SOLDI

Dove finiscono i redditi da Signoraggio?

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  1. renzo
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    Soldi è un libro scritto da Ernest Backes, ex dirigente di CEDEL diventata poi Clerastream (concorrente di Euroclear), codesto testo riporta una scandalosa testimonianza di pochissime PERSONE che hanno agito per creare un sistema il quale nasconde a chiuque conti bancari compostio da cifre con tantissimi zeri.

    Soldi. Il Libro nero della Finanza Internazionale
    www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__s...ernazionale.php

    Gli ostaggi americani detenuti in Iran
    www.disinformazione.it/ostaggiran.htm

    Soldi. Il libro nero della finanza internazionale
    www.ibs.it/code/9788889091067/rober...libro-nero.html
    Megatruffe, strani suicidi, fallimenti bancari che diventano segreti di Stato. Dall'Ambrosiano alla BCCI, da Calvi agli ostaggi di Teheran passando per i conti non pubblicati di alcune multinazionali. Seguendo i passi di Ernest Backes, l'insider, vengono scoperte le attività più inconfessabili: dissimulazione di conti intestati alle istituzioni più rispettabili, complicità con le banche mafiose, ramificazioni innumerevoli con casi giudiziari esistenti in Italia e altrove, circuiti di riciclaggio di narcodollari e pagamento di riscatti.

    Buona lettura!

    Edited by karlrex - 30/10/2010, 08:47
     
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  2. renzo
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    La capitale del riciclaggio
    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...iciclaggio.html
    Repubblica — 27 febbraio 2001 pagina 15 sezione: POLITICA ESTERA
    PARIGI - Si chiama Clearstream, ha sede in Lussemburgo e da trent' anni è uno dei pilastri del sistema bancario internazionale. Da oggi è anche sospettata di essere uno strumento utile ai riciclatori di denaro sporco, una struttura opaca attraverso cui sarebbe possibile ridare la patina dell' onestà ai capitali di dubbia origine. Le accuse sono contenute in un libro, «Révélation$» (in cui il simbolo del dollaro sostituisce la s finale), frutto della collaborazione di un giornalista, Denis Robert, e di un ex dirigente bancario lussemburghese, Ernest Backes. Distribuito oggi nelle librerie francesi, il volume suscita già molte polemiche: Clearstream smentisce, il Figaro si spinge fino a parlare della «più grande lavandaia di denaro sporco al mondo», altri minimizzano e chiedono prove più consistenti. Reazioni comprensibili se si pensa che dentro Clearstream ci sono tutte le grandi banche europee, comprese le italiane, e molte di quelle statunitensi. Fondata da un gruppo di grandi banche nel 1970 con il nome di Cedel, la Clearstream è una società di "clearing", cioè una gigantesca stanza di compensazione internazionale dove ogni anno vengono effettuate 150 milioni di transazioni. In pratica, al suo interno banche e istituti finanziari procedono a regolare i loro scambi in titoli: la vendita o l' acquisto di azioni e obbligazioni è compensata dall' accredito o dall' addebito di denaro. Per far funzionare il sistema, ogni banca ha i suoi conti correnti, nei quali vengono iscritti tutti i movimenti. Niente di strano, almeno in apparenza, se non fosse per la scoperta dei due autori: se Clearstream può vantare circa 7 mila 500 conti correnti ufficiali, ne esistono almeno altrettanti di non ufficiali. A cosa servono? All' origine, dicono Robert e Backes, i conti riservati erano stati creati per ragioni tecniche (scambi tra filiali di una stessa banca), ma il sistema sarebbe degenerato: l' esplosione dei conti non pubblicati, come li chiamano, apre la strada a tutte le ipotesi. Inoltre, i conti ufficiosi dovrebbero essere aperti solo da chi ha un conto dichiarato, ma questa regola è spesso disattesa. Robert e Backes non portano prove, ma offrono qualche dato interessante. Fra i clienti reclutati negli ultimi anni dalla Clearstream figura anche la russa Menatep, coinvolta nello scandalo sui fondi dell' Fmi "dirottati" verso qualche paradiso fiscale. Un' operazione in cui fu aiutata dalla Bank of New York, titolare di diversi conti non ufficiali a Clearstream. Forse una semplice coincidenza, forse qualcosa di più. Lo stesso discorso vale per alcune banche colombiane domiciliate alle Bahamas e ancor più per le lunghe liste di banche residenti nei paradisi fiscali. Fra i clienti della società lussemburghese figurano misteriose società residenti nelle Isole Vergini (Bozano, Westbourn, Controlfida, Mornington Ltd.), ma suscita ancor più curiosità vedere istituti di tutto rispetto avere conti in isole più o meno esotiche. E' il caso di Mediobanca, che nel 1995 aveva un conto a Georgetown, nelle accoglienti Cayman, intestato a Mediobanca International Synd. Acc. Ma l' istituto milanese è in buona compagnia, poiché negli elenchi di Clearstream figurano tantissime grandi banche europee con filiali nei paradisi fiscali, come dimostra il Monte dei Paschi, installato a Guernesey insieme a Barclays, Rothschild, Indosuez e via dicendo. «Non abbiamo niente da rimproverarci. I nostri conti sono verificati da un grande studio internazionale», ha detto ieri l' amministratore delegato di Clearstream, André Lussi. Eppure, il libro dà fastidio perché rivela l' esistenza dei conti non pubblicati, i quali possono servire proprio ad effettuare operazioni cui non si vuol dare pubblicità. A confermarlo, con cautela, è il presidente di Eurostream, rivale della società lussemburghese, che funziona con principi analoghi: «Se qualcuno vuol nascondere qualcosa, avrà tendenza ad usare dei conti non pubblicati. La difficoltà è sempre quella di riuscire a ricostituire il tracciato di una transazione. E' chiaro che chi vuol nascondere qualcosa avrà l' opportunità, con questo sistema, di rendere la tracciabilità particolarmente difficile». La Menatep, per esempio, ha utilizzato Clearstream per "stornare" i soldi del Fondo monetario destinati alla Russia? Nessuno finora sapeva che la banca russa fosse una cliente occulta della società lussemburghese, tanto meno i magistrati che indagano su quella vicenda. Robert e Backes non hanno prove formali, forniscono solo una pista. Un sistema di questo tipo può essere usato in molti modi, legali e illegali. Per i magistrati sapere che esistono conti riservati può essere prezioso: gli archivi della Clearstream contengono tutte le attività degli ultimi 1015 anni. Il merito della denuncia è soprattutto di aver portato alla luce un sistema in cui le operazioni cristalline possono convivere con transazioni di dubbia natura: la riservatezza può far da battistrada all' illegalità. - GIAMPIERO MARTINOTTI
     
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1 replies since 8/7/2010, 07:43   665 views
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