia per chi mangia carne: le aflatossine (un tipo di micotossine, sostanze tossiche prodotte dalle muffe) possono contaminare i cereali destinati a diventare mangime per animali prima e durante il raccolto o per immagazzinamento e conservazione sbagliati. Quando gli animali mangiano cibo contaminato, perdono peso e diminuisce la produzione di latte; i metaboliti di queste tossine infettano i tessuti animali commestibili, e si riversano nel latte. Sono pericolose per la salute umana concentrazioni di aflatossine superiori a 20 miliardesimi di grammo nei mangimi e a 0.5 miliardesimi di grammo nel latte!
    Infine, lo stress innaturale e perpetuo causa un accumulo di adrenalina che realmente avvelena la carne, la cui assunzione può essere nociva per l'uomo. Motivi dello stress: condizioni di vita, alimentazione forzata, interminabili trasporti di ore e giorni con carri bestiame fermi alle frontiere o nei porti senza alcun supporto vitale, niente acqua, niente riposo, niente riparo dal sole torrido o dalla pioggia. Unica speranza, la morte.

    VITELLI: il sistema per mantenere la carne pallida, rosea e delicata consiste nel tenerli in condizioni enormemente innaturali. Al terzo-quarto giorno di vita, strappati alle madri inseminate artificialmente, vengono collocati ognuno in un box largo 40 cm . e lungo un metro e mezzo. I vitelli sono legati con una catena al collo per impedire ogni movimento (la catena potrà esser tolta quando saranno cresciuti tanto da occupare tutto il ristretto spazio del box). Essi non vedranno mai né paglia né fieno, poiché mangiarne potrebbe rovinare il tenue colorito delle carni. Gli studiosi, per questi poveri vitellini, parlano di stress acuto e cronico, le cui conseguenze sono immunodeficienza (i vitellini si ammalano), infezioni, necessità di antibiotici. Nutriti con budini semiliquidi iperproteici che causano un’inestinguibile arsura (l'acqua è loro assolutamente negata, per indurli a ipernutrirsi, mangiando più budino e più velocemente) e un’inarrestabile dissenteria per spingerli all'anemia al fine di sbiancare le carni, disordini digestivi e ulcere sono frequenti; sottoposti a cicli costanti di trattamenti antibiotici, dopo tredici-quindici settimane si portano al macello.
    Avete mai visto gli occhioni spaventati di un vitello portato al macello?

    L’allevamento intensivo di bovini e vitelli è anche un rischio ecologico e biologico, oltre che sanitario. I vitelli sono la “residenza” preferita di germi e infezioni, di Escherichia Coli 0157:H7, VTEC e STEC, parassitemie theileriali da Theileria buffeli, Neospora caninum (diffusa dal Canada all'Argentina, e in Spagna) e altre malattie epidemiche. Per esempio, nel novembre '99 un modello di simulazione dinamica realizzato dal Dipartimento di farmacologia, microbiologia e igiene alimentare della Scuola norvegese di scienze veterinarie di Oslo ha stabilito che, anche qualora l'importazione di carne di vitello in Norvegia cessasse nel volgere di due anni, per oltre dieci anni continuerebbero a crescere le infezioni da Taenia saginata nei vitelli domestici, e di conseguenza gli episodi epidemici di infezioni negli uomini. Nell'agosto del 1999 è stato isolato in Malesia un Enterococcus Faecium quasi invincibile, resistente alla vancomicina e a un'ampia gamma di antibiotici. E dov'era? Era in 10 campioni di tessuto molle di carne bovina.
    Nota di demerito speciale per il fegato di vitello e di bovino adulto, che molti ritengono "prelibato". Il fegato si impregna di tutte le sostanze nocive assimilate da un organi

    Carne trita. La carne trita è soggetta ad annerimento più di altri "tagli di carne”. Non possiamo escludere la possibilità che "additivi non consentiti” (come scrive la Pretura di Torino in una sentenza di condanna di un macellaio) vengano aggiunti per ritardare questo processo. Abbiamo iniziato a sospettare qualcosa di simile quando ci siamo accorti che i gatti di nostri amici, ghiottissimi di carne, invece annusavano con diffidenza e non assaggiavano neppure la carne trita quando gli veniva offerta. Comunque, nei supermarket, ove ormai spesso è confezionata "in atmosfera protettiva' (C02), è più difficile che quest'eventualità si verifichi.
    Ragù. Sfuggono all'etichettatura i conservanti e gli additivi di cui è impregnata la "carne secca per minestre" e la "carne secca per preparati di minestre o salse". I più pericolosi sono i gallati di propile (E310), di ottile (E311), dodecile (E312), di eritorbati...

    MAIALI…

    www.disinformazione.it

    I rischi nel mangiare carne
    Dottor George Clements – “Scienza & Salute”, giugno 1989

    “Io non mangerò mai più carne finché il mondo esiste”. I Cor. 8:13.
    "L'estrema avversione che alcuni adulti e molti bambini mostrano nei confronti della carne di ogni tipo, è attribuita da Fitch ad una tendenza atavica, cioè alla sopravvivenza dell'istinto primitivo dei nostri antenati preistorici che non mangiavano carne” - (J. H. Kellog, M.D., editore Buona Saluto).
    "E' stata notata l'enorme quantità di morti in America dovuta al morbo di Bright. Non ho più dubbi che la dieta ricca di carne rovini i reni, specialmente considerando gli esperimenti dei dr. Newburgh, i quali provano che possiamo, con certezza matematica, produrre il morbo di Bright anche nei topi, mettendoli a dieta con molta carne” - (M. Hindhede, M.D., Commissario della Sanità in Danimarca),

    La carne è stata a lungo sospettata di essere un cibo povero. Un'ampia esperienza sta provando che il sospetto è fondato. L'avvertimento di solito era: mangia meno carne. Ora è: non mangiare la carne.
    Gli uomini un tempo credevano che la carne fosse necessaria per produrre sangue. Ora è noto che la frutta fresca, le bacche e le verdure forniscono il corpo di materiale migliore di quello che danno le migliori bistecche.

    Il brodo di manzo è stato a lungo considerato un valido tonico e stimolante, quasi indispensabile per i malati deboli. Ora è noto che è vero il contrario. Secondo un eminente medico francese, il brodo di manzo è una «vera soluzione di veleni». Il dottor Austin Flint, dei Bellevue Hospital College, uno dei più importanti medici d'America, fece un'analisi chimica dei brodo di manzo, e scoprì che il risultato era praticamente lo stesso di un'analisi dell'urina.
    E' inevitabile che sia così, perchè il brodo di manzo, il brodo di carne, il brodo di pollo, il bollito e gli estratti di carne di tutti i tipi sono dei veri e propri tessuti disintegrati, preparati artificialmente, proprio come l'urina, che è composta da tessuti disintegrati, prodotti dal metabolismo dei corpo. Il brodo di manzo, perciò, è un veleno che intossica. Non ha proprietà nutritive; il suo uso non è mai indicato; né ha la capacità di aiutare i malati deboli o i convalescenti.

    Bouchard scoprì che aggiungendo la carne nel regime dietetico, la tossicità dell'urina aumentava del 50%, e se la dieta consisteva interamente di carne, la tossicità aumentava dei 400%. Sterling scoprì che mangiare carne aumentava il contenuto di acido urico dell’urina da tre a dieci volte. Alla luce di questo, è da ricordare che l'acido urico, in combinazione con altre tossine, è considerato da molti ricercatori il più attivo di tutte le sostanze che producono le malattie.

    Un tempo si supponeva che la carne fosse particolarmente salutare nella cura della tisi. Qualche anno fa un tedesco entusiasta fondò un'istituzione col proposito di nutrire i tisici esclusivamente con la carne, usando principalmente carne cruda. L'iniziativa fallì in sei mesi.
    La carne si decompone nel tratto digestivo; il veleno risultante viene assorbito e il sangue contaminato, con risultati disastrosi. Questa è la principale causa che predispone al cancro, alla tisi e ad altri tipi di anormalità.

    Gli esami post mortem, fatti in centinaia di casi al Phipps Institute di Philadelphia, hanno dimostrato che l'86% di tutti i malati di tisi avevano anche i reni malati, e in uno stadio abbastanza avanzato. L'indebolimento dei reni è, infatti, fra la cause più comuni di morte nella tubercolosi polmonare. Ed è sempre la carne ad essere in genere responsabile dei morbo di Bright e di altre disfunzioni renali.
    "Nella dieta di frutta, noci e verdure, i malati di cancro hanno nelle loro mani i mezzi per liberarsi largamente, se non interamente, dalla paura che accompagna questa terribile malattia. lo l'ho verificato molte volte nella mia esperienza, e nella cura di questa malattia mi si è aperta una porta ancora più ampia da quando ho conosciuto il valore di una dieta simile". (George Biack, M.D.).
    “Il cibo animale, l'abuso del quale si fa ogni giorno più grande, non è un cibo in nessun senso, ma un veleno continuo". (Prof. Dr. Huchard).
    “Se non fosse per la carne, noi dottori avremmo poco da fare. - (Dr. Allison, esperto in alimentazione).

    Per più di un centinaio di anni, i medici ostinatamente sostennero che una dieta composta principalmente di carne, era essenziale per la cura vittoriosa dei diabete. Di questa assurda teoria Trall osserva: “Io non posso qui fare a meno di alludere ad un perfezionato regime dietetico che è stato recentemente proposto dall'Accademia francese di Medicina, e discusso nel giornali di medicina di questo paese, per la cura della malattia chiamata diabete. Questo miglioramento consiste nel nutrire il paziente con la carne di animali carnivori - gatti, cani, volpi, ecc.. E allo stesso scopo di vincere il pregiudizio che la mente o il palato dei paziente potrebbero avere contro l'alimentazione al sangue, si propone poi di condirla abbondantemente con brandy e spezie. Tali scoperte nella scienza medica hanno il potere di portarci indietro nel Medio Evo, piuttosto che condurci a dei risultati utili nel futuro". - (Il corretto cibo dell'uomo).

    Ancora abbastanza recentemente era usuale per i medici nutrire i diabetici quasi esclusivamente con la carne. Questa è una ragione per cui questi malati non guariscono mai. I dottori "senza farmaci" hanno provato che, una dieta di carne peggiora la malattia, aumenta la presenza di zucchero nell'urina e, comunque, peggiora lo stato del paziente.

    Una dieta di carne magra è stata a lungo considerata benefica nel casi di obesità. Ora è noto che in simili casi di anormalità c'è una tendenza a sviluppare il diabete, e questo aumenta mangiando la carne. Commentando i pericoli nel mangiare la carne magra, Hindhede disse: “Noi abbiamo provato anche a vivere di sola carne. Ma dopo esserci nutriti di carne magra, cotta o arrostita, tre volte al giorno, In soli tre giorni stavamo così male che nessuno di noi volle continuare. Quale fu la causa? Dunque, quando gli intestini sono pieni di carne magra, il risultato è la putrefazione, che si manifesta in diarrea e feci maleodoranti. Attraverso questo processo sono probabilmente prodotte delle tossine, che una volta assorbite, causano un avvelenamento. Una dieta di sola carne magra è velenose per l'uomo, non ci sono dubbi su questo".
    Hindhede ha condannato anche le uova e il latte con queste parole: “ClO' CHE E' STATO DETTO SULLA CARNE E'VALIDO PER LE UOVA E IN PARTE PER IL LATTE”.

    Il beri-beri, lo scorbuto, il rachitismo e la pellagra sono malattie da deficienza, e spesso risultano dal mangiare troppa carne. Tutti i tipi di carne mancano di molti elementi che il corpo deve avere per costruire dei tessuti sani. La carne è molto carente di vitamine e di sali di calce. D'altra parte, la frutta fresca le bacche e le verdure sono ricche sia di vitamine che di sali, e mangiandole si assumono tutte le vitamine e i sali di cui il corpo ha bisogno.
    Qualche anno fa uno specialista dello stomaco fece trasalire il mondo della medicina affermando che "l'ulcera dello stomaco è una malattia di chi mangia la carne”. Il cancro dello stomaco e degli intestini ha origine dalla stessa causa - quando non è prodotto dalla vaccinazione o dalla inoculazione.
    “Il 75% delle malattie più terribili di cui soffriamo, sono in pratica avvelenamenti causati da cibi non naturali. La natura dice, in un modo che non può essere frainteso, che l'uomo è un animale frugivoro e non carnivoro". - (Alexander Haig M.A.,F.R.C.P.).

    Quei mangiatori di carne, che sono troppo deboli per abbandonarne l'abitudine, e quelli i cui dividendi dipendono dall'industria che inscatola la carne, sono sempre pronti a fare una grande pubblicità ad ogni informazione che sembra aiutare la loro causa.
    Molte persone credono che per avere forza e vigore è necessario mangiare carne rossa. Sembrano dimenticare che i buoi e gli elefanti prendono la loro grande forza e il sangue dall'erba e dalle foglie, ricche di vitamine, di calcio, di ferro e di altri sali minerali. I deboli, i magri e gli anemici, invece di nutrirsi di fegato di vitello e di olio di fegato di merluzzo, dovrebbero trovare i cibi vitali nel regno vegetale, per la mancanza dei quali il loro sangue sta morendo di fame e il loro corpo si sta ammalando.

    Le informazioni relative al rischi nel mangiare la carne, dovrebbero essere sufficienti a ridurre di molto il consumo della carne. Ma se i rischi si limitassero solo a quanto scritto sopra, l'argomento sarebbe di così poca importanza da ricevere poca attenzione da parte nostra.
    E' stato recentemente dimostrato da Moore, nei laboratori di Fisiologia di Harvard, che una dieta di carne causa un'accelerazione dei battito cardiaco sorprendente per velocità e durata.
    Dopo un pasto di carne, l'aumento dei battiti cardiaci va regolarmente dal 25 al 50% sopra il livello rispetto al digiuno, e persiste, in soggetti sperimentali, da 15 a 20 ore, raggiungendo un totale di molte migliaia di battiti in più.
    Moore mostrò che un pasto di proteine causa un sovraccarico di lavoro per il cuore, che è paragonabile, in estensione, all'attività totale del cuore di due o tre ore; ciò ha portato Moore ad affermare che una dieta con molte proteine è incompatibile coi riposo cardiaco.

    La carne, scendendo nello stomaco e nelle budella dell'uomo, è come se giacesse sotto il sole estivo al margine della strada, e ciò di certo causa danni maggiori di quanto sia mai stato detto o scoperto.
    Uno dei prodotti della carne decomposta è l'urina, e non ha importanza se la carne si è decomposta nello stomaco, nella pentola o dal macellaio. I prodotti secondari della carne decomposta passano nel sangue dei consumatori di carne, e devono essere filtrati ed eliminati dai reni come uno scarto velenoso, che serve solo ad indebolire il corpo e a logorare i reni, portando al morbo di Bright e ad altre malattie renali.

    La carne, scendendo nel tratto digestivo che è di una bellezza teatrale, dipinto con tutti i colori di una bambola di cera, forma uno dei veleni più mortali che i chimici abbiano mai conosciuto, e dà al respiro un odore nauseante che si tenta di correggere masticando caramelle e gomme profumato. Il dentista dica che il cattivo odore proviene dal denti malati, mostrando quanto abbia ancora da imparare.
    Quando il sangue diventa così contaminato da questi veleni, la pelle viene in suo soccorso e, in un processo di emergenza, crea un'eruzione; i dottori possono definirla morbillo, varicella, eczema, e così via, e cercano di "curare la malattia” con altri veleni sottotorma di farmaci e sieri.
    Non c'è da stupirsi se il grande Metchnikoff, dopo una vita di studi sull'argomento, abbia dichiarato che la putrefazione alimentare sia responsabile della morte prematura, che è causa di tutte le malattie, perchè questi pericolosi veleni passano dal canale alimentare nella linfa e nel sangue, e da questi sono condotti in tutto le parti dei corpo - il fegato, i polmoni, i reni, il cuore e il cervello.

    L'origine di tutte le malattie giace nella putrefazione alimentare, disse Metchnikoff. Qual è il rimedio sicuro? La rimozione della causa, non l'uso di farmaci, sieri e bisturi.
    Molti studi sperimentali hanno indicato che mangiare carne causa la nefrite cronica. Il professor Newburg, dell'università dei Michigan, ha dichiarato che una piccola porzione di proteine della carne, come il 20%, porta ad un logoramento dei reni.
    Le esigenze dell'ultima guerra sono servito a dimostrare il valore di una dieta poco proteica. Maiali e bestiame furono uccisi in Europa con lo scopo di conservare le provviste di cibo, e le popolazioni si nutrirono per un certo periodo soprattutto di frutta e verdura. Il risultato fu una riduzione di un terzo della mortalità, oltre a una grande riduzione delle malattie. Alcune malattie come il diabete, l'obesità, la gotta, i disturbi digestivi, i problemi dei fegato e dei reni e altre malattie dei l'alimentazione sparirono quasi completamente.
    La gente rovina la propria salute mangiando carne, poi paga i dottori per farsi curare i sintomi che provengono da questo abuso. Molti medici ignorano la causa che si nasconde dietro i sintomi di alcune malattie, perché anche loro mangiano liberamente la carne come molti dei loro pazienti, e soffrono e muoiono prematuramente per la stessa "malattia”.


    www.disinformazione.it
     
    .
  4. renzo
        Like  
     
    .

    User deleted















     
    .
  5. renzo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Non puoi definirti coerente! Non puoi provare 2 sentimenti opposti relativi alla stessa immagine! Questa è pura e semplice manipolazione mentale! Come si può definirsi empatici e cibarsi di cadaveri?! Rifletti su questo blocco mentale.

    https://www.facebook.com/note.php?note_id=1...83906442&ref=mf

    SE TI DICO CHE QUESTO E' UN CANE URLERESTI "BASTARDI!"...SE TI DICO INVECE CHE E' UN MAIALE?CHE MI DICI?
    pubblicata da VOGLIAMO LE VETRINE PANORAMICHE NEI MACELLI!!! il giorno domenica 20 giugno 2010 alle ore 20.02


    GUARDA LA FOTO!!!Il volto è oscurato...ADESSO DIMMI: la tua compassione dipende dalla foto in sè e per sè o tutto dipende in base a quale animale esso sia?
    Non puoi provare 2 sentimenti opposti relativi alla stessa immagine!!!
    Non puoi definirti coerente!
    NON PUOI CONTINUARE A PROVARE PENA PER UN ANIMALE DA COMPAGNIA ED ESSERE INVECE INDIFFERENTE NEI CONFRONTI DI TUTTI GLI ALTRI ANIMALI.

    image


    Commenta (o tieni "la coda" tra le gambe).

     
    .
  6. Ressa
        Like  
     
    .

    User deleted


    Riporto un messaggio di un utente su altro forum tale Pikebishop che condivido TOTALMENTE:

    Citazione:
    Come sopra, ci sono ottimi motivi per non ammazzare il prossimo, tanto che ci arrivavano perfino quei sudici barbari degli israeliti: diminuire la possibilità di essere ammazzati a propria volta, non privare la comunità di due braccia utili, evitare turbamenti sociali. Tutta roba valida, e comunque derogabilissima, solamente all'interno del consorzio umano, che a quell'epoca comprendeva a malapena gli israeliti stessi (dal loro punto di vista).

    E' questo il bello dei forum su LC: ogni tanto si ha a che fare con gente intelligente...

    Io, che come avrete notato sono un po' piu' estremista, vado avanti sulla stesso registro: qualunque cosa decidiate di fare la morte vi cogliera'. Potra' essere immediata, lunga e dolorosa, ma non potrete esimervi di morire se siete nati, perche' la morte e' parte della vita.

    Che parte della vita la morte possa essere non si sa (o ci sono parecchie credenze a riguardo alcune totalmente ridicole altre piuttosto verosimili), ma resta chiara la sua inevitabilita'. E' nella natura delle cose in questo mondo materiale morire come e' nella natura delle cose dare la morte. Ora, non dovrebbe essere qualcosa che si faccia con leggerezza, ma si fa, e piu' sono distanti da noi come grado di "parentela" gli esseri di cui procuriamo la morte, piu' la cosa ci tocca in maniera lieve.

    Immagino che nessuno si senta in colpa per l'uccisione dei microorganismi nella tazza del cesso orribilmente ustionati dall'Anatra WC, mentre se dovete uccidere un altro essere umano l'empatia si dimostra in tutta la sua possibile potenza. Ma questa e' tutta la differenza: vi immedesimate di piu' negli occhioni di Bambi che non negli occhi mostruosi di un insetto nocivo.

    Senza parlare dei vegetali, poveracci anche loro. Ma anche loro devono morire coi voi dovrete morire a vostra volta. Tant'e'. A volte dovrete essere voi responsabili della morte di qualcun altro. Cosi' va il Mondo.
    Se invece vi cullate nell'eterna infanzia di Disneyland, potrete pure pensare di rifiutare del tutto questo Mondo, come Calvero a cui fa schifo mangiare.
    Beh, fatevi un bel reality check: Disneyland e' una merda e voi fate parte di questo mondo, che vi piaccia o no. L'unica uscita e' la morte (o magari no) percio' come dicono qui "Se non vi piace c'e' una nave domani mattina" e conseguentemente potrete attaccarvi alla canna del gas. Ma non venite a predicare agli altri cosa dovrebbero fare con le vostre idee balzane di bambini che vorrebbero tanto vivere a Disneyland o che predicano agli altri, come ha ammesso Freeanimal, quel che a loro "piace" per nessun altra ragione che piace a voi.

    Per inciso, sul fatto che una dieta vegetariana sia piu' salutare non ci piove. E' stato dimostrato nei fatti (vi ricordate dell'utente Silver?). Non c'e' bisogno di tirare fuori cazzate a tanti grammi il tot. e minerali e puttanate varie da perito industriale che piscia fuori dal suo piccolo vasino come fa lo Stitico.
    Il funzionamento del corpo umano e' tuttora un grande mistero per la cui comprensione bisognerebbe capire forze ed energie che sono al di la' della ordinaria comprensione umana.

    Il fatto e' che non solo non siamo tutti uguali e le nostre circostanze non sono uguali, ma bisognerebbe prima definire pure cosa si intende per salute: se per salute s'intende essere come Freeanimal, sono contento di essere malato.
    Si, perche' la salute e' un concetto che dovrebbe essere considerato olisticamente e da un punto di vista piu' elevato delle cazzate scientiste quali numerini (si, signore, e' nella media matematica della grandezza dei suoi stronzi, ma le diamo lo stesso un po di gaggimixina, che non si sa mai, ed e' pure scontata) che stabiliscono quando siete ok e quando non lo siete.
    Qualsiasi cosa che mi faccia diventare un talebano disneyano non e' salutare, e ne sono certissimo.

    Augh, ho detto. Ora vado a farmi un risotto nero con le cozze, che me lo sono meritato...

    Link alla DISCUSSIONE, perchè a differenza di qui dove c'è semplicemente un elenco di boiate lì c'è una discussione fra persone con pareri opposti e non un muro di indifferenza da parte di gente che crede di aver scoperto chissà quale panacea per l'umanità.

    A proposito io nel link sopra io vedo una semplice operazione di macello... Dopo l'uccisione si recide la giugulare per fa uscire il sangue dal cadavere altrimenti la carne diventa immangiabile. Il fatto che non si mangino i cani è un fatto culturale, mai provato ad andare in Cina, lì ci sono i pechinesi e magari sono pure buoni..
     
    .
  7. ozroloap
        Like  
     
    .

    User deleted


    Quasi totalmente d'accordo con la citazione di Ressa, tranne per questa frase :"
    CITAZIONE
    Per inciso, sul fatto che una dieta vegetariana sia piu' salutare non ci piove. E' stato dimostrato nei fatti (vi ricordate dell'utente Silver?). Non c'e' bisogno di tirare fuori cazzate a tanti grammi il tot. e minerali e puttanate varie da perito industriale che piscia fuori dal suo piccolo vasino come fa lo Stitico.
    Il funzionamento del corpo umano e' tuttora un grande mistero per la cui comprensione bisognerebbe capire forze ed energie che sono al di la' della ordinaria comprensione umana"

    Per il resto, il fatto che tutti gli esseri si rispecchino nel detto "Mors tua vita mea" e una cosa chiara come l'acqua...

    PS: Renzo si vede lontano un miglio che l'animale macellato è un maiale...non ho mai visto un cane con quelle unghie!!! E comunque come dice ressa la recisione della carotide e della giugulare avviene dopo la morte...
     
    .
  8. renzo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Mi spiace ma siete troppo indietro per poter avviare una conversazione logica. Io parlo e scrivo col cuore e dopo anni di studio e non riesco a confrontarmi con chi usa la mente che mente. Troppi pensieri personali dovuti palesemente a dei "detti" popolari e tradizioni che non tengono conto di tante (troppe) cose.
    Perchè vi ostinate a voler far sapere la vostra opinione ressa e orzoloap? Perchè? Avete più voltye mostrato invano i pareri.
    Non è possibile che una persona sana di mente abbia letto almeno un quinto di quello che ho scritto in questa discussione e continui a voler affermare che cibarsi di cadaveri in putrefazione sia naturale per gli esseri umani.

    Vi lascio (definitivamente perchè non posso cercare di aiutarvi per tutta la mia vita ma un passettino avanti lo devote fare con le vostre gambine) con alcune cose che tagliano la testa al toro riportate da Vi Veritas :
    -Nella carne: ptomaine,indolo,scatolo,putrescina,cadaverina,adrenalina,acido lattico,trigliceridi,acidi urici,estrogeni,anti-tiroidei,sulfamidici,cortisonici,beta-bloccanti,ammoniaca,vaccini.....Una bistecca alla griglia contiene la cancerogenica benzopirene in quantità equivalente al fumo diretto di 600 sigarette!
    -Gli enzimi sono catalizzatori biologici importantissimi per la vita...
    Esiste un enzima comune a tutti i carnivori,l'Uricasi,che rende innocuo l'acido urico nel ventre dei carnivori.L'acido urico come sottoprodotto della carne è una bomba tossica per l'organismo....
    Nell'uomo manca questo enzima.......Secondo voi perchè?
    -L'uomo non è onnivoro,è frugivoro e non ha bisogno della carne. www.facebook.com/note.php?note_id=429010464328

    Questa è l'ultima volta che provo ad aiutarvi, sono stanco di fare da baglia a deigli svogliati.
     
    .
  9. renzo
        Like  
     
    .

    User deleted


    GLI ESSERI UMANI NON SONO PROGETTATI PER MANGIARE CARNE
    pubblicata da Noi, i Giardinieri di Gaia il giorno mercoledì 13 ottobre 2010 alle ore 20.54

    https://www.facebook.com/note.php?note_id=3...68256544&ref=mf


    Gli esseri umani sono molto spesso descritti come "onnivori". Questa classificazione e' basata sull'"osservazione" che normalmente si nutrono di una grande varieta' di cibi vegetali e animali. Tuttavia, cultura, tradizione e formazione giocano come elementi di disturbo nella valutazione delle nostre pratiche alimentari.



    Quindi, la mera osservazione non si puo' considerare come la tecnica migliore nel cercare di identificare quale sia la dieta piu' "naturale" per l'uomo. Per quanto la maggior parte degli esseri umani siano chiaramente onnivori dal punto di vista "comportamentale", resta da chiarire se lo siano altrettanto da un punto di vista anatomico.



    Focalizzarsi sull'anatomia e fisiologia umana rappresenta il modo migliore e piu' obiettivo di affrontare la questione. I mammiferi si sono anatomicamente e fisiologicamente adattati a procurarsi e consumare un particolare tipo di cibo (e' una pratica comune cercare di dedurre la probabile dieta delle specie estinte attraverso l'esame delle caratteristiche anatomiche dei loro resti fossili).



    Quindi, dobbiamo osservare i mammiferi carnivori, erbivori ed onnivori per individuare quali caratteristiche anatomo-fisiologiche sono associate ai diversi tipi di dieta e comparare le nostre caratteristiche per vedere a quale gruppo apparteniamo davvero.



    Volendo definire un metodo per verificare se gli umani sono degli onnivori naturali, la procedura dovrebbe essere questa:



    - definire una lista di caratteristiche fisiologiche e parametri biochimici di tutte le specie naturalmente onnivore;



    - individuare le caratteristiche comuni a tutte le specie;

    - verificare la capacità discriminante di questa lista provando ad applicarla a specie di cui è già noto che sono onnivore, per verificare la bonta' del test e infine, se questo test risulta accurato e corretto...

    - ... verificare se i parametri della specie uomo soddisfano questo test.



    Naturalmente, questa verifica, per quanto piuttosto elementare, non è mai stata fatta, e ogni indicazione, di qualunque fonte, del fatto che gli umani siano "onnivori", riferisce solamente le tendenze culturali, e non dati oggettivi di natura fisiologica e biochimica.



    Ecco dunque il confronto tra le caratteristiche dei carnivori, erbivori, onnivori (notare che nel seguito, con il termine "erbivori" si comprendono anche i "frugivori").



    Muscoli facciali



    Carnivori: ridotti, per permettere un'ampia apertura della bocca

    Erbivori: ben sviluppati

    Onnivori: ridotti

    Umani: ben sviluppati



    Tipo di mandibola



    Carnivori: ad angolo non ampio

    Erbivori: ad angolo ampio

    Onnivori: ad angolo non ampio

    Umani: ad angolo ampio



    Posizione dell'articolazione mandibolare



    Carnivori: sullo stesso piano dei denti molari

    Erbivori: al di sopra del piano dei molari

    Onnivori: sullo stesso piano dei denti molari

    Umani: al di sopra del piano dei molari



    Movimento mandibolare



    Carnivori: tranciamento; minimo movimento laterale

    Erbivori: nessun tranciamento; buon movimento laterale e anteriore-posteriore

    Onnivori: tranciamento; minimo movimento laterale

    Umani: nessun tranciamento; buon movimento laterale e anteriore-posteriore



    Principali muscoli mandibolari



    Carnivori: temporali

    Erbivori: massetere e pterigoideo

    Onnivori: temporali

    Umani: massetere e pterigoideo



    Apertura bocca della bocca in rapporto alla dimensione della testa



    Carnivori: grande

    Erbivori: piccola

    Onnivori: grande

    Umani: piccola



    Denti incisivi



    Carnivori: corti ed acuminati

    Erbivori: ampi, piatti e a forma di spada

    Onnivori: corti ed acuminati

    Umani: ampi, piatti e a forma di spada



    Denti canini



    Carnivori: lunghi, affilati e curvi

    Erbivori: non taglienti e corti o lunghi (per difesa), o assenti

    Onnivori: lunghi, affilati e curvi

    Umani: corti e smussati

    Denti molari



    Carnivori: affilati, a forma di lama frastagliata

    Erbivori: piatti con cuspidi, superfici complesse

    Onnivori: a lame affilate e/o piatti

    Umani: piatti con cuspidi nodulari



    Masticazione



    Carnivori: nessuna; deglutizione del cibo intero

    Erbivori: necessaria una prolungata masticazione

    Onnivori: deglutizione del cibo intero e/o semplice schiacciamento

    Umani: necessaria una prolungata masticazione



    Saliva



    Carnivori: assenza di enzimi digestivi

    Erbivori: enzimi digestivi per i carboidrati

    Onnivori: assenza di enzimi digestivi

    Umani: enzimi digestivi per i carboidrati



    Tipo di stomaco



    Carnivori: semplice

    Erbivori: semplice o a camere multiple

    Onnivori: semplice

    Umani: semplice



    Acidità dello stomaco



    Carnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco

    Erbivori: pH 4 - 5 con cibo nello stomaco

    Onnivori: pH inferiore o uguale a 1 con cibo nello stomaco

    Umani: pH 4 - 5 con cibo nello stomaco



    Capacità dello stomaco



    Carnivori: 60% - 70% del volume totale del tratto digestivo

    Erbivori: inferiore al 30% del volume totale del tratto digestivo

    Onnivori: 60% - 70% del volume totale del tratto digestivo

    Umani: tra il 21% e il 27% del volume totale del tratto digestivo



    Lunghezza dell'intestino tenue



    Carnivori: da 3 a 6 volte la lunghezza del corpo

    Erbivori: da 10 a piu' di 12 volte la lunghezza del corpo

    Onnivori: da 4 a 6 volte la lunghezza del corpo

    Umani: da 10 a 11 volte la lunghezza del corpo



    Colon



    Carnivori: semplice, corto e liscio

    Erbivori: lungo, complesso, puo' essere con anse

    Onnivori: semplice, corto e liscio

    Umani: lungo, con anse



    Fegato



    Carnivori: puo' detossificare la vitamina A

    Erbivori: non puo' detossificare la vitamina A

    Onnivori: puo' detossificare la vitamina A

    Umani: non puo' detossificare la vitamina A



    Reni



    Carnivori: urine estremamente concentrate

    Erbivori: urine moderatamente concentrate

    Onnivori: urine estremamente concentrate

    Umani: urine moderatamente concentrate



    Unghie



    Carnivori: artigli affilati

    Erbivori: unghie piatte o zoccoli

    Onnivori: artigli affilati

    Umani: unghie piatte



    "The Comparative Anatomy of Eating" di Milton R. Mills, M.D. 



    Fonte www.altrogiornale.org
     
    .
  10. Ressa
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    GUARDA LA FOTO!!!Il volto è oscurato...ADESSO DIMMI: la tua compassione dipende dalla foto in sè e per sè o tutto dipende in base a quale animale esso sia?
    Non puoi provare 2 sentimenti opposti relativi alla stessa immagine!!!
    Non puoi definirti coerente!
    NON PUOI CONTINUARE A PROVARE PENA PER UN ANIMALE DA COMPAGNIA ED ESSERE INVECE INDIFFERENTE NEI CONFRONTI DI TUTTI GLI ALTRI ANIMALI.

    Io ho direttamente risposto a queste tue affermazioni, ora siccome questa è una discussione e non un almanacco degli articoli che ti piacciono se permetti posso rispondere ogni volta che vedo una qualche idea che è proprio insostenibile nella mia visione.

    Qui i problemi che tu poni sono 2, una di natura sanitaria e uno di natura morale. Abbiamo credo ormai capito quanto quello di origine morale è praticamente impossibile da difendere.
    Anche per quanto riguarda quello scientifico la storia, e parecchie mie esperienze personali e delle persone che mi stanno intorno, mi fanno seriamente dubitare di tutto questo fantomatico pericolo che tu riponi nella carne. Ora se le cose non cambiano per me le tue argomentazioni non sono sufficientemente valide per cercare di sfatare uno dei punti cardine dell'essere umano..

    Molto interessante l'ultimo tuo post.
    Quello che per ora posso rilevare è che, anche se l'uomo non è stato progettato per assumere carne, esso lo ha fatto inizialmente per necessità, e in seguito anche per gusto (sapore della carne) quindi la mia idea è che ognuno possa scegliere se cibarsene o no consapevole ovviamente delle conseguenze.
     
    .
  11. renzo
        Like  
     
    .

    User deleted


     
    .
  12. fairybunny
        Like  
     
    .

    User deleted


















     
    .
  13. ozroloap
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Mi spiace ma siete troppo indietro per poter avviare una conversazione logica. Io parlo e scrivo col cuore e dopo anni di studio e non riesco a confrontarmi con chi usa la mente che mente. Troppi pensieri personali dovuti palesemente a dei "detti" popolari e tradizioni che non tengono conto di tante (troppe) cose.
    Perchè vi ostinate a voler far sapere la vostra opinione ressa e orzoloap? Perchè? Avete più voltye mostrato invano i pareri.
    Non è possibile che una persona sana di mente abbia letto almeno un quinto di quello che ho scritto in questa discussione e continui a voler affermare che cibarsi di cadaveri in putrefazione sia naturale per gli esseri umani.

    Vi lascio (definitivamente perchè non posso cercare di aiutarvi per tutta la mia vita ma un passettino avanti lo devote fare con le vostre gambine) con alcune cose che tagliano la testa al toro riportate da Vi Veritas :
    -Nella carne: ptomaine,indolo,scatolo,putrescina,cadaverina,adrenalina,acido lattico,trigliceridi,acidi urici,estrogeni,anti-tiroidei,sulfamidici,cortisonici,beta-bloccanti,ammoniaca,vaccini.....Una bistecca alla griglia contiene la cancerogenica benzopirene in quantità equivalente al fumo diretto di 600 sigarette!
    -Gli enzimi sono catalizzatori biologici importantissimi per la vita...
    Esiste un enzima comune a tutti i carnivori,l'Uricasi,che rende innocuo l'acido urico nel ventre dei carnivori.L'acido urico come sottoprodotto della carne è una bomba tossica per l'organismo....
    Nell'uomo manca questo enzima.......Secondo voi perchè?
    -L'uomo non è onnivoro,è frugivoro e non ha bisogno della carne. www.facebook.com/note.php?note_id=429010464328

    Questa è l'ultima volta che provo ad aiutarvi, sono stanco di fare da baglia a deigli svogliati.

    Be allora sono stanco anch'io di confutare queste tue tesi basate sul nulla per questo lo farò per l'ultima volta. Vorrei sapere dove ma soprattutto cosa hai studiato visto che anche io che sono appena 2 anni che studio medicina posso confutare in 5 minuti ogni punto della tuo discorso.

    Parto col precisare che le proteine sono un composto fondamentale alla vita e sono costituite da amminoacidi,in tutto 20, che si dividono in essenziali e non essenziali, i primi devono essere introdotti con la dieta in quanto il nostro organismo non può sintetizzarli in quantità sufficiente e il loro deficit porterebbe a gravi conseguenza per la nostra salute.
    Le proteine si trovano sia nella carne che nei vegetali, quindi sono ingeirite anche nella dieta vegetariana o vegana.

    PUNTO 1

    _PTOMAINE, INDOLO, SCATOLO, PUTRESCINA, CADAVERINA.
    Sono sostanze derivate dal catabolismo amminoacidico e ciioe dalla digestione delle proteine, in particolare indolo e scatolo dal triptofano(amminoacido essenziale), la putrescina inoltre è prodotta anche dalle cellule poichè è uno dei principali fattori di crescita per la divisione cellulare. Quindi queste sostanze sono perfettamente integrate con la nostro organismo che ha degli appositi meccanismi per trasformare queste sostanze in altre sostanze innocue.

    _ADRENALINA, ESTROGENI
    Sono prodotti dall'organismo il primo è un ormone/neurotrasmettitore prodotto dalle surrenali, il secondo è un'ormone prodotto nella donna dal corpo luteo, dal follicolo ovarico, dalla placenta, dal fegato e dalle surrenali; nell'uomo è prodotto dal fegtao e dalle surrenali.
    Quindi anche in questo caso queste sono sostanze prodotte gia di per se dal corpo umano e perfettamente integrate con la nostra fisiologia.

    _ANTI-TIROIDEI, SULFMIDICI, CORTISONICI, BETABLOCCANTI,VACCINI
    Intesi come farmaci sono sostanze del tutto estranee all'animale in quanto somministrate secondariamente e in maniera a volte poco controllata. Negli allevamenti biologici queste sostanze non vengono usate, quindi il problema non si pone se si mangia carne provenienti da questi allevamenti.

    _ACIDO LATTICO, ACIDI URICO
    Sono prodotti in continuazione nel nostro corpo, il primo derivante dal catabolismo anerobico delle cellule, il secondo si forma dalla degradazione delle proteine ed è eliminato in maniera del tutto normale nelle urine.

    _TRIGLICERIDI
    Sono accumulati nelle cellule adipose e formano in sostanza le riserve di grasso dell'organismo da cui il corpo può trarre energia, mobilitandoli dalle cellule adipose e trasformandoli in atp. Un eccesso di trigliceridi nel sangue può portare a svariate patologie ma facendo una dieta equilibrata, che contempli sia carne che vegetali, non ci sono problemi di sorta.

    _AMMONIACA
    E' una sostanza derivante dal metabolismo delle proteine e che viene subito convertita in urea che viene poi escreta con le urine.


    PUNTO 2


    Ti ripeto che l'acido urico è normalmente escreto dal corpo umano ed è presente in tutti gli organismi siano essi carnivori, vegetariani e onnivori in quanto è un prodotto del catabolismo proteico e tutti gli organismi che ingeriscono proteine e quindi amminoacidi, che sono fondamentali alla vita di tutti gli organismi superiori, producono acido urico.

    PUNTO 3

    Gli antenati dell'uomo come lo scimpanze erano onnivori in quanto si cibano anche di piccoli animali, per non parlare dell'homo neanderthalensis che era quasi esclusivamente carnivoro.
    Inoltre l'uomo ha tutti gli enzimi per digerire la carne (quantità non eccessive ma appunto quantità per cosi dire da onnivoro) mentre non ha enzimi per digerire la cellulosa componente fondamentale dei vegetali in generale, quindi da questo punto di vista è molto più simile ai carnivori che agli erbivori.
     
    .
  14. Beppez
        Like  
     
    .

    User deleted


    Io son vegetariano... non ancora vegano...

    E cmq condivido tutto ^_^
     
    .
  15. ialwaysdream
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ozroloap, il fatto che il corpo umano possa espellere le sostanze a cui fai riferimento non significa che sia una panacea ingerirle tutte assieme e in grosse quantità, come avviene con i consumatori abituali di carne. L'espulsione di queste sostanze implica grossi sforzi aggiuntivi che alla lunga logorano il corpo, con i risultati che tutti noi possiamo vedere facendo un giro negli ospedali.
     
    .
996 replies since 11/7/2010, 15:12   55335 views
  Share  
.