UTAH Primo passo Indipendenza Monetaria

Ogni tanto qualche bella news

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  1. Ressa
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    Link all'articolo da ComeDonChisciotte:

    http://www.comedonchisciotte.org/site/modu...rticle&sid=8043


     
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  2. TheCriminals
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    Articolo davvero molto interessante.
    Un paio di notazioni, però:
    1) Rand Paul è il figlio di Ron Paul e non viceversa;
    2) Ron Paul ha sempre avuto posizioni affascinanti, però nell'articolo sembra che faccia parte del Tea Party, mentre in realtà è un repubblicano. Addirittura si vociferava che potesse essere candidato dai repubblicani nel 2012. E' stato molto critico del progressivo allontanamento del dollaro dall'oro dai tempi di Nixon, e le alternative da lui proposte sono sempre state innovative quanto radicali. Per quanto abbia talvolta supportato il Tea Party movement, non ne ha mai preso realmente parte.
    3) Rand Paul invece è un repubblicano che aderisce al tea party movement. Su di lui, le cose negative da dire sono più di quelle positive. E' sì contro un governo strapotente, a favore delle piccole imprese e di un governo decentralizzato, ma in fondo, al nocciolo, è uno scemo.
    Ha affermato che i ristoranti dovrebbero avere il permesso di rifiutarsi di servire le persone di colore e che queste ultime sono da guardare con sospetto, perché, dice lui, dubita che si batterebbero per i bianchi così come i bianchi fanno per loro. E' talmente a favore delle piccole imprese da trascurare, effettivamente, i singoli individui (che dovrebbero essere al centro del suo programma, essendo lui contro lo strapotere governativo e per il cittadino): fortunatamente è solo contro i disabili, perché tutte le imposizioni affibbiate alle piccole imprese per vie di questi ultimi (vd. mettere un ascensore per farli arrivare all'ultimo piano) non fanno bene al commercio.
    4) Il tea party movement, sebbene sia contro il Big Government (cosa decisamente buona), porta avanti così tanti ideali sbagliati. Sono l'esempio di un'America belligerante, razzista, molto capitalista, intollerante.
    5) Detto questo, però, l'atto in sè è molto positivo: criticare la stabilità del dollaro, il sistema monetario e l'operato della Federal Reserve sono tutti comportamenti sacrosanti.

    Da ricordare poi che anche in America, se non soprattutto in America, non solo la Federal Reserve, ma anche e soprattutto le Banche d'affari (come Goldman Sachs) creano enormi problemi per la stabilità finanziaria del Paese, effettuando operazioni speculative ad alto rischio ed incentivando un economia fatta tutta di numeri.
     
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  3. Belfagorblu
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    Io credo che l'impero americano comincia a sfaldarsi e questa è una delle avvisaglie. Anzi, da quando c'è la crisi economica e la guerra in Afghanistan si sta facendo sempre più insopportabile il livello di insofferenza avanza., La parola secessione comincia a circolare anche presso i media nazionali. Anzi, la secessione è diventata una tigre da cavalcare da parte di uomini politici e opinionisti che ci spiegano che che l’unità degli USA non è così scontata e indiscutibile. Pat Buchanan, (consigliere di Nixon, Ford e Reagan), in un articolo del 12 febbraio 2010 dal titolo “Secession in the air” ripercorre gli anni che vanno dalle cause della guerra di secessione fino ai nostri giorni, e riporta la dichiarazione del governatore del Texas Rick Perry, che lo scorso anno ricordava come il stato texano, entrando nella federazione degli Stati Uniti D'America (nel 1845), si fosse riservato il diritto ad uscirne quando lo avesse ritenuto opportuno. il "Tea Party" afferma che il governo federale non serve più gli interessi del popolo, ma gli interessi di forze economiche e lobby politiche che sostengono le grosse multinazonali. Vedono il governo prendere sempre più delle loro tasse, cercare più controllo sulle istituzioni, immergere la nazione in un debito impagabile e alimentare l’inflazione o una disfatta che potrebbe far sparire nel nulla tutti i loro risparmi”. Ron Paul e Buchanan concordano è: la secessione è nello spirito americano, l’America stessa è nata da un atto di secessione e di autodeterminazione; ergo, negare queste istanze è antiamericano. E il tiranno che una volta era l’impero britannico, oggi è il governo federale. Nel 1998 aveva predetto la fine degli Stati Uniti d’America in seguito a un collasso economico-finanziario. A quei tempi la solidità degli USA sembrava fuori discussione, ma oggi le teorie del politologo russo Igor Panarin cominciano a essere prese sul serio anche dai media occidentali. E così, all’inizio del 2009, una sua intervista al sito russo Izvestia che aggiorna e rilancia le previsioni viene ripresa da CNN, Bloomberg, The Guardian, FoxNews e The Telegraph di Londra.
     
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  4. TheCriminals
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    CITAZIONE (Belfagorblu @ 16/3/2011, 16:09) 
    Io credo che l'impero americano comincia a sfaldarsi e questa è una delle avvisaglie. Anzi, da quando c'è la crisi economica e la guerra in Afghanistan si sta facendo sempre più insopportabile il livello di insofferenza avanza.

    Ormai l'impero americano rimane per lo più nelle intenzioni dei governanti. L'idea di lasciare l'Afghanistan perché costa troppo, ma piazzando dei "consiglieri" che possano fare gli interessi USA; estendere la NATO fino all'Ucraina (notoriamente filo-russa, se non altro per motivi etnici) così da spargere nuove basi missilistiche; aumentare (come si sta facendo) il budget per le spese militari, spesso a discapito di misure più sociali e portando la tassazione alle stelle...
    Insomma, questo per dire che lo Stato, inteso come compagine politica che governa, non ha rinunciato all'impero, però i progetti che persegue sono sempre più difficili.
    Io, dal canto mio, mi curo relativamente degli US. Sono contrario ad una posizione secessionista: piuttosto un governo fortemente decentralizzato, per un territorio così disomogeneo ed un potere statale e statalista (come ha dimostrato di essere nella recente crisi economica), una soluzione molto decentralizzata mi sembra quella adeguata.

    Però non è il Tea Party a fornirla.
    Per capire meglio chi sono i teabaggers (come sono stati ironicamente rinominati per via del... beh, non occorre spiegarlo...), un po' di statistiche. Alcune cose, naturalmente, sono positive, altre sono negative.
    Io do il mio parere mettendo un + e un - a seconda del mio essere a favore o contrario.

    + 37% sono laureati e 70% hanno frequentato il college (la media della popolazione americana laureata è molto più bassa, per cui è un punto a favore)
    - meno dell 1% sono persone di colore e più del 90% sono bianchi (questo in concordanza con alcune proteste intolleranti contro i neri americani, le comunità islamiche americane, gli immigrati, etc. mi fa dedurre che sono delle teste calde razziste)
    - 3/4 hanno più di 45 anni, 29% più di 65 (è un movimento vecchio, non giovane)
    - 76% di loro fanno più di 50000 dollari all'anno, 20% più di centomila (rappresentano una nicchia elitaria della popolazione, i cui interessi per la riduzione delle tasse sono per lo più se non prettamente egoistici)
    - 58% posseggono un'arma (questo, nel sistema americano è, come sapete, legale, ma il fatto stesso che l'arma, come è emerso da una serie di proteste portate avanti a fine anno scorso, sia intesa proprio come strumento - violento - per difendersi dal governo e rovesciarlo, mi dimostra che, ancora una volta, i teabaggers sono un gruppo di belligeranti zucche vuote)
    NEUTRO: il 78% non ha mai partecipato ad una manifestazione del Tea Party ma si definisce tale
    + 88% sono critici del governo Obama
    - quello che l'88% critica è, ripartito 11% Obama sta trasformando l'America in uno Stato socialista (in contrapposizione allo Stato capitalista da essi preferito); 10% le riforme per arrivare alla copertura sanitaria universale costano troppo per l'America (in realtà, le spese da tagliare sono ben altre); 9% Obama è disonesto porta avanti una politica di rafforzamento statale (concordo); e in generale il 77% non apprezza Obama soltanto perché è un liberal e non un conservative.
    NEUTRO: 3/4 si definiscono conservatori; 54% in alternativa al Tea Party, si dichiarano convinti repubblicani; 41% si dichiarano indipendenti (cioè senza appartenenza politica);
    + 99% pensa che il Congresso sia corrotto e che non faccia gli interessi del popolo statunitense.
    - 48% si informa tramite la tv
    + 24% si informa su internet
    + il 93% non ha interesse a far eleggere un rappresentante del Tea Party ma afferma che lo scopo principale è ridurre il ruolo del governo federale (posizione interessante che dimostra una certa onesta intenzionalità)
    - 24% (cioè 8% in più se la statistica è estesa a tutta l'America) pensa che un atto di violenza contro il governo (come un omicidio) è giustificato se si intende defenestrare la classe politica
    - 66% sono in favore di Sarah Palin e 40% pensano che sarebbe un buon presidente
    - 57% pensano che il mandato Bush sia stato positivo
    - il 28% è a favore di Ron Paul (come già detto, Ron Paul mi piace, e il meno rispecchia una percentuale, per me, troppo bassa)
    - 82% sono contrari all'immigrazione e 23% giustificano la violenza contro gli immigrati (di nuovo, razzismo)
    - 66% negano il surriscaldamento globale
    + 74% ritengono che aiutare le banche durante la crisi, sia stata una mossa sbagliata per il governo (e vorrei ben vedere!)
    - 40% (rispetto al 30% se la statistica fosse estesa a tutti gli americani) è contro le coppie omosessuali (non contro i matrimoni, proprio contro le coppie)
    + 89% pensano che il potere del governo si sia espanso eccessivamente negli ultimi anni.
    NEUTRO: 3/4 credono che ridurre il potere dello Stato federale sia più importante che creare posti di lavoro

    Insomma, questo per dare un quadro generale sul Tea Party.
     
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  5. Belfagorblu
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    @TheCriminals, Si ottimo il rapporto statistico che hai dato, l'ho letto con piacere e mi ha fatto molto riflettere. Solo che io ho dato un mio parere su l'ipotesi che l'impero Americano possa a breve disgregarsi (e se avverrà avverrà velocemente, oramai la storia contemporanea ci ha abituati a tempi brevi) Questa mia considerazione non è giudicata positiva, come non è considerato positivo un evento sismico che prevedo possa succedere nella zona in cui vivo. Penso che una america che abbia intrapreso troppe guerre dispendiose e con scarsi risultati militari, un debito pubblico galoppante, una moneta "il dollaro" sempre meno vista come moneta mondiale e bene rifugio... una economia che non produce più quanto prima, ma che delega la produzione anche dei suoi beni ad altri, una America che viene sempre più vista non più come modello di libertà ma di tirannia.... una Superpotenza senza un vero nemico con cui contrapporsi (URSS) non può sopravvivere.
    LO SO SONO MIE OPINIONI (che ora si rafforzano anche a causa del tremendo cataclisma verificatosi in Giappone... essi ora immetteranno tutti i loro Dollari nel mercato per la ricostruzione del paese) E CREDO PURE CHE UN CROLLO DELLA SUPREMAZIA AMERICANA AVRA' UN BRUTTO EFFETTO ANCHE DA NOI EUROPA a TUTTO VANTAGGIO DEI PAESI DELL'EST (ASIA)
     
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  6. TheCriminals
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    CITAZIONE (Belfagorblu @ 16/3/2011, 21:08) 
    Solo che io ho dato un mio parere su l'ipotesi che l'impero Americano possa a breve disgregarsi

    Giustissimo, Belfagorblu.
    Non so se è sembrato che io stessi obiettando a quanto hai scritto, ma non era quella la mia intenzione.
    Se è questo che passato: errore mio. In verità mi trovo largamente d'accordo e supporto quello che dici.
    Volevo semplicemente sottolineare una posizione presente in America (teabaggers) spesso qui da noi decantata, ma in realtà più controversa di quanto non sembri.

    Invece la tua analisi mi sembra molto puntuale:
    SPOILER (click to view)
    Penso che una america che abbia intrapreso troppe guerre dispendiose e con scarsi risultati militari, un debito pubblico galoppante, una moneta "il dollaro" sempre meno vista come moneta mondiale e bene rifugio... una economia che non produce più quanto prima, ma che delega la produzione anche dei suoi beni ad altri, una America che viene sempre più vista non più come modello di libertà ma di tirannia.... una Superpotenza senza un vero nemico con cui contrapporsi (URSS) non può sopravvivere.

    Mi sembra tutto condivisibile: gli Stati Uniti hanno fatto passi falsi a catena.
    Le guerre e il terrore si spiegano proprio con l'URSS che è venuta meno: se non c'è un nemico, se ne inventa uno.
    Seguo abbastanza spesso le news americane, e quello che noto è che ogni notizia di politica estera o proveniente dal resto del mondo, viene sempre rapportata agli Stati Uniti con la domanda: cosa significa per noi? A quale pericolo incorriamo?
    Questo per dire quanto paranoica e americo-centrica sia quella cultura. Da notare poi (io per un annetto ho vissuto a San Pietroburgo... anche se non ho imparato molto) che la Russia si sta riprendendo in fretta, e che se un tempo era il governo ad essere anti-americano (mentre le persone erano per lo più neutrali), di recente sotto Putin (che proprio un santo non è, però) il patriottismo è risalito e tra la popolazione l'anti-americanismo da guerra fredda è cresciuto notevolmente.

    Questo per dire che le tue opinioni mi sembrano molto argute, e sono da me condivise.
    Se l'America crolla, sicuramente sono guai pure da noi. D'altro canto un sistema malato, prima o poi decede, ed è giusto che sia così. Io, lungi dall'essere filo-sovietico o comunista, secondo la mia esperienza, trovo anche che l'Est, se inteso come quello più vicino a noi, è spesso demonizzato eccessivamente. Non che la Russia ami l'Europa, però lo sguardo sospettoso è anche legittimato dall'espansione della NATO e le politiche filo-americane e quasi anti-russe che in quasi tutta l'Europa (Inghilterra, Italia, Germania in maniera sbalorditiva) sono portate avanti (teoricamente la NATO non doveva espandersi oltre il muro di Berlino, e invece... guarda te... sta quasi al confine russo).
    Ricordo dalla presentazione che sei siciliano (ho molti parenti in Sicilia... vicino Palermo). Spero realmente che il rischio sismico sia inesistente. Non so però cos'è che lo paventi.

    Quanto al Giappone, io, dal cantuccio di casa mia, posso dire che sto con la mandibola slogata. Senza farmi troppi scrupoli, a me il nucleare non piace e me la sto facendo genuinamente sotto.
    Non so se gli States si butteranno in quella economia per trarne profitto (per ora non mi sono ancora posto il problema :P ). Sicuramente la Francia (lo sentivo al tg) ha interesse a fornire tecnologia nucleare avanzata al Giappone, ed è effettivamente da notare che tutti i conflitti States-Giappone e Giappone-Corea, come per magia, sono scomparsi.
    E mago Merlino non è dovuto nemmeno intervenire! Che culo!

    SPOILER (click to view)
    Apprezzo lo scrupolo, condiviso, quando precisi che, su predizioni incerte come queste, uno formula la propria opinione ed è questa che si racconta.



    SPOILER (click to view)
    Io, in maniera cortese e senza voler offendere nessuno, oggi gli auguri per il 150ennio dell'Unità d'Italia li faccio nei miei post. Precisando però che sono auguri senza patriottismo, ideologie politiche, o a supporto di vicende storiche. Solo auguri di unità, nel senso più astratto.
     
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5 replies since 10/3/2011, 16:55   457 views
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