Dal Signoraggio al Trattato di Lisbona

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  1. karlrex
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    E’ innegabile che le distrazioni di massa eseguite dai media con il guinzaglio apposto dai “Padroni” è strumento utile per sviare, nascondere e perpetrare inganni e strategie che il popolino potrebbe compromettere se solo ne venisse a conoscenza. Ci chiediamo mai quando si diffonde una notizia di eco clamorosa cosa altro sta accadendo? Perché c’è un borbandamento mediatico tale soprattutto se riguarda un fatto di cronaca nera? Eppure a considerarlo bene poi quel fatto non sarebbe così “rilevante” o “eccezionale” rispetto ad altri simili nella vita di ognuno di noi se non fosse per questo “accanimento” mediatico che subiamo e che inconsciamente ci “condiziona” al punto da non farci vedere cio’ che accade oltre la nostra “catturata” attenzione.Oggi come ieri questo trend continua in un’escalation sempre più drammatica rendendoci sempre più prigionieri della nostra “inattività” e incapaci di reazioni se non strumentalizzate e vanificate dai “guru” di turno. Era ieri ,esattamente il 29 gennaio 1992 quando tra notte di oscar, milan vincente ,schedine da giocare, “picconate” da seguire e gossip vari, che avviene, uno dei primi grossi attentati alla già compromessa “sovranità” dei cittadini-sudditi italiani e nessuno dei media o politico ne diede spiegazione alcuna. Non riuscivo a spiegarmi, allora, perché questi fatti non venissero segnalati, commentati e, soprattutto, si ignorasse la “pericolosità” di quanto stava accadendo. Quella che vi sto per raccontare è la storia di un grande inganno, un inganno che parte da lontano, sin dalla fine della seconda guerra mondiale.E' la storia di un progetto (eversivo???) che vuole l'Europa governata da una oligarchia.
    Poiché il progetto subisce,come già menzionato ,nel 1992, un'importante accelerazione, è da tale anno che inizieremo a visionare questa storia.
    Il Piano MAASTRICHT
    Il 29 gennaio 1992 viene emanata la legge n. 35/1992 (Legge Carli – Amato) per la privatizzazione di istituti di credito ed enti pubblici. Ovvero la mossa dei grossi gruppi bancari per impossessarsi di quegli istituti + piccoli che partecipano al capitale sociale di Banca D’italia a sua volta privatizzata da quegli stessi grandi gruppi: www.bancaditalia.it/bancaditalia/fu...artecipanti.pdf
    Pochi giorni dopo ecco un'altra data cruciale, il 07 febbraio 1992. In questa data avvengono due fatti estremamente importanti per la realizzazione del progetto:
    1)Si vara la legge 82 con cui il ministro del Tesoro Guido Carli (già governatore della Banca d’Italia), attribuisce alla Banca d’Italia la facoltà di variare il tasso ufficiale di sconto senza doverlo più concordare con il Tesoro. Ovvero dal 1992 la Banca D'Italia decide autonomamente per lo Stato italiano il costo del denaro;
    2) Giulio Andreotti come Presidente del Consiglio assieme al Ministro degli Esteri Gianni de Michelis e il Ministro del Tesoro Guido Carli firmano il Trattato di Maastrich, con il quale vengono istituiti il Sistema europeo di banche centrali (SEBC) e la Banca centrale europea (BCE). Il SEBC è un’organizzazione, formata dalla BCE e dalle banche centrali nazionali dei paesi dell’Unione europea, che ha il compito di emettere la moneta unica (euro) e di gestire la politica monetaria comune con l’obiettivo fondamentale di mantenere la stabilità dei prezzi.
    I cittadini italiani non si rendono conto della gravità delle conseguenze che questi atti hanno, ed avranno, sulle loro vite.E nessun Grillo, Travaglio, Luttazzi,Guzzanti , Barnard, Chiesa o Moretti di turno (i guru) ne parlano o scendono in piazza a fare girotondi.Gli italiani come altri cittadini de”europa” ne subiscono le conseguenze, e quando si domandano “perchè”, ogni volta viene loro proposto un capro espiatorio diverso. L'importante è che i cittadini non riescano a capire quanto sta avvenendo.
    Gli oligarchi usurocratici nel frattempo, continuano a lavorare al loro progetto e, il 13 ottobre 1995, grazie ai loro “camerieri”politici in questo caso lo pseudo governo italiano, con il D.M. n. 561, pone il segreto su:
    - art. 2) atti, studi, analisi, proposte e relazioni che riguardano la posizione italiana nell'ambito di accordi internazionali sulla politica monetaria….;

    - d) atti preparatori del Consiglio della Comunità europea;

    - e) atti preparatori dei negoziati della Comunità europea…

    - Art. 3. a) atti relativi a studi, indagini, analisi, relazioni, proposte, programmi, elaborazioni e comunicazioni …..sulla struttura e sull'andamento dei mercati finanziari e valutari….; ecc…).
    E’ inutile sottolineare il perché di tanta segretezza visto che rimarcavano sull’interesse in primis per il popolo italiano ed europeo in secondis.Insomma, quanto il “Governo “sta facendo per realizzare il progetto europeo non si deve sapere, men che meno in ambito di politica monetaria.

    Il 01 gennaio 2002 l'Italia ed altri paesi europei (non tutti) adottano come moneta l'euro. E' il crollo. I prezzi raddoppiano, gli stipendi no. La crisi economica si acuisce. Anche in questo caso viene offerto ai cittadini qualche capro espiatorio per giustificare una crisi che, invece, secondo alcuni analisti, è stata pianificata da tempo.
    Il 04 gennaio 2004 Famiglia Cristiana rende note le quote di partecipazione alla Banca D'Italia. Si scopre così, per la prima volta (le quote di partecipazione di Banca d'Italia erano “riservate”) che l'istituto di emissione e di vigilanza, in palese violazione dell'art. 3 del suo statuto (In ogni caso dovrà essere assicurata la permanenza della partecipazione maggioritaria al capitale della Banca da parte di enti pubblici o di società la cui maggioranza delle azioni con diritto di voto sia posseduta da enti pubblici) è, per il 95% in mano a banche private e società di assicurazione (Intesa, San Paolo, Unicredito, Generali, ecc..). Solo il 5% è dell'INPS. (vedi art.3 oggi)
    Da quando la Banca d'Italia è in mano ai privati? Come è potuto succedere tutto ciò? La risposta è semplice: con la privatizzazione degli istituti di credito voluta con la legge n. 35/1992 Amato- Carli, cui, l'ex governatore della Banca d'Italia, ha fatto subito seguire la legge 82/1992, che dava facoltà alla Banca D'Italia di decidere autonomamente il costo del denaro. Il Cameriere porta il piatto e sparecchia pure!
    In altri termini con queste due leggi la Banca d'Italia è divenuta proprietà di banche private che decidono da sole il costo del denaro sancendo così, definitivamente, il dominio della finanza privata sullo Stato. A questo stato di cose seguono i noti scandali bancari (Bond argentini, Cirio, Parmalat, scalata Unipol con il rinvio a giudizio del governatore di Banca d'Italia Fazio, ecc..) con grande danno per migliaia di risparmiatori.
    Possibile che il Ministro Carli, ex governatore della Banca d'Italia, non si sia accorto di tutto ciò? Ed ancora: è possibile che i politici, ministri del Tesoro, governatori non si siano accorti, per ben 12 anni, di questa anomalia? Comunque se ne accorgono alcuni cittadini, che citano immediatamente in giudizio la Banca d'Italia.
    Il 26 settembre 2005 un giudice di Lecce, con la sentenza 2978/05, condanna la Banca d'Italia a restituire ad un cittadino (l’attore) la somma di euro 87,00 a titolo di risarcimento del danno derivante dalla sottrazione del reddito monetario.Ovviamente la cifra è puramente simbolica ma molto significativa per mettere in luce la truffa del “signoraggio” e dell’appropriazione indebita di questo da parte di questi enti che si comportano come proprietari della moneta che appartiene di diritto al popolo.
    Nella sentenza viene sottolineato, inoltre, come la Banca d’Italia, solo nel periodo 1996-2003, si sia appropriata indebitamente di una somma pari a 5 miliardi di euro a danno dei cittadini. Ma ancora non basta, perché la perizia del CTU nominato dal giudice mette molto altro in evidenza:
    Per quanto concerne la Banca D'Italia:
    come questa sia, in realtà, un ente privato, strutturato come società per azioni, a cui è affidata, in regime di monopolio, la funzione statale di emissione di carta moneta, senza controlli da parte dello Stato;
    come, pur avendo il compito di vigilare sulle altre banche, Banca D'Italia sia in realtà di proprietà e controllata dagli stessi istituti che dovrebbe controllare;
    come, dal 1992, un gruppo di banche private decida autonomamente per lo Stato italiano il costo del denaro.
    Per quanto concerne la BCE:

    - come questa sia un soggetto privato con sede a Francoforte;

    - come, ex art. 107 del Trattato di Mastricht, sia esplicitamente sottratta ad ogni controllo e governo democratico da parte degli organi dell’Unione Europea.

    - come la succitata previsione faccia si che la BCE sia una sorta di soggetto sovranazionale ed extraterritoriale;

    - come, tra i sottoscrittori della BCE, vi siano tre stati (Svezia, Danimarca ed Inghilterra) che non hanno adottato come moneta l’euro, ma che, in virtù delle loro quote, possono influire sulla politica monetaria dei paesi dell’euro.
    In altri termini la sentenza mette in evidenza come lo Stato, delegato dal popolo ad esercitare la funzione sovrana di politica monetaria, dal 1992 l’abbia ceduta a soggetto diverso dallo Stato: prima alla Banca D’Italia (di proprietà al 95% di privati), quindi alla BCE (soggetto privato, soprannazionale ed extraterritoriale).
    Così' facendo lo Stato ha violato due articoli fondamentali della Costituzione:
    L'art. 1 che recita: “...La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
    Infatti il popolo aveva delegato i suoi rappresentanti ad esercitare la funzione sovrana di politica monetaria, non a cederla a soggetti privati
    L'art. 11 della Costituzione che recita: “L'Italia … consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

    L'art. 11 della Costituzione consente limitazioni (non già cessioni) della sovranità nazionale.

    Inoltre, la sovranità monetaria non è stata ceduta a condizioni di parità (le quote di partecipazione alla BCE non sono paritarie), vi fa parte anche la Banca d’Inghilterra che non fa parte dell’euro e partecipa alle decisioni di politica monetaria del nostro Stato, senza che lo Stato italiano possa in alcun modo interferire nella politica monetaria interna.Ed ancora. Tale limitazione (non cessione) può essere fatta ai soli fini di assicurare “la pace e la giustizia tra le Nazioni”. I fini della BCE non sono quelli di assicurare pace e giustizia fra le nazioni, ma quello di stabilire una politica monetaria.
    La sentenza è, quindi, estremamente importante e, per taluni, anche estremamente pericolosa, visto che ai politici, che illegittimamente hanno concesso la sovranità monetaria prima alla Banca d'Italia e poi alla BCE potrebbero essere contestati i reati di cui agli artt.

    - 241 c.p: “Chiunque commette un fatto diretto a sottoporre il territorio dello Stato o una parte di esso alla sovranità di uno Stato straniero, ovvero a menomare l'indipendenza dello Stato, è punito con l'ergastolo”.

    - 283 c.p.: "Chiunque commette un fatto diretto a mutare la costituzione dello Stato, o la forma del Governo con mezzi non consentiti dall'ordinamento costituzionale dello Stato, è punito con la reclusione non inferiore a dodici anni".
    I politici, infatti, hanno ceduto un potere indipendente e sovrano ad un organismo privato e, per quanto riguarda la BCE, anche esterno allo stato.
    Il pericolo c'è, ma la paura di un possibile rinvio a giudizio per questi gravi reati dura poco, qualche mese.
    Per una strana coincidenza, a soli 5 mesi dalla sentenza che condanna la Banca d'Italia, nell'ultima riunione utile prima dello scioglimento delle camere in vista delle elezioni, con la legge 24 febbraio 2006 n. 85 dal titolo “Modifiche al codice penale in materia di reati di opinione” vengono modificati proprio gli artt.241 (attentati contro l'indipendenza, l'integrità e l'unità dello Stato); 283 (attentato contro la Costituzione dello Stato); 289 (attentato contro organi costituzionali e contro le assemblee regionali), ovvero le figure di attentato alle istituzioni democratiche del paese, che, diciamolo, con i reati di opinione hanno ben poco a che vedere.
    Cosa cambia con questa modifica?

    Nella sostanza le figure di attentato diventano punibili solo se si compiono atti violenti, se si attenta alla costituzione semplicemente abusando di un potere pubblico non si commette più reato.
    I politici, dunque, non solo sono salvi per quanto concerne il passato, ma, da ora in poi, potranno abusare del loro potere pubblico violando la costituzione senza più rischiare assolutamente nulla.
    Certo, questa modifica priva la nostra Repubblica di qualsiasi difesa, ma di questo pare nessuno se ne accorga.
    Pochi mesi dopo questa modifica arriva la sentenza 16751/2006 della Cassazione a sezioni Unite, che accoglie il ricorso di Banca D'Italia avverso la succitata sentenza del giudice di Lecce. Nelle motivazioni si legge:”... al giudice non compete sindacare il modo in cui lo Stato esplica le proprie funzioni sovrane, tra le quali sono indiscutibilmente comprese quelle di politica monetaria, di adesione a trattati internazionali e di partecipazione ad organismi sovranazionali: funzioni in rapporto alle quali non è dato configurare una situazione di interesse protetto a che gli atti in cui esse si manifestano assumano o non assumano un determinato contenuto”.
    In altri termini il giudice non può sindacare come lo stato esercita le sue funzioni sovrane, neanche quando queste arrechino un danno al cittadino. Quindi nessun appello! Nessun Tribunale ci difenderà contro quest’usura legalizzata dai Servi degli indebiti proprietari della nostra moneta.
    Ma, come abbiamo appena visto, il cittadino è rimasto anche privo di difese anche nel caso in cui, abusando di poteri pubblici, la sua sovranità venga svenduta a soggetti privati. Allora che fare?
    Al cittadino resta un'ultima flebile speranza? Può aggrapparsi alla violazione dell'art. 3 dello statuto della Banca d'Italia? Assolutamente no, a dicembre del 2006 anche l'art. 3 dello Statuto, ovviamente, è stato modificato. Ora non è più necessaria nessuna partecipazione pubblica in Banca d'Italia. Tutto in mano ai privati per statuto.

    La sovranità monetaria è persa. (Vorrei ricordare che il problema era insito già prima, ovvero nell’emissione a debito del denaro). Ma l'inganno è solo all'inizio, anche se è stato portato a termine un tassello importante del progetto, in fondo si sa, è il denaro che governa il mondo.
    La Costituzione chiamata Trattato di LISBONA
    Gli oligarchi usurocratici , sicuri della loro totale impunità, proseguono nel grande inganno e, visto che nel 2005 la Costituzione europea (che presentava palesi violazioni con le maggiori costituzioni europee e pareva scritta per favorire le grandi Lobby affaristiche in danno dei cittadini) era stata bocciata da francesi ed olandesi al referendum, decidono che, per far passare il testo, si deve agire in due modi:
    - evitare di far votare la popolazione;
    Il loro progetto prevedeva di lasciare la Costituzione Europea immutata e, per evitare il referendum, di chiamarla "Trattato".
    Poi, per evitare che il cittadino si renda conto che nulla è cambiato, rendono il testo illeggibile inserendo migliaia di rinvii ad altre leggi e note a piè pagina, come hanno confessato:

    - l'ex presidente francese Valéry Giscard D’Estaing: “Il Trattato è uguale alla Costituzione bocciata. Solo il formato è differente, per evitare i referendum”;

    - il parlamentare europeo danese Jens-Peter Bonde “I primi ministri erano pienamente consapevoli che il Trattato non sarebbe mai stato approvato se fosse stato letto, capito e sottoposto a referendum. La loro intenzione era di farlo approvare senza sporcarsi le mani con i loro elettori;

    - il nostro Giuliano Amato: “Fu deciso che il documento fosse illeggibile...Fosse invece stato comprensibile, vi sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum”.
    Nel 2007 tutto è pronto, e il 13 dicembre i capi di governo si riuniscono a Lisbona per firmare il Trattato, ovvero la Costituzione europea bocciata nel 2005 e resa illeggibile. Ora, manca solo la ratifica dei vari stati.
    Il parlamento italiano ratifica il trattato di Lisbona l'08 agosto del 2008, approfittando della distrazione dei cittadini dovuta al periodo feriale. Nessuno spiega ai cittadini cosa comporti la ratifica del Trattato, ed i media, ancora una volta, tacciono. n realtà con quella ratifica abbiamo ceduto la nostra sovranità in materia legislativa, economica, monetaria, salute e difesa ad organi (Commissione e Consiglio dei Ministri) che non verranno eletti dai cittadini. Il solo organo eletto dai cittadini, Parlamento Europeo, non avrà, nei fatti, alcun potere. Ancora una volta i nostri politici o servi dei padroni occulti, abusando del loro potere pubblico, hanno violato l'art. 1 e 11 della nostra costituzione.
    L'art. 1 perchè, come detto, lo stato ha la delega ad esercitare la funzione sovrana in nome e per conto dei cittadini, non a cederla. E' come se una persona avesse il compito di amministrare un immobile e lo vendesse all'insaputa del proprietario, abusando del potere che gli è stato conferito.

    Inoltre ha violato l'art. 11 perché, come abbiano visto: “L'Italia …. consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità. Lo stato, invece, ancora una volta ha ceduto la sovranità e l'ha ceduta non in condizioni di parità. Infatti l'Inghilterra, che già non ha aderito all'euro, in sede di negoziato ha ottenuto diverse e importanti esenzioni per aderire al Trattato di Lisbona, eppure si vociferava che il primo presidente europeo poteva essere l'ex primo ministro inglese Tony Blair. La nomination a papabile come presidente europeo di Blair deve far riflettere, sopratutto in ordine alla c.d. Clausola di Solidarietà presente nel Trattato di Lisbona. Detta Clausola prevede che ogni nazione europea sia tenuta a partecipare ad azioni militari quando si tratti di lottare contro «azioni terroristiche» in qualunque altra nazione.In problema è che nessuno ha definito cosa si intenda per "azioni terroristiche".
    Chi deciderà chi è un terrorista e perchè? Persone come Tony Blair, in passato coinvolto nello scandalo sulle inesistenti armi di distruzione di massa in mano a Saddam con cui è stata giustificata la guerra all'Irak?
    A quante guerre ci sarà chiesto di partecipare solo perché qualche politico non democraticamente eletto avrà deciso di usare la parola “terrorista” o “azione terroristica”?
    Si consideri che già, oggi, basta definire un cittadino “presunto terrorista” per poterlo privare dei diritti umani e permettere che i servizi segreti possano sequestrarlo a fini di tortura, attività criminale che potrà, poi, essere coperta con il segreto di stato, come ha recentemente confermato con la sentenza 106/2009 anche la nostra Corte Costituzionale.
    Ecco la storia di un grande inganno, un inganno che inizia con il cedere illecitamente, proteggendosi con il segreto, la funzione sovrana dell'esercizio della politica monetaria a privati. Nello sfuggire alle responsabilità del proprio operato depenalizzando le figure di attentato alla costituzione. Nell'approfittare delle ferie estive per ratificare un trattato con cui vengono cedute le nostre restanti sovranità (legislativa, economica, monetaria, salute, difesa, ecc..) ad una oligarchia non eletta e che nessuno conosce. Ed, in ultimo, nel dare il potere a qualche politico di poter privare i cittadini dei loro diritti umani semplicemente con una parola.
    Così, quando i cittadini si renderanno conto che hanno perso tutto, che la loro vita viene decisa da una oligarchia di potenti non eletti democraticamente, quando si renderanno conto del grande inganno in cui sono caduti non sarà loro concesso neanche reagire o protestare, perchè basterà una sola parola per trasformare la reazione in “azione terroristica” o la protesta in “insurrezione”, legittimando così la sospensione dei diritti umani e l'applicazione di pene restrittive. Il tutto, poi, verrà coperto con il segreto di stato. Allo stato attuale di farsa democratica senza sovranità monetaria non vi è nessun altra sovranità neppure sulla propria vita. E' tempo di muoversi e far conoscere cio' che è avvenuto e avviene alle nostre spalle con la compiacenza e servitude di tutta questa classe politica che da "dipendendi" del popolo si è trasformata in oligarchia che serve i grandi Feudatari banchieri-petrolieri-multinazionalisti! Il popolo è sovrano su cio' che crea e se questo sistema ha fallito deve essere cambiato con un sistema che non indebita nè sfrutta le risorse nè impoverisce i 3/4 del mondo per permettere a pochi di avere la supremazia e controllo.Democrazia diretta e moneta al popolo dovrebbe essere la nuova idea.


    ringrazio per le fonti e articolo(ritoccato) Solange Manfredi per: http://paolofranceschetti.blogspot.com/
    http://paolofranceschetti.blogspot.com/200...ht-lisbona.html
    note introduzione e commenti miei

    Edited by karlrex - 19/10/2010, 07:05
     
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  2. osiridegizio82
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    wow.... esticazzi, non ho parole...solo rabbia
     
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  3. ilkeiser
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    Ciao Karlex, il post mi è piaciuto molto, un po' meno le critiche ai "guru".
    Mi sembra un refrain un po' stantio.
    Gli attuali opinion-leader si sono creati uno spazio parlando di propri argomenti, non vedo perché additarli come distratti rispetto a quelli chepreferisci tu.
    Sul signoraggio il campo è aperto, aspettiamo chi ha le capacità di imporsi con questo tema.
    Saluti
     
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  4. Fefé
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    Grazie per aver parlato in un italiano comprensibile!
    Chissá se ce la faremo a svegliarci prima che sia troppo tardi...
     
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3 replies since 18/10/2010, 16:00   1996 views
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