AUTISMO:ORA TOCCA AI GENITORI

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  1. MarcelloCustos
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    Dal libro del dott. Roberto Gava "Le vaccinazioni pediatriche" ,pag 577, un commento della Dr.ssa Elizabeth Mumper(Presidente e Capo Esecutivo del Rimland Center Direttore Medico dell’ Autism Research Institute):"Ho visto una bibliografia contenente più di mille articoli sul thimerosal che dimostra i vari modi in cui è nocivo...Le prove ci sono, prove scientifiche buone e attendibili,ma convincere i medici a guardarle è un'altra storia...Quello che stiamo vedendo è una generazione di bimbi che sono stati avvelenati a causa di negligenza e incompetenza. Non potrei dirlo in modo più chiaro: nella Medicina tradizionale , oggi,non esiste speranza per un bambino che ha l'autismo. Tra vent'anni, il fatto stesso che ci sia stato un dibattito sul legame tra autismo e mercurio sarà considerato semplicemente ridicolo". Aggiungo alcune mie riflessioni.Quando la diplomazia fallisce nella sua missione, la parola passa ai militari. Parlando metaforicamente, i diplomatici sono i “ricercatori indipendenti” che non riescono a far riconoscere i loro studi e a farsi ascoltare dalla medicina ufficiale. Non si riesce a portare avanti il dialogo. Anzi, il dialogo viene evitato dalla medicina ufficiale che si ritiene, con arroganza, l’unica depositaria delle verità scientifiche. L’esercito ( continuando la metafora) è quello dei medici ( gli ufficiali) e dei genitori ( i soldati) che appoggiano i ricercatori indipendenti. Dopo l’uscita di ogni nuovo studio, arriva l’immediata smentita da parte di altre ricerche ( sponsorizzate per lo più dalle case farmaceutiche). Ricerche fatte sempre in difesa dei vaccini e della politica sanitaria delle vaccinazioni di massa. La ricerca indipendente è in una situazione di stallo. O si attende che il dialogo riprenda o non rimane che dichiarare guerra all’autismo. I campi di battaglia? Le aule giudiziarie.Una guerra combattuta nelle aule giudiziarie. Ma una guerra è possibile solo se c‘è un esercito disposto a combattere: le guerre non le possono fare solo gli ufficiali ( i medici) , se mancano i soldati (i genitori). Ma finora solo pochi genitori hanno risposto alla chiamata, molti hanno disertato. Nel Regno Unito, La National Autistic Society (NAS) ha compreso che non si può più attendere oltre (nel UK, mezzo milione di pazienti autistici!) e che per molti genitori è arrivato il tempo di “arruolarsi” per difendere la salute e il futuro dei propri figli. Negli USA( nel 2008 c’erano 4900 cause pendenti presso il Tribunale federale) qualche scaramuccia è stata vinta. Queste piccole vittorie hanno sollevato il morale della truppa, ma la resistenza delle istituzioni sanitarie ( sempre in difesa dei programmi di vaccinazione di massa) e dell’industria farmaceutica (sempre attenta a non perdere il business dei suoi vaccini) è molto forte. Anche in Italia qualche battaglia legale sull’autismo è stata vinta ( cosa impensabile fino a pochi anni fa). Si tenga presente che c’è un limite di tempo ( tre anni dalla diagnosi documentata della patologia) per la possibilità di far riconoscere il danno correlato alla vaccinazione ed avere il relativo indennizzo (l. 210/92). Può capitare ,cioè, di vedersi riconosciuto il nesso causale tra la vaccinazione e l’infermità, ma di non aver diritto all’indennizzo perché la domanda non viene presentata nei termini di legge ( sic!). La domanda “amministrativa” può essere presentata in proprio (cioè, senza ricorrere ad una vera e propria difesa legale ) allegando semplicemente la documentazione medica della patologia e quella che la mette in relazione causale con le vaccinazioni subite. Si è creata una situazione paradossale. Le istituzioni sanitarie per curare le vittime dell’autismo dovrebbero necessariamente riconoscerne le cause (l’unica terapia efficace è quella rivolta ad eliminare le cause). Ma per fare questo dovrebbero confessare le proprie responsabilità nell’aver provocato l’elevata incidenza della patologia e porvi rimedio con un adeguato risarcimento dei vaccinati diventati autistici. L’alternativa è il tirare a campare . E le vittime? Che si arrangino! E’ questo il prezzo da pagare per la politica sanitaria delle vaccinazioni di massa e per mantenere elevati i guadagni delle aziende farmaceutiche ( così le autorità sanitarie ragionano, anzi sragionano). Vittime che vengono danneggiate due volte: al momento delle vaccinazioni e al momento della cura ( che,nella medicina ufficiale, non c‘è). A questo punto: 1) o la letteratura scientifica comincerà a considerare altre ipotesi ( diverse da quella genetica); la prospettiva è quella di una lunga attesa e, nel frattempo, di un’esplosione dei casi di autismo; 2) o ,per “sbloccare” la situazione, la prossima mossa toccherà ai genitori. La medicina ufficiale non vuole riconoscere il rapporto tra vaccinazioni ed autismo? Si può tentare un riconoscimento a colpi di sentenze giudiziarie (i primi passi sono stati fatti). Non è la soluzione ideale e gli ostacoli da superare non mancano .Ma forse è l’unica strada percorribile nella situazione attuale.

    Edited by MarcelloCustos - 16/10/2010, 01:11
     
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  2. Laura Caselli
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    negli usa, dal 1992 al 2008, le percentuali dell'autismo sono cresciute del 1800%:
    www.thoughtfulhouse.org/tech-labs/disabilities/autism.php
     
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1 replies since 8/10/2010, 18:52   278 views
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