Tutto sul Signoraggio

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    Sul signoraggio bancario sono presenti diversi articoli a volte persino in contrasto tra loro.
    Il mio intento è di fornire, in collaborazione con le persone più preparate sull'argomento, una versione condivisa, chiara ed esauriente.
    L'idea è di partire con un testo iniziale in continua evoluzione per poter soddisfare le domande sull'argomento.
    Usero tre colori nel testo
    Nero: indicherà quello che è il mio scritto originale ( o commenti ad articoli altrui).
    Porpora: indicherà le zone in cui vi sono delle controversie.

    Chiunque abbia qualche dubbio sul tema del signoraggio bancario è pregato di esporlo, sarà di aiuto per lo sviluppo di questa mia iniziativa.





    SIGNORAGGIO PRIMARIO


    L'emissione della moneta avviene in Europa grazie ad una istituzione indipendente, la BCE ( banca centrale europea ), un ente che ha come obiettivo il mantenimento della quantità di moneta necessaria agli scambi. Un' altra funzione importante è la difesa del potere di acquisto dell' euro. Per giungere a questo scopo agisce sul "tasso refi", che rappresenta il costo del denaro che viene applicato alle banche che richiedono finanziamenti alla BCE.
    Per emettere moneta la BCE compra nel mercato secondario Titoli di debito statale ed emette nel mercato l'equivalente in moneta.
    Questi titoli forniscono alla BCE un rendimento ( equivalente al tasso di interesse con cui sono stati emessi i titoli ) che possiamo chiamare SIGNORAGGIO, cioè il guadagno derivante dal emettere moneta.
    Questo signoraggio è suddiviso tra le varie banche centrali europee che a loro volto lo girano interamente ( tranne in Italia come si può ben verificare più in basso ) ai relativi stati.

    Per una comprensione più esaustiva sul temine vediamo come viene definito su Wikipedia

    In macroeconomia per signoraggio si intendono i redditi che un governo ottiene grazie alla possibilità di creare base monetaria in condizioni di monopolio. Negli stati moderni, solitamente, la banca centrale stampa le banconote mentre il governo (ad esempio tramite una zecca) conia le monete metalliche, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio.
    In economia il signoraggio è innanzitutto una delle fonti con cui un governo finanzia la propria spesa pubblica eccedente rispetto alla raccolta di tributi. Lo stesso termine signoraggio nella letteratura economica è quasi sempre riferito ai vantaggi del governo.

    Il signoraggio ottenuto dal governo può essere misurato dal potere d'acquisto della nuova base monetaria messa in circolazione dal governo. La formula matematica è pertanto:

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    dove image è la creazione di nuova base monetaria in tempo continuo (M rappresenta la base monetaria e quindi l'equazione precedente è la sua derivata o variazione temporale)

    image è l'ammontare totale di base monetaria.

    image è l'indice generale dei prezzi

    La Banca d'Italia definisce il proprio signoraggio in questo modo:

    « Per signoraggio viene comunemente inteso l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta. Con riferimento all'euro il reddito da signoraggio generato dall'emissione della moneta è definito come reddito originato dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e viene ricompreso nel calcolo del reddito monetario che, secondo l'articolo 32.1 dello Statuto del SEBC, è “Il reddito ottenuto dalle Banche Centrali Nazionali nell'esercizio delle funzioni di politica monetaria del Sistema Europeo delle Banche Centrali. »


    Il signoraggio derivante dall'emissione diretta di moneta da parte del governo viene incassato da questo, mentre quello derivante dall'emissione di moneta da parte della banca centrale viene in parte prelevato dal governo, sotto forma d'imposta, e il rimanente resta alla banca centrale, dove viene utilizzato per coprire i costi di funzionamento e, per l'eventuale parte eccedente, costituisce utile netto. Le banche centrali possono essere enti pubblici (come la Banca di Francia) o società di capitali il cui capitale è interamente (come la Banca del Canada) o in maggioranza (come la Banca Nazionale Svizzera) di proprietà statale, in questi casi tale utile finisce per essere incassato, in tutto o in parte, dal governo. La Banca d'Italia è un istituto di diritto pubblico ma le sue quote di partecipazione al capitale sono in grande maggioranza private: per il 94,33% di proprietà di banche e assicurazioni e solo per il 5,67% di enti pubblici (INPS e INAIL). Lo statuto della Banca d'Italia comunque, una volta pagate le imposte, concede di distribuire ai partecipanti solo una minima parte degli utili netti annuali, cioè al massimo 15.600€ da spartirsi tra tutti in base alle quote possedute. Quindi dal 20 al 40% degli utili netti viene aggiunto alle riserve valutarie ordinarie e/o straordinarie dell'istituto e la parte restante (dal 60% all'80%) viene trasferita al pubblico erario.

    Qui su Wikipedia si dimenticano di aggiungere che ogni anno ai partecipanti viene corrisposto 0,50 per cento dell’ammontare complessivo delle riserve che nel 2007 è stato di 58.788.000€ come si può ben osservare all'ultima pagina del bilancio di Bankitalia

    Da sottolineare in conclusione che il signoraggio primario è una entrata esclusiva dello stato. ( tranne che in Italia ! :angry: )


    SIGNORAGGIO SECONDARIO


    Il signoraggio secondario invece sono gli interessi che percepiscono le banche commerciali dalla creazione di moneta. Le banche commerciali, grazie ad una legge "truffa" possono utilizzare il denaro presente nei depositi come se fosse proprio e, a condizione di tenere una riserva come garanzia, possono prestarlo.
    Poichè il denaro prestato molto probabilmente finirà come deposito in un' altra banca commerciale se non nella medesima, il sistema delle banche commerciali può miracolosamente prestare più volte lo stesso denaro.
    La percentuale di denaro che per legge ogni banca deve accantonare è chiamata RISERVA FRAZIONARIA.
    Il sistema delle banche commerciali quindi presta i tuoi soldi, tenendone una piccola parte come riserva. Questo denaro facilmente diventerà un nuovo deposito nel momento in cui verrà versato in un altro conto corrente e, dopo aver nuovamente destinato una piccola parte alla riserva, potrà nuovamente essere prestato.
    Abbiamo quindi la moltiplicazione di depositi / prestiti, che permettono la creazione di denaro dal nulla su cui lucrare gli interessi, denaro creato solo a livello digitale, quindi pigiando dei tasti su un pc, che verrà contabilmente distrutto nel momento in cui debito verrà saldato.


    DEFINIZIONE DI SIGNORAGGIO


    Il Signoraggio è il potere (inteso come insieme dei vantaggi economici/politici/sociali) che derivano dal detenere la Sovranità Monetaria, ovvero la prerogativa di emettere e gestire i soldi.

    La Sovranità Monetaria, invece di essere esclusivo appannaggio della Collettività, come dovrebbe essere, è oggi detenuta dal Sistema Bancario, composto da Banche Centrali e Banche Commerciali private.

    Il Sistema Bancario crea i soldi a costo zero sulla sola base del debito e li presta chiedendo la restituzione del capitale più gli interessi, per poi estinguere/distruggere il capitale e lucrare economicamente sul “solo” interesse. Tale “solo” interesse è stimabile in circa 250 miliardi di euro all’anno per tutta l’Eurozona (ipotizzando un interesse medio del solo 3% applicato alla massa monetaria M2).

    Fonte: www.spiritocritico.it/signoraggio-b...aggio-bancario/

    Edited by [email protected] - 14/2/2011, 14:09
     
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    La Riserva frazionaria spiegata da Maurice Allais

    http://etienne.chouard.free.fr/Europe/mess...Allais_1998.pdf

    In buona sostanza il meccanismo del credito provoca la creazione dal nulla (ex nihilo) di modalità di pagamento, poiché il possessore di un deposito presso una banca lo considera come un incasso disponibile, mentre, allo stesso tempo, la banca ne ha prestato la parte più grande che a sua volta, redepositata o meno presso una banca, è considerata come un incasso disponibile dal suo ricevente.
    A ogni operazione di credito si ha in questo modo una duplicazione di moneta.
    A conti fatti il meccanismo del credito provoca una creazione di denaro dal nulla (ex nihilo) attraverso dei semplici giochi di scritture contabili [16].
    Basandosi sostanzialmente sulla copertura frazionaria dei depositi, esso è instabile alla base.
    Il volume dei depositi bancari dipende infatti da una decisione duplice, quella della banca di prestare a vista e quella di chi prende a prestito di indebitarsi.
    Il risultato è che la quantità globale della massa monetaria è estremamente sensibile alle fluttuazioni congiunturali. Tende a crescere in un periodo di ottimismo e decrescere in un periodo di pessimismo: da ciò si hanno effetti destabilizzanti.
    E' infatti certo che, per la maggiore, l'ampiezza di queste fluttuazioni è il risultato della leva dei crediti e che, senza l'amplificazione della creazione (o della distruzione) monetaria per mano delle Banche, le fluttuazioni congiunturali sarebbero considerevolmente smorzate, se non eliminate del tutto [17].
    Da sempre si è potuto parlare di "Miracoli del Credito".
    Per i beneficiari del credito c’è in effetti un qualcosa di miracoloso in questo meccanismo, poiché esso permette di creare dal nulla (ex nihilo) un potere di acquisto effettivo che fa leva sul mercato, senza che questo potere di acquisto possa essere considerato come il compenso per un servizio reso.
    Tuttavia, tanto la mobilizzazione di "veri risparmi" da parte delle banche è sostanzialmente utile per permettere il finanziamento degli investimenti, quanto l’affermazione di "falsi diritti" da parte della creazione di moneta è sostanzialmente nociva, tanto dal punto di vista dell'efficacia economica, che essa compromette attraverso la distorsione dei prezzi che essa provoca, che dal punto di vista della distribuzione dei redditi, che altera e rende ingiusta.
    Attraverso l'utilizzo di depositi a vista e a breve termine dei propri correntisti, una banca arriva a finanziare degli investimenti a termine medio e lungo corrispondenti ai prestiti concessi ai suoi clienti.
    Questa attività si basa così sullo scambio di promesse di pagamento a un termine dato dalla banca con promesse di pagamento dei clienti a scadenze più dilazionate mediante il pagamento degli interessi.
    Il totale degli attivi e dei passivi del bilancio di una banca sono uguali, ma tale uguaglianza è puramente contabile, poiché si basa sulla corrispondenza di elementi di natura differente: al passivo depositi a vista e a breve termine della banca, all'attivo crediti a termine più lungo corrispondenti ai prestiti effettuati dalla banca.
    Da questo risulta un'instabilità potenziale permanente del sistema bancario nel suo insieme, poiché le banche sono in ogni momento nell'incapacità assoluta di fare fronte a dei ritiri di massa di depositi a vista o a termine prossimi alla scadenza, non essendo i loro attivi disponibili che a termini più lunghi...

    Ciò che, per contro, è davvero pericoloso è l'amplificazione degli squilibri attraverso il meccanismo del credito e l'instabilità del sistema finanziario e monetario nel suo complesso, sia a piano nazionale che internazionale, che ha provocato.
    Questa instabilità è stata considerevolmente aggravata attraverso la rimozione dei vincoli sulle movimentazioni di capitali in gran parte del Mondo.

    [16] Non è che a partire della pubblicazione nel 1911 dell’opera fondamentale di Irving Fisher “The purchasing power of money” che è stato pienamente riconosciuto che il meccanismo del credito provoca una creazione di moneta.

    [17] Come le variazioni della spesa globale dipendono contemporaneamente dall’eccesso di massa monetaria sul volume globale degli incassi desiderati e dalle variazioni di massa monetaria, il meccanismo del credito nel suo complesso ha un effetto destabilizzante perché in periodi di espansione della spesa globale la massa monetaria aumenta mentre gli incassi desiderati diminuiscono, e in periodi di recessione la massa monetaria decresce mentre gli incassi desiderati aumentano.


    Un ringraziamento a "Seventhwave", "Sergioloy", "Pedux" per la traduzione.

    Edited by [email protected] - 15/1/2011, 07:10
     
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    Le responsabilità delle banche commerciali nelle crisi economiche ( di Maurice Allais )

    A partire dal 1974, lo sviluppo universale dei crediti bancari e la pesante inflazione che ne è risultata hanno portato, per un decennio, i tassi di interesse reali a dei valori molto bassi, addirittura negativi, provocando a loro volta inefficienza e impoverimento.
    Ai risparmi veri si sono sostituiti finanziamenti a lungo termine basati su una creazione monetaria dal nulla (ex nihilo).

    In questo modo sono stati compromessi i presupposti di equità e di efficienza.
    Il funzionamento del sistema ha portato contemporaneamente allo sperpero di capitale e alla distruzione del risparmio.
    E’ principalmente grazie alla creazione monetaria che i Paesi in via di sviluppo sono stati portati ad attuare
    piani di sviluppo troppo ambiziosi, o meglio irragionevoli
    , e a ritardare le soluzioni del caso.
    E’ tanto facile acquistare che ci si può accontentare di pagare con promesse di pagamento.
    La maggior parte dei paesi debitori hanno dovuto procurarsi, attraverso nuovi prestiti, le risorse necessarie per finanziare gli ammortamenti e gli interessi dei loro debiti e per realizzare nuovi investimenti.
    Un pò alla volta, tuttavia, la situazione è diventata insostenibile.
    Parallelamente a questa situazione, l’indebitamento percentuale del prodotto nazionale lordo, e il peso percentuale delle spese pubbliche delle pubbliche amministrazioni dei Paesi sviluppati hanno raggiunto livelli insostenibili.

    Una speculazione massiva

    Dal 1974, si é sviluppata su scala mondiale una speculazione massiva.
    La speculazione sulle valute e quella su azioni, obbligazioni e prodotti derivati ne rappresentano due esempi significativi.
    Nel marzo 1973, la sostituzione del sistema a cambio fluttuante con quello a scambi fissi, ma revisionabili, ha accentuato l’influenza della speculazione sui cambi, alimentata dal credito.
    Associato al sistema dei cambi fluttuanti, il sistema di credito attuale ha fortemente contribuito all’instabilità dei tassi di cambio (a partire dal 1974).
    Durante questo periodo ha avuto luogo una speculazione sfrenata sui tassi di cambio relativi alle principali valute: il dollaro, il marco tedesco e lo yen.
    Grazie al meccanismo del credito ogni valuta poteva essere acquistata a credito attraverso un’altra.
    Anche la speculazione sulle azioni e le obbligazioni è stata di rilevante importanza.
    A New York, dal 1983, si sono sviluppati ad un ritmo esponenziale mercati sugli stock-index futures, sulle stock-index options, sulle options on stock-index futures, sugli hedge funds e su tutti i “prodotti derivati” presentati come panacea.
    Questi mercati a termine, dove il costo delle operazioni é molto più ridotto rispetto alle operazioni per contanti e dove le posizioni sono presi a credito, hanno incrementato la speculazione e generato una grande instabilità dei titoli.
    Essi Sono stati accompagnati da uno sviluppo accelerato di fondi speculativi, gli hedge-funds.
    Infatti, senza la creazione della moneta e del potere di acquisto dal nulla (ex nihilo) che permette il sistema di
    credito, non sarebbero stati possibili le impennate dei titoli di borsa rilevati prima delle grandi crisi, poiché ad ogni spesa adibita all’acquisto di azioni, per esempio, corrisponderebbe una diminuzione di una somma equivalente ad alcune spese, e questo svilupperebbe dei meccanismi regolatori tendenti a arginare una qualsiasi speculazione ingiustificata.
    Che si tratti di speculazione sulle valute o di speculazione sulle azioni, o sui prodotti derivati, il Mondo è diventato un grande casinò con tavoli da gioco distribuiti in ogni angolo del Globo.
    Il gioco e le offerte, alle quali partecipano milioni di giocatori, non si fermano mai.
    Alle quotazioni americane si succedono quelle di Tokyo e di Hong Kong, poi quelle di Londra, Francoforte e Parigi.
    Ovunque la speculazione è favorita dal credito, poiché si può comprare senza pagare e vendere senza disporre.
    Si constata spesso una dissociazione tra i dati dell’economia reale e i titoli nominali determinati dalla speculazione.
    Su tutte le piazze, questa speculazione frenetica e febbrile, è permessa, alimentata e amplificata dal credito.
    Mai nel passato essa aveva mai raggiunto un tale livello.

    Un sistema monetario e finanziario fondamentalmente instabile

    L’ intera economia mondiale si basa attualmente su gigantesche piramidi di debiti che si appoggiano le une sulle altre in un equilibrio instabile. Non si era mai assistito nel passato ad un accumulo così importante di promesse di pagamento. Non era mai era stato così difficile affrontare questo problema e non si era assistito
    ad una tale minaccia di un crollo generale.
    Tutte le difficoltà riscontrate derivano dalla non conoscenza di un fatto fondamentale:
    nessun sistema decentralizzato economico può funzionare correttamente se la creazione incontrollata dal nulla (ex nihilo) di nuovi mezzi di pagamento permette di sfuggire, almeno per un periodo, agli aggiustamenti necessari.
    Tutte le volte si può così pagare le proprie spese o i propri debiti con delle semplici promesse di pagamento, senza alcuna contropartita reale.
    Di fronte a tale situazione, tutti gli esperti sono alla ricerca di mezzi ed espedienti per risolvere queste difficoltà, ma nessun accordo reale viene realizzato basandosi su soluzioni definite ed efficaci.
    Nell’immediato la quasi totalità degli esperti non vede altre soluzioni, all’occorrenza di pressioni esercitate da banche commerciali, istituti di emissione e il FMI, che la creazione di nuovi mezzi di pagamento che permettano ai debitori e agli speculatori di far fronte al pagamento degli ammortamenti e degli interessi sui debiti, appesantendo ancora sugli oneri per il futuro.
    Al centro delle difficoltà riscontrate si trova sempre il ruolo nefasto del sistema di credito attuale, e della
    mostruosa speculazione che esso permette.

    Fino a quando non si riformerà il quadro istituzionale in cui essa fa leva, si reincontreranno sempre le stesse difficoltà, con modalità diverse secondo le circostanze. Tutte le grandi crisi del XIX e XX secolo sono nate dallo sviluppo eccessivo di promesse di pagamento e dalla loro monetizzazione.
    Particolarmente significativo è l’assenza totale di qualsiasi rimessa in discussione del fondamento del sistema di credito e del suo funzionamento reale, ossia la creazione di moneta dal nulla (ex nihilo) da parte del sistema bancario e la pratica generalizzata di finanziamenti a lungo termine con fondi presi in prestito a breve termine.
    Senza esagerare il meccanismo attuale della creazione di moneta dal credito risulta essere “il cancro” che consuma irrimediabilmente le economie di mercato in mano privata.

    Il sistema del credito

    Infatti il sistema attuale del credito, l’origine del quale è stata persino contingente (accidentale, non necessaria), appare come del tutto irrazionale, e questo almeno per otto ragioni:

    • la creazione (o la distruzione) irresponsabile di denaro e potere d’acquisto attraverso decisioni di banche e privati
    • i finanziamenti di investimento a lungo periodo con fondi imprestati a breve
    • la confusione tra risparmio e moneta
    • la grande sensibilità del meccanismo del credito alla situazione congiunturale
    • l’instabilità fondiaria che essa genera
    • l’alterazione delle condizioni di massima efficacia dell’economia
    • l’alterazione della distribuzione dei redditi
    • infine l’impossibilità di un controllo approfondito del sistema del credito da parte dell’opinione pubblica e del Parlamento, in ragione della sua eccezionale complessità.

    Per ciò che concerne l’esperienza di almeno due secoli riguardo i disordini di ogni sorta e riguardo il costante alternarsi di periodi di espansione e recessione, bisogna considerare che i due fattori principali che li hanno amplificati in modo considerevole, se non provocati, sono la creazione di moneta e di potere d’acquisto dal nulla (ex nihilo) attraverso il meccanismo del credito e il finanziamento di investimenti a lungo periodo attraverso prestiti a breve periodo.
    Si potrebbe tuttavia facilmente rimediare a questi due fattori attraverso una riforma d’insieme che permettesse, se non di metter fine alle fluttuazioni congiunturali, almeno di diminuirne considerevolmente l’ampiezza.
    Questa riforma si deve basare su due principi fondamentali:

    La creazione di moneta deve essere di competenza dello Stato e dello Stato soltanto. Tutta la creazione di moneta eccedente la quantità di base da parte della Banca centrale deve essere resa impossibile, in maniera tale che scompaiano i “falsi diritti” derivanti attualmente dalla creazione di moneta bancaria.

    Tutti i finanziamenti d’investimento a un termine prestabilito devono essere assicurati da fondi di prestito a scadenze maggiori, o tuttalpiù alla stessa scadenza.

    La riforma del meccanismo del credito deve così rendere contemporaneamente impossibile sia la creazione di moneta dal nulla (ex nihilo), sia il prestito a breve termine per finanziare prestiti a lungo termine, e non deve permettere prestiti a scadenze più vicine di quelle corrispondenti ai fondi prestati.
    Questa doppia condizione implica una modifica profonda delle strutture bancarie e finanziarie basandosi sulla completa separazione delle attività bancarie, come si presentano ad oggi, e la loro attribuzione a tre categorie di istituzioni distinte e indipendenti:

    1. banche di deposito che garantiscono solamente, a esclusione di tutte le operazioni di prestito, gli incassi e i pagamenti, e la tutela dei depositi dei loro clienti: le spese corrispondenti saranno fatturate a questi ultimi, e i conti dei clienti non potranno avere alcuno scoperto.

    2.banche di prestito che prestano a scadenze prestabilite. Poiché esse prestano a scadenze minori, l’ammontare complessivo dei prestiti non potrà eccedere l’ammontare complessivo dei fondi imprestati.

    3. banche d’affari che prestano direttamente al pubblico o alle banche di prestito e che investono i fondi prestati nelle imprese.

    Nel suo fondamento, una tale riforma renderebbe impossibile la creazione di moneta e di potere d’acquisto dal nulla (ex nihilo) attraverso il sistema bancario e il prestito a breve scadenza per finanziare prestiti a scadenzamaggiore.
    Essa non permetterebbe che prestiti a scadenza più breve che quella corrispondente ai fondi imprestati.
    Le banche di prestito e le banche d’affari servirebbero come intermediari tra i risparmiatori e i prestatori.
    Sarebbero sottoposte a un obbligo imperativo: prendere in prestito a lungo termine per prestare a scadenza più breve, il contrario di ciò che avviene adesso [20].
    Una tale organizzazione del sistema bancario e finanziario permetterebbe la realizzazione simultanea di condizioni fondamentali quali:

    l’impossibilità assoluta di creazione di moneta e di potere d’acquisto al di fuori della quantità di
    base creata dalle autorità monetarie.

    L’eliminazione di tutto lo squilibrio potenziale risultante dal finanziamento di investimenti a lungo termine a partire da prestiti a breve o medio termine.

    L’espansione della massa monetaria complessiva, costituita unicamente dall’ammontare di base, a tasso stabilito dalle autorità monetarie [21]

    La notevole se non totale riduzione dell’ampiezza delle fluttuazioni congiunturali [22]

    l’attribuzione allo Stato, cioè alla collettività, del reddito da signoraggio proveniente dalla creazione di moneta, e il conseguente alleggerimento delle imposte attuali

    un controllo agevole da parte dell’opinione pubblica e del Parlamento della creazione monetaria e delle sue implicazioni.

    Tutti questi vantaggi sarebbero certamente fondamentali.
    I profondi cambiamenti necessari dalla loro attuazione andrebbero a scontrarsi naturalmente contro forti interessi e contro pregiudizi profondamente radicati.
    Rispetto alle gravi crisi che il sistema attuale del credito non ha smesso di provocare da almeno più di due secoli e continua a provocare attualmente, e che le autorità monetarie si rivelano sempre più incapaci di controllare, questa riforma appare come una condizione necessaria per la sopravvivenza di un’economia decentralizzata e per la sua efficacia.

    {Vorrei far notare che Maurice Allais non si sogna neppure per un secondo di criticare il signoraggio primario in quanto essendo interamente restituito agli stati NON E' UN PROBLEMA! ( by Moris) }

    [20] Con questo sistema non sarebbe creata altra moneta eccettuata quella della Banca Centrale, e il reddito da signoraggio proveniente dalla creazione di moneta da parte della Banca Centrale sarebbe restituito allo Stato, ed esso stesso permetterebbe nelle condizioni attuali di abolire la quasi totalità delle imposte progressive sul reddito. Vedere il mio saggio “Pour la réforme de la fiscalité”. Una riforma tale avrebbe il vantaggio della chiarezza e della trasparenza. Oggi i redditi da signoraggio provenienti dalla creazione di moneta sono spartiti tra mani ignote, senza che nessuno possa realmente identificare chi è che ne trae profitto. Questi redditi non fanno che causare ingiustizia e instabilità e, favorendo investimenti non realmente redditizi per la collettività, non fanno che causare uno sperpero di capitale. Fondamentalmente la creazione di denaro dal nulla (ex nihilo) effettuata dal sistema bancario è identica, non esito mai a dirlo per fare ben comprendere con cosa si ha a che fare, alla creazione di denaro da parte dei falsari, per questo motivo giustamente condannati dalla legge. Nel concreto essa provoca gli stessi risultati. La differenza è chi ne trae il profitto.

    [21] Il tasso di aumento della moneta di base sarebbe uguale al tasso di aumento del Prodotto Interno Lordo reale, aumentato del tasso atteso
    di crescita dei prezzi, all’inizio del 2% (si ritrova il K % di Milton Friedman).

    [22] Come è mostrato da uno studio econometrico approfondito.


    Un ringraziamento a "Seventhwave", "Sergioloy", "Pedux" per la traduzione.



    Edited by [email protected] - 15/1/2011, 07:11
     
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    INFLAZIONE




    EQUAZIONE DEGLI SCAMBI (ES) DI FISCHER

    MV = PT
    dove
    M = stock di moneta
    V = velocità di circolazione della moneta
    T = numero di transazioni
    P = livello generale dei prezzi.

    → La spesa totale in termini nominali (MV) è uguale al valore monetario di tutti i beni scambiati (TP)
    → Se V e T sono considerati costanti nel breve periodo, si ottiene che
    P = MV/T cioè che ðM = ðP
    → L'incremento dello stock di moneta (M) determina conseguenze inflattive (P)
    → La domanda nominale di moneta risponde passivamente all'incremento dei prezzi.

    Quello che a noi più interessa è che l'incremento della quantità di moneta determina un proporzionale aumento del livello generale dei prezzi, perciò una diminuizione del potere di acquisto della moneta.
    Naturalmente vale anche il discorso contrario: una contrazione della quantità di moneta causa una diminuizionedei prezzi d'uguale misura percentuale.

    A volere essere più pignoli P = MV/T afferma che il livello dei prezzi è direttamente proporzionale alla quantità di moneta moltiplicata per la sua velocità di circolazione ed è inversamente proporzionale al numero di transazioni. Ma noi possiamo supporre che nel breve periodo V e Q siano costanti in quanto la velocità di circolazione, dipendendo dalle abitudini dei soggetti economici, che varia solo nel lungo periodo e lo stesso si può dire del volume dei beni scambiati.



    LE CAUSE D'INFLAZIONE POSSONO ESSERE MOLTEPLICI.



    1) INFLAZIONE DA UN ECCESSO D’OFFERTA: La responsabilità dell'inflazione è la conseguenza di scelte sbagliate in politica monetaria che hanno portato all'esistenza di una quantità di moneta che eccede il volume delle transazioni.
    2) INFLAZIONE DA DOMANDA:L'inflazione è la conseguenza di un aumento del livello generale dei prezzi e da un eccesso della domanda aggregata.
    3) INFLAZIONE DA COSTO DEL LAVORO: Inflazione determinata da un aumento del costo del lavoro a cui non segue un proporzionale incremento della produzione.
    4) INFLAZIONE DA COSTO DELLE MATERIE PRIME:L' aumento del costo delle materie prime genera inflazione in quanto gli imprenditori tenderanno ad elevare i prezzi dei propri prodotti o servizi.

    L'inflazione è un furto a chi possiede moneta.
    Tale furto diventa ancora più deprecabile se pensiamo che colpisce indiscriminatamente tutte le persone:
    Per i ceti più poveri il danno è doppio:

    _ 1 Togliere il 10% a chi vive con 500€ ha effetti più devastanti che non togliere il 10% a chi vive con 500.000€ al mese. Nel primo caso l'entità è bassa ma porta necessariamente ad un degrado consistente del tenore di vita; nel secondo caso l'entità è elevatissima ma porta ad un deterioramento impercettibile del tenore di vita.
    _ 2)Le fasce sociali ad alto reddito possono facilmente compensare l'inflazione facendosi aumentare lo stipendio o aumentando il prezzo dei prodotti che vende. Le fasce basse della popolazione subiscono senza poter reagire.

    Se leggiamo il bollettino mensile BCE di gennaio 2010 a pagina 22, notiamo che:
    Banconote e monete in circolazione è pari all' 8.1% di M3
    M2 è pari all'87.5 % di M3
    per cui il rapporto M2/M0 è pari a 10.8

    Il sistema bancario ha, grazie alla riserva frazionaria, decuplicato la massa monetaria e quindi ha creato una inflazione corrispondente 1.000%. La nostra moneta vale quindi il 10% di un valore ipotetico senza riserva frazionaria.

    Le banche commerciali, nel corso dei secoli, hanno gonfiato la massa monetaria al fine di lucrare sugli interessi. Sono quindi artefici, benchè non ne abbiano goduto direttamente, di una inflazione sbalorditiva e quindi di un furto alle popolazioni ( nel nostro caso Europee ) di dimensioni colossali e questo con la complicità dei governi che hanno permesso leggi come L'art. 1834 del codice civile.


    Per chi ancora non avesse capito quanto sia importante comprendere le varie cause dell'inflazione vorrei ribadire che la confusione su questo termine permette alle banche commerciali di non essere mai accusate di generare inflazione quando creano denaro grazie al sistema della moltiplicazione dei depositi e dei prestiti.
    Queste responsabilità come vedremo sono ben chiare alla Scuola Austriaca.

    Inflazione secondo la Scuola Austriaca

    « Inflazione significa aumento della quantità di denaro e banconote in circolazione e della quantità di depositi bancari soggetti a controllo. Ma oggi si usa il termine “inflazione” per riferirsi al fenomeno che è una conseguenza inevitabile dell'inflazione, la tendenza all'aumento di tutti i prezzi e gli stipendi. Il risultato di questa deplorabile confusione è che non c'è più un termine per indicare la causa di questo aumento nei prezzi e negli stipendi. Non c'è più alcuna parola disponibile per indicare il fenomeno che, finora, è stato denominato inflazione. Ne consegue che nessuno si preoccupa per l'inflazione nel senso tradizionale del termine. »
    (Ludwig von Mises)

    Secondo la scuola austriaca il termine "inflazione" non significa aumento generalizzato dei prezzi, bensì aumento della massa monetaria in circolazione nel mercato. Per gli austriaci l'aumento dei prezzi è solo una delle conseguenze dell'inflazione monetaria, ossia quel processo creato da una politica monetaria espansionistica di una banca centrale, attraverso il quale più denaro in circolazione fa perdere di valore la moneta stessa, creando inevitabilmente un aumento generalizzato dei prezzi. Seguendo questo ragionamento si può comprendere perfettamente l'aumento dei prezzi nella zona euro e negli Stati Uniti come naturale conseguenza dell'aumento degli aggregati monetari, in particolar modo dell'indicatore M3.

    Partendo da tali presupposti la scuola austriaca critica molto l'attuale sistema monetario arrivando a parlare di truffa, in quanto consegna ad organi privati quali le banche centrali, il potere di inflazionare a piacimento una moneta (signoraggio), creando quindi perdita di potere d'acquisto, aumento dei prezzi e, a detta degli economisti austriaci, i cicli economici .

    tratto da wikipedia


    Vediamo cosa afferma a proposito dell'inflazione Thorsten Polleit


    Inflazione: il punto di vista tradizionale VS punto di vista scuola austriaca


    Tutto inizia con la comprensione da parte dei popoli di cosa sia l'inflazione. Oggi, l'inflazione è comunemente intesa come un continuo, persistente aumento del livello dei prezzi dell'economia. Tale definizione si basa sul "regime index" proposto da Irving Fisher (1867-1947). Qui, la stabilità dei prezzi a livello è inteso come un innalzamento del livello dei prezzi dell'economia - di solito rappresentato da un indice dei prezzi al consumo - inferiore o circa il 2% su base annua. Se l'inflazione resta vicina a questo livello, allora si parla di stabilità del livello dei prezzi.

    Qualsiasi economista con la visione della scuola austriaca riterrebbe una simile definizione come erronea e accuserebbe tale definizione come un deliberato tentativo di confondere l'opinione pubblica sulle vere cause della erosione del valore di scambio del denaro.

    Egli sottolineerebbe che il denaro è un mezzo di scambio, e che qualsiasi cambiamento nella sua offerta necessariamente influisce sul valore di scambio del denaro nei confronti dei beni e servizi.

    Prendete, per esempio, un'economia in cui la massa monetaria sia mantenuta costante. Per entrare in possesso di denaro supplementare, gli agenti di mercato sarebbero costretti a scambiare beni e servizi contro denaro. Un'offerta crescente di articoli vendible rispetto alla offerta di moneta dovrebbe operare per ridurre i loro prezzi in termini di denaro.

    Ora consideriamo il caso in cui la massa monetaria di un'economia può essere incrementato attraverso l'espansione del credito bancario - modalità tipica dei monopoli controllati dal governo per l'offerta di moneta -. Gli operatori di mercato possono ottenere bilanci supplementari attraverso prestiti bancari senza essere costretti a cedere risorse scarse.
    La richiesta supplementare, finanziata dall'aumento della massa monetaria, ridurrà il valore di scambio del denaro nei confronti dei beni commerciabili.

    È su questo sfondo che Ludwig von Mises ha definito l'inflazione non solo come un aumento dell'offerta di moneta (e, di conseguenza, la deflazione, come un calo dello stock di moneta), ma ha anche previsto che la confusione circa la vera natura di inflazione avrebbe funzionato a favore dell' inflazionismo:

    L'inflazione ... significa aumentare la quantità di moneta, le banconote in circolazione e la quantità di depositi bancari soggetti a controllo. Ma oggi la gente usa il termine "inflazione" per riferirsi al fenomeno che è una conseguenza inevitabile dell'inflazione, cioè la tendenza di tutti i prezzi e salari a salire. Il risultato di questa deplorevole confusione è che non c'è nessun termine corretto per indicare la causa di questo aumento dei prezzi e dei salari. Non c'è più alcuna parola disponibile per indicare il fenomeno che è stato, fino ad oggi, chiamato inflazione. Ne consegue che nessuno si preoccupa per l'inflazione nel senso tradizionale del termine.

    (traduzione in corso)

    Un sistema monetario destinato a fallire

    Oggi le banche centrali, gli agenti dei monopoli di moneta dei governi ', sono volontariamente forniscono qualsiasi quantità di credito e denaro dagli spedizionieri mercato fino a quando l'inflazione dei prezzi al consumo resta vicino a "livelli obiettivo". Tuttavia, una tale politica monetaria è inflazionistiche dal punto di vista austriaco.

    L'inflazione non è diventato visibile a molti, però. Negli ultimi anni, un credito in forte crescita dell'offerta di moneta e si è sempre più gonfiato i prezzi di stock, immobiliare, ecc, e ha in misura molto minore, messo in evidenza dei prezzi al consumo. A peggiorare le cose, la conseguente "inflazione dei prezzi delle attività" è stato ampiamente acclamato come un "effetto ricchezza", ha detto di essere positivi per la produzione e l'occupazione.

    Come l'inflazione dei prezzi al consumo tradizionale, l'inflazione dei prezzi delle attività si può attendere per incoraggiare cattiva allocazione di risorse scarse, inducendo cattivo investimento. Per di più, un boom di inflazione può essere sostenuto solo se l'illusoria inflazione provoca effetti stimolanti rimangono in vigore. Se l'inflazione rallenta, il boom dell'inflazione sarebbe prima o poi il collasso.

    economisti austriaci sarebbe diagnosticare che l'aumento inesorabile dell'offerta di credito e denaro è al centro del boom dell'inflazione, l'aumento (asset) dei prezzi è solo il suo sintomo. Quindi, se di credito e di crescita dell'offerta di moneta rallentare, non ci vuole molto per gli austriaci per prevedere una recessione, anche la deflazione.

    Tuttavia, la recessione e la deflazione - innegabilmente costose in termini di perdita di produzione e di occupazione - sarebbero i processi di adattamento economico necessarie per fare ripartire l'economia in equilibrio attraverso cambiamenti nei prezzi relativi.

    Non ci vorrebbe molto per attendersi che le banche controllate dal governo centrale, al momento di decidere tra l'inflazione tenere sotto controllo o impedire la recessione, molto probabilmente optare per la crescita, a qualunque costo, anche a scapito di una perdita del potere d'acquisto di denaro.

    Una volta che la crisi si sviluppa, o è semplicemente temuto a svilupparsi, il pubblico inizia a chiamare per i tassi di interesse ancora più bassi e più credito e denaro. "Cheap" credito e il denaro è visto da molti come una ricetta per evitare la recessione e deflazione. I banchieri centrali è improbabile che si frappongono di tali chiamate.

    Tanto più che l'economia mainstream avrebbe considerato l'abbassamento dei tassi di interesse - qualunque sia gli effetti sul credito e dell'offerta di moneta potrebbe essere - una politica di "best practice" fintanto che l'inflazione dei prezzi al consumo rimane all'interno di un "livello accettabile".

    Il valore reale di oro

    Current turbolenze del mercato del credito non sono solo un risultato diretto di un (prezzi delle attività) la politica monetaria inflazionistica consegnato in passato. I sintomi dispiegarsi della crisi - che è, crescenti preoccupazioni circa la solidità del settore bancario e le prospettive di crescita economica - sono anche aprendo la strada ad una politica ancora più inflazionistiche.

    In questo contesto non c'è da stupirsi che l'interesse degli investitori in oro è tornato. A che livello potrebbe essere il prezzo della carta-moneta per aumentare l'oro? Tali iperinflazione aspetta si aspetta il valore di scambio della carta moneta rispetto all'oro di avvicinarsi, o diventare, zero.

    Che dire di coloro che si aspettano che l'inflazione a diventare alti, ma non così alto che avrebbe fatto i soldi di carta perde la sua funzione di denaro del tutto? Chiaramente, questa domanda è piuttosto difficile, se non impossibile, rispondere. La storia più recente monetaria potrebbe fornire qualche indicazione, però.

    L'ultima esperienza con "inaccettabile" elevata inflazione dei prezzi al consumo è stato nei primi anni 1970 e 1980, quando la gente diventa preoccupazione per l'affidabilità dello standard "libero" carta moneta del governo. Così quello che era l'equivalente del prezzo dell'oro nelle odierne potere d'acquisto del dollaro USA-allora?

    economisti mainstream avrebbe utilizzato l'indice dei prezzi al consumo per deflazionare il prezzo nominale del dollaro USA in oro a venire con un "vero" - che è rettificato per l'inflazione - prezzo USA-dollaro d'oro. Uso del CPI per la deflazione nominale oro dollaro USA prezzo suggerirebbe un prezzo "vero" oro di circa US $ 1.700 nei primi anni 1980.

    Tuttavia, gli austriaci potrebbero preferire di usare le scorte di soldi, o lo stock del credito bancario, come opportuna misura di inflazione. Deflazionare il prezzo nominale dollaro USA di oro da parte dello stock di M2 e credito bancario, rispettivamente, suggerisce che il prezzo dell'oro è salito reale a US $ 3.000 e 5.000 dollari USA, rispettivamente, nei primi anni 1980.

    Figura 2

    Ipotetico prezzo "reale" d'oro in dollari USA per oncia troy



    Fonte: Thomson Financials, Bloomberg, Federal Reserve Bank di St. Louis; calcoli. - Il prezzo dell'oro nominale in US-dollaro era sgonfiato con le diverse misure della perdita di potere d'acquisto del dollaro USA, con 2007-Q2 come anno di riferimento; ultimo dato punto indicato: 1 ottobre 2007.


    In questo contesto, il prezzo corrente USA-dollaro di oro sarebbe, nonostante il recente aumento dei prezzi, sembrano ancora essere a buon mercato. Anche se l'iperinflazione sembra essere una remota, anche improbabile, scenario di molti in questo frangente, Mises guardato attraverso ignoranza razionale degli esseri umani 'nei confronti della carta moneta controllata dal governo - e le sue parole potrebbero essere presi come un supporto per il possibilità che l'oro potrebbe continuare il suo apprezzamento nei confronti di carta vis prezzo:

    Ma poi alla fine le masse svegliarsi. Essi diventano improvvisamente consapevoli del fatto che l'inflazione è una politica deliberata e andrà avanti all'infinito. La ripartizione avviene. Il crack up boom appare. Tutti sono ansiosi di scambiare il suo denaro contro il "vero" bene, non importa se ne ha bisogno o meno, non importa quanti soldi deve pagare per loro. Entro un tempo molto breve, in poche settimane o addirittura giorni, le cose che sono state usate come moneta non sono più utilizzati come mezzi di scambio. Essi diventano carta straccia. Nessuno vuole regalare nulla contro di loro.


    Secondo gli economisti di scuola austriaca la causa del boom inflattivo sarebbe da ricercare nel continuo aumento nel credito e nella riserva monetaria; il rialzo dei prezzi (dei beni) è solo il relativo sintomo. Così se la crescita della riserva monetaria e del credito rallenta, non ci vorrà molto per gli austriaci per prevedere una recessione, o persino una deflazione.

    Tuttavia, la recessione e la deflazione – innegabilmente costose in termini di perdita di produzione e occupazione – sarebbero i processi economici di aggiustamento necessari per riportare l'equilibrio nell'economia attraverso la variazione dei suoi costi.

    In presenza di una recessione o di una deflazione diventa quindi prevedibile che le banche centrali, controllate dal governo, quando dovessero decidere fra mantenere l'inflazione sotto controllo o impedire la recessione, molto probabilmente optino per la crescita, a qualsiasi costo, anche a scapito di una perdita nel potere di acquisto della moneta.

    Una volta che la crisi si diffonde, o anche soltanto si teme che ciò accada, il pubblico comincia chiedere tassi di interesse ancora più bassi ed ancora più credito e moneta. L'iniezione di moneta e il credito “facile” sono largamente considerate la ricetta per evitare la recessione e la deflazione. I banchieri centrali è improbabile che ostacolino tali richieste.



    MASSA MONETARIA



    Massa monetaria
    I mezzi di pagamento denominati in una data valuta formano diverse masse monetarie. Le varie forme di moneta sono attribuite alla massa monetaria M0 oppure alle masse monetarie M1, M2 o M3 a seconda della rapidità con la quale possono essere impiegate per un pagamento.

    Masse monetarie M1, M2, M3
    Oltre alla base monetaria (M0), vi sino altre masse monetarie: M1, M2 e M3.
    La massa monetaria M1 comprende gli averi che si possono impiegare in qualsiasi momento per effettuare pagamenti: contanti in circolazione e depositi a vista in euro presso le banche e la posta.
    La massa monetaria M2 è composta da M1 più i depositi di risparmio in euro; entro un certo limite di prelievo, gli averi di risparmio sono facilmente e rapidamente convertibili in contanti.
    La massa monetaria M3 include la massa monetaria M2 e i depositi a termine in euro (averi a termine). A differenza della base monetaria, le masse monetarie M1, M2 e M3 sono composte per la maggior parte da moneta creata dalle banche (creazione di moneta).

    Edited by [email protected] - 30/1/2011, 12:27
     
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  5. Di Girolamo Enrico
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    Fino qui siete TUTTI (mi rivolgo a TUTTI gli utenti del forum losai compresi gli amministratori) d'accordo SU TUTTO quanto scritto da sirom sul signoraggio?

     
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    In cosa TU non sei d'accordo?
    Esponi qualche critica costruttiva.
    Sarò ben lieto di correggere gli eventuali errori.

    Edited by [email protected] - 10/4/2011, 13:43
     
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  7. Di Girolamo Enrico
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    CITAZIONE (Di Girolamo Enrico @ 9/4/2011, 21:17) 
    Fino qui siete TUTTI (mi rivolgo a TUTTI gli utenti del forum losai compresi gli amministratori) d'accordo SU TUTTO quanto scritto da sirom sul signoraggio?

    Esiste qualche amministratore e/o altro utente interessato alla questione oppure qui ha davvero il monopolio tale utente sirom?
    Vale il "chi tace acconsente" oppure nessuno interviene per qualche altro specifico motivo a me oscuro?
     
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  8. johnpea
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    Credo che altri utenti non intervengano perche per farlo bisogna passare un ora a leggere e molto pochi sono disposti a fare ciò...
    Comunque faccio i miei complimenti a coloro che svolgono un lavoro così senza niente in cambio.
     
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  9. cerchiopigreco
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    CITAZIONE (Di Girolamo Enrico @ 9/4/2011, 21:17) 
    Fino qui siete TUTTI (mi rivolgo a TUTTI gli utenti del forum losai compresi gli amministratori) d'accordo SU TUTTO quanto scritto da sirom sul signoraggio?



    Io no! Anzi su quasi niente.


    Qui ho riportato un articolo sul signoraggio primario della banca d'italia.


    https://losai.forumfree.it/?t=52443518


    Ed anche riguardo alle banche private, è evidente che ad ogni prestito c'è creazione di nuovo denaro.
     
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  10. crimibank
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    Io espremo la mia più sincera solidarietà ai coraggiosi che si sono avventurati in questa discussione! NON MOLLATE!! ahahhaah
     
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    CITAZIONE (cerchiopigreco @ 19/4/2011, 22:31) 
    CITAZIONE (Di Girolamo Enrico @ 9/4/2011, 21:17) 
    Fino qui siete TUTTI (mi rivolgo a TUTTI gli utenti del forum losai compresi gli amministratori) d'accordo SU TUTTO quanto scritto da sirom sul signoraggio?

    Io no! Anzi su quasi niente.


    Qui ho riportato un articolo sul signoraggio primario della banca d'italia.


    https://losai.forumfree.it/?t=52443518


    Ed anche riguardo alle banche private, è evidente che ad ogni prestito c'è creazione di nuovo denaro.

    Se incominciamo da qualche punto preciso, dove tu hai intravvisto inesattezze o errori, possiamo iniziare una discussione ed eventualmente io fare la doverosa rettifica.
    Grazie!

     
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  12. Di Girolamo Enrico
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    CITAZIONE (cerchiopigreco @ 19/4/2011, 22:31) 
    CITAZIONE (Di Girolamo Enrico @ 9/4/2011, 21:17) 
    Fino qui siete TUTTI (mi rivolgo a TUTTI gli utenti del forum losai compresi gli amministratori) d'accordo SU TUTTO quanto scritto da sirom sul signoraggio?

    Io no! Anzi su quasi niente.


    Qui ho riportato un articolo sul signoraggio primario della banca d'italia.


    https://losai.forumfree.it/?t=52443518


    Ed anche riguardo alle banche private, è evidente che ad ogni prestito c'è creazione di nuovo denaro.


    Ma allora perchè qui su questo forum viene dato così tanto spazio ad un bufalaro come sirom?

     
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  13. Di Girolamo Enrico
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    CITAZIONE (crimibank @ 20/4/2011, 00:13) 
    Io espremo la mia più sincera solidarietà ai coraggiosi che si sono avventurati in questa discussione! NON MOLLATE!! ahahhaah

    @crimibank : Cioè? Cosa vuoi dire?

    Qui sembra che tale sirom abbia il monopolio sull'argomento ( e scrive un sacco di minchiate) e nessuno dice nulla...mi sembra il lasseiz-faire delle cazzate!

    Ma gli amministratori di questo forum concordano sui papiri di stupidate che ha scritto sirom oppure divergono prendendone le distanze in qualche modo?

    CITAZIONE (johnpea @ 12/4/2011, 13:02) 
    Credo che altri utenti non intervengano perche per farlo bisogna passare un ora a leggere e molto pochi sono disposti a fare ciò...
    Comunque faccio i miei complimenti a coloro che svolgono un lavoro così senza niente in cambio.

    Mi sta venendo un dubbio su tale sirom...
     
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    LA MONETA



    Ho trovato sul Primit uno schema ben fatto sui vari termini con cui viene denominata la moneta.
    Poiché è necessario avere padronanza dei termini quando si parla di signoraggio, vi invito, onde evitare incomprensioni, a leggere con attenzione.

    fonte: Burda Wyplosz - macroeconomia - [Egea]
    fonte: Ben S. Bernanke, Robert H. Frank - Principi di macroeconomia - [McGraw-Hill]
    fonte: Terenzio Cozzi, Stefano Zamagni - "Elementi di economia politica" - [il Mulino]

    01. le BANCHE CENTRALI (BC) hanno il MONOPOLIO di CREAZIONE della MONETA chiamata "BANCONOTA";
    02. le banconote NON in possesso delle banche (commerciali e/o centrali) costituiscono il "CIRCOLANTE";
    03. le banconote che le banche non possono toccare (prestare) sono dette "RISERVE BANCARIE";
    04. le banche commerciali CREANO moneta [elettronica] tramite i "DEPOSITI BANCARI";
    05. il CIRCOLANTE e le RISERVE BANCARIE costituiscono la "BASE MONETARIA";
    06. solo la BASE MONETARIA è considerata "MONETA LEGALE";
    07. ciò che è versato sul "DEPOSITO BANCARIO" è di proprietà della banca (art. 1834 c.c.);
    08. nel "DEPOSITO IN CONTO CORRENTE" i pagamenti possono avvenire tramite assegno e il depositante puo' prelevare in qualsiasi momento (o quasi) (art. 1852 c.c.);
    09. la BC acquista/vende Titoli di Stato tramite "Operazioni di Mercato Aperto" (OMA o OPO, in inglese Open Market Operations);
    10. la BC impiega (aumenta o diminuisce) BASE MONETARIA nelle OMA;
    11. le OMA avvengono sul "mercato secondario";
    12. oltre l'80% del Debito Pubblico è costituito da Titoli di Stato (www.dt.tesoro.it/it/debito_pubblico...o_pubblico.html )

    Dispositivo dell'art. 1834 c.c.

    Fonti → Codice Civile → LIBRO QUARTO - DELLE OBBLIGAZIONI → Titolo III - Dei singoli contratti (Artt. 1470-1986) → Capo XVII - Dei contratti bancari

    Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria (1), alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l'osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi (2).
    Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto (3).
    Note

    (1) Se il deposito è fatto in valuta straniera, il debitore può decidere di pagare con valuta nazionale [v. 1278], oppure restituire la stessa somma in valuta straniera. È appena il caso di ricordare che, salvo inserimento di clausola specifica [v. 1279], il calcolo aritmetico di conversione, della valuta estera in quella nazionale, è fatto utilizzando il tasso di cambio esistente al momento della conclusione del contratto e non quello della eventuale restituzione. Ad esempio, se Tizio deposita presso la banca di Caio 1000 dollari statunitensi che equivalgono al momento del deposito a 920 euro, non potrà pretendere, al momento della riconsegna nessuna somma diversa da 920 euro, anche se il tasso di cambio fosse variato e i 1000 dollari corrispondessero, per esempio, a 1.000 euro.

    (2) Il preavviso, da parte del depositante, ha natura di onere [v. 1353], cioè di sacrificio che un soggetto deve sopportare per acquisire o conservare un diritto.

    (3) Per sede della banca la prassi comune intende l'agenzia dove si è concluso il contratto. La sede, in realtà, è il centro vitale degli interessi di una banca in una città: quindi in una città ci possono essere varie agenzie ma una sola sede.


    Ratio Legis

    La funzione del deposito bancario è duplice: infatti il depositante, da un lato, si mette al sicuro da eventuali furti e, dall'altro, lucra gli interessi sulla somma depositata.
    Per l'istituto di credito, invece, il deposito costituisce il principale mezzo di raccolta del denaro, in vista della sua successiva erogazione.
    Il deposito bancario di denaro è infatti uno degli strumenti più utilizzati per incentivare gli investimenti e l'imprenditoria in genere: la banca agisce da intermediario tra i numerosissimi piccoli risparmiatori e i grandi imprenditori, raccogliendo le piccole somme dei primi, e offrendole ai secondi.

    Dispositivo dell'art. 1852 c.c.

    Fonti → Codice Civile → LIBRO QUARTO - DELLE OBBLIGAZIONI → Titolo III - Dei singoli contratti (Artt. 1470-1986) → Capo XVII - Dei contratti bancari

    Qualora il deposito, l'apertura di credito [1842] o altre operazioni bancarie (1) siano regolate in conto corrente, il correntista può disporre (2) in qualsiasi momento delle somme risultanti a suo credito, salva l'osservanza del termine di preavviso eventualmente pattuito.

    Note

    (1) Ad esempio, l'anticipazione bancaria [v. 1846].

    (2) Il correntista può stabilire, in accordo con la banca [v. 1532], di trasferire le somme a suo credito, o parte di esse, tramite assegno, cioè tramite ordine scritto e firmato di pagare al soggetto individuato sul documento [v. 2008]. Questo accordo, detto convenzione di assegno, obbliga la banca a pagare (sempre che esista una somma a credito del correntista), ad identificare il portatore [v. 1993] e a confrontare la firma sul documento con quella depositata (cd. specimen).


    Ratio Legis

    È necessario chiarire la differenza tra conto corrente semplice [v. 1823], conto corrente bancario o di corrispondenza e operazioni in conto corrente. In queste ultime le rimesse sono unilaterali (del cliente) ed il saldo è esigibile in qualunque momento. Nel conto corrente ordinario le rimesse sono reciproche e bilaterali, ed il saldo è esigibile solo alla scadenza del contratto.
    Il conto corrente bancario è una sottospecie di operazione bancaria in conto corrente, dalla quale però differisce per la presenza obbligatoria del servizio di cassa, cioè del mandato [v. 1703] che la banca assume di compiere, per ordine e conto del cliente, ad effettuare pagamenti e riscossioni.

    fonte
    www.brocardi.it/

    Edited by [email protected] - 5/5/2011, 04:19
     
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  15. Di Girolamo Enrico
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    Il precedente post di tale utente [email protected] SMENTISCE tutti gli scritti e affermazioni logorroiche precedenti dello stesso sirom. Questo signor sirom ha postato la negazione di quanto finora affermava insistentemente con papiri di scritti.
    Si sarà accorto di tutte le cose errate che ha scritto in precedenza oppure vuole solo continuare a fare confusione mischiando frutta verdura e carne?

    In questo contesto il post è fuori luogo (crea confusione nel lettore che si accinge a leggere dall'inizio tutto il thread) perchè dice delle cose vere e verificabili mentre tutti i post precedenti di questo sirom riportano concetti diversi e non sempre verificabili.
     
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18 replies since 30/12/2010, 19:57   14411 views
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